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WRESTLEMANIA 20 - World Heavyweight Title: Triple H vs. Shawn Michaels vs. Chris Benoit

Siamo al Madison Square Garden di New York, dove si svolge Wrestlemania XX, uno degli eventi di wrestling più pubblicizzati e spettacolari dell'intera storia. E in un evento spettacolare deve esserci anche un main event spettacolare: in questo senso, azzeccatissima la scelta del Triple Threat Match per il World Heavyweight Title (cintura appartenente, in quel periodo, al roster di Raw) tra il campione Triple H, “Mister Wrestlemania” Shawn Michaels e il vincitore della Royal Rumble 2004, Chris Benoit. L'atmosfera è splendida, e i tre protagonisti rispettano le attese, combattendo un incontro di 25 minuti privo di pause e ricco di colpi di scena. Il feud fu molto acceso e anche molto ben costruito: Triple H e Shawn Michaels, infatti, combattevano l'uno contro l'altro da tantissimo tempo, precisamente da un anno e mezzo, e quasi sempre nei loro incontri c'era in palio il titolo mondiale dei pesi massimi. I due wrestler, quindi, riuscirono a metter su un feud lungo, credibile ed appassionante, che continuò anche a Wrestlemania XX. A loro, però, si aggiunse anche Chris Benoit, lottatore che fino a quel momento non era mai riuscito a vincere il titolo dei pesi massimi in WWE ma riuscì ad ottenere questa grande chance vincendo la Royal Rumble, con una prestazione veramente maiuscola, dal momento che il wrestler canadese entrò per primo sul ring ed eliminò, per ultimo, il mastodontico Big Show. Benoit apparteneva al roster di Smackdown, ma passò a Raw perché il suo sogno era quello di vincere il World Heavyweight Title e non il titolo WWE. Benoit, infatti, per anni provò a conquistare il titolo mondiale dei pesi massimi in WCW, e ci riuscì a Souled Out 2000, contro Sid Vicious: quel titolo, tuttavia, gli fu ingiustamente revocato, e da quel momento in poi il “Canadian Crippler” promise a sé stesso che prima o poi avrebbe stretto quella cintura tra le sue mani. Ed è proprio sulla prova di Benoit che vorrei soffermarmi: in fondo è stato il suo trionfo, la sua notte, e sarei ingeneroso se lodassi la carriera e la bravura di Triple H e di Shawn Michaels, dal momento che il vero protagonista del match è stato “The Rabbid Wolverine” Benoit, e dal momento che sia Michaels che Triple H avevano già vinto tutto quello che c'era da vincere in WWE. Raramente ho visto salire sul ring e combattere in quel modo un wrestler. Tutti noi sappiamo, chi più chi meno, che Chris Benoit è un ottimo atleta, con una varietà di mosse incredibile, un'abilità sul ring fuori dal comune e la capacità di saper trasmettere al pubblico qualcosa durante i suoi match. Ma è stato meraviglioso sotto il profilo psicologico: vedendo il match, è evidente il fatto che Benoit in quest'incontro mette tutto se stesso, dando l'impressione di essere una vera e propria furia che, dopo aver inseguito per anni il massimo titolo, vuole raggiungerlo a tutti i costi. Gli urli, l'espressione del viso sofferente, la decisione con la quale chiude Triple H nella sua Crippler Crossface e sembra non volerlo mollare più, sono momenti assolutamente fantastici, qualcosa che raramente si vede nel wrestling. E la straordinaria prestazione del wrestler canadese è sottolineata dall'atteggiamento del pubblico, che ignora e, a un certo punto addirittura fischia, Shawn Michaels (un face comunque sempre amato) e si schiera tutto con Benoit, perché anche il pubblico sa che questa vittoria se la merita, perché sa che è ora di premiare questo wrestler straordinario, che tante emozioni e tanto spettacolo ha dato sul ring, senza mai lamentarsi per un titolo non vinto o per un feud mal gestito o per un job da concedere. Dopo questa (dovuta) parentesi, parliamo del match: è stato un incontro, come detto prima, senza pause, e con una grande varietà di mosse, tra cui le immancabili finisher eseguite da tutti e tre gli atleti. Particolarmente interessanti il moonsault dalla terza corda con il quale Shawn Michaels colpisce i suoi avversari fuori ring, il Pedigree di Triple H su HBK, il low blow di questi ultimi e la splendida sequenza finale, con Benoit che chiude uno stremato Triple H nella Crippler Crossface. Triple H sta per afferrare le corde, liberandosi in questo modo dalla finisher del canadese, ma Benoit non lo molla e riesce a portarlo a centro ring, con Triple H che non può far altro che cedere e consegnare, in questo modo, il meritato World Heavyweight Title a Chris Benoit. Altro incontro che, pur guardandolo decine di volte, non ti stancheresti mai di vedere.


 

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