Qualche giorno fa, girovagando sul wrestling web, mi imbatto nel topic aperto da un utente che chiedeva cosa fosse la ROH.
Al che ho pensato che probabilmente il primo numero di questo editoriale sarebbe dovuto essere dedicato a introdurvi nel magnifico mondo di questa promotion.
Facciamo un tentativo, va...
"ROH è l'acronimo di Ring Of Honor, ed è una federazione di pro-wrestling nata negli ultimi mesi del 2001, debuttando il 23 febbraio 2002 col primo show in assoluto, chiamato "The Era of Honor Begins", e da allora"...naah, non è roba che fa per me questa, troppo wikipedistico.
La vera risposta che si sarebbe dovuta dare a chi chieda cosa sia la Ring of Honor è "guardala, e giudica di persona".
Esistono fondamentalmente tre forme di comprensione: l'intuizione, la divulgazione verbale o scritta e l'esperienza diretta.
Nessuna intuizione o esplicazione, per quanto brillante o forbita, può sostituire l'esperienza diretta, che è l'unico modo di accedere alla conoscenza.
Se da niubbo del wrestling mi rivolgessi a chi reputo saperne più di me chiedendogli cosa sia la WWE, quale sarebbe la risposta più appropriata?
Una federazione di wrestling, ok...ma qualsiasi descrizione, per quanto accurata, potrebbe mai sostituire quello che una promotion ha dato alla storia del wrestling, i momenti salienti, i match più famosi, le faide più emozionanti...?
No, non credo proprio...
Chi volesse avvicinarsi alla ROH dovrebbe cominciare col recuperare quanto più possibile del passato, aprire la propria mente a nuovi orizzonti, e solo dopo tirar fuori un giudizio che sia quanto più personale possibile, perchè se è vero che siamo dotati di un cervello a testa, sarebbe bene farlo funzionare, anche se in fondo si parla "solo" di wrestling, argomento troppo spesso dagli stessi pseudo-appassionati bistrattato e ridotto a mero passatempo di serie B che non merita discussioni approfondite e articolate.
Negli ultimi mesi tiene banco in particolare la situazione di un personaggio: Tyler Black.
Cosa si può dire di Tyler Black che non sia già stato detto di lui?
Come si può descrivere questo personaggio senza scadere in una descrizione senz'anima?
Anche per lui e per chiunque altro vale il discorso generale fatto poco sopra: non puoi parlare di un personaggio senza vederlo in azione.
Nella fattispecie, seguendolo da un bel pò di tempo, posso dire di aver visto in lui qualcosa, un'aura da predestinato, una scritta in fronte a caratteri cubitali "Future World Champion".
Il suo 2008 strepitoso non ha fatto altro che confermare quanto di buono si dicesse di lui già prima.
La stable degli Age of the Fall ha sì dominato l'anno recentemente concluso, ma nonostante lo split avvenuto solo poche settimane fa, ha fatto in tempo a portare a termine il compito più importante, quello di creare la superstar del futuro.
Agilità fuori dal comune, grandi capacità in ring e look accattivante sono il suo biglietto da visita: già pluricampione di coppia con Jacobs, dal quale ha imparato moltissimo su come condurre un match (grazie anche ad altri maestri del ring che ha affrontato, da Aries, a McGuinness, fino ovviamente a Danielson), si candida fortemente a succedere a Nigel e a raccogliere l'eredità di un regno per definire il quale gli aggettivi sono già finiti da un pezzo..
Proprio per questa eredità così pesante da raccogliere ho trovato inappropriata la scelta di sciogliere gli AOTF dopo neanche un anno e mezzo.
Si parla di storia recente.
I primi screzi cominciano a Driven 2008: Jimmy Jacobs insiste per colpire Aries fuori dal ring con una senton su un tavolo, mossa rischiosa per chi avrebbe dovuto difendere i titoli di coppia più tardi nella stessa serata, e infatti Tyler prova a dissuaderlo. Nel main event dello stesso show, una collisione fortuita tra i due avrebbe portato Generico e Steen a connettere con la sequenza finale che sarebbe valsa loro i primi titoli di coppia.
Ancora nei due shows canadesi del 7 e 8 novembre, Jacobs non prende bene la doppia sconfitta in due serate contro il Aries/Danielson e contro il solo Aries nel Dog collar match.
Lo "scoppio" definitivo della coppia, solo pochi giorni fa a Final Battle: Jimmy distrae "casualmente" Tyler, costandogli la sconfitta contro Aries e il ruolo da primo sfidante al titolo, quindi lo attacca brutalmente nel post-match insieme allo stesso Aries, turnato contestualmente heel.
Una storia breve ma intensissima quella degli Age of the Fall, iniziata a Man Up e conclusasi a Final Battle 2008, e che vede il nuovo anno aprirsi all'insegna della rivalità tra i due -ex partner che dovrebbe giocoforza catalizzare l'attenzione.
Rivalità che rappresenta un'occasione più unica che rara: anche se le rivalità tra -ex tag team partner sono all'ordine del giorno nel wrestling, mai come in questa occasione ci troviamo di fronte ad un chiaro tentativo da parte della ROH di procrastinare il momento in cui Black dovrà fregiarsi del titolo mondiale, cosciente del fatto che toglierlo adesso a Nigel per darlo a Tyler sarebbe un mezzo suicidio, ragion per cui lo split degli AOTF sarà stato inopportuno, ma perfettamente funzionale alla crescita del più giovane tra i due: in un periodo non molto florido per quanto riguarda la nascita di nuovi talenti, uno come Black è oro puro per la ROH, che se ne rende perfettamente conto e approfitta della maggiore esperienza sul campo di Jacobs per farlo crescere, soprattutto a livello di extra-ring, e mandarlo over in singolo.
Non sono stato il solo a notare le incertezze mostrate nel recente dream match contro Samoa Joe di Rising Above: a Joe bastava uno sguardo d'intesa col pubblico per far venire giù l'arena, Tyler è bravo ma non ha quel particolare carisma: deve riuscire a colmare gli spazi tra un'azione e l'altra, perchè finchè si tratta di mettere la propria agilità e spettacolarità al servizio del match...chapeau, ma condurre un match significa anche altro, non è solo una sequenza di mosse più o meno bella a vedersi.
Parliamo comunque di un giovane fenomeno di 23 anni, con tutta la carriera davanti per sviluppare queste capacità, ma allorchè è chiamato fin da questo 2009 a rappresentare la ROH, Jacobs è la carta da giocare.
E se tutto andrà come previsto, Tyler andrà a completare un cerchio iniziato un anno e mezzo fa, una strada lunga e tortuosa passata attraverso sfide di grido, vittorie prestigiose ma anche tanti job a superstars già affermate e continuare la lunga tradizione di grandi campioni ROH, tutti o quasi diventati stelle affermate di questo business.
Nel frattempo, Tyler potrà mettere alla prova le proprie attitudini a reggere una federazione, seppur minore, sulle proprie spalle dopo aver conquistato il titolo assoluto FIP, sconfiggendo il mese scorso Go Shiozaki, ragione in più per credere che la sua affermazione titolata in ROH non arriverà a credere, ma soprattutto che la gestione attuale di Black è perfettamente coerente: campione di coppia negli AOTF, primo titolo in singolo in FIP, da cui deriva come logica conseguenza che il next step sarà il World title.
Abbiamo accennato a Final Battle, show che insieme ad All Star Extravaganza IV ha chiuso il 2008 con un weekend che definire pirotecnico sarebbe riduttivo.
Dalle graditissime presenze delle stars giapponesi nel corso del weekend, al debutto degli American Wolves (team formato da Eddie Edwards e Davey Richards, teneteli d'occhio perchè ne sentiremo riparlare nel 2009), con la prosecuzione della guerra tra Albright e la S 'n S che potrebbe raggiungere l'acme nel main event del prossimo ppv, con un già annunciato Cage match 5 vs 5 sullo stile del Cage of Death CZW già visto anche in ROH a Death Before Dishonor IV, nel 2006, fino al main event dello show del 27 dicembre, ovvero la resa dei conti attesa da un anno tra Danielson e Morishima.
Match descritto come assolutamente brutale, e per il quale qualche fan americano ha già invocato le 5 Stars da Dave Meltzer, che conclude la rivalità in favore di Dragon (deo gratias, non ci speravo più che lo facessero vincere),
Ma se Danielson può sorridere, non altrettanto può dirsi del suo rivale degli ultimi mesi, Claudio Castagnoli.
Significativo al riguardo è l'ultimo video wire, che in parte lo riguarda:
Grande personaggio, heel sontuoso, ma...ma perdente!
Incredibile come dal turn heel ad oggi abbia vinto un solo match, e per di più contro avversari di bassa levatura.
Claudio è ad oggi un jobber to the star a tutti gli effetti, e la sua gestione è un pò un dito in un occhio di un complesso più che buono, ma negli ultimi tempi non si è riusciti a valorizzare tutto l'incredibile potenziale a disposizione.
Si pensi solo agli Steenerico, che dalla conquista dei titoli sono andati avanti a sfide contro i Briscoes, gli AOTF e a special challenge, senza costruire effettivamente nulla di nuovo, ma proseguendo la strada già demarcata da un pò di tempo a questa parte.
Difetti, piccoli probabilmente...ma sempre di difetti si parla.
Una piccola pagliuzza, al confronto della trave di altri, ma pur sempre qualcosa che può e deve essere corretto.
Settimana prossima si torna sul ring con un altro weekend a Manassas ed Edison, date delle quali le card non sono ancora definitive, ma già su tutti si staglia la sfida del 16 tra McGuinness e Black, non-title.
Prova del 9 per Black, che dovrà mostrare i miglioramenti cui accennavamo sopra, in un match dove sicuramente cambierà la storia rispetto a Take no prisoners: lì c'era Nigel, il campione più esperto e consumato, che partiva da una posizione di vantaggio e sottovalutava lo sfidante al titolo, regalandoci oltretutto uno dei match più belli del 2008.
Stavolta non sarà più così, con Black ormai affermato in singolo che dovrà fare quel salto di qualità necessario per passare a giocarsela alla pari con i grandi: il booking dell'incontro deve seguire passo dopo passo la crescita di Tyler, per trasformare la giovane promessa in un fuoriclasse futuribile.
A 23 anni c'è tutta una vita davanti, e quella di Tyler Black è legata a doppio filo al futuro della Ring of Honor.
E chissà se al debutto televisivo la ROH non si presenterà con un nuovo, giovane campione.
"See you in another life, brother!"