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TNA POINT #69 - Gli Immortali

Poco più di una settimana fa scrivevo che Jeff Hardy non era né carne né pesce, era un personaggio che nessuno si era degnato di spiegare cosa rappresentasse e perché e che fondamentalmente era una serie di trademark moves che camminavano. Il finale di BFG ha avuto il potere e il merito di donare al roster TNA un nuovo Jeff Hardy, adesso sì character con un obiettivo e con delle ragioni d’essere. Il suo turn heel a sorpresa e la sua alleanza con i They, rivelatisi essere Hulk Hogan, Eric Bishoff, Abyss e Jeff Jarrett, hanno fatto sorgere negli spettatori una serie di quesiti che hanno trovato risposta nell’Impact post PPV. Ora Jeff non è più il wrestler che davanti ad un microfono sapeva parlare solo di “creatures of the night” o “swanton bomb” ma un personaggio complesso tutto da scoprire alla ricerca delle motivazioni profonde che lo hanno portato a ribellarsi contro i fans e contro gli amici più cari come RVD e Anderson.

Tuttavia è l’intero roster TNA ad aver tratto beneficio da BFG. Impossibile negare che sia stata la peggior edizione di sempre del PPV più importante dell’anno in casa TNA ma è altrettanto vero che il finale con l’apparizione tanto agognata dei They e il turn heel di Jeff Hardy ha generato un interesse e un attenzione tali da permettere alla compagnia di ottenere un nuovo record di ascolti di 1.4 nel successivo Impact.Verrebbe da dire che non ci voleva Einstein per comprendere che storyline troppo semplici o eccessivamente allungate non avrebbero dato alla TNA il futuro roseo che da anni aspetta impaziente. La speranza è che la lezione sia stata finalmente assorbita e compresa e che d’ora in avanti si tornerà ad una TNA più attenta al lato delle storylines e più moderna nella concezione. La prima puntata dopo BFG fa ben sperare per il proseguo di quanto mostrato in PPV. Per la prima volta dal 4 gennaio di quest’anno Impact è tornato ad essere puro “cross the line”, molto worked shoot e in bilico tra la “fiction”(la finzione scenica) e il “factual”(la realtà).

Finalmente sono tornati protagonisti i promo, che negli ultimi mesi si erano ridotti drasticamente ed erano stati limitati ad una serie di banali catchphrases, e si è ridotto lo spazio agli incontri, pochi ma di grande qualità(vedi Abyss vs. Joe e RVD vs. Anderson). In particolare trovo convincente, intrigante e dalle potenzialità illimitate la storyline del momento: La presa di potere in TNA da parte della nuova stable degli Immortals. Molti hanno criticato l’alleanza di Hogan e Bishoff con Double J, Jeff Hardy o Ric Flair e hanno parlato di mancanza di coerenza con quanto successo nei mesi precedenti. Ma è davvero così?
A mio parere no e vi spiego perché. Cerchiamo dunque di comprendere le ragioni che hanno spinto ognuno dei membri degli Immortals ad effettuare questa scelta così drastica.

Hogan e Bishoff: Hanno organizzato la pantomima dei “They” perché ritenevano che le promesse che erano state fatte loro da parte di Dixie Carter non fossero stato rispettate. Come ha candidamente ammesso Hogan ad Impact il piano fin dal primo giorno era stato quello di conquistare la compagnia. Inizialmente ci avevano provato con le buone, quando Hogan parlava di “raise the barr” e incensava ogni singolo talento TNA in ogni show, ma dopo sono stati costretti ad usare le maniere forti per ottenere ciò che bramavano: il controllo della federazione. Del resto l’NWO era nata per conquistare la WCW e a guidare quel gruppo erano proprio gli stessi Hogan e Bishoff ora a capo degli Immortals. Questo spiega anche il cambiamento radicale di comportamenti di Hogan e Bishoff da ambigui e controversi nei primi mesi a pacifici e innocui agnellini negli ultimi tempi. Solo una maschera indossata per trarre in inganno il pubblico, il locker room e la stessa Carter.

Abyss: Il mostro prima dell’arrivo del “magico duo” era ridotto ad una sorta di Eugene mascherato, spaventato da tutto e da tutti e dimentico del mostro mago dell’hardcore che era un tempo. Hogan donandogli l’anello dell’Hall Of Fame e dandogli fiducia lo aveva trasformato e lo aveva reso una macchina da guerra capace di distruggere ring e avversari a suon di chokeslam. Come avrebbe potuto Abyss, noto per essere molto condizionabile, rifiutare di allearsi con Hogan e Bishoff che lo avevano “salvato” dallo stato miserabile in cui era finito?

Jeff Jarrett: Per rispondere alla domanda è necessario tornare indietro di un anno circa e risalire fino a dicembre 2009. In quel periodo Mick Foley, allora GM di Impact e principale azionista della compagnia, stava assumendo comportamenti paranoici riguardo l’arrivo imminente di Hogan in TNA. Terrorizzato dall’idea di perdere il potere acquisito nella federazione, Foley era finito con il rivolgersi all’unico uomo che avrebbe potuto condividere il suo odio verso l’Hulkster: Jeff Jarrett. Double J all’epoca era fuori dalla TNA da 5 mesi a causa della sospensione conferitagli nella realtà da Dixie Carter per la sua relazione con Karen Angle che avrebbe potuto generare problemi di convivenza nel locker room e nella finzione scenica per motivi imprecisati sempre legati al rapporto tra JJ e la presidentessa. Jarrett venne trovato da Foley in un bar di Nashville in uno stato pietoso, con barba incolta, profonde occhiaie e diversi bicchieri vuoti davanti a lui. L’Hardcore Legend lo convinse a tornare per riprendersi la sua federazione e per combattere Hogan. JJ accettò e tornò ad Impact per incontrare la Carter e scusarsi per il suo comportamento, sperando così di poter essere riammesso nel roster. La Carter accettò e JJ venne reintegrato in TNA.

Arrivò il 4 gennaio e Hulk Hogan, accompagnato da Bishoff, giunse in TNA. Quella sera JJ realizzò un promo quasi shoot contro Hogan reclamando il suo ruolo fondamentale nella crescita e nello sviluppo della compagnia. Hogan gli rispose a tono e tra i due iniziò una guerra feroce in cui Bishoff umiliò ripetutamente Jarrett cercando in tutti i modi di farlo fuori. Ma Jarrett tra la sorpresa generale decise di prendere le parti di Hogan nella sua faida contro Flair e partecipò al lethal lockdown nel Team Hogan con tanto di stretta di mano con Easy E. Dopo BFG possiamo dire di sapere il perché. Se ci pensate bene il comportamento assunto da Jarrett non è così strano. JJ ha sempre combattuto le nuove figure di potere arrivate in TNA. Quando giunse Dusty Rhodes come DOA Jarrett gli fu acerrimo nemico per tutto il periodo del suo stint. Una simile guerra la condusse contro Larry Zbyzsko e tutti ricorderanno la lunga faida tra Double J e Jim Cornette, giunto nella federazione come nuovo DOA eletto dal TNA Managment(all’epoca Dixie Carter non veniva neanche nominata) proprio per porre un freno alla sua smania di potere. Dopo BFG 06 il turn face, anche a causa della scomparsa della moglie Jill. Jarrett divenne il beniamino del pubblico ma continuò a lottare contro gli “invasori esterni” come ad esempio Kurt Angle. C’era Jarrett sul ring a No Surrunder 06 quando l’eroe olimpico shockò il mondo e dichiarò di aver firmato per la TNA e il viso del King of the mountain era tutto fuorchè felice. Sempre JJ fu il principale nemico dei Main Event Mafia che presero il controllo della federazione due anni fa e non si possono dimenticare i duri contrasti con Mick Foley, nominato dallo stesso JJ azionista di riferimento prima di pentirsene a causa del comportamento egoistico dell‘hardcore legend. Anche con l’arrivo di Hogan e Bishoff JJ non modificò il suo copione.

Fino a Lockdown se ci fu un uomo che diede filo da torcere al “magico duo” fu proprio il TNA founder, che non si tirò indietro davanti a nulla pur di difendere la sua amata compagnia dagli ennesimi nuovi padroni. Ma Jarrett deve aver ripensato agli ultimi anni in TNA passati a fare la guerra a uomini di potere mandati lì perché scelti e voluti da Dixie Carter, la donna che nell’estate 2009 gli ha tolto persino l’ultima quota di minoranza rimastagli nella federazione. Double J deve avere compreso che è servito a poco combattere i nuovi arrivati messi lì dalla presidenza e per una volta deve aver deciso di cambiare il suo piano. Non più muovere guerra agli “esecutori” ma allearsi con loro per eliminare il vero nemico: il mandante. E’ una storyline poco work e molto shoot. Nella realtà si è perso il conto delle notizie comparse sul web a proposito di liti e divergenze tra la Carter e Jeff Jarrett. Alcuni ex wrestlers TNA in interviste rilasciate dopo il loro addio alla compagnia hanno spesso parlato di questa dicotomia all’interno del managment TNA che non ha permesso alla federazione di svilupparsi come avrebbe potuto. La Carter che inizialmente era solo una finanziatrice negli anni si è talmente affezionata al prodotto da voler dire la sua anche in ambito creativo.

Peccato che la sua conoscenza nel mondo del wrestling sia pari a zero mentre Jarrett sia cresciuto fin da bambino nel backstage delle federazioni indipendenti del padre. Pertanto trovo perfettamente credibile un voltafaccia di Jarrett contro la presidentessa. Per lui è meglio allearsi con Hogan e Bishoff, persone con le quali era già stato nell’NWO, e dividere con loro il controllo della sua “creatura” piuttosto che accettare di rimanere un comprimario senza importanza in una compagnia da lui fondata. Non ha dunque senso la critica ricorrente: “Jarrett doveva difendere la federazione!!”. E perché così non lo sta forse facendo? Dal suo punto di vista la TNA con Hogan e Bishoff può prosperare, soprattutto se tolta dalle mani di Dixie Carter.

Non sta contribuendo al fallimento della compagnia bensì ad un cambio dei suoi vertici dirigenziali. E poi il feud con Angle, il pupillo della Carter, ha perfettamente senso, sia in ottica smart che in ottica mark. Dal punto di vista work, Angle e JJ sono in lotta da almeno due anni e tutti ricordano la ferocia e l’odio di quella faida. Dal punto di vista shoot, Jarrett fu colui che difese i giovani del locker room quando arrivò Angle a spadroneggiare nei primi tempi del suo stint e fu a causa di Angle se JJ fu allontanato dalla TNA a causa della sua relazione con l’ex moglie dell’eroe olimpico. Il bellissimo ed intenso scambio di battute del penultimo Impact dimostra come realtà e fantasia si possano confondere al punto tale dove non sia più possibile capire cosa appartenga al work e cosa appartenga allo shoot. E’ lo stile che ha reso famoso Russo negli anni novanta e che aveva fatto la fortuna della TNA un anno fa. Speriamo che la strada intrapresa non venga nuovamente abbandonata…

Jeff Hardy: Le ragioni per cui Jeff Hardy si sia alleato con gli altri membri degli Immortals possono apparire più oscure rispetto ai “colleghi“ ma ripensando al suo cammino nella federazione non sono neanche così inspiegabili. Nel suo precedente stint risalente al biennio 2004-2006 Jeff Hardy fu molto contrastato dalla dirigenza a causa dei suoi comportamenti poco professionali, al punto tale che la compagnia decise di non rinnovargli il contratto in scadenza. In WWE Jeff rinacque, divenne campione mondiale per la prima volta in carriera e si consacrò come uno dei main eventer della federazione. E’ chiaro che al “Charismatic Enigma” quel trattamento riservatogli dalla vecchia dirigenza guidata da Dixie Carter non sia andato giù e potendo constatare come Hogan e Bishoff lo abbiano trattato fin dal suo ritorno in TNA avrà tratto le sue conclusioni circa la convenienza di allearsi con due uomini così potenti e così ben predisposti nei suoi confronti.

Il potere può esercitare un fascino irresistibile su chiunque e si può comprendere perché Jeff Hardy davanti alla possibilità di diventare campione del mondo abbia accettato di “vendere l’anima”. La stessa cosa si sarebbe potuta fare con Ken Anderson? Assolutamente sì, visto che è stato detto più volte che fu portato in federazione proprio da Hogan e che lo stesso Hulkster ebbe un ruolo decisivo nel suo cambiamento di attitude. Sarebbe stato credibile e avrebbe lanciato l’ex Mr.Kennedy nell’olimpo del wrestling con un titolo mondiale alla vita. Ma se hanno preferito turnare heel Jeff Hardy è perché evidentemente puntano molto sull’Anderson face(a mio parere a torto) e dunque la sconfitta di BFG potrebbe diventare una vittoria nel giro di pochi mesi se ad esempio Anderson diverrà il leader di un gruppo di ribelli anti-Immortals.

Ric Flair e i Fortune: Anche qui ci sarebbe molto da discutere. Ric Flair e Hulk Hogan sono stati in guerra per 25 anni e solo pochi mesi fa si sono sfidati ad Impact in un incontro sanguinolento e carico d’odio. Apparentemente può sembrare insensata un alleanza tra i due ma analizzando i vantaggi di questa operazione si può comprendere perché Flair abbia deciso di stringere un accordo con il suo storico rivale. In uno dei suoi primi promo in TNA Flair dichiarò, tra il serio e il faceto, di essere arrivato in TNA perché aveva passato una notte di fuoco con Dixie Carter e per contrastare Hulk Hogan. Al di là delle battute, Flair si è sempre dimostrato poco incline ad accettare le decisioni della presidentessa. Fu lui infatti che minacciò di colpirla per via della sua decisione di portare nel roster gli ex wrestlers ECW dal Nature Boy sempre odiati e ostracizzati.

Dunque unendo l’odio comune verso la Carter alla sete di potere che ha da sempre contraddistinto il “dirtiest player in the game” si può capire perché Flair abbia deciso di seppellire l’ascia di guerra e di allearsi con Hulk Hogan. Gli stessi membri dei Fortune, i TNA Originals AJ Styles, Kazarian e Beer Money, avrebbero le loro buone ragioni per odiare Dixie Carter e auspicare un nuovo “regime” in TNA. Infatti la politica di assumere superstars affermate ed ex wrestlers WWE ha danneggiato principalmente i giovani che dal primo giorno in TNA lottano per far crescere la federazione e tale concetto fu espresso dallo stesso AJ alla Carter in uno dei promo seguiti al pestaggio degli ex ECW nell’Impact post Hardcore Justice. Non avrà dunque faticato il Nature Boy a convincere i suoi ragazzi dell’utilità di allearsi con il “magico duo” e di tradire Dixie Carter.

Tra due settimane invece ci occuperemo di chi potrebbe fronteggiare gli Immortals e chi potrebbe erigersi a leader di questo gruppo.

Ciao a tutti!!

 

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