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NEW HORIZONS #8 - To be the man...

Avevo pensato di scrivere un pezzo sugli "addii" e sulla "morte" in senso figurato, ma visti i fatti del recente terremoto che ha devastato il centro Italia, l'Abruzzo in particolare, mi sarebbe sembrata una profonda mancanza di rispetto nei confronti delle vittime, quella di accostare un argomento tutto sommato frivolo come il wrestling, con quella che è stata un'autentica tragedia.
Così mi ritrovo a modificare l'intro, tributando tra le righe un giusto ricordo alle vittime del terremoto, e ai parenti delle vittime, cui va il mio ideale "abbraccio".

Passando a più ameni argomenti, sapevamo che prima o poi sarebbe accaduto... era nell'aria ormai da un pò, ma probabilmente non volevamo rassegnarci all'idea: Nigel McGuinness ha perso il ROH World Title.
Già questa sarebbe di per sè una brutta notizia per qualsiasi fan ROH, ma a ciò bisogna aggiungere la delusione per quello che è il nome del successore, quel Jerry Lynn che molti non avrebbero voluto nemmeno nel roster, e che ora ci ritroviamo come detentore del titolo più importante del wrestling indy mondiale.
Dell'infortunio di Nigel eravamo al corrente da tempo e proprio due settimane fa avevo ipotizzato che avrebbe potuto perdere il titolo a breve, ahimè, un pò ingenuamente, scartando a priori l'ipotesi Lynn forse perchè credevo ancora che chi gestisce la Ring of Honor fosse animato dallo stesso spirito che l'ha portata in sette anni ad essere così grande, ma sbagliavo evidentemente.
Lynn non c'entra nulla con la ROH: non ne è un veterano, nè una leggenda...non ha minimamente contribuito a farla crescere, non aveva nessun merito particolare per ricoprire un ruolo che in passato era servito per lanciare nell'olimpo alcune tra le più grandi stelle del presente.
Low Ki, Xavier, Samoa Joe, Austin Aries, CM Punk, James Gibson, Bryan Danielson, Homicide, Takeshi Morishima, Nigel McGuinness...e ora Jerry Lynn.
Tolto Xavier, il meno talentuoso della compagine, al confronto della quale sfigurerebbero anche alcuni dei più grossi nomi delle majors, questo va detto, e la cui vittoria del titolo va contestualizzata nella ROH degli albori nella quale si verificò, tutti hanno "sfruttato" il ROH title come rampa di lancio, il titolo che avrebbe consacrato le future stelle del pro-wrestling, com'era nelle intenzioni di Gabe.
Ah, già...ma Gabe non c'è più!
Motivo sufficiente, forse, per spazzare via tutto ciò che lui ha costruito, che ha rappresentato e ciò che voleva per la Ring of Honor.
Probabilmente siamo noi a sbagliare, ritenendo che la ROH attuale debba continuare a seguire le regole non scritte sancite dalla precedente gestione, mentre la realtà è ben diversa.
La realtà è che la ROH attuale, pur rimanendo diverse spanne davanti qualsiasi altra federazione al mondo (per livello qualitativo degli eventi, per livello tecnico degli atleti, per gestione stessa delle storyline...), è profondamente diversa da quella che gli "hardcore" fans amavano.
A questo punto si pone un "aut aut": prendere o lasciare.
E credetemi, lasciare questa ROH è un'impresa difficile.
Lynn campione resta un insulto, ma un insulto al quale presto faremo l'abitudine, lo metabolizzeremo e non appena avrà perso la cintura probabilmente ci dimenticheremo anche di questa triste parentesi.
Dispiace soprattutto per Nigel, costretto a troncare il proprio regno per colpa di un infortunio e a vedere come proprio successore un wrestler di 46 anni, che con la ROH non ha mai avuto nulla a che spartire, e che solo dall'inizio della gestione Pearce ha cominciato a sentire odore di titolo, vedendosi trattare come l'unico potenziale sfidante da costruire, in un roster altrimenti pieno di talenti infinitamente più meritevoli di lui.
Più o meno si era capito che si sarebbe andati a parare lì, ma preferivamo illuderci che non fosse così...

Onestamente preferisco consolarmi con 17 mesi stupendi, durante i quali Nigel e il booking team della Ring of Honor hanno settato nuovi standard di eccellenza riguardo alla qualità di un regno titolato (da me già definito il migliore degli ultimi dieci anni, solo perchè prima non seguivo ancora il wrestling), e tanto mi basta a pensare che un errore, per quanto grande, non cancella mesi e anni di successi.
Lynn non lo vedo campione per molto tempo, d'altronde, soprattutto perchè dopo un regno così lungo trovo necessario allentare un pò la morsa intorno al ROH title, un pò come fatto con Homicide, che tenne il titolo solo pochi mesi, dopo aver interrotto il regno di Danielson durato 15 mesi.
Nel frattempo, però, bisogna lavorare sull'ulteriore successore di Lynn: fino a due settimane fa parlavamo di Tyler e Brent.
La vittoria di Lynn apre nuovi spiragli per Tyler campione, per una serie di motivi:
- i due si sono già affrontati in due occasioni, tirando fuori ottimi match e nell'ultimo match disputato a Motor City Madness, pareggiando dopo 20 minuti di perfetto equilibrio
- Lynn è un veterano, Tyler un giovanissimo (ha praticamente la metà degli anni di Jerry): la storia della sua consacrazione si collocherebbe idealmente nel contesto di rispetto reciproco che li lega e che hanno più volte manifestato
- Tyler deve solo sbarazzarsi di Aries e Jacobs (nessun dubbio sul fatto che il feud lo porterà a casa lui) e a quel punto sarà lo sfidante più accreditato al titolo

Alternative non ne vedo: Albright con Lynn c'entra ben poco, Davey è ancora fondamentalmente un midcarder, Strong si saran dimenticati di averlo nel roster, Danielson sarebbe una garanzia, ma non è ancora il caso di puntare all'usato sicuro e dubito si voglia lasciare il titolo per sei mesi in mano a Lynn, in attesa del ritorno di Nigel che faccia crollare l'arena prima di andare a riprendersi quella cintura che, senza l'aggravarsi dell'infortunio, probabilmente sarebbe ancora sua.

Una piccola divagazione su Danielson, citato poco sopra: mi sto convincendo sempre più che possa essere lui a interrompere il regno di Dingo in IWA-MS.
Il talentuoso atleta australiano ha battuto praticamente chiunque gli si sia parato davanti e nel recente April Bloodshower 2009 ha lanciato la sfida ad American Dragon, per dimostrare di essere realmente "The Best in the World".
Qualora Dingo dovesse riconfermarsi anche nella sfida con Danielson, sarebbe senza dubbio la sua vittoria più prestigiosa nei suoi finora 10 mesi da campione, ma vedo buone probabilità per Dragon di imporsi anche qui e conquistare uno dei pochi titoli assoluti di promotion indipendenti che gli mancano nel palmares.

E sempre a proposito di titoli conquistati in altre fed, Danielson è andato vicinissimo poche settimane fa a vincere il prestigioso King of Trios in CHIKARA, vedendosi sconfiggere nella finale del torneo dal Team F.I.S.T. di Chucky T, Icarus e Gran Akuma, team che in prima sede di pronostici non avevo inserito neanche tra i papabilissimi candidati alla vittoria, ma che ha sorpreso un pò tutti.
Vedere Chuck Taylor sottomettere proprio Danielson, poi, rappresenta un momento a suo modo importantissimo per la carriera del talentuosissimo Chucky, che a breve lo vedremo impegnato anche in PWG in un one on one proprio contro il Best in the World.

Chiuse le "Danielson's Chronicles" (perdonate questo suo blindmark che vi parla, se non posso fare a meno di inserirlo in ogni pezzo), mi preme tornare su Lynn prima di chiudere.
Come recitava Ric Flair, "To be the man, you've got to beat the man".
Lynn ha battuto il migliore in questo momento, ma non per questo può fregiarsi di questo titolo.
E' questa una delle differenze di fondo tra lui e i precedenti campioni; Lynn non è il migliore in nulla, ha vinto il titolo solo per due motivi: star power e infortunio del campione, ma non viene assolutamente percepito come quel personaggio in grado di dare una qualsivoglia svolta al ROH title o alla federazione in sè. Che margini di crescita/miglioramento potrà mai avere un 46enne!?
Questa non è la TNA, che propone come main event di Lockdown un match da reparto geriatrico, nè la WWE che si deve ancora aggrappare agli ultra-quarantenni per sperare di tirar fuori un cacchio di match sopra l'8!
Ma se WWE e TNA posso "comprenderle", a causa della reale mancanza di alternative che andrebbe semmai ricercata nella pessima gestione dei giovani talenti (ricadendo così in un circolo vizioso), in ROH non posso assolutamente comprendere il perchè un wrestler con quasi il doppio degli anni di metà roster porti a casa il titolo massimo di una federazione per la quale: non ha mai dato nulla, non si è sacrificato, non ha contribuito a renderla quella che è oggi.
Se si voleva qualcuno di famoso per dare visibilità alla ROH da poco approdata in tv, tanto valeva dare il titolo a Flair!
Molto probabilmente, comunque, Lynn avrebbe vinto il titolo ugualmente prima o poi, perchè era stato previsto così in nome dello star power che si porta dietro (rimane pur sempre un -ex ECW champion, e ora può fregiarsi del titolo di primo ECW Champ ad aver vinto il ROH title, due titoli pressocchè equivalenti anche se in epoche storiche differenti, rappresentando entrambi i massimi titoli della terza fed USA), ma l'infortunio di Nigel ha solo accelerato il processo.
Fattori contingenti, ma che hanno pesato tremendamente nella sua affermazione, fin troppo prestigiosa per un wrestler che abbia così poco da offrire.
Comunque una speranza al suo regno voglio darla: di sicuro si cercherà di far fare al campione bella figura, come già accaduto nel recente passato facendogli affrontare i migliori del roster, nella speranza che tirino fuori qualcosa di buono da lui: i primi avversari che lo aspettano al varco, il 24 e 25 aprile prossimo, saranno Roderick Strong e Colt Cabana.
Finchè la ROH gli darà avversari in grado di condurlo a buoni match, Lynn non deve far altro che traghettare il titolo per un paio di mesi, in attesa che qualcuno di realmente degno sia pronto a vestire la cintura.

Prima di chiudere, una considerazione sul documentario sulla CZW trasmesso pochi giorni fa sulla tv nazionale.
Il documentario, per quanto breve, è stato tuttavia parecchio interessante: ha esplorato la vita di Danny Havoc, dentro e fuori il ring, mostrandoci la sua preparazione al match contro Thumbtack Jack al recente show CZW Total Havoc, le preoccupazioni della moglie, la tensione per i rischi che si andranno a correre, e offrendoci tra le righe la risposta alla domanda che tanti si saranno posti: perchè questi "pazzi" fanno certe cose per pochi soldi e poca fama? La risposta è più semplice di quanto si potesse immaginare, e forse tutti l'hanno sempre saputa: per Passione.
Ma in un mondo in cui tutti si vendono al miglior offerente ed è una continua gara di popolarità, probabilmente non si riesce a concepire che ci siano persone che salgono su un ring per 200 dollari a serata solo per intrattenere.
Credetemi: dopo aver visto lo spettacolo indecente offerto da Wrestlemania 25, davanti ad una platea mondiale, milioni di spettatori, un giro d'affari di parecchi milioni di dollari...ho ancora più rispetto per questi straordinari atleti delle indies di quanto ne avessi fino a pochi giorni fa.
Dopo il successo di "The Wrestler", la ROH in tv e la possibilità di avere anche un quarto polo, la CZW sul piccolo schermo, nobilitata anche dal documentario dedicatole da G4 Underground, il mondo indy si sta ritagliando spazi sempre più di rilievo in un wrestling business che ad alti livelli è a dir poco agonizzante.

"See you in another life, brother!"


 

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