Allora, nel precedente numero del TNA Point ho parlato quasi esclusivamente di aspetti oggettivamente e/o soggettivamente negativi riguardo la federazione di Orlando. Ma ovviamente non va tutto male da quelle parti… Anzi, in quest’ultimo periodo stiamo assistendo a molte cose buone e fatte davvero bene, in particolare per quanto riguarda ciò che si vede on screen, in TV, più che quello che rimane nascosto dietro le quinte. Ed è proprio sui lati positivi che voglio concentrarmi in questo #99, anche per riscattarmi dalle cattiverie del #98… XD Passiamo dal negative al positivo in pratica, dall’inferno al paradiso, con una novità. Vi spiego: prendendo spunto dalle classiche analisi in cinque punti (tanto care all’altra parte) in questo numero farò anch’io i cinque punti, analizzando tutto quello che mi ha convinto e mi è piaciuto della TNA in queste ultime due settimane dalla Città del Peccato, Las Vegas. Qui è “Fantomius” Fabio Broggi, e questi sono i “Five Points of Greatness”, edizione Sin City!
1) OPTION C: Parlando di aspetti positivi, il primo e principale punto non può che ruotare attorno alla regola nota come “Option C”. Per quelli di voi che no sanno a cosa si riferisca questo termine, si tratta della possibilità riservata all’X Division Champion di restituire la sua cintura per ricevere in cambio una shot al World Title in occasione di Destination X; esatto, è proprio quello che l’anno scorso si è rivelato il punto di svolta principale nella carriera in TNA di Austin Aries… Anche quest’anno, nonostante la riduzione dei PPV, la TNA ha deciso di rinnovare questa nuova tradizione dell’Option C in una puntata speciale di Impact a tema Destination X (puntata che andrà in onda questa settimana). Tutto sembrava scritto già da Slammiversary XI: la grande storia di redenzione di Chris Sabin, tornato attivamente in TNA dopo due anni quasi ininterrotti di stop dovuti a due identici infortuni e riuscito a tornare al top diventando X Division Champion, sembrava destinato fin da subito e senza appello a essere il protagonista dell’Option C versione 2013 contro Bully Ray. C’era da fare solo un piccolo rematch per il titolo contro King e Suicide, una mera formalità dal punto di vista smart visto anche che c’era già stato qualche screzio tra Sabin e il World Champion. O perlomeno questo è ciò che ci aspettavamo tutti… E invece qui il genio creativo che a volte sa tirar fuori la TNA si fa vedere a pieno; tutto quello che sembrava già scritto viene completamente stravolto, le carte in tavola vengono cambiate: Suicide è il nuovo X Division Champion…O meglio, Austin Aries è il nuovo X Division Champion! OMG! Questa è stata la reazione mia e sono sicuro di molti altri. L’inventore dell’Option C frega tutti e con una mossa geniale si prende titolo e shot per Destination X. A questo punto tutto è davvero scritto, e anche i fan di Sabin iniziano a farsene una ragione: sarà un nuovo Aries vs Ray. Giusto così d’altronde, c’è maggiore imprevedibilità e Aries è uno sfidante al World Title ben più pericoloso e di spicco rispetto al buon Sabin. È definitivo… O forse no? Arriviamo a Las Vegas, e cosa c’è di meglio della città famosa al mondo per il gioco d’azzardo per cambiare ancora una volta le carte in tavola? Nuovo rematch: Aries vs Sabin vs Manik (il rinominato Suicide). Con un’abile manovra la TNA toglie dal match Manik dopo pochi minuti dall’inizio: le regole imponevano un 3-way, ma d’altronde la scena va lasciata ai due protagonisti. Aries e Sabin battagliano fino alla fine in un epico scontro come due eroi in un’arena, in uno dei migliori match dall’inizio dell’anno. A spuntarla alla fine è lui, l’uomo che fin dall’inizio era destinato a essere il vero protagonista dell’intera storia, Chris Sabin. Tutto è tornato come prima, si potrebbe dire, non è cambiato nulla… Niente affatto. Com’era giusto la palla è tornata a Sabin, ma non è affatto lo stesso Sabin di qualche settimana fa… La TNA ha cambiato le carte in tavola una volta, facendo fregare Chris dal genio superiore di Aries, poi le ha nuovamente ricambiate ridando tutto in mano a un Sabin che ha superato tutto e tutti pur di arrivare lì, alla prima shot al World Title della sua carriera. Se fino a prima di questo batti e ribatti Chris (parlando esclusivamente di status) era al massimo un mid-carder se messo al confronto con il ben più temibile Bully Ray e i suoi Aces & 8s, ora Chris è un uomo che è riuscito a sconfiggere un ex-World Champion del calibro di Aries in un match fenomenale pur di avere quella shot e che arriva in pompa magna al match contro Ray, un match che grazie al supporto della nuova MEM sarà (o meglio, dovrebbe essere) solo un uno contro uno. Un enorme plauso va quindi alla TNA, che è riuscita a creare in pochissimo tempo una storyline a dir poco coinvolgente e sorprendente e soprattutto a elevare enormemente di status l’ormai ex-X Division Champion e ora #1 Contender al World Title. Molto probabilmente Sabin fallirà l’assalto al titolo di Ray, certo, ma a parte questo l’alto status che gli è stato costruito rimarrà: che sia l’inizio di un nuovo main eventer?
2) BFG SERIES JOKER’S WILD: Un altro complimento che va fatto alla TNA riguarda il Joker’s Wild Tournament che è andato in scena nella seconda puntata LasVegassiana (passatemi il neologismo), un Joker’s Wild con coinvolti i 12 partecipanti alle Bound For Glory Series con in palio 25 punti. Se il PPV One Night Only dedicato a questo torneo aveva fatto alquanto schifo, in questa puntata la TNA ha dimostrato che sa come va fatto un torneo di questo tipo. In questa edizione BFGS del Joker’s Wild infatti abbiamo visto: un membro degli Aces & 8s costretto a fare team con un membro dei loro acerrimi rivali, la MEM; due tag team reali divisi tra loro e entrambi costretti a vicenda a lottare contro il loro partner abituale; due solisti come Styles e Joe (che nonostante la recente alleanza con la MEM resta pur sempre uno che ha sempre fatto da solo…) che accettano di lavorare insieme per uno scopo comune. Ecco, questi sono tutti gli elementi e le situazioni particolari che dovrebbero emergere da un Joker’s Wild, che lo rendono interessante; altrimenti non avrebbe senso di esistere. Certo, seppur gestito ottimamente rimane sempre un torneo che nasce e muore in questa puntata, senza possibili sviluppi futuri; ma d’altronde era fine alle Series, non serviva a creare nuovi team… E certo, la vittoria di Magnus che lo ha lanciato in vetta con ben 30 punti di distacco dal secondo classificato non mi è piaciuta troppo, visto che potenzialmente abbassa l’imprevedibilità delle Series; ma d’altronde siamo appena all’inizio, può ancora essere stravolto tutto… Quello che a mio avviso è sicuro, però, è l’ottima gestione di questo Joker’s Wild.
3) KNOCKOUT DIVISION: Be’, il fatto che la Divisione femminile vada bene in TNA non è proprio una novità; nonostante abbia vissuto dei brutti momenti, è sempre stata uno dei punti forti della compagnia. E in quest’ultimo periodo è stata senza dubbio una delle principali positività della TNA. Infatti il turn heel della campionessa Mickie James (anche se avvenuto ormai qualche settimana fa) ha reso il suo personaggio davvero interessante e anche con un pizzico di imprevedibilità: una diva a tutti gli effetti, che si sente al centro del mondo e la migliore di tutte (anche a ragione, aggiungo io…), ma che non disdegna assalti violenti e quasi da pazza quando lo ritiene opportuno. Un nuovo personaggio molto elaborato e intrigante, insomma. Ma a parte la campionessa, tornando a Las Vegas, nell’ultima puntata abbiamo assistito a un ottimo Ladder Match tra Gail Kim e Taryn Terrell con in palio il posto di #1 Contender; un match davvero bello, a mio avviso superiore al tanto osannato Last Knockout Standing di Slammiversary. Nonostante io non sia proprio uno che si può definire un suo supporter, devo aggettivamente riconoscere l’ottima prestazione di Taryn, sia per alcune buone manovre che ha tirato fuori durante l’incontro sia soprattutto per l’atteggiamento con cui si è approcciata al match: spericolata, senza alcun timore nel lanciarsi giù da una scala e nel mettere in gioco tutto il suo corpo per la buona riuscita del match. Una cosa che non si vede tutti i giorni tra le lottatrici di sesso femminile, e talvolta nemmeno tra i loro colleghi maschi… Va ovviamente anche reso omaggio alla sempre grande Gail Kim, e approvo in pieno la scelta di far vincere lei per svariati motivi: troppe sconfitte di seguito contro Taryn avrebbero abbassato troppo il suo status; una rivalità tra Mickie e Gail è una cosa che mi attira molto; forse per Taryn sarebbe stato ancora un po’ troppo presto per andare per il titolo, deve prima essere lanciata un altro po’ a mio avviso. Ottimo anche il modo in cui è arrivata la conclusione del match, con Gail che l’ha spuntata con una mossa di furbizia, facendo peso sulla sua esperienza decennale contro una ragazza che (secondo storyline) ha iniziato a lottare solo pochi mesi fa; una Taryn che quindi ha perso solo per ingenuità, o meglio per furbizia della rivale, e il cui status quindi non risente affatto di questa sconfitta.
4) PRIMI DISSAPORI NEGLI ACES & 8S: Se fino a poco tempo fa la grande forza degli Aces & 8s stava nel loro essere un’unità compatta contro dei rivali spesso non così uniti, nelle ultime settimane questo aspetto sta iniziando a cambiare, e ne abbiamo avuto qualche accenno più o meno forte anche in queste ultime due puntate. L’argomento principale a questo proposito riguarda la questione DOC: questi infatti (anche se è stato rilasciato proprio ieri dalla TNA per scadenza del contratto, ma sono praticamente certo che verrà trovato un accordo) sta mettendo sempre più in dubbio l’autorità di Bully Ray e in particolare la fiducia smisurata che il President ripone in Mr. Anderson invece che in lui. Nell’ultima puntata poi c’è stato quello che finora è il picco dei dissapori, con gli A&8 che hanno eletto un nuovo VP a votazione proprio tra Anderson e DOC e a spuntarla è stato Ken grazie al voltafaccia a sorpresa di colui che sembrava essere il braccio destro di DOC, Knux, che con il suo ultimo voto ha di fatto tradito la fiducia del suo compare. Un DOC che quindi si sta mettendo sempre più contro tutti i suoi alleati. Ma questo non è l’unico fulcro di dissapori all’interno della gang… Un altro aspetto secondo me da non sottovalutare è infatti la questione tra Ray e la “moglie” Brooke Hogan; finora non abbiamo avuto molti segnali se ciò potrebbe corrompere l’unità della stable, ma già il fatto che Ray abbia risposto molto male a uno dei suoi compari (Wes, mi pare) quando questi gli aveva fatto delle domande a questo proposito mi fa pensare… Sono dell’idea che nel prossimo futuro la situazione con Brooke possa rappresentare sempre più un centro di dissapori tra gli A&8, con Ray che ci concentra molte attenzioni e gli altri membri della stable (o alcuni di loro) che non prenderanno bene questa maggiore attenzione rivolta alla questione sentimentale piuttosto che agli affari… Fatto sta che iniziano a esserci delle crepe nella gang che sembrava unita fino all’estremo, mentre dall’altra parte i loro rivali riuniti ora nella MEM sembrano più uniti che mai; ciò aggiunge molta più imprevedibilità circa l’andamento della storyline: che si finisca per rigirare totalmente le carte in tavola con gli A&8 divisi e i loro rivali uniti? La crisi degli Aces & 8s potrebbe giungere anche dall’interno oltre che dall’esterno?
5) EVOLUZIONE DI JOSEPH PARK: Lo ammetto: il personaggio di Park, con la sua doppia personalità che passa da avvocato impacciato a mostro scatenato, mi piace e mi è sempre piaciuto fin da quando hanno iniziato a utilizzarlo a Impact. Però bisogna anche ammettere che ultimamente stava diventando fin troppo ripetitivo, soprattutto per quanto riguarda i match in cui era coinvolto: inizia l’incontro, fa anche qualche manovra, poi subisce, sanguina, cambia personalità e vince. Ecco, questo è il punto che più stava diventando monotono: vince. Perché fino ad ora ogni volta che cambiava personalità significava vittoria imminente e certa per lui. Nella prima puntata da Las Vegas però c’è stata un’evoluzione che seppur piccola non è troppo da sottovalutare: per la prima volta la sua seconda personalità mostruosa invece che portarlo alla vittoria gli è costata tutto, provocandogli una sconfitta via DQ che lo ha mandato addirittura a -10 punti nella classifica delle Series. Ora quindi la doppia personalità potrebbe diventare un’arma a doppio taglio: in alcuni casi potrà essere a vantaggio di Park, che (seppur involontariamente) la usa per vincere i match; in altri potrà rivelarsi come estremamente pericolosa per lo stesso Joseph, che rischia di perderne fin troppo il controllo e di subirne gli effetti negativi. Un Joseph che quindi potrebbe anche iniziare a considerare la possibilità di lottare per liberarsi di questa seconda personalità invece che accettarla in silenzio… Maggiore imprevedibilità, quindi, e anche dei possibili scenari futuri sempre più interessanti.
Good, anche per questo numero siamo giunti al termine. Spero che la mia analisi in cinque punti vi sia piaciuta e che la lettura non vi abbia annoiato troppo. Anche perché in caso contrario potete anche andarvene al diav…ah no, è vero, avevo detto che in questo numero sarei stato buono… Indi per cui, non modo più angelico possibile il buon Fantomius vi porge i suoi cordiali saluti e vi dà appuntamento al prossimo storico numero 100 (100! 100! 100!) del TNA Point!
Bye bye, mans!