ROAD CHECK
Manca solo una settimana ad Elimination Chamber, ci troviamo dunque in piena Road To Wrestlemania XXX, ed è arrivato il momento di dare una controllatina alla situazione, di verificare che la strada intrapresa sia quella giusta o, in caso contrario, di cercare di salvare il salvabile. Se è vero che gran parte della card della prossima edizione del Grandaddy of ‘em all è ancora incerta, è anche altrettanto vero che già dalla Royal Rumble e da queste ultime settimane abbiamo avuto modo di intuire quali potranno essere i match che ci proporrà la WWE a New Orleans il prossimo 6 Aprile.
Tanto per cominciare, sappiamo che Batista si giocherà il WWE World Heavyweight Championship contro un campione per ora sconosciuto. Un Batista che, se già di per sé non mi abbia mai emozionato particolarmente, adesso è in condizioni fisiche -per usare un eufemismo- non eccelse. Senza troppi giri di parole: non ha fiato. Non si può affidare un Main Event (al di là che sia o meno l’ultimo match in card) di Wrestlemania ad un atleta che ha difficoltà anche in una Royal Rumble entrando con il numero 28.
Ad Elimination Chamber, tra sette giorni, lo vedremo nel suo primo one-on-one da quando è tornato in federazione; affronterà infatti Alberto Del Rio. La rivalità che c’è dietro è patetica, estremamente noiosa, ma quest’incontro può comunque essere utile. Non tanto per legittimare Batista come #1 Contender, non è Del Rio il genere di avversario che alza lo status di un lottatore come l’Animale, quanto più che altro per avere un’idea ancora più chiara delle condizioni del lottatore rientrante. I problemi di Batista sono visibilissimi, ma vederlo impegnato in un uno contro uno e osservare come questo verrà condotto potrà darci delle conferme quanto più certe possibile sulle sue condizioni.
Passando a parlare dell’avversario a Wrestlemania di Batista, nonché campione WWE, c’è da dire che la faccenda non è poi così banale. L’attuale campione, Randy Orton, ha perso contro tre dei cinque contendenti che proveranno a strappargli il titolo nell’Elimination Chamber: Daniel Bryan, John Cena, Antonio Cesaro -o solo Cesaro, fate voi-; vincendo invece solamente contro Christian (deve tra l’altro affrontare Sheamus a Raw lunedì notte). Insomma, non proprio un ruolino tranquillizzante in vista del match a sei uomini nella struttura metallica. Onestamente, devo ammettere che alcuni dei risultati dei match con la Vipera protagonista mi hanno sorpreso e non poco. Va bene perdere contro John Cena; va (un po’ meno) bene perdere contro un Daniel Bryan reduce da una sconfitta rimediata da Bray Wyatt in PPV; ma Cesaro? Non che non mi piaccia come atleta, ma Claudio Castagnoli oggettivamente non ha uno status tale da battere in maniera pulita il campione WWE. Cioè, è una sconfitta peggiore di quella contro Kofi Kingston per Randy Orton. È vero che nella Chamber può succedere di tutto e che alla fine questi incontri contano relativamente, però non so quanto pagherà alla lunga la scelta di mostrare un campione tutto sommato debole, impensieribile e battibile da mezzo roster.
C’è da vedere a questo punto per quanto tempo ancora Orton potrà fregiarsi delle due cinture conquistate nell’ultimo PPV del 2013, vale a dire TLC. Dei cinque avversari dell’Apex Predator di domenica mi sento di escluderne tre dalla corsa per la vittoria finale. Né Sheamus, né Christian, né Cesaro hanno molte possibilità di vittoria, sebbene potranno comunque dire la loro nell’incontro. Sheamus, quello più vicino allo status di main eventer del gruppo, è rientrato da poco ed è dunque ancora troppo presto per rivederlo con una cintura alla vita, specialmente considerando che ora abbiamo un solo titolo massimo. Lo stesso discorso vale per Christian: l’amico storico di Edge è rientrato solo di recente e, inoltre, è spesso vittima di infortuni e pare non molto lontano dal ritiro. Tra l’altro non è mai stato tenuto in gran considerazione dalla WWE, perciò anche in condizioni fisiche eccellenti avrei comunque escluso una sua vittoria nell’Elimination Chamber. Passando ad Antonio Cesaro, ci troviamo di fronte ad un punto interrogativo grande quanto quel Main Event Talent di Brodus Clay. Non ho la minima idea di cosa abbiano in mente di far fare allo svizzero. Per ora è in evidente fase di push da quando è tornato in azione, ma non è esattamente questo il periodo dell’anno per lanciarlo in ambienti di prestigio. Pertanto, non può assolutamente vincere domenica notte, ma la sensazione è che comunque in un modo o nell’altro arriverà a Wrestlemania. L’idea che è venuta in mente al sottoscritto (e penso anche a molti altri spettatori) è un match tra lo Swiss Superman e il suo attuale compagno di squadra Jack Swagger, magari con in palio il titolo intercontinentale che Swagger può vincere proprio domenica notte, quando se la vedrà con Big E Langston. In questo modo non solo si darebbe a Cesaro l’opportunità di competere per un alloro sì secondario, ma comunque importante; ma si sancirebbe definitivamente il suo turn face ed il suo split dal già citato Swagger e Zeb Colter, alleanza la loro che non mi è piaciuta sin dall’inizio.
Tornando alla Chamber, sono rimasti in tre i papabili vincitori: il campione Randy Orton, Daniel Bryan e John Cena. Partiamo proprio da quest’ultimo. John Cena ha dichiarato, durante l’ultimo Raw, che la sua rivalità con Randy Orton è giunta al termine, nonostante i due si rincontreranno appunto nella Chamber. Il problema, più che la rivalità “finita” con Orton, è che Johnnyboy ha già un’altra rivalità all’attivo, o meglio congelata per il momento: quella con la Wyatt Family. Da qualche mesetto già si vocifera di uno scontro allo Showcase of Immortals tra il leader della stable, Bray Wyatt, ed il Marine. All’inizio chi vi scrive era piuttosto scettico su questo match. Poi, però, quelle che inizialmente erano solo voci di corridoio si sono trasformate in qualcosa di concreto: a Royal Rumble il bostoniano è stato infatti attaccato proprio dai Wyatts, che gli hanno impedito di trionfare contro Randy Orton e dunque di conquistare il titolo WWE per la ventordicesima volta. La sera dopo, a Raw, i tre della Louisiana hanno nuovamente interferito in un match del Nostro, finendo però per favorirlo ed iniziando al contempo una rivalità 3vs3 contro lo Shield. Personalmente, dubito che questa durerà fino a Wrestlemania, pertanto ci sarebbe modo di riprendere quella con John Cena. D’altro canto, una sua vittoria ad Elimination Chamber aggiungerebbe sicuramente lustro al Main Event della prossima ‘Mania. C’è da vedere se però a Stamford siano intenzionati ad avere un confronto face vs face a New Orleans o, magari, un triple threat coinvolgendo anche Orton.
I dubbi sul buono contro buono e sul match a tre condizionano anche un’ipotetica vittoria di Daniel Bryan. Per il Main Event del trentennale di Wrestlemania l’ideale sarebbe una rivalità con i controcosiddetti, roba che difficilmente si può trovare in un triple threat. È anche vero, però, che essendo già sicura la presenza di Batista in questo Main Event, è difficilissimo costruire una rivalità intensa anche con soli due lottatori. In ogni caso mi sento di escludere un Triple Threat il 6 Aprile. Allora, se Daniel Bryan vincesse il match della prossima domenica, la soluzione per il Grandaddy of ‘em all risulterebbe essere un one-on-one tra questi e Batista. Converrete con me che non è roba da Wrestlemania XXX. Se infatti sia con Randy Orton che con John Cena l’Animale ha una discreta storia alle spalle; con Daniel Bryan non c’ha probabilmente mai nemmeno preso un caffè. Se già è un’impresa disperata costruire una storia decente riallacciandosi a quanto accaduto in passato, immaginatevi quanto può essere dura costruirla da zero. Per questo motivo, allora, a malincuore devo abbandonare le speranze di vedere Daniel Bryan campione. Almeno per ora.
Il più quotato per la vittoria nella struttura metallica rimane dunque Randy Orton, malgrado le sconfitte rimediate nelle ultime due settimane. Ed è triste come cosa, perché per quanto sia migliorato col tempo, per quanto i suoi dropkick siano ora anche belli da vedere (almeno per me), rimane pur sempre un atleta che può detenere decorosamente il titolo massimo, ma che merita meno di altri un match così importante. E poi Batista. Più ci penso più mi chiedo se ci sarà effettivamente qualcuno che, come l’anno scorso (e quello prima) è successo con The Rock, comprerà Wrestlemania solo per vedere lui. Batista non è Rocky. Al di là della sua recente sortita cinematografica nella veste di Drax il Distruttore, al fianco di quel figaccio di Bradley Cooper; non ha la stessa popolarità tra i non-fan della federazione. Se chiedete a 100 americani chi sia Dwayne Johnson, molti di loro vi sapranno rispondere; provate a chiedere chi sia Dave Batista e il loro sguardo sarà un po’ più spaesato. Quindi, pensandoci, perché Batista? Se non è in condizione di lottare e non aumenta significativamente il buyrate dell’evento, a che pro piazzarlo lì in cima alla card di Wrestlemania? Ad oggi, non saprei davvero che cosa rispondere.