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La WWE risponde a un articolo della BBC sulle morti precoci dei pro wrestler

Il sito del magazine della BBC ha pubblicato un articolo questo sabato in cui si chiedeva il motivo per cui i wrestler spesso muoiono così giovani, nominando in particolare Roddy Piper, Curt Hennig e The Ultimate Warrior.
L'articolo mette in evidenza una ricerca effettuata dalla University of Eastern Michigan, dove gli accademici hanno studiato un gruppo di 557 ex pro wrestler. Dei 62 wrestler del gruppo che sono morti tra il 1985 e il 2011, 49 sono morti prima dei 50 anni, di cui 24 prima dei 40 anni e 2 di loro addirittura prima dei 30 anni.
Lo studio ha anche riscontrato che il tasso di mortalità per i wrestler di età compresa tra i 45 ei 54 anni è 2,9 volte superiore al tasso per gli uomini nella popolazione degli Stati Uniti. In quel gruppo preso in esame le malattie cardiovascolari erano la causa di morte più comune.

Un portavoce della WWE ha rilasciato la seguente dichiarazione alla BBC in merito a questo articolo:

"Purtroppo, alcuni performer del passato facevano parte di una generazione di wrestler che hanno fatto scelte di vita personali malsane e mediocri, che in alcuni casi sono proseguite dopo i loro anni sul ring. Gli atleti di oggi ci mettono molto orgoglio e responsabilità personale per la loro salute e benessere. Ciononostante, i talenti della WWE sono soggetti a test anti-droga casuali e ci si aspetta che mantengano uno stili di vita sano, rinforzato con il nostro Talent Wellness Program, che è stato istituito nel 2006."

 

Fonte: DailyWrestlingNews.com & WrestlingRevolution.it


 

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