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Set27

WRESTLING BACKSTAGE #2

Benvenuti a voi tutti da parte di Giacomo "The Stinger" Lipari, che ha il piacere di introdurvi al secondo numero di questo nuovo editoriale dedicato al mondo del wrestling ... E non solo!

Prima di iniziare la lettura, vi ricordo che questo mio editoriale sarà diverso dagli altri, in quanto cercherò di farvi usare la ragione per avere un punto di vista critico ed autonomo, libero da pregiudizi e dicerie. Diversamente da come potreste pensare, questo editoriale è assolutamente diretto a tutti! Anzi ... a dir la verità, è più diretto agli scettici che agli appassionati di questa disciplina! Bene, detto ciò direi che siamo pronti per iniziare, quindi cosa aggiungere se non il mio: "BABY IT'S TIME! IT'S THE STINGER TIME!

Dopo avervi introdotto con il numero uno, non vorrei dilungarmi oltre con i preamboli, per questo vorrei iniziare subito parlandovi di uno degli aspetti più spinosi del business ... Giusto per entrare nel vivo! ;-)

Parleremo quindi dell'incubo di ogni booker ... I ratings!

I bookers sono semplicemente gli sceneggiatori degli shows che vengono trasmessi in TV, loro hanno il compito di scrivere tutti i dialoghi e tutte le varie situazioni in esso presenti, il loro operato infine viene controllato dai massimi dirigenti prima che possa andare in onda.

I ratings invece sono i dati di ascolto televisivi che fanno ottenere gli shows, segnando quindi il successo o l'insuccesso del prodotto.

Da ciò, ne conseguono un sacco di considerazioni: in una sorta di rivisitazione della canzone di Branduardi "Alla fiera dell'est" dove il fuoco bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto, che mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò! A prima vista immagino che potrebbe sembrare un'esagerazione, ma vi assicuro che non lo è!

Esaminiamo meglio la situazione:

Se uno show segna degli ascolti bassi, vuol dire che meno gente vede gli spot pubbilicitari, che quindi vengono spostati dalle ricche multinazionali dove possano arrivare a più gente, quindi vuol dire meno introiti per la federazione.
Inoltre, se meno gente vede gli shows, allora meno gente richiederà i gadget delle superstars del programma, di conseguenza si avranno anche meno richieste per i PPV e per i DVD in uscita della federazione.
Tutto ciò, influisce quindi sul prestigio dello show, ed anche su quello del canale in cui viene trasmesso lo show.

Capite adesso?

I ratings sono una delle cose primarie da tenere in considerazione, perchè da essi si scatenano una miriade di conseguenze legate a doppio filo con il fattore economico!

Le prime persone quindi che hanno il compito di far mantenere i dati di ascolto su buoni livelli sono i "booker" che oltre alla bravura dei wrestler impegnati nella costruzione delle storie (espressa sia sul ring che al microfono) devono di volta in volta inventarsi delle situazioni avvincenti, creando attesa in vista della puntata successiva, facendo così rimanere incollato allo schermo sia lo spettatore fisso che quello occasionale, i quali poi investiranno soldi sulla federazione.

Bisogna dire però che il wrestling (così come anche gli altri shows) non ha più gli ascolti che faceva registrare un tempo, questo è dovuto anche al fatto che il mondo è profondamente cambiato, così come il modo di seguire gli eventi. La TV adesso non è più uno di quesi posti esclusivi dove poter attingere informazioni. Adesso è internet a farla da padrone.

La gente adesso è libera di scegliere quando e come vedere gli shows, considerato anche che i video vengono caricati sul web subito dopo la loro messa in onda, lasciando a noi la scelta se acquistare il PPV (ed il conseguente abbonamento con la pay tv) oppure se aspettare qualche minuto per vedere i video sul web ... Gratis!
Voi cosa scegliereste?
Mi spiego?! :-)

Ma, i ratings non sono solo denaro, sono anche uno strumento importantissimo usato dai dirigenti per capire quale parte dello show è più apprezzata rispetto ad un altra, investendo così tempo e soldi solo su quello che piace alla gente accantonando il resto.

E' proprio per queste ragioni che oggi ci viene offerto questo tipo di prodotto! State pur sicuri che quando le condizioni cambieranno, anche il prodotto lo farà! Le federazioni canalizzano la direzione dello show a seconda della propria fetta di pubblico, rendendo il prodotto più o meno cruento, indirizzando la volgarità delle storyline ed i tipi di gimmick match impiegati nelle faide in corso.
Ma non solo, serve anche ad indirizzare la scelta dei lottatori presenti nel roster.

Un pubblico maturo infatti, accetta di buon grado la presenza dei veterani sul ring (anche se non più capaci di imprese memorabili) ma rievocatori nostalgici del tempo che fu, a differenza di un pubblico giovane che non apprezzando ciò, si strapperebbe i capelli pensando che quel tempo poteva essere usato per la costruzione di una nuova stella. Conformando però lo show sulle esigenze degli spettatori, si cerca di fidelizzare "la clientela" senza nuovi sbocchi, per indurre invece a portarne di nuovi ci sono varie strategie:

Una di queste potrebbe essere quella di far tornare solo per una sera una vecchia gloria, così da attirare dietro a se gli spettatori, che avevano smesso di seguire gli shows a causa del ritiro del loro beniamino, ma dopo quella puntata, tutto ritorna come prima.

Un altro metodo potrebbe essere quello di introdurre negli shows delle personalità di rilievo riconosciute a livello globale, che hanno poco o nulla a che fare con il mondo del pro wrestling, catalizzando l'attenzione anche da chi non segue abitualmente quegli shows, ma così come il precedente caso, si tratta di un palliativo, perchè dopo la fine degli shows tutto torna come prima.

Un ulteriore soluzione invece potrebbe essere quella di assumere delle personalità già legate al mondo del pro wrestling, facendoli partecipare settimanalmente agli show, offrendogli però un lavoro dietro le quinte, nella speranza che di riflesso portino maggiore visibiltà alla federazione stessa.

E queste sono solo le soluzioni più gettonate, ma la lista non è che solo all'inizio. A dire il vero, tutte queste considerazioni, non sono altro che l'antipasto di un enorme discorso. Di carne al fuoco come vedete ce n'è, e forse anche troppa, ed il discorso si potrebbe estendere fino all'inverosimile, con il rischio di sfociare in altri discorsi.

Per questo per oggi decido di fermarmi quì. Ma non preoccupatevi, ci sarà tempo per affrontari tutti, uno alla volta.

A titolo di esempio pensate al wrestling come un enorme diamante, con milioni di sfaccettature unite tra loro in modo iscindibile, dove ognuna assume il proprio significato.

Bene, come abbiamo potuto capire, i ratings sono importanti, ma vanno comunque presi con le pinze, sono tutt'altro che dati inoppugnabili su cui fare riferimento, in quanto vi sono molte variabili in gioco, ad esempio uno show qualitativamente ottimo potrebbe segnare ascolti disastrosi perchè penalizzato dalla coincidenza con un evento di particolare interesse trasmesso su un'altra emittente.

Ragion per cui, è sempre consigliata una lunga analisi prima di prendere qualsiasi decisione in merito che potrebbe rivelarsi sbagliata, penalizzando in modo irreparabile delle ottime storyline ed ottimi lottatori, talvolta anche dirigenti, succubi della fame di ascolti da parte di una dirigenza troppo frettolosa.

Ed anche per questo numero siamo arrivati al termine, rinnovandovi l'appuntamento per il prossimo.

Saluti dal vostro caro Giacomo "The Stinger" Lipari. Ciaoooooooo.

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