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WWE INSIDER #115 - It was all part of the plan

IT WAS ALL PART OF THE PLAN


Finalmente, Daniel Bryan è riuscito ad entrare nel Main Event di Wrestlemania 30. Ci è entrato in un modo in cui il sottoscritto non si augurava, certo, però mentirei se dicessi che l’accadimento non mi ha strappato un sorriso. Bryan a ‘Mania dunque non solo affronterà Triple H, ma in caso di vittoria sarà anche parte di quello che si configurerà come un Triple Threat per il WWE World Heavyweight Championship in cui affronterà Randy Orton e Batista. E con un “In caso di vittoria” che pare nulla più che una mera formalità, si può dire portandosi più sfiga di quel figone di Almo -se non seguite Masterchef siete delle cattive persone- che Daniel Bryan quantomeno parteciperà al Main Event della trentesima edizione del Grandaddy of ‘em all. Ma vediamo com’è che il Dazzler ha raggiunto il suo obiettivo.

Dall’incasso del Money In The Bank da parte di Randy Orton a Summerslam, lo status di Daniel Bryan in federazione ha subito mutamenti notevoli. A Night of Champions era riuscito a riconquistare il titolo solo per esserne privato la sera dopo; a Battleground il titolo WWE, che era vacante, è rimasto vacante… Perché Battleground fondamentalmente non ha senso di esistere; a Hell In A Cell il Nostro si è beccato un Superkick dal suo ex allenatore Shawn Michaels e non è dunque riuscito a tornare campione.

Insomma, il feud con l’Authority stava andando avanti e Bryan, pur racimolando meno di ventiquattro ore da WWE Champion in due regni, era nella parte alta della card. Ma la sera dopo, oltre a sottomettere Shawn Michaels alla Yes Lock (tra le altre cose, la rivalità con HBK si è spenta sul nascere, proseguendo solo il 9 Dicembre nella puntata degli Slammy Awards), Bryan viene attaccato dalla Wyatt Family. Da qui si arriva a Survivor Series, dove Danielson e CM Punk sconfiggono Erick Rowan e Luke Harper. Una vittoria sì, ma in un match che non aveva poi chissà cosa in palio. Se a questo aggiungiamo che il feud con i Wyatts va avanti fino a TLC, dove Bryan perde un handicap match, mentre Randy Orton affronta John Cena per entrambi i titoli massimi della federazione, allora il depush di D-Bry assume delle proporzioni considerevoli.

Il feud con Bray e compagni a questo punto si ferma, sì, ma solo perché Daniel Bryan decide finalmente di unirsi a loro, come gli veniva chiesto da tempo. Questo accadeva nell’ultima puntata di Raw del 2013. Fast-forwardiamo per due settimane e Daniel Bryan non fa più parte della Wyatt Family, per la gioia dei suoi fan che nonostante tutto lo hanno sempre sostenuto alla grande. Insomma, salta fuori che quello di Daniel Bryan era un piano per raggiungere non chiedetemi quale scopo. Le malelingue immaginavano che la dirigenza, avendo finalmente compreso che l’American Dragon meritasse il Main Event di Wrestlemania, avesse cambiato i piani in corsa per permettere a questi di trionfare nel Royal Rumble Match che di lì a poco si sarebbe tenuto.

Ma così non è stato, perché non solo alla Royal Rumble il caro D-Bry perde one-on-one contro Bray Wyatt, ma neanche partecipa al match a trenta uomini che viene poi vinto, per la felicità di nessuno (almeno a Pittsburgh dove si è svolto l’evento), da Botchis… ehm, Batista. Tristezza a palate insomma per i sostenitori di Bryan, che però possono ancora aggrapparsi all’ultima possibilità per arrivare al Main Event di Wrestlemania: l’Elimination Chamber match dell’omonimo PPV. D-Bry infatti si qualifica a Raw per questo incontro insieme a John Cena e Sheamus sconfiggendo lo Shield per squalifica (causata dalla Wyatt Family che inizierà a questo punto una rivalità con i tre mastini della giustizia).Riprende anche il feud con l’Authority, con Kane che si scaglia contro di lui in diverse occasioni. Ad Elimination Chamber, comunque, Bryan non riesce a strappare la cintura a Randy Orton a causa dell’interferenza di Kane e dell’Authority. E questo, permettetemi di dirlo, è stato anche giusto data la situazione. Bryan non doveva arrivare a ‘Mania da campione, ma rincorrere la cintura e vincerla proprio allo Showcase of Immortals.

Arriviamo così alle ultime settimane, dove Danielson sembrava quasi essersi dimenticato del WWE Championship e voler semplicemente sfidare Triple H a Wrestlemania. La situazione si stava evolvendo in maniera discreta, ma è nell’ultima puntata di Raw che si è avuta la svolta definitiva. D-Bry, non riuscendo ad ottenere il tanto agognato incontro con Hunter, si barrica sul ring con gente a caso pescata nei peggiori bar di Memphis e impedisce il normale proseguimento dello show. Quello che magari voleva fare qualcuno una settimana prima a Chicago. In ogni caso, Bryan ottiene come già detto il match con HHH e, qualora vincesse, un posto nel Main Event per il WWE World Championship.

Fortuna che Daniel non faccia Cena di cognome. Non solo una vittoria contro Triple H, onore riservato a pochissimi di questi tempi; ma anche un’eventuale conquista del titolo massimo, essendo inevitabilmente provato per il match precedente, contro non uno ma due avversari. Si trattasse di Johnnyboy e non del ragazzo di Aberdeen, sui forum le parole d’ingiuria non si conterebbero (tranne che sul nostro, c’è la censura :D). Tra l’altro, ora che Cena è impegnato in un match non importantissimo contro Bray Wyatt, c’è chi si lamenta perché è “sprecato”. Ma tornando su Bryan, vale la pena di affossare Randy Orton e Batista per avere un finale di Wrestlemania degno di nota con 80000 persone che si alzerebbero in piedi e urlerebbero YES! a squarciagola?

Naturalmente sì. Quest’edizione di Wrestlemania oramai è compromessa e difficilmente risulterà una delle migliori della trentennale storia dell’evento; ma se quantomeno la si vuol fare ricordare per gli anni a venire, serve un finale come si deve. E né la vittoria di Orton né quella di Batista sono un finale come si deve. Sarebbe stato meglio vedere Daniel Bryan vincitore della Royal Rumble e sfidante di Randy Orton, visto anche che questi due hanno una chimica notevole e quando collidono tirano fuori sempre match di qualità. Sarebbe stato meglio evitare un rientro di Batista da face il 20 Gennaio ed un turn forzato nelle settimane a seguire. Sarebbe stato meglio organizzare le cose per bene prima, ma non potendo tornare indietro per correggere gli errori, bisogna semplicemente salvare il salvabile.

Un’edizione di Wrestlemania in cui CM Punk non compare per sua scelta in card (non fosse andato via, avrebbe probabilmente affrontato Kane, quindi la situazione non sarebbe migliorata poi così tanto) e in cui personalmente non vedo che un match con un’aura di epicità intorno, vale a dire quello tra Brock Lesnar e Undertaker, e il fatto che sia uno scontro tra due part-timers la dice lunga. In questo scenario, è solo il Main Event che può risollevare il morale dei fan e la fortuna dell’evento. Non si avrà sicuramente il miglior match di sempre a livello di lottato, anche perché Daniel Bryan passerà tanto tempo a terra, ma il finale in questo caso può davvero valere un intero evento. Oppure può affossarlo completamente, ma meglio non pensare a quest'evenienza. 


 

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