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STRAIGHT EDGE #8 - Crawling into darkness (part 2)

Ben ritrovati sulle pagine dello Straight Edge, per la seconda parte dello speciale dedicato ai Semi del Male germinati nel mondo del wrestling. Nello scorso numero vi avevo parlato dei ‘Gargoyle’, diabolici numi tutelari, della WWE. In questo invece vi racconterò le figure più oscure che abbiano gettato ombra sulle altre federazioni.

La più grande di esse è certamente Sting, icona della WCW ed uno dei wrestler più famosi di tutti i tempi. Egli era originariamente un allegro surfista, dai capelli biondi a spazzola e dal facepaint sgargiante. Fu il primo ad opporsi all’invasione dell’NWO, la stable formata da Hulk Hogan e dagli Outsider (Kevin Nash & Scott Hall)  Eppure, dopo le prime battaglie, Sting iniziò a favorire Hogan e soci, attirandosi così la disapprovazione del pubblico e l’odio del suo compagno Lex Luger. Il cambiamento di attitudine fu spiegato dallo stesso Sting a Nitro: il traditore non era lui, bensì un impostore assoldato dall’NWO. Il vero Scorpione prese a male la mancanza di fiducia, e qualcosa in lui mutò radicalmente. Il surfista colorato che tutti conoscevano era morto. Dopo un periodo d’assenza l’atleta tornò a Nitro, la notte dopo Fall Brawl 1996. Ma non era lo stesso  Sting che aveva lasciato la WCW tempo prima: il facepaint sgargiante era stato sostituito da un trucco da arlecchino bianco, quasi spettrale. Il costume nero ed attillato era coperto da un lungo trench nero. Il nuovo Sting, silenzioso e sempre armato di mazza da Baseball, era nato.

L’immagine di Sting è in larga misura modellata su quella del Corvo, interpretato da Brandon Lee nell’omonimo film del 1994, e che spero non necessiti di ulteriori spiegazioni. La mazza da baseball rimanda invece ad un altro film di culto, i Guerrieri della Notte (1979). In esso viene racconta la lotta fra band in una distopica metropoli del futuro ed i membri di una una di esse, la Baseball Furies, avevano tutti un facepaint e erano appunto armati di mazza. L’estetica di Sting è quindi prevalentemente cinematografica. È curioso notare come un surfista si sia trasformato in una icona gotica, mentre la musica surf è stata una delle principali influenze del deathrock (http://youtu.be/HYngYfPf0_c).

 Un altro atleta dalle ali nere fu Raven (la cornacchia). Come Sting, anche Scott Levy interpretava nei primi anni di carriera un personaggio estremamente colorato, chiamato Scotty Flamingo. Col passaggio dalla WCW alla ECW (con in mezzo un breve stint come Johnny Polo in WWE), Levy si propose con una nuova veste: Raven, un sociopatico tanto violento e pericoloso quanto brillante.  Egli debuttò attaccando Tommy Dreamer assieme ad una fanciulla molto avvenente. La donna, Beulah McGillicutty, era in passato una ragazza obesa innamorata da Dreamer e che quest’ultimo aveva respinto. Dopo essere dimagrita ed aver preso cattive strade, Beulah aveva iniziato a frequentare Raven, rivale del giovane Tommy quando i due andavano al campo estivo. La coppia era quindi giunta in ECW, assetata di vendetta.

Il personaggio di Raven è senza dubbio il più  complesso fra tutti quelli presentati in questa ‘Black Parade’. A differenza di quanto tendono ad assumere gli ignoranti, questo character c’entra poco e nulla con quello di Sting. Il nome e la catchphase ‘quoth the raven,  nevermore’ vengono dal racconto ‘Il corvo’ di Edgar Allan Poe. Il look, fatto di giacche di jeans stracciati e magliette logore, riprende la moda Grunge di quel periodo (ed ecco che la musica torna prepotentemente nel discorso!) Gli atteggiamenti del personaggio sono dichiaratamente ispirati al Patrick Swayze di Point Break (1991). Il character di Raven attinge quindi a molteplici fonti di ispirazione, non sorprendentemente, visto che a concepirlo è stata la geniale mente di Levy.

Anche la TNA ha cercato la Via delle Tenebre col personaggio di Abyss. Sebbene l’aspetto possa ricordare il primo Kane (lunghi capelli castani e maschera), il personaggio interpretato da Chris Parks ha molte più somiglianze con quello di Mankind. Abyss è infatti uno psicopatico, pericoloso e potenzialmente omicida, fuggito da un manicomio in cui era stato rinchiuso senza colpe. Egli aveva  assistito all’omicidio del padre ad opera della madre e, per proteggere quest’ultima, si era addossato tutte le colpe. Le ‘cure’ nella clinica lo avevano infine trasformato in un essere affamato di distruzione. Accompagnato da sulfureo manager James Mitchell, il Mostro della TNA intraprese un lunghissimo e sanguinoso feud proprio con Raven, che aveva trapiantanto le proprie radici malefiche anche in quel di Orlando. In seguito Abyss si liberò di Mitchell e questi gli contrappose il proprio figlio, il gigantesco Judas Mesias. Il feud si rivelò un flop, sia per le scarse abilità di Mesias, sia perché sapeva di già visto. Se non lo aveste notato infatti, la rivalità parte dagli stessi presupposti che portarono al debutto di Kane in WWE. Ma come si suol dire, se si deve copiare, meglio copiare dai migliori.

La TNA fu un epicentro del dark-wrestling (vi confluì anche Sting) e propose altri personaggi oscuri come Black Reing, un Goldust in argento, e Rellik, Johnny Stamboli il cui pseudonimo era ‘killer’ al contrario, ma con poco successo. Una mezza eccezione è rappresentata da Cristopher Daniels, che ha trasportato in TNA alcuni dei caratteri ‘mistici’ di un personaggio che era nato nella Ring of Honor.

In ROH Daniels era infatti il leader di una stable heel chiamata The Profecy. Il Fallen Angel si presentava come un capo-setta, illuminato da una radiosa profezia (da cui il nome della stable): un gruppo di atleti d’elite avrebbe distrutto il Codice d’onore, e rifondato la federazione su nuove basi. Il look di Daniels è degno di menzione: la testa rasata, l’immancabile trucco nero ed il tatuaggio a forma di Ankh, il simbolo egizio della resurrezione, tratteggiano un character degno di un fumetto della Dark Horse Comics.

Ma ancora meglio fece un altro gruppo di lottatori ‘oscuri’, l’Age of the Fall. Nata come Project 161, la stable capeggiata da Jimmy Jacobs  si fece pubblicità virale invadendo la messageboard del sito della ROH, ed annunciando che qualcosa sarebbe avvenuto in concomitanza del 161esimo show della federazione. Durante l’evento il gruppo ( che comprendeva inizialmente anche Necro Butcher e Tyler Black, il futuro Seth Rollins) attaccò i Briscoe Brothers, che avevano appena disputato un durissimo ladder match contro gli Steenerico (Kevin Steen & El Generico). In un angle di rara violenza, un Jay Brisco copiosamente sanguinante venne appeso a testa in giù come nell’Hanging man dei Tarocchi, e Jacobs annunciò la nascita dell’Age of the Fall. Difficile citare fonti estetiche, vista la natura estremamente composita del gruppo.

Con la Ring of Honor si conclude questa strisciante marcia, snodatasi tra le figure inquietanti che hanno infestato i nostri incubi di appassionati di wrestling. E per il futuro? Devo dire che negli ultimi anni c'è stato un pesante ritorno di moda del Dark; molti film hanno atmosfere più oscure (no, non Twilight, ho detto 'film') e tantissimi artisti di genere fanno capolino sulla scena musicale (Chelsea Wolfe, i Soft Moon, tutta la scena scandinava). Spero che anche il wrestling proponga nuovi personaggi a tinte scure, visto anche il prossimo ritiro di Undertaker e Sting.

Magari un personaggio alla Rorschach dei Watchmen, un supereroe impazzito e deluso dal mondo, che risponde solo ad una propria, violenta idea di giustizia..


 

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