Straight Edge # 4 - Hipsters, Indiesnob & Semplici Coglioni
'Lo snobbismo è un lusso che si può concedere solo la nostra generazione.'
La nostra generazione, esatto, quella Y Generation racchiusa tra i poli d'individui di insensata idiozia ed ottusa felicità, e d'una filiazione di persone tristi, perse tra mille pensieri, divisa tra riflessioni esistenziali degne della più cupa terza età, una prole su cui incombe l'alone della morte, della depressione, della desolazione. Etichettare queste due ali della Generazione Y come Grunge generation e Truzz Generation (LOL) è una operazione sin troppo superficiale. Ma la cosa che conta, a prescindere dalla categoria di appartenenza, è lo snobbismo e l'amore per la critica che contraddistinguono la gente della mia, della nostra età, quei venti-trent'enni che compongono una fascia rilevante del pubblico del wrestling. Figli di un'era tutto sommato felice, con molte scelte e troppi modi per ottenere quello che aggrada loro, questi giovani uomini e donne seguono le loro passioni senza reale coinvolgimento, ma per puro (ed autoindulgente) esercizio del senso critico.
Tutti conosciamo almeno un Indiesnob (musica), recente etichetta italiana per coloro che altrove chiamano Hipster. Gli Hipster erano in origine gli esponenti una certa gioventù bianca che, in barba alla segregazione razziale vigente negli anni '40, si riuniva nei locali dei neri per ascoltare Jazz. Il termine tornò in auge nella No New York degli anni '80, la capitale del rock rumorista dei vari Glenn Branca, Sonic Youth e Teenage Jesus. L'Hipster degli anni '90 ascolta invece Indie rock, ovvero un genere revivalista ed indefinito che accomunerebbe gruppi che a tutti gli effetti suonano Punk o Dreampop o Shoegaze, o altri generi che esistono da decenni ma la cui etichetta, in quanto oramai datata, ha smesso di essere intrigante per i gggiovani alternativi d'oggi. La passione dell'Indiesnob non è lodare i suoi gruppi 'misconosciuti' (ma in realtà incensati sino alla noia su ogni rivista del settore), bensì criticare con aria distaccata le proposte Mainstream... che spesso sono vera merda, va detto. Ognuno di noi conosce un Indiesnob, dicevo: spesso sono i nostri migliori amici, a volte lo siamo noi e neppure ce ne rendiamo conto.
I leggendari Sonic Youth, progenitori di tutti gli Indiesnob del mondo.
Beh, caro lettore, se hai piedi calzi solo Converse, ti vesti con maglie a righe e skinny jeans, indossi pastrani di feltro, ti cingi il capo con baschetti sulle ventitrè e soprattutto ti avvolgi al collo sciarpe chilometriche e/o metti occhiali non graduati, sei un Hipster. Se ascolti anche musica che ritieni essere la migliore al mondo solo perchè 'è Underground', quindi conosciuta solo da te e dai milioni tuoi cloni, e che tutto il resto faccia schifo perchè 'troppo Mainstream', ecco, sei un Indiesnob. Se sei un Indiesnob, sappi che c'è una certa possibilità che ciò avvenga non perchè realmente ami quell'abbigliamento o quella musica, ma solo perchè è una moda, forse un filo controculturale, ma comunque una moda, una via cioè di declinare il tuo cervello e la tua personalità all'ammasso. Se invece vesti come un barbone ed ascolti il cosiddetto rock Underground (che poi Underground non è) perchè, avendo provato ogni sorta di abito e di musica, sono quelli che piu ti risultano congeniali, allora tanto rispetto per te.
Hipsters
Nel wrestling esiste la figura analoga, anche se di gran lunga molto meno fashion e codificata nei canoni degli atteggiamenti e dell'abbigliamento. L'Indiesnob del wrestling è nebuloso, perchè la maggior parte delle volte lo conosciamo solo attraverso il computer, o gli altri mezzi in cui decide di manifestrare la sua presenza. Alcuni Indiesnob sono individui competenti che, allontanatisi dal cosiddetto wrestling major, ripiegano sulla visione di un prodotto differente e che meglio risponde alle sue esigenze. Questi sono solo fruitori attenti, e seguono quello che da a loro maggior diletto: atteggiamento ineccepibile, a volte aberrante quando il tizio di turno tira fuori nomi microsonanti (neologismo!) solo per bearsi delle pokerface sfoggiate dagli altri in tale occasione.
Poi ovviamente c'è il Poser di turno, è inevitabile. Per qualche ragione, appena qualcuno si avvicina al wrestling prova un rigetto per il prodotto indipendente, poi però qualcosa cambia e si insinua una inspiegabile ammirazione per chi quel prodotto lo segue. Sicchè, per mera emulazione, si inizia a seguirlo in prima persona, spesso non arrivando mai a capirci un cazzo. Se l'Indiesnob poser musicale si crede un gran figo alternativo perchè ascolta gli Oasis (diobuono), il suo corrispettivo da wrestling è pure peggio, perchè spesso non guarda neppure wrestling indipendente, se non per le '10 best moves of' fatte da Suicidal Dragon, ma gli piace vantarsi di seguire x fin da quando lottava con la dentizione nella prestigiosa federazione del suo box. Ma soprattutto, la cosa che più ama -da vero esponente della Y Generation-, è commentare il prodotto Mainstream stroncandolo senza mezze misure. Il piacere cioè di essere 'sull'altra sponda', quella dei meno.
In realtà, quella dei più.
Quindi, caro lettore, se per te la WWE/TNA non fa wrestling, pensi che Pyros e luci siano solo fumo negli occhi ed idolatri Kevin Steen, allora forse sei un Indiesnob. Ma se per te Bryan Danielson e CM Punk sono dei venduti, se pensi che Triple H in ROH sarebbe stato solo un Jobber e cazzate varie, allora sei solo un Poser ignorante.
Il problema è che spesso si sottovalutano gli ignoranti e la loro influenza.
L'apoteosi dell'odio si raggiunge infatti quando i Poser lanciano mode, che trovano terreno fertile presso gente che in vita sua non ha mai sentito il nome di Davey Richards, e mai lo farà. Quando ciò avviene, nasce la categoria più odiosa di fan in assoluto: il Coglione. Il Coglione, materializzazione delle cattive abitudini della nostra generazione (vedi discorso sopra) non trae nessuna gioia dal guardare il wrestling, nè nell'ascoltare musica o qualsiasi altra attività asserisca sia di suo gradimento. Tali infelici individui si sorbiscono ogni settimana Raw, Smackdown! ed Impact solo per dire che tali programmi fanno cagare. L'unica cosa che rende felice un Coglione è dispensare disprezzo, ma in modo poco fantasioso. E' più semplice aggregarsi a linee di pensiero già in corso, che formularne delle proprie. Nascono così mode negative, fra le quali la più eclatante è l'odio verso John Cena. Cori rivolti al ragazzone di Boston come quelli uditisi al MSG (You can't wrestle, signore e signori), sono una dimostrazione di pressappochismo ed ignoranza uniche. Non sto a dibattere le qualità di Cena, non sono un suo fan, ma le sue doti sono manifeste.
Però il buon John viene fischiato da ogni arena nella quale mette piede. Indubbiamente il suo periodo 2005-2006 da Superman poteva giustificare tale atteggiamento da parte del pubblico, ma un simile astio è stucchevole se proposto ora: semplicemente perchè insincero, bensì moda oramai dismessa, snobbismo gratuito. La WWE è però ottima a capitalizzare questa situazione e, a dispetto da quanto dicano i Coglioni, spinge il personaggio di Cena attraverso una lenta, lentissima evoluzione. Fatico a trovare alternative più intriganti nel wrestling occidentale, Punk escluso: troppo integerrimo per cedere ai fischi dei fan, ma troppo buono da passarvi oltre fingendo indifferenza, Cena è una bomba ad orologeria che minaccia di esplodere da un momento all'altro. Il feud con the Rock, il promo con Piper, sono solo parte della meditata preparazione di qualcosa di epocale, preparazione che va avanti da anni. Che John Cena abbia un magnetismo invidiabile, oltre a più che buone doti da wrestler, è innegabile (checchè nè dicano i sapientoni del MSG, che si tengano i loro cazzo di cori per D-Lo Brown). A Stamford si trovano finalmente il materiale necessario per soppiantare The Rock ed Austin con la creazione di una VERA NUOVA ICONA, devono solo usarlo al meglio.
Difficile dire a cosa porterà questa costruzione. Non sono un sostenitore del turn heel di Cena: lo schieramento buono/cattivo è terribilmente superato ora, e persino la WWE -che di certo non è la federazione più sperimentale al mondo- è piena di Face stronzi (Punk, Orton) e di Heel che vincono pulito (Del Rio, Henry). Mi piacerebbe vedere un John che accumula in sè frustrazione fino a farla esplodere, non diventando un cattivo, ma un eroe libero dalle pastoie del buonismo che gli impediscono ora di spiccare il volo e di imporsi tra i grandi di questa disciplina. Se ciò verrà messo in opera senza intoppi, si creerà un Top wrestler finalmente superiore ad ogni critica.
Quindi caro Lettore, se a Survivor Series hai fischiato un Cena che si è fatto in quattro per elogiare un pessimo attore che ha lottato per cinque minuti, riducendosi in un bagno di sudore dopo un cazzotto ed un Suplex, allora c'è il serio rischio che tu sia un Coglione. Se invece ascolti i **inseriregrupporandom** e pensi che siano meglio dei Doors solo perchè i Doors li conoscono tutti, invece sei direttamente da Neuro.
Quindi va pure a farti ricoverare: io ti aspetto qui per il prossimo numero dello Straight Edge, con i soliti pensieri da doccia a base di musica e wrestling.