"La speranza è l'ultima a morire". Forse è una frase eccessivamente cinematografica, ma che nel contesto di questo terzo numero del Business Sheet è quanto mai calzante. La speranza. Il Wrestling è ben diverso dagli altri sport, non solo perché non si concentra unicamente sull'aspetto "atletico" della disciplina, interessandosi anche al lato dell'entertainment, ma anche perché il destino di un wrestler dipende solo per metà dagli sforzi fatti da quest'ultimo. In questa disciplina bisogna cogliere l'occasione giusta e farla fruttare al massimo e nemmeno in questo caso si potrà poi avere la certezza di scrivere il proprio nome tra i più grandi della storia di questo sport. Alla fine è tutto moderato da una serie di fattori che a volte non possono nemmeno essere regolati dal diretto interessato, fattori come gli infortuni, l'appoggio dei fan, la concorrenza, tutto un insieme di elementi che riguardano più la fortuna che la volontà propria. E chi non è baciato dalla dea bendata non potrà mai entrare nell'olimpo della gloria, ma resterà sempre ai piedi delle scale che lo potrebbero portare al top, resterà per sempre un midcarder.
NEW EVENTS, NEW MIDCARDERS
Quando ho cominciato a segure il wrestling, il primo wrestler al quale mi sono affezionato è stato Kurt Angle. Di conseguenza ho sempre seguito con ammirazione le gesta di questo atleta e tutto ciò a lui relazionato, tra cui la nascita del Team Angle, formato da Charlie Haas e Shelton Benjamin. A differenza di Kurt, che è riuscito a vincere tutto ciò che gli era possibile già nel suo primo anno di permanenza in federazione, Charlie Haas e Shelton Benjamin partivano dal basso, dovevano ancora raggiungere la notorietà dell'eroe olimpico. Quindi, il mio interesse nei confronti di questi due atleti, crebbe esponenzialmente. Volevo vederli arrivare un giorno al livello di Kurt. Così, lì seguì nella loro rivalità con i Los Guerreros, nel loro tradimento a Kurt, nella loro separazione dopo il primo draft della storia che ne separò le strade per la prima volta, da quel punto in poi, ci sarebbe stato Shelton, che a suon di vittorie stava proponendo la sua candidatura a futuro di Raw e Charlie che rimbalzava dal tag team con Rico a quello con Hardcore Holly senza mai lasciare il segno fino a raggiungere il giorno del licenziamento. Il "Black Airon", però, stava confermando il suo regno come il più duraturo della storia moderna della compagnia e continuava a ricevere elogi a destra e manca. Di cose ne sono successe troppe nel corso degli anni e per non dover dedicare questo numero alla carriera dei due ex membri del World Greatest Tag Team, faccio un salto alla situzione attuale. Charlie Haas è tornato in federazione ed ora milita a Smack Down!, show nel quale fatica molta nel ritagliarsi uno spazio, mentre Shelton Benjamin, colui che sembrava il più promettente tra i due, è ancora in quel limbo che corrisponde al midcarding.
Molti definiscono il "Gold Standard" l'atleta più sottovalutato. Sinceramente, pur essendo un suo grande sostenitore, non concordo con queste affermazioni. Un atleta veramente sottovalutato è James Gibson, aka Jamie Noble, un wrestler di grande prestigio, un ex campione mondiale della Ring of Honor, che in WWE non è mai andato oltre all'interpretazione di un commedy character. Shelton Benjamin di occasioni ne ha avute ed a differenza del collega non è mai stato vittima di squash, solamente non è stato capace di capitalizzare la fortuna, non ha fatto il grande salto che gli avrebbe garantito di passare da midcarder a main eventer. Colpa della federazione? Forse solo in parte, non ha perseverato. Colpa di Shelton? Forse solo in parte, non ha messo mai quel qualcosa in più che gli avrebbe garantito il grande salto. Colpa dei fan? Forse solo in parte, ormai erano annoiati dal suo regno intercontinentale e fargli compiere il passaggio a main eventer in quel frangente si sarebbe rivelato controproduttivo.
Passiamo ad un atro esempio illustre di midcarder: Dainel Covell, ovvero "the fallen angel" Christopher Daniels. L'atleta in questione è stato uno dei tre maggiori interpreti di quella che è stata la X Division. Daniels, AJ e Joe, coloro che ad Unbreakable 2005 riuscirono nell'impresa unica di portare la X Division nel main event, dando vita a quello che a detta di molti è l'incontro migliore della storia della federazione. AJ Styels è oggi il simbolo della TNA, colui sul quale la fedrerazione scommette per il futuro, colui che probabilmentè sarà l'ultimo avversario nella carriera di Sting nel prossimo Bound for Glory. Samoa Joe è riuscito a raggiungere la gloria, vincendo il suo primo titolo mondiale e stabilendo il secondo regno più lungo della storia della TNA. Daniels? Dopo aver interpretato per più di un anno il personaggio di Curry Man, sta provando per l'ennesima volta ad entrare nel main venting, ripartendo dall'inizio, ripartendo dalla X Division. Se Shelton Benjamin è il miglior esempio di midcarder in WWE, "the Fallen Angel può essere tranquillamente il suo corrispondente in TNA.
Due atleti che avrebbero potuto anche scrivere importanti pagine di storia, che sarebbero potuti essere ricordati non solo dai grandi appassionati, ma anche da qualcuno di più. Ormai, anche se raggiungessero la vetta potrebbero dire davvero poco, Shelton ha 34 anni e Daniels 37, l'età conta, ormai sono troppo vecchi perché qualcuno vi ci possa puntare sul lungo periodo,è più semplice prendere in considerazione chi è più giovane.
Ed è così che uno potrà essere ricordato per la corsa sulle scale a WM, l'altro per esser stato parte dei maglifici tre della X Division, ma la loro carriera sarà solo rimembrata per gli eventi, perché un midcarder non segna la storia, ne fa da contorno.
Il mondo del wrestling è pieno di wrestlers che non sono mai riusciti ad affermarsi durante gli anni partendo da Mr perfect, passando per Ahmed Johnson ed arrivando a Christian, ma lui forse riuscirà ad uscire dall'anonimato del midcarding, anzi, lo ha già fatto, lui ha scritto la storia nella TNA, aveva lasciato la WWE perché là non veniva visto che come un midcarder, ma nonostante possa rimanere per sempre un lottatore di media importanza in WWE, nessuno gli toglierà mai tutto ciò che aveva fatto ad Orlando, quando era chiamato main eventer. Tuttavia non si può accusare nessuno in particolare, per cento midcarder uno diventa main eventer e chissà ora cosa starei scrivendo se al posto di Shawn Michaels, fosse stato Marty Jannetty a tirare quel Superkick? A qualcuno potrà far rabbia che al top ci siano arrivati Big Men come Batista o Bobby Lashley al posto di gente come James Gibson o Matt Sydal, ma alla fine ci si può affidare solo alla fortuna... La fortuna di essere ricordato.