You are here: Home Extra Editoriali & Rubriche Parallel Lives PARALLEL LIVES #13 - Brock Lesnar: Il suo ritorno è davvero un bene?
WrestlingRevolution.it

PARALLEL LIVES #13 - Brock Lesnar: Il suo ritorno è davvero un bene?

QUANTO “QUESTO” BROCK LESNAR E’ UN BENE PER LA WWE E PER I SUOI FANS?

Nel wrestling lottato le doti che una Superstar deve aver per sfondare sono tecnica, velocità e potenza. Purtroppo difficilmente si trovano atleti “completi”, cioè che posseggano insieme tutte queste caratteristiche. La WWE storicamente, soprattutto per soddisfare le preferenze di Mr. McMahon, ha preferito concedere uno spazio via via crescente ai cosiddetti “colossi” del ring. Veri e propri “Maciste” hanno trovato spazio in federazione a causa del loro prestante fisico e della loro devastante potenza. Purtroppo la maggior parte delle queste Superstars peccavano nella Tecnica. Nella WWF/WWE spadroneggiavano le Superstars grandi e grosse che si mostravano in tutta la loro potenza, riducendo la tecnica e l’agilità al lumicino.

Solo poche Superstars erano capaci di conciliare queste abilità tutte insieme, e una su tutte è stata Brock Lesnar. Lesnar era una vera e propria macchina da guerra, fisico marmoreo, potenza devastante, velocità sorprendente e tecnica mirabolante. Ai suoi esordi in WWE nessuno avrebbe mai potuto pensare che un ammasso di muscoli, che ricordava molto un sempliciotto ragazzo di campagna, potesse diventare una delle Top Star della federazione in così breve tempo. Aveva una forza sovraumana ma allo stesso tempo aveva una velocità impressionante, infatti resta memorabile una frase di HHH: “Lesnar pesa 130 Kilogrammi, ma il buon Dio gli ha dato un impressionante velocità rapportata ad uno del suo peso”. Oltre alla velocità, Lesnar poteva contare su una grande agilità ed elasticità, infatti sporadicamente era solito esibirsi in delle Shooting Star Press davvero ben eseguite (per onor di cronaca dobbiamo ricordare quella “mal” riuscita a Wrestlemania XIX contro Kurt Angle). In più Lesnar era dotato di una tecnica impressionante: poteva vantarsi di avere una facile esecuzione nei Suplex (Overhead Belly to Belly, German, Vertical, ecc….) e ha dimostrato di trovarsi a suo agio anche con le tecniche di sottomissione come la sua famosa “Brock Lock”.

Considerando che Lesnar ha passato relativamente poco tempo nella WWE, a malapena 4 anni, si può fregiare di titoli che altre Superstars non hanno vinto neanche in 20 anni di carriera: vincitore della Royal Rumble 2003 e del King of the Ring 2002, e ben tre titoli massimi della federazione vinti, stabilendo all’epoca anche il primato di campione più giovane di sempre. Vederlo lottare sul ring era fantastico, incarnava il ruolo dell’Heel alla perfezione. Dava l’impressione di essere imbattibile, un vero avversario impossibile da sconfiggere per tutti. Dobbiamo anche dire però che parte del successo di Lesnar deriva dalla Saggia decisione della WWE di affiancargli Paul Heyman come Manager. Infatti bisogna essere sinceri: Paul Heyman lo si può amare od odiare, ma anche chi lo odia deve ammettere che incarna alla perfezione il ruolo del manager. In poche parole è “dannatamente” bravo nel suo lavoro, sicuramente infatti Lesnar ha potuto fare tesoro degli insegnamenti impartitigli da Heyman; Insegnamenti che ovviamente non riguardano il wrestling lottato ma il Carisma e la capacità di riuscire a portare avanti un ottimo “feud” anche al microfono. Per quanto riguarda il sottoscritto i “feud” in cui era impiegato Lesnar erano davvero ottimi e i suoi match meritavano di essere visti. Una delle più grandi pecche di Lesnar forse può essere vista nel suo carattere. Lesnar era conosciuto come uno “spacca-spogliatoio”, come una voce fuori dal coro che creava problemi dietro le quinte, ma che attirava l’attenzione degli spettatori come pochi altri potevano o sapevano fare.

Dopo questo preambolo non si può dire altro che la presenza di Lesnar sia stata un vero toccasana per la WWE, nel periodo che va dal 2000 al 2004. Proprio qui c’è il vero “nodo gordiano” della situazione. Lesnar è stato sicuramente un bene per la WWE nel suo primo periodo in federazione ma siamo sicuri che lo sarà anche in questo suo breve ritorno targato 2012? Non mi fraintendete a me Lesnar piace, e anche abbastanza, ma se una Superstars compare tra Show e PPV con la cadenza massima di due volte al mese come potrà mai portare avanti un “feud” di buon livello? Un “feud” di ottimo livello deve avere una certa continuità nel tempo per mostrare a pieno la sua qualità, cosa che al momento “The Next Big Thing” non può fare. Inoltre poi si può notare che Lesnar in questo suo ritorno nella federazione di Stamford si è distaccato dalla figura del Wrestler, avvicinandosi sempre più a quella del “boxeur”. Per tutti coloro che hanno visto il match fra Cena e Lesnar a Extreme Rules è stato possibile notare che le manovre di wrestling erano davvero esigue. Certo le due Superstars avevano la “scusa” che il match era con regole estreme, ma questo non può giustificare la quasi completa mancanza di manovre di wrestling. Rifletteteci, andate a rivedere il match se potete, quante manovre di Wrestling ha eseguito Lesnar? Quasi nessuna, sembrava che stesse lottando più in un incontro di MMA che in uno di Wrestling. Se questi sono i presupposti che Lesnar ci ha mostrato come si può anche solo minimamente pensare che lui e HHH possano offrirci un match di Wrestling che sia degno di essere il Main Event di Summerslam (uno dei 4 “big four PPV” della WWE, mica un PPV qualsiasi…)? Onestamente non so quanto bene possa fare in WWE un Lesnar a mezzo servizio e completamente diverso da quello che ricordavamo. A questo punto, la vera domanda da porsi è: “Quanto ‘questo’ Brock Lesnar può essere un bene per la WWE?”

Lascia un commento: http://www.wrestlingrevolution.it/forum/index.php?showtopic=6483&view=findpost&p=144513


 

LE TELECRONACHE DI WR

Wrestling Italiano

Il team di WrestlingRevolution al commento dei più elettrizzanti show di wrestling italiano: segui con noi la Rising Sun Wrestling Promotion!

Elenco completo delle nostre telecronache >>


Top