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WRESTLEMANIA 1 - Hulk Hogan & Mr. T vs. Roddy Piper & Paul Orndoff

Il primo, storico main event di Wrestlemania. Siamo nel 1985, il 31 marzo, al Madison Square Garden di New York. I protagonisti del match furono personaggi che certamente, chi più chi meno, hanno segnato la storia di questo sport. Per quanto riguarda i quattro lottatori impegnati in questo tag team match, abbiamo il campione del mondo della WWF di allora, Hulk Hogan, che aveva vinto il titolo il 23 gennaio del 1984, per la prima volta in carriera. Suo compagno di tag team era Mr. T, personaggio molto noto nel panorama cinematografico e televisivo americano, dal momento che recitò nella famosissima serie A-Team e nel film “Rocky III”: per l'occasione, egli si reinventò wrestler per una notte. Ovviamente Hogan e Mr. T erano i face, mentre i loro sfidanti erano due heel di grande spessore come Rowdy Roddy Piper (che nel corso della carriera vincerà anche il titolo intercontinentale in WWF) e “Mr. Wonderful” Paul Orndorff, un wrestler che, almeno a livello di titoli, avrà più fortuna in WCW che in WWF. I due tag team potevano contare su due aiutanti all'angolo: il team composto da Hogan e da Mr. T aveva come fido alleato il grande “Superfly” Jimmy Snuka, che nel corso della sua carriera vinse molti titoli nel circuito NWA e addirittura due titoli dei pesi massimi in ECW. Il tag team composto da Piper e Orndorff, invece, fu aiutato da “Cowboy” Bob Orton, padre di Randy, altro wrestler che si tolse diverse soddisfazioni in NWA ma che a livello di titoli non raccolse praticamente nulla in WWF. Arbitro del match era Pat Patterson, ritiratosi nel 1984 dal mondo del wrestling e diventato in futuro road agent della WWF: da notare come egli diventò, il 10 novembre del 1979, il primo campione intercontinentale della federazione. Ma non è finita qui: a bordo ring, infatti, lo special enforcer era Muhammad Alì, il più grande lottatore di boxe di tutti i tempi. In qualità di special enforcer, Alì aveva il compito di indirizzare il match sui binari giusti, ovvero doveva evitare le interferenze di lottatori estranei al match e doveva mantenere l'ordine sul ring. Un cast pauroso, quindi, in linea con quella che è la straordinarietà dell'evento chiamato “Wrestlemania”, che iniziò proprio nel 1985. Da notare come questo main event, oltre a passare alla storia per i nomi coinvolti e per il fatto di essere il match più importante della prima edizione di Wrestlemania, vedeva coinvolto il campione del mondo (Hogan) che non mise in palio il suo titolo, evento destinato probabilmente a rimanere unico nella storia. Il match iniziò, con un pubblico veramente caricato a mille e molto coinvolto in questa attesissima sfida. Era strepitoso vedere anche solo l'ambiente in cui si svolgeva il match: c'erano i quattro lottatori sul ring, poi il pubblico vicinissimo al quadrato, tanto che a bordo dello stesso vi erano diverse persone, tra cui alcuni poliziotti. Ad inizio match Orndorff e Piper, dopo i primi colpi subiti e dopo l'intervento di Alì, che bloccò l'interferenza di Bob Orton, cercarono di abbandonare l'arena: Patterson iniziò il count-out per i due, che però risalirono sul ring per continuare il match, con Hulk Hogan che li invitava a comportarsi da uomini. Seguì poi una fase durante la quale Piper e Orndorff, soprattutto grazie ad alcune scorrettezze, riuscirono ad avere la meglio sui loro avversari, e in particolar modo su Hogan, che cercava disperatamente di dare il cambio al proprio compagno di coppia. Da notare una sediata di Piper ad Hogan fuori dal ring e alcuni frangenti in cui lo stesso Piper e Orndorff cercarono di combattere illegalmente insieme sul ring, provocando la reazione di Mohammed Alì, che tra l'altro aveva il suo bel daffare per far sì che Bob Orton non interferisse nel match. Anche Mr. T subì l'iniziativa dei suoi due avversari, e mentre l'arbitro Patterson era distratto, Orton cercò di colpire Hogan, con Jimmy Snuka che però sventò l'intervento dell'avversario, tra il delirio del pubblico. Il tag team formato da Hogan e Mr. T intanto riprendeva gradualmente in mano le redini del match, fino ad arrivare alla sorpresa finale: mentre Alì e Patterson erano impegnati a tenere sott'occhio Orndorff e Mr. T, infatti, Piper immobilizzò Hogan grazie al Full Nelson, con Bob Orton che salì sulla terza corda per assestare un colpo all'Hulkster. Hogan, però, riuscì a liberarsi all'ultimo momento dalla presa del suo avversario, con Orton che colpì accidentalmente Piper con il gesso che aveva sul braccio, favorendo lo schienamento finale di Hogan su “Hot Rod”. Trionfo per i due face, quindi, che vinsero il match tra il tripudio del pubblico di New York. Anche la storia raccontata dal match fu splendida: il grande campione (Hogan) che si fa aiutare dall'amico non molto bravo (Mr. T), con i due che riescono a sconfiggere i boriosi avversari (Piper e Orndorff), che avevano cercato di farla sporca facendosi aiutare dal proprio amico (Bob Orton). Complimenti a tutti i personaggi coinvolti in quest'incontro, un piccolo classico che rimarrà negli annali e un degnissimo main event di Wrestlemania, con Roddy Piper che a mio parere diede un grande esempio di come debba essere un heel.


 

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