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WRESTLEMANIA 18 - Undisputed Championship Match: Chris Jericho vs. Triple H

A Wrestlemania XVIII si consumò lo scontro tra Triple H e Chris Jericho, valido per l'undisputed Title. Questo titolo, in pratica, unificava il WCW World Heavyweight Title con il WWE Title, ed era detenuto da Chris Jericho, il quale lo conquistò il 9 dicembre 2001 a Vengeance contro Stone Cold Steve Austin. Triple H, dal canto suo, era tornato da poco da un brutto infortunio, e riuscì a vincere la Royal Rumble 2002, vincendo così anche la possibilità di disputare il main event di Wrestlemania. Triple H che, peraltro, rischiò anche di perdere la propria title shot a Raw, contro Kurt Angle, ma alla fine riuscì a tenersi stretto ciò che aveva conquistato. Di solito, quando i wrestler tornano da un infortunio o dopo tanto tempo per altre ragioni, lo fanno da face, e a questa regola non scritta del wrestling (la quale annovera anche numerose eccezioni, c'è da dirlo) si adeguò anche Triple H. Il terzo incomodo o, per meglio dire, la terza incomoda del match era Stephanie McMahon, che nella storyline era stata lasciata da suo marito, lo stesso Triple H, stufo di dover subire gli atteggiamenti arroganti della propria donna. Per tutta risposta, la bella Stephanie decise di mettergli i bastoni tra le ruote e di allearsi con Chris Jericho, per aiutarlo nel suo scontro con Triple H. Seguirono tutta una serie di prese in giro da parte di Jericho e di Stephanie, con Triple H che comunque intervenì spesso per farsi rispettare. La posta in palio era alta, e l'atmosfera buona: Triple H combatteva con una vistosa fasciatura alla gamba sinistra, e Jericho non mancò di attaccarlo proprio in quel punto del corpo per rendere “The Game” maggiormente vulnerabile ai propri colpi. Nella prima parte del match, sostanzialmente, i due combatterono in maniera molto fisica, con Triple H che era evidentemente più grosso del proprio avversario e quindi avvantaggiato, da questo punto di vista. Jericho, dal canto suo, cercò di utilizzare la propria tecnica e la propria astuzia per danneggiare il nemico, e anche Stephanie fuori ring cercò di aiutare il proprio assistito. Piano piano, diciamo dopo i primi 8-10 minuti, il match decollò e si videro alcune manovre veramente interessanti. Innanzitutto, Stephanie attaccò diverse volte Triple H fuori ring, e distrasse ripetutamente l'arbitro Earl Hebner, consentendo sia allo stesso Hunter che a Jericho di scambiarsi dei colpi proibiti (ad esempio un DDT molto bello di Triple H su Jericho, che andò a finire con la testa su una sedia che lui stesso aveva portato sul ring per colpire l'avversario). Inoltre, ci furono alcuni momenti veramente intensi anche fuori ring: ad esempio, Jericho salì sul tavolo dei commentatori per applicare la Walls of Jericho a Triple H, ma venne ben presto scalciato da quest'ultimo. A quel punto, Hunter provò il suo Pedigree, ma subì a sua volta un back body drop da parte del proprio avversario che lo portò a schiantarsi sul tavolo dei commentatori spagnoli, distruggendolo. Un punto di forza del match risiede proprio nel fatto che i due, nell'ultima parte del match, assestarono una serie di colpi molto credibili e che sembravano poter essere tutti decisivi, arrivando a scambiarsi sediate e addirittura ad invertire le proprie finisher, anche se quest'ultime non andarono a segno. Degna di nota anche una Walls of Jericho che durò parecchi secondi, con Triple H che sembrò non riuscire a raggiungere le corde, per poi riuscire ad arrivarci con un guizzo improvviso. Alla fine, Triple H riuscì a mettere a segno il proprio Pedigree sull'avversario e a portare a casa il match e il suo quinto titolo mondiale in carriera, in un incontro sicuramente buono dal punto di vista dell'azione in ring e anche piuttosto curato sotto il punto di vista del booking (le interferenze di Stephanie, le fasi di combattimento fuori ring) che dal punto di vista della psicologia (con Jericho che attaccò Triple H alla gamba infortunata e quest'ultimo che cercò a sua volta di infortunare la gamba a Jericho). La contesa fu certamente avvincente, combattuta da due worker straordinari, che hanno dato vita anche a prove migliori rispetto a questa, ma che al tempo stesso non hanno lasciato l'amaro in bocca. Il momento più sentito da parte della folla, però, fu certamente il Pedigree inflitto da Triple H a Stephanie, che venne accolto nel tripudio generale. Tuttavia, il match venne completamente oscurato da quello che forse può essere considerato il vero main event di quest'edizione di Wrestlemania, ovvero Hulk Hogan vs. The Rock, che regalò certamente più emozioni e fece registrare una partecipazione da parte del pubblico che ha avuto pochi rivali nella storia del wrestling.


 

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