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Gen11

WWE INSIDER #132 - Big things ahead

BIG THINGS AHEAD

 

La Road to Wrestlemania, ufficialmente, inizia con la Royal Rumble. Ufficiosamente, però, non penso di commettere un crimine dicendo che ci troviamo già nel bel mezzo del periodo più importante dell’anno per quanto riguarda la disciplina che, se state leggendo, probabilmente amate. Nell’ultima puntata di Raw del 2014 e nella prima del 2015 sono successe parecchie cose interessanti, ed ora l’hype per il Pay Per View di Domenica 25 Gennaio ha raggiunto livelli decisamente alti.

La notizia principale è che Daniel Bryan è tornato. Sul finire dello scorso anno, aveva in programma un annuncio. Con i suoi problemi fisici apparentemente irrisolvibili, in molti temevano si potesse trattare di un prematuro ritiro; un po’ come quello di Edge qualche anno fa, costretto ad appendere gli stivali al chiodo a causa di una serie di infortuni al collo. Proprio Edge, insieme a Christian, presentava questa puntata di Raw. Le analogie suggerivano qualcosa di brutto. Dopo aver iniziato a parlare in tono piuttosto malinconico, però, Bryan ha fatto tirare un sospiro di sollievo a milioni di suoi fan annunciando che è pronto a lottare e che parteciperà alla Royal Rumble 2015. Un grande sollievo, appunto, ed una nuova opportunità per la Road to Wrestlemania. Se prima infatti Roman Reigns sembrava l’unico candidato alla vittoria della rissa reale a 30 uomini, adesso anche il cugino di The Rock deve fare i conti con il ritorno di Daniel Bryan, sempre tifatissimo nonostante i lunghi mesi di assenza.

Roman Reigns è il prototipo della Superstar “made in WWE”. Non ha esperienze nel Wrestling, né in sport di lotta, antecedenti alla WWE, è abbastanza robusto fisicamente (si parla di 1 metro e 91 per 120 chili) ed ha un aspetto invidiabile. I problemi, però, si vedono quando si muove. O anche quando muove semplicemente la bocca. Insomma, Reigns non è né un grande performer in-ring né tantomeno un oratore del calibro di suo cugino Rocky. Ai tempi dello Shield tutti lo amavano, perché questi difetti erano mascherati dai suoi compagni di stable, mentre ora vengono tristemente a galla. In un match a quattro, per non dire a sei uomini, la condizione cardiovascolare del samoano non era certo un problema. È facile lottare per brevi periodi intervallati da lunghe soste sull’apron, soprattutto se il tuo compagno di coppia è uno che potrebbe stare sul ring per ore senza crollare sfinito al suolo: Seth Rollins, che a livello di atletismo è tra i migliori, se non il migliore in assoluto, dell’intera WWE. Inoltre, quando combatteva al fianco di Rollins per i titoli di coppia e, in altri casi, anche al fianco di Dean Ambrose, Roman si limitava ad effettuare quelle poche mosse di forte impatto che lo hanno reso piacevole agli occhi del pubblico. Superman Punch, Dropkick sull’apron, Spear (spesso e volentieri anche attraverso le barricate), sono tutte manovre indubbiamente d’effetto. Se però tra una e l’altra ci sono dieci minuti di rest holds, il gioco non vale più la candela per lo spettatore, che finisce con il disinteressarsi del personaggio.

Parliamo invece dell’abilità al microfono di Roman Reigns. Anche qui il Nostro non eccelle, ma non sembrava messo così male finché teneva la manina di Rollins e soprattutto Ambrose, senza ombra di dubbio il migliore dei tre in quest’ambito. A Reigns spettavano poche battute, roba tipo “Believe in the Shield” o poco più, e riusciva a dirlo anche in maniera convincente. Nelle ultime settimane, però, Reigns non è stato convincente… È stato ridicolo. Intervistato nel backstage da Renee Young nell’ultimo Raw del 2014, Reigns non solo si è paragonato a Superman, ma ha anche tirato fuori un “PEOUMMM” che lo ha reso lo zimbello del nostro Forum. Persino il nostro Fil, un tempo grande sostenitore dell’ex NFLer, è passato al lato oscuro confezionando vignette ironiche su di lui. Nell’ultimo Smackdown, invece, ha usato una citazione di GATTO SILVESTRO e poi ha lanciato un occhiolino alla telecamera dicendo che non è stato facile dire ciò che aveva appena detto. Non credo proprio siano un’idea di Roman questi promo, ma il punto è che uno come lui che ha evidenti difficoltà al microfono dovrebbe parlare il meno possibile, solo quando realmente serve. Ora, nel suo feud contro Big Show, non serve che proferisca parola. È una roba messa su giusto per tenerlo impegnato e a nessuno importa un fico secco della loro rivalità, quindi tanto vale evitare di mettere in imbarazzo il povero Reigns, che ci penserà da sé in PPV, dovesse combattere contro Big Show di nuovo.

Ma perché questo lungo excursus su Roman Reigns? Semplicemente per dire che lui è il piano A, ma ricordate una cosa: there’s always a plan… BO! Sì, è Bo Dallas che dovrebbe vincere la Rumble. Scherzi a parte, i piani finora hanno incluso la vittoria di Reigns della Royal Rumble, in teoria è lui che affronterà Brock Lesnar a Wrestlemania, ma la WWE quando vuole sa ascoltare i suoi fan, e i suoi fan vogliono qualcun altro come vincitore della Royal Rumble: Daniel Bryan. Il Dazzler ha tutte le carte in regola per affrontare -e battere- la bestia Lesnar al Grandaddy of ‘em all, il problema però è che già l’hanno scorso ha lottato e vinto un Main Event di Wrestlemania. Affidare l’ultimo match dell’evento più importante dell’anno allo stesso lottatore per due anni di fila, tra l’altro facendolo vincere in entrambi i casi, è veramente un onore per pochissimi. Già sono in pochi coloro che possono fregiarsi di averne vinto uno di Main Event a ‘Mania, figurarsi due, per giunta contro l’uomo che ha distrutto Undertaker un anno fa. Insomma, è tutto nelle mani della federazione, ma onestamente i “problemi” di Bryan non sono nulla in confronto a quelli di Reigns, senz’altro un buon lottatore che in futuro potrà dire la sua, ma che ancora non è pronto per uno scenario così importante.

Decisamente più avanti di Reigns nella preparazione è quello con cui ha vinto i Tag Team Titles, il già citato Seth Rollins. Personalmente, non mi dispiacerebbe vedere proprio Seth nel Main Event di Wrestlemania, malgrado ciò comporterebbe uno stravolgimento di piani notevole, inclusa la sconfitta di Brock Lesnar a Royal Rumble (ritenendo utopico un Rollins vs Lesnar a ‘Mania). C’è da dire però che Rollins ultimamente si sta confermando come top heel della federazione, alle spalle dell’attrazione speciale Brock Lesnar. Da quando ha tradito lo Shield, Seth è quello che dei tre ex fratelli è stato gestito meglio e con più costanza. Ambrose, infatti, ha subito troppe sconfitte importanti negli ultimi mesi; Reigns al contrario ha ricevuto la gestione da superman che lo ha reso odioso agli occhi di alcuni fan, un po’ come successo con Sheamus tempo fa (fermo restando che la vera “colpa” di Sheamus è stata sconfiggere Daniel Bryan in 18 secondi a Wrestlemania). Rollins ha vinto la valigetta del Money In The Bank, la quale gli garantisce un’opportunità per il WWE World Heavyweight Championship in qualsiasi momento egli desideri, a patto che Lesnar abbia voglia di farsi vedere. Dopodiché, è divenuto l’uomo di fiducia dell’Authority, che addirittura ha preferito lui a Randy Orton, non proprio il più scarso a livello mark. Triple H e co. ci hanno visto giusto: dopo la loro disfatta a Survivor Series, infatti, Seth Rollins è riuscito a riportare al potere l’Authority. Ora, come premio, è stato inserito nel match per il titolo di Royal Rumble.

A Royal Rumble contro John Cena e Brock Lesnar, chi l’avrebbe mai detto che Seth Rollins potesse arrivare già così in alto? Probabilmente neppure lui, ma se l’è meritato. E meriterebbe anche il titolo WWE, che non penso vincerà alla Rumble. A parer mio, è stato inserito nell’incontro per smuovere le acque, ma è pur sempre un ottimo riconoscimento per Seth, che mantiene in ogni caso la valigetta del MITB. Rollins forse incasserà a Mania, dove forse vedremo Roman Reigns, forse Daniel Bryan, forse Brock Lesnar con la cintura alla vita… Insomma, tanti forse, proprio come deve essere di questi tempi.

Ah, ci tengo a sottolineare che in questo editoriale non ho parlato di Bad News Barrett. È stato molto difficile, ma non amo dilungarmi e ci sarà tempo per parlare del mio wrestler preferito e di come sia riuscito a perdere contro Sin Cara… SIN CARA (sì, è ai livelli di Gatto Silvestro). Evviva!

 
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