Bentornati care lettrici e cari lettori al primo numero del 2008 del TNA Point. Per cui prima cosa vi voglio augurare buon anno. Che il 2008 possa riservarvi sorprese gradite e traguardi inaspettati!! Capodanno è passato agli archivi e probabilmente sarete seduti davanti al vostro PC appesantiti/e da capponi, champagne, arrosti, patate e dolci vari, e mezzi rincoglioniti/e dalle ore piccole che avete fatto nei giorni scorsi. Ma proprio nei giorni in cui si festeggia l’arrivo del nuovo anno, mi pare giusto guardarsi un ultima volta indietro e distribuire i TNA Leonardo Awards del 2007, premi ambitissimi nell’ambito del Pro-Wrestling. Infatti darò la mia personale opinione su chi siano stati i migliori (e anche peggiori) dell’anno in TNA. E’ un lavoro frutto di due settimane(per cui ne approfitto per scusarmi con voi se settimana scorsa non è uscita la mia rubrica) che giudica 365 giorni di TNA, per cui particolarmente lungo anche se distribuito per voti, premi e podio. Ho deciso di inserire i primi tre per ogni premio in modo da meglio analizzare l’annata ma se non ne avete voglia….beh limitatevi a leggere i vincitori. Buona lettura!!
*** I seguenti premi sono stati assegnati in base ad un logica solo ed esclusivamente smart. Pertanto risultati e vittorie non sono stati considerati come fonte principale di giudizio. Inoltre vi ricordo che questa votazione riguarda solo la Total Non stop Action Wrestling e nessun altra federazione. Se vi stavate chiedendo perché i Briscoes non sono stati nominati tag team dell’anno ora sapete il perché. Per queste ragioni i miei awards vanno considerati come valutazioni generali sull’intero panorama del wrestling mondiale,dal Giappone,passando per l’Europa, finendo in America, e sono da considerarsi indiscutibili e inattaccabili. Verità assoluta che voi miei lobotomizzati lettori dovrete accettare senza sé e senza ma e contribuire a diffondere a parenti e amici. Ogni tentativo di critica o di libertà d’espressione, chiaro scusa per pubblicizzare i vostri luridi siti, via e-mail o sul forum, non sarà ben accetto e sarà severamente punito dalle autorità competenti.*** (Ovviamente sono ironico,sia chiaro,ma chi vuol capire...capisca) TNA Wrestler Of The Year: 1) Christian Cage: E’ stato il premio più facile da assegnare, quello più scontato e non poteva essere altrimenti. Christian Cage non solo è stato l’uomo dell’anno in TNA, ma in generale lo è stato del Pro-Wrestling americano in questo 2007. Un anno in cui è avvenuta la sua definitiva consacrazione non solo a
main eventer di punta, ma a leader e uomo immagine della compagnia. Cage ha spazzato via tutti i dubbi e le critiche che lo riguardavano. I suoi oppositori, coloro che sostenevano che una federazione di un certo livello non avrebbe dovuto puntare su uno come lui, si sono dovuti ricredere e dargli atto di essere stato assolutamente trascinante e straordinario quest’anno. Eccezionale al microfono, il migliore attualmente in circolazione, autore dei vari
promo dell’anno(ce ne sarebbero 2 o 3 da citare, non ultimo quello contro Tomko e AJ) bravissimo sul ring, la sua media voto in PPV è impressionante, si fatica a trovare match sotto il 7, carismatico come pochissimi altri, personaggio tremendamente interessante e adattabile a qualsiasi situazione, capace di coinvolgere alla grande il pubblico e di avere un ottima presenza scenica, con mimiche facciali degne di Oscar, Cage è l’incubo di Vince McMahon in carne e ossa. Il “
mid-carder comedy act” è oggi uno dei migliori al mondo, un wrestler completissimo e bravissimo che la WWE si è lasciata sfuggire proprio quando più ne avrebbe avuto bisogno.Thank you Vince. Un anno passato sempre e comunque al centro dell’interesse principale: A Gennaio coinvolto nella faida con Sting e Abyss, la nota vicenda del segreto del mostro e della sua relazione con Tomko. Da lì poi la conquista della cintura mondiale, il regno di 4 mesi e mezzo da campione, la nascita della Christian Coalition, la miglior
stable degli ultimi anni, e i grandi incontri disputati contro Kurt Angle, Samoa Joe e Sting. Poi dopo Slammiversary la faida con Abyss desideroso di vendetta dopo il brutale e terribile attacco subito dal canadese e la sua stable, il sentito e spettacolare
feud con Samoa Joe, capace di regalare il
moty 2007 a
BFG, l’incredibile ladder di Genesis contro Kaz e infine la
storyline che da settimane a questa parte sta coinvolgendo tutti e catalizzando l’interesse generale: Lo
split della Christian Coalition e il feud con l’Angle Alliance. Come potete notare, ogni cosa che Cage ha toccato, è diventata oro. Non importa se non era lui il campione, la storyline che lo riguardavano, in questo 2007, erano sempre le migliori e le più seguite. Complimenti Christian, per il tuo impegno e per le perle che ci hai regalato….champ!!
2) Sting 2) Sting: Qualcuno potrebbe essere sorpreso dalla posizione dello Scorpione in questa classifica ma non credo di stargli regalando nulla. Se nel 2006 Borden aveva dimostrato di non essere finito come qualcuno sosteneva, nel 2007 ha confermato a tutti non solo di essere ancora un grandissimo wrestler, ma di poter mandare
over e far apprezzare chiunque si avvicini a lui. La faida che lo ha visto coinvolto nella prima parte dell’anno con Abyss e Mitchell è senza ombra di dubbio la migliore dell’ anno, e forse non solo. Sting ha avuto un ruolo fondamentale in tutto questo: Con il suo carisma e la sua esperienza ha guidato Abyss dall’essere un grande
hardcore man dotato però di personaggio dallo scarso interesse a una delle superstars della federazione. I suoi promo hanno emozionato e fatto venire la pelle d’oca, regalando momenti che non ci dimenticheremo facilmente(come non citare la prima parola pronunciata dal mostro??). Il match di AAO è stato eccezionale per intensità e drammaticità, per violenza, e quando i due in estate hanno lottato in coppia si sono rivelati un tag affiatato e che ha dato l’impressione di essere indistruttibile. Terminata la faida con Mitchell, Sting se l’è vista con Christopher Daniels, regalando anche qui un feud ricco di fascino e circondato da un aurea di mistero, in grado di suscitare molta curiosità ma ahimè finito troppo presto. E infine, come ciliegina sulla torta, il feud, breve ma tremendamente intenso, contro Kurt Angle. Si può discutere quanto volete se era meglio impostare sul feud su una questione personale, come è stato fatto, o sulla storia dei due, ma non si può negare che sia stata una faida ricca di fascino. Il loro incontro a BFG è certamente un serio candidato moty e l’immagine finale di Sting, in piedi e dolorante, vittorioso nonostante gli interventi scorretti di Nash, come ai bei tempi in cui combatteva l’NWO, davanti al suo pubblico, davanti al pubblico di Atlanta, vale da sola un anno intero. Già perché se sulla soglia dei cinquant’anni lotti ancora così bene, con questa intensità, con questa grinta e passione vuol dire che sei davvero qualcosa di speciale e unico, vuol dire che sei davvero una leggenda.
3) Kurt Angle E l’ultimo gradino del podio non poteva essere che dell’eroe olimpico. Si fosse trattato di una classifica mark sarebbe anche in prima posizione ma trattandosi di una classifica smart alcuni fattori hanno influito negativamente e lo hanno fatto scendere in graduatoria. La prima parte dell’anno, in questo senso, non ha affatto aiutato. Inutile nascondersi dietro un dito. Angle aveva deluso, e pesantemente anche. Kurt sul ring era l’ombra di se stesso. Chi, come il sottoscritto, che già godeva delle prestazioni dell’eroe olimpico, pur limitato, nella WWE, sognava di vederlo fare tutte quelle manovre nuove che gli erano state proibite, si ritrovò a dir poco deluso. L’Iron man match contro Joe ad inizio anno fu la cartina tornasole della sua situazione: La sfida epica che doveva rappresentare l’apice finale di una faida attesissima si rivelò forse il più brutto della saga e di certo non per colpa del samoano, che si sobbarcò sulle spalle gran parte dell’incontro. Anche il
character non piaceva. Il fatto che avesse portato pure ad Orlando la
gimmick della wrestling machine lasciava l’amaro in bocca. Un Angle che saliva sul ring, faceva rissa con qualcuno e contro la
security che puntualmente interveniva, che sputacchiava urlante di qua e di là come un cammello del deserto e che urlava più di donne malate di isterismi. Ma proprio quando molti invocavano per lui una pausa, ecco la conquista del titolo mondiale TNA a Slammiversary, destinata a cambiare la sua carriera nella federazione di Nashville. Infatti da quel momento Kurt migliorò in tutto e tornò ad essere quell’eccellente lottatore tanto amato in quel di Stamford: Elegante e tecnico sul ring e soprattutto nuovamente grandioso entertainer fuori. Abbandonati gli ormai noiosi e usurati panni dello sputacchiere urlante Angle si ricostruì un personaggio meraviglioso, migliorato poi dall’arrivo della moglie. Chi rimpiangeva l’Angle comico ed intrattenitore di un tempo, sarà stato felice di rivedere l’eroe olimpico più in forma che mai sotto questo punto di vista. La puntata in cui gira per l’Impact Zone in mutande è un capolavoro del comedy, così come non si possono non citare i segmenti con Nash nel
backstage o quelli dell’interrogatorio. Anche a livello d’incontri la qualità divenne di tutt’altro spessore: A parte il candidato moty di BFG contro Sting, anche i match contro Joe e Lethal ad Hard Justice e No Surrender, l’incredibile
triple threat con Rhino e Cage ad Impact(miglior match televisivo dell’anno). Ecco perché nonostante Kurt abbia dominato le scene, vinto 5 cinture, di cui tre detenute contemporaneamente, battuto in pratica tutto il
roster TNA e occupato gran parte dei minuti di Impact da Giugno ad oggi(molte puntate sono sembrate speciali in suo onore) non può essere considerato lottatore dell’anno. Perché l’anno è fatto di 12 mesi e Kurt ne ha fatti 6(gli ultimi) alla grandissima e altri 6 penosi. La speranza è che dopo aver rivisto l’Angle entertainer di un tempo, si torni a vedere, nel 2008, l’Angle wrestler di una volta….
TNA Match Of The Year: 1) There must be a winner: Samoa Joe vs. Christian Cage: Bound For Glory: Ripetersi è una delle cose più difficili nella vita, in particolare nello sport, ma questi due fantastici atleti, in questo incontro, sono riusciti addirittura a superarsi. A Destination X avevano regalato un match bellissimo, che sembrava irraggiungibile alla vigilia e che i due invece hanno saputo persino migliorare. Stavolta non c’era in palio il titolo mondiale ma in compenso c’era alle spalle un feud migliore e ottimamente costruito, e in ogni caso c’era l’imbattibilità di Cage a serio rischio. Un match spettacolare ma anche psicologico, che è partito forte fin dal primo minuto e che è proseguito ad alti ritmi fino alla fine. Non sono mancati i grandi
spot e la
psicologia è stata curatissima. I due hanno dimostrato di avere un
alchimia incredibile sul quadrato, sembrava che i due fossero fatti per lottare l’uno contro l’altro. Il finale poi è stato perfetto: Incerto e imprevedibile, l’arrivo di Tomko ed AJ ha fatto temere una sconfitta di Joe che però si è rifatto e ha tirato fuori dal cilindro la sua temibile kokina clutch, con cui ha chiuso il match e messo fine all’imbattibilità del canadese. Un pubblico caldissimo e straordinario è stata solo la ciliegina sulla torta di un incontro di cui (spero) sentiremo parlare a lungo.
2) Texas Death Match: “Wildcat” Chris Harris vs. “Cowboy” James Storm: Sacrifice: Un incontro che non è certamente inferiore al primo e che si meriterebbe un ex-equo. Un capolavoro giunto al termine di una faida fin troppo sottovalutata e mal considerata. Storm che tradisce Harris perché desideroso di conquistarsi uno spot da singolo, il coinvolgimento di Gail Kim come amica di Chris e obbligata a fare una scelta tra il Cowboy e Wildcat, la nascita della sua nuova gimmick, l’inserimento di Petey Williams, amico di Harris, a difendere Gail Kim e l’arrivo di Ms. Jackie Moore, il ritorno con un ovazione paurosa di Chris Harris con un occhio bendato, che faceva molto bandito solitario, le continue fughe di Storm e il match mezza farsa di Lockdown, con un pubblico sempre più impaziente di vederli uno contro l’altro, e infine il
gimmick match amato da entrambi, il texas death match, il loro capolavoro. Un incontro in cui gli spot da urlo non si contano, in cui la psicologia è stata degna dei migliori incontri del passato, in cui c’è stata un epicità e una drammaticità da brividi con due wrestlers bravissimi a raccontare una storia sul ring. Il pubblico fu coinvolto come in poche altre occasioni e l’emozioni corsero selvagge. Il finale aperto e incerto contribuì in questo senso a dare pathos all’azione e alla fine veder finalmente trionfare Chris Harris, vedere quei due lottatori, una volta amici, una volta tag team formidabile,sanguinanti a terra mi ha fatto venire i brividi. Grazie ragazzi.
3) TNA World Heavyweight Championship: Kurt Angle© vs. Sting: Bound For Glory: Qualcuno potrebbe sorprendersi di questa mia scelta, non trattandosi di un incontro particolarmente spettacolare o ricco di grandi spot. Come scrissi nel numero post BFG probabilmente è stato pure deludente rispetto alle attese della vigilia ma non si può negare il fascino di questa sfida che ha saputo regalare momenti amarcord ai fans. Infatti come si può rimanere impassibili di fronte ad un pubblico così coinvolto e caldo nel sostenere l’eroe che ha visto crescere e affermarsi(Sting) e davanti alla riproposizione di una scena che fece la storia della
WCW: Lo scorpione contro più avversari(Angle e Nash in questo caso),contro tutte le avversità(
ref bump), capace di rialzarsi ad ogni colpo subito e infine a trionfare, come il bene sul male. Il wrestling è anche e soprattutto emozioni e sotto questo punto di vista credo sia difficile trovare in questo 2007,e non solo in TNA, qualcosa di avvicinabile a questo incontro. Ma anche dal punto di vista tecnico si sono viste cose buonissime. I due hanno dimostrato una buona
chimica e non sono mancati momenti di grande wrestling(come tutte le ottime reverse dell’eroe olimpico). Angle, che come tutti i grandi campioni, ha saputo tirar fuori nella grande occasione la mossa speciale, mai vista prima, che lasciasse tutti a bocca aperta: La 450° Splash, che non sarà venuta benissimo ma che credo abbia fatto sobbalzare tutti dalla sedia, non essendo di certo abituati a vedere un Angle fare cose del genere. Una sfida dunque molto particolare, dall’atmosfera magica e irripetibile, che forse non farà la storia di questa disciplina, ma che di certo troverà spazio nel cuore di chi amato la WCW e soprattutto Sting.
TNA PPV Of The Year: 1) Bound For Glory: Lo avete visto prima. Due dei tre migliori incontri dell’anno si sono svolti in questo evento,e non ho neanche citato l’ultimate X tra Triple X e LAX, che da altri è visto addirittura come moty, e neanche l’ottimo Daniels vs. Lethal per il titolo X-
Division, uno dei migliori incontri per la cintura del 2007. Non c’è stato un solo incontro sotto la sufficienza, ci sono state grandi emozioni, come il ritorno degli Steiners ad Atlanta e la loro definitiva vittoria sul Team 3D,le lacrime di Gail per la conquista del titolo femminile tanto agognato, c’è stata un atmosfera magica grazie ad un pubblico straordinario e anche grandi momenti che sarà difficile dimenticare, come il finale, con Sting sanguinante e dolorante che alza la cintura di campione mondiale TNA davanti al “suo” pubblico. Insomma che cosa volete di più? Un Lucano? E allora andate a bervelo…
2) Sacrifice: Come PPV ha qualcosa in meno rispetto a BFG, ma come
card lo supera. Il bellissimo triple threat valido per il titolo X-Divisi0n(personalmente lo ritengo il miglior match titolato della divione X di quest’anno), il moty Chris Harris vs. James Storm di cui abbiamo parlato, Jarrett vs. Roode, fin troppo sottovalutato ma molto, molto interessante, il buonissimo Joe vs. AJ Styles, come al solito, ricco anche di psicologia(vedi il finale), il sorprendente triple threat per le cinture di coppia, con il ritorno degli Steiner Brothers, e il buon main event tra le tre stelle del 2007, Angle,Cage e Sting. Anche qui nessun match sotto il 6 e una card stratosferica. E’ mancato appunto il pubblico straordinario di Atlanta e l’atmosfera, il main event è stato un po’ troppo breve, ma per il resto ha poco da invidiare a Bound For Glory.
3) Lockdown: Trovare il terzo evento da mettere sul podio non è stato facile. Ci sono stati diversi PPV buoni ma non eccellenti e qualcuno anche scadente. Tuttavia Lockdown mi è sembrato quello che avesse qualcosa in più. Il primo incontro valido per il titolo X-Division è stato anch’esso straordinario(se la gioca con quello di Sacrifice come match più bello dell’anno per la categoria),senza un attimo di tregua,dove la gabbia ha esaltato invece che mortificato, è stato molto bello il match femminile tra Gail e Mrs. Jackie Moore, davvero sentito e tosto, con un gran bello spot della Kim, una serie di discreti incontri tra Austin Starr e Senshi e Robert Roode vs. Petey Williams, un ottimo tag team match tra LAX e Team 3D, rovinato solo dall’elettricità tarocca, ma ingiustamente sottovalutato per ciò che ha saputo offrire, con un momento finale, con il Team 3D finalmente campione, da brividi, e infine uno dei migliori main event dell’anno, quel Lethal Lockdown, che definire spettacolare e folle, con quel volo di AJ, è un eufemismo,e che ha visto pure momenti emozionanti, come Jarrett aiutare Sting a vincere e poi stringergli la mano. Peccato solo per un pubblico un po’ assente.
TNA Most Improved Wrestler Of The Year: 1) “Black Machismo” Jay Lethal: Anche qui pochissimi dubbi sul nome del vincitore. L’anno scorso di questi tempi Lethal era considerato un wrestler anonimo e su cui nessuno avrebbe puntato per il futuro, un
jobber per l’X-Division. A distanza di 12 mesi Lethal è uno dei personaggi più affermati della federazione e uno dei più amati. Un cambiamento radicale dovuto ad una nuova gimmick, quella di Macho Man Randy Savage, ottimamente interpretata dal lottatore di colore, in grado di imitarlo alla perfezione, che lo ha reso amatissimo al grande pubblico. Qualcuno ha alzato la critica relativa al fatto che la qualità dei suoi match sia peggiorata. In realtà Lethal non aveva mai disputato in carriera un annata così ricca di grandi incontri(come quello contro Angle a NS,contro Daniels a BFG,contro Dutt a Genesis,contro Dutt e Sabin a Sacrifice)e può contare una vittoria pulita contro l’eroe olimpico, di cui pochi, pochissimi possono vantarsi. Per non parlare poi dei grandiosi segmenti comici di cui si è reso protagonista nel corso dell’anno. Insomma da anonimo wrestler dal futuro incerto ad affermato dominatore della divisione X, stella della federazione dal futuro più roseo che mai. Un bel passo in avanti….complimenti Jay!!
2) “Cowboy” James Storm: Quando gli America’s Most Wanted, il miglior tag team degli ultimi anni, si erano divisi, molta gente aveva gridato allo scandalo e fatto previsioni di sciagura per entrambi i componenti della coppia. In particolare si dava per scontato che se fosse dovuto emergere uno dei due, quello ad emergere sarebbe stato Chris Harris, ritenuto il più bravo, anche per le sue esperienze passate in singolo. Invece un anno dopo possiamo dire che la situazione si è completamente ribaltata. Storm infatti è stato capace di crearsi e interpretare in maniera eccezionale un ottimo personaggio, che ha saputo essere innovativo pur prendendo spunto da una gimmick già vista. I suoi promo e i suoi segmenti comici, i suoi video alla ricerca di Rhino per i bar, ma anche la sua partecipazione drammatica nel feud contro Harris, sono stati tutti ottimi e hanno sorpreso in positivo per la loro qualità. I miglioramenti sul ring sono sotto gli occhi di tutti, tanto che è difficile trovare un suo incontro insufficiente in questo 2007. Oggi chi direbbe di preferirgli Chris Harris? Pochissimi credo e questo sottolinea quanto sia migliorato notevolmente il cowboy dall’anno passato. E il futuro appare ancora migliore…
3) Robert Roode/Eric Young: Un parimerito necessario e sensato. I due infatti sono stati protagonisti di un feud lungo quasi un anno che ha permesso ad entrambi di diventare personaggi affermati nel firmamento della TNA. Difficilmente da un feud possono uscirne veramente bene tutti i wrestlers coinvolti, questo è una di quelle eccezioni che confermano la regola: Roode, Young, Mrs. Brooks, lo stesso Jarrett ne hanno guadagnato. E non è cosa da poco. Eric Young si pensava fosse un fenomeno passeggero, la moda del momento. Invece Eric dopo un 2006 che lo ha lanciato come lottatore indipendente, si è confermato nel 2007, non solo come comedy wrestler o come copia di Eugene come qualche malalingua sosteneva, ma come wrestler a 360°, in grado di offrire buonissime prestazioni sul ring e di entusiasmare e trascinare la folla fuori. Le sue doti recitative sono state fondamentali per dare pathos e credibilità alla faida contro Roode. I cui frutti Eric li ha raccolti poco dopo: A BFG ha ricevuto, nella casa della WCW, un ovazione degna di un eroe di quella federazione, a Genesis ha dato vita ad alcuni tra i migliori segmenti d’intrattenimento dell’anno con Storm e il beer drinking contest(segno che il suo personaggio si è evoluto e può adattarsi ad ogni situazione)e finito,a Turning Point,con una partecipazione nel main event dopo quel promo, ormai famosissimo, di Samoa Joe. Forse non sarà mai un main eventer, ma se continua così un posto fisso nell’uppercard non glielo negherà mai nessuno. Robert Roode mi è sempre piaciuto e il 2006 era stato l’anno della creazione della sua nuova gimmick e dell’addio al Team Canada. Il 2007 lo ha invece mostrato agli occhi dei wrestling fans per le sue enormi potenzialità: In primavera era diventato l’
heel più odiato e rispettato dopo il campione Cage, contro Jarrett ha dato vita ad un incontro solido e old school che ha dimostrato come possa essere all’altezza dei più grandi e il finale dell’anno lo ha portato a combattere contro gente come Samoa Joe, Christian Cage e Booker T,al fianco di Kurt Angle, ad un passo dal main event. Ha tutto per sfondare, dal fisico e dalla presenza scenica, passando per le abilità in ring, finendo con carisma, personaggio d’impatto e mic-skill. Anche la storia relativa alla sua
manager ha contribuito a renderlo più odioso.Pochi oggi sanno farsi genuinamente odiare come lui e in questo Robert è migliorato notevolmente. Che il 2008 possa renderlo un main eventer a tutti gli effetti.
TNA Tag Team Of The Year: 1) Team 3D Nell’anno in cui la loro forma fisica se n’è definitivamente andata e in cui le loro prestazioni in ring si sono notevolmente abbassate per qualità i due riescono a diventare tag team dell’anno in TNA. Segno di una categoria di coppia che in questo 2007, da Lockdown in poi, non è più esistita ed è stata dismembrata, segno di mancanza di seri concorrenti ma anche,ed è giusto dirlo, di un Team 3D che da heel è tornato ad offrire un entertaiment di ottimo livello e ha tirato fuori quel carisma incredibile che aveva permesso ai due fratellini d’imporsi dieci anni fa nella cara vecchia ECW. Il feud con i LAX può essere criticato per la qualità dei match, che può aver deluso alcuni, ma non per la sua storyline, che ho trovato molto bella. Il coinvolgimento delle famiglie ha reso più epica la sfida e Brother Ray è stato bravissimo a far trasparire queste emozioni. Certo si può discutere il coinvolgimento degli italiani ma per l’economia del feud ha funzionato. Così come non si possono discutere le battaglie al microfono con Konnan e l’ultimo incontro nella gabbia. Ok l’elettricità ha fatto ridere ma mi volete negare l’epicità e la drammaticità di quello scontro? La faida poi con gli Steiners Brothers sapeva di leggenda, visto che ha messo di fronte due dei migliori tag di sempre. L’avessero fatta altrove si sarebbe gridato al miracolo. In questo caso, i due fratelloni sono stati bravissimi a comportarsi da heel e ad Hard Justice hanno per me regalato una perla degli incontri di coppia da non sottovalutare. Infine l’ultima faida contro l’X-Division, ha permesso a Brother Ray di diventare assoluto mattatore, come entertainer e al microfono, di una faida partita benissimo che poi si è un po’ persa. Ciò non toglie l’ottima prestazione comunque sfornata dagli ex Dudleyz a Genesis contro i MCMG, con una psicologia molto curata. A ben vedere i tanto criticati “fratelloni” un match sotto il 6 ad Impact non lo hanno fatto….Siamo così sicuri che siano bolliti??
2) Latin American XChange: Il duo latino ha dominato la categoria nella prima parte dell’anno, in un regno che ho apprezzato per via della faida con il Team 3D, che per i motivi appena sopra esposti, ho ritenuto molto buona. Dopo un estate così così, i due hanno avuto per me un buon inverno. Sono stati i protagonisti dei primi Impact da due ore con svariati main event e grandi incontri regalati e hanno offerto un match straordinario come l’ultimate X contro gli XXX a BFG. Sono turnati
face ma non hanno perso in appeal e continuano ad essere molto apprezzati e tifati dal pubblico, pur senza Konnan, a dimostrazione del loro talento. Chiaramente questo 2007 sparisce di fronte al loro 2006 ma se sono rimasti personaggi comunque importanti per la federazione significa che nonostante tutto hanno lavorato molto bene quest’anno. Si spera che il 2008 riporti i LAX , magari con l’aiuto della sensuale Shelly Martinez, dove meritano di stare……sul tetto del mondo.
3) Motor City Machine Guns: I due non hanno vinto nulla eppure sono diventati la coppia più amata e apprezzata dell’anno. Quando hanno lottato in coppia hanno regalato spettacolo con manovre
combo da altamente spettacolari e originali, regalando vari match di coppia di ottima fattura. Certo sono nati solo nella seconda metà dell’anno e solo dal post BFG stanno ricevendo spazio ma il supporto visto nei loro confronti da parte della gente lo ricordo solo per gli AMW, non una coppia qualunque. La loro storyline con l’X-Division sta dimostrando come possano lottare alla pari con il Team 3D e come Shelley possa reggere il confronto al microfono con chiunque. Basterà lavorare un po’ sui loro personaggi per renderli definitivamente dei grandi personaggi e vederli finalmente campioni di coppia nel 2008.
TNA Knockout Of The Year: 1) Gail Kim: E’ un premio sacrosanto per la bella Gail che ha firmato per la TNA nel 2005, quando la categoria femminile era solo un sogno, e che ha sempre creduto nel portare del buon wrestling rosa in quel di Orlando. Un anno che sarebbe un peccato giudicare solo per gli ultimi tre mesi e per la sua bellissima e intensissima faida con Awesome Kong. Come dimenticare la prima parte del 2007 e il suo gran bel feud con Mrs. Jackie Moore? Un incontro così bello come quello di Lockdown non l’ho visto neanche ora che c’è una cintura vera e propria, ma neanche lo street fight visto ad Impact scherza. La sua vittoria di Bound For Glory è stato un momento molto emozionante, le sue lacrime non ci sono dubbi che fossero vere e il pubblico, che l’ha sempre sostenuta, l’ha capito. Se continua così può davvero diventare il simbolo di una generazione di lottatrici.
2) Awesome Kong: Credo di non sbagliare se affermo di non aver mai visto una
monster heel in gonnella così spaventosamente forte e dominante. Sì la Chyna dei bei tempi era davvero tosta ma i livelli di Kong sono irraggiungibili anche per lei, visto che comunque stiamo parlando di una lottatrice d’alta caratura. Il suo impatto è stato fin da subito molto forte,con una vittoria sulla futura campionessa Gail Kim, e la sua
winning streak la sta rendendo la Samoa Joe della divisione femminile. Il suo feud con Gail Kim sta avvincendo parecchie persone e per ora le due stanno dando grande visibilità e prestigio alla cintura. Non male per una che esordito solo tre mesi fa….
3) “Pride Of Tennessee” Mrs. Jackie Moore: Un anno molto importante per l’ex Jacqueline che è tornata a combattere dopo due anni di stop e che si è resa protagonista di un ottima faida, nella prima parte dell’anno, contro Gail Kim, culminata in due eccellenti match(nella gabbia e uno street fight). Per il resto quando è stata chiamata in causa ha sempre risposto sfornando ottime prestazioni sul quadrato, grazie anche alla sua grande esperienza, ma non solo. Infatti la Moore ha avuto il pregio di costruirsi attorno un personaggio divertente e credibile, diventando anche un ottima spalla per James Storm, e rendendosi protagonista di alcuni segmenti comici nel backstage davvero divertenti, a dimostrazione del suo carisma e di doti da entertainer fino ad ora non particolarmente conosciute e apprezzate. Averne di lottatrici come lei.
TNA Surprise Of The Year: 1) "The Phenomenal" AJ Styles entertainer: Che AJ sia un fenomeno, uno dei migliori al mondo, se non il numero uno, lo si sa da anni, ma che fosse anche un grande entertainer pochi lo potevano immaginare. Non che in passato AJ non si sia reso protagonista di grandi promo e segmenti d’entertaiment, specialmente nel periodo 03-04, ma forse solo quest’anno è riuscito a trovare una sua dimensione definitiva anche in quest’”arte”. Il suo personaggio è sicuramente discutibile,anche se è perfettamente interpretato, ma non i suoi segmenti, le sue battute, la sua mimica facciale. Le sue interazioni con Cage e Tomko sono state sempre molto divertenti e il fatto che l’ultima puntata dell’anno gli sia stata interamente dedicata non è un caso. Senza però dimenticare l’AJ heel bastardo e intelligente di inizio anno, autore di alcuni promo molto sentiti ed emozionanti. Il suo carisma non credo sia mai stato messo in discussione ma se qualcuno aveva dei dubbi, andatevi a vedere il main event di Slammiversary e le ovazioni prese nonostante il suo status di heel. La speranza è che il 2008 lo riporti ad essere il main eventer che è….
2) Il ritorno degli Steiner Brothers: Quando a Sacrifice, è stato ufficializzato il ritorno degli Steiner Brothers molti hanno storto il naso o ironizzato sulla TNA. Si davano entrambi per bolliti e finiti. Invece i due fratelli hanno dimostrato di essere ancora un grande tag team, in grado di dare diverse piste a molte coppie attuali. Il loro match ad Hard Justice va proprio in questa direzione: I due non hanno sbagliato nulla, neanche la franksteiner di Scott, e hanno portato un carisma e uno
storytelling nel match, che da tanto tempo non vedevamo. L’emblema della loro annata straordinaria lo si è avuto a Bound For Glory: Accolti come eroi dal loro pubblico, al pari di uno Sting, sono riusciti a battere una seconda volta gli ex Dudleyz in un tables match, la loro stipulazione per eccellenza, dopo un buon incontro. Lunga vita agli Steiners dunque, che in solo 4 mesi hanno fatto vedere di più e cose migliori dei VKM in due anni di permanenza.
3) Kaz: Chi aveva avuto la fortuna di ammirare Kaz in azione prima del suo ritorno in TNA sapeva che fenomeno fosse. Io che ne ero sempre stato un sostenitore mi arrabbiavo quando lo sentivo definire un jobber per via della sua posizione nei Serotonin, stable dal grande potenziale ma quanto mai sottoutilizzata. E ora sorrido quando leggo la gente parlare di lui come “scoperta” o addirittura “volto nuovo”. In realtà Kaz stava solo aspettando una seria occasione per far vedere le sue doti immense, e ora gli è stata semplicemente data. Per quanto mi riguarda non è una sorpresa, ma forse lo è per il grande pubblico. Di certo Kazarian, passato da jobber di una stable ahimè ridicola nonostante il suo illustre capo, ad una delle stelle della federazione, capace di battere Cage nel suo match, il ladder,e di andare vicino a sconfiggere Angle per il titolo mondiale, ha fatto un 2007 straordinario. Anche il suo incontro contro il suo ex capo, Raven, ad Hard Justice, fu molto buono e non era facile viste le condizioni dell’ex campione ECW. Diciamo che Kaz è la dimostrazione di ciò che ha perso Harris: Se continui ad impegnarti e a lottare con grinta,e hai talento of course, prima o poi i risultati arrivano.
TNA Moment Of The Year: 1) Il video di Jeff Jarrett a Slammiversary: E’ un momento che non a che fare con un incontro, una storyline o un
segmento ma che ho scelto come simbolo dell’anno per i suoi significati e per la sua profonda umanità. Jeff Jarrett è stato uno degli uomini più odiati degli ultimi anni nell’intero panorama del wrestling mondiale. Un aggressione fisica, come quella che lui rischiò nell’Impact post Final Resolution 05, non ha precedenti e negli ultimi anni, i casi di lancio di lattine e bottiglie sul ring si sono visti solo in occasione delle sue vittorie. Un odio profondo, d’altri tempi, quando il wrestling aveva ancora una keyfabe, che si riversava poi su internet, sulle rubriche e sui blog ma nessuno sapeva quello che stava passando Jarrett in quei momenti. Tre anni di sofferenza, d’angoscia, di inquietudine che sarebbe stato facile sfruttare nel tentativo di rendersi simpatico, o peggio ancora di fare ascolti con un altro caso umano(Vince tu quoque??). Invece Jarrett da persona riservata qual è, aveva tenuto tutto per sé ed era andato avanti per la sua strada, capace di farsi odiare come pochi altri. Jarrett pochi giorni prima del PPV in cui la federazione da lui tanto amata e voluta, per cui si era tanto dannato, per cui aveva rischiato investimenti economici importanti, per cui aveva tanto sofferto, stava per compiere 5 anni, ha visto morire la sua amata moglie Jil, dopo tre anni di logorante malattia. Jarrett, che fino all’ultimo aveva imperterrito continuato a lavorare, avrebbe dovuto partecipare come protagonista del King of The Mountain e invece il destino glielò negò. Partecipò all’evento in un'altra maniera, con un video commemorativo e celebrativo dei 5 anni in cui trasparì tutta la sua commozione perché fu proprio la moglie a spingerlo in quel progetto, fu lei l’unica a credere in lui quanto tutto sembrava dovesse finire male. Jarrett, nonostante qualche idiota sostenesse la tesi dello sfruttamento emotivo, era semplicemente sé stesso, si stava sfogando e attraverso il ricordo della TNA stava ricordando la moglie. Un momento vero, toccante e tanto, tanto umano. Quell’umanità che è la peculiarità della TNA, che la rende diversa da tutte le altre federazioni, e che ben traspariva da quel video, uno dei più commoventi che abbia mai visto in ambito wresting.
2) Abyss pronuncia le prime parole: E’ stato il climax, il culmine di una lunghissima storyline. Abyss, che per 4 anni non aveva mai parlato, pronunciò le sue prime parole grazie all’aiuto di Sting, l’uomo che aveva sempre creduto in lui. Parole semplici, di sfida nei confronti di AJ Styles e Tomko, due che lo avevano massacrato due mesi prima, ma che sicuramente furono di grande effetto e contribuirono a rendere più over il mostro, visto ora come più umano, ma non per questo meno terribile e potente.
3) Sting alza il titolo di campione mondiale TNA ad Atlanta: Di questa immagine straordinaria abbiamo parlato tanto nell’assegnazione dei premi precedenti e dunque eviterò di ripetermi. Mi limito ad osservare la sincera commozione dello stesso Sting, davanti ad un folla impazzita per lui,esattamente come dieci anni prima. Un segno della leggenda dello scorpione e della sua immortalità nel cuore dei fans.
TNA Delusion Of The Year: 1) "Fallen Angel" Christopher Daniels: Doveva essere l’anno dell’esplosione del Falle Angel anche nell’Heavyweight division. La nuova gimmick e i promo mistici, le vittorie contro Jerry Lynn e Rhino, il feud con Sting: Tutto sembrava indicare un futuro radioso per l’ex
X Division Champion. E invece qualcosa è andato storto….Nonostante quel promo straordinario a Slammiversary, in mezzo al pubblico, la sua faida con Sting non è più proseguita per motivi a noi ignoti. A me sembra che l’interesse ci fosse e che il pubblico fosse coinvolto dalla faida. Ed è da qui che sono iniziati i problemi di Daniels, che è stato costretto a tornare nell’X-Division e a riformare i Triple X, in quella che si può definire, senza paura di essere smentiti, la peggior
reunion of all time. E come ciliegina sulla torta di un anno horribilis, il licenziamento in diretta ad Impact. E’ evidente in questo caso come le colpe di Daniels siano praticamente pari a zero. Lui i suoi promo li ha sempre fatti egregiamente, la gimmick l’ha saputa interpretare e sul ring non ha mai sbagliato nulla, lottando sempre con grinta e determinazione, tirando fuori anche delle perle(come contro Lethal a BFG). Il problema è stato dunque di gestione, di chi non ha saputo sfruttare una gimmick potenzialmente eccezionale. A partire dal look e dal
ring attire, peggiorato rispetto al fallen angel originale. Come si poteva prendere per inquietante e mistico un uomo truccato come il cattivo di Action Man? E dire che Raven lo hanno in casa, e lui ne sa qualcosa di gotico e mistico….Per non parlare di come sono stati trattati i XXX, uno dei tag storici della TNA, ridotti al ruolo di comparse o addirittura jobber. Tutte le sue potenzialità non sono state sfruttate ed è molto grave. Se non si credeva in lui per la HW division, non era meglio lasciarlo allora come veterano in X-Division?
2) "Wildcat" Chris Harris: Se Daniels è esente da colpe nel suo fallimento, lo stesso non si può dire del Wildcat. Anche per lui il 2007 doveva essere l’anno della definitiva consacrazione come singolo, dopo l’ottimo
stint del 2004. Dallo split degli AMW era lui l’uomo designato a guadagnarci di più, a divenire uno dei top face della federazione. E in effetti le cose sembravano andare in quella direzione. Il feud contro l’ex compagno James Storm, il capolavoro di Sacrifice e poi l’eccellente incontro ad Impact, l’inserimento a sorpresa nel main event di Slammiversary, nel KOTM, di cui fu indiscusso MVP, poi il feud con l’ex campione Christian Cage, il grande match a Victory Road, perso solo per colpa di Rhodes, e le ovazioni prese ad ogni suo ingresso e arrivo. Sembrava tutto in discesa ma dalla faida con Rhodes in avanti tutto è andato male. Un po’ per colpe dei dirigenti che non hanno avuto il coraggio di puntarci subito e forte, per averlo inserito in feud discutili, ma soprattutto per demeriti suoi. Basta guardarlo ora: Grasso come il Bradshaw dei tempi d’oro, svogliato sul ring e poco convinto di sé stesso. Se l’Impact Zone, che ama e difende i TNA originals, ha tifato tutta per Cage in un recente scontro tra i due ad Impact, significa che c’è qualcosa che non va. Se Harris vuole diventare un futuro main eventer deve mettersi d’impegno, lottare con rabbia e cattiveria, rendersi più accattivante, come fa il suo ex partner, Storm, che non mi pare abbia vinto di più.
3) X-Division: Mi è sembrato giusto mettere al posto di un wrestler, un intera categoria, che quest’anno ha profondamente deluso. Non solo perché è stato l’anno peggiore della categoria della storia della TNA, ma anche perché il titolo, per diversi mesi del 2007,non è stato mai difeso o anche solo considerato. Pensiamo al fatto che Joe ed Angle se lo passarono di mano manco fosse un freesbe tra giugno e settembre e che da quando il Team 3D l’ha rubato, cioè da novembre, le difese sono state nulle, da due mesi il titolo non è stato messo in palio. Non che quando fosse stato difeso la cintura fosse stata più valorizzata o ne siano venute fuori grandi cose. Vogliamo parlare dell’orrendo feud tra Lynn e Sabin, il cui regno è stato qualcosa di veramente noioso? Per non parlare dei talenti sprecati e persi per strada, come Austin Aries, che in ROH sta facendo vedere di che pasta è fatto, Lynn, una leggenda della categoria e ho detto tutto, e Senshi, ormai prossimo alla partenza. Devo aggiungere altro?
TNA Star To Watch in 2008: Judas Mesias: Se non fosse stato per quell’infortunio, sarebbe stato facilmente il
rookie dell’anno. Di Ricky Banderas si dice un gran bene sin dal suo stint nella defunta
WSX, di cui fu il campione assoluto. Specializzato nei match hardcore, ma dotato anche di grande agilità, in AAA ha dimostrato più volte di non aver paura di niente e il suo terribile volo dalla scala, con cui si è infortunato al ginocchio, lo dimostra. Il suo personaggio esordì benissimo, con quella mano che spuntava dal ring come in un film di Wes Craven, e quel sangue che usciva dalla sua bocca. L’infortunio ha un po’ complicato le cose ma ciò non toglie che la sua presenza resti d’impatto. Avere al suo fianco un manager come Mitchell lo aiuterà molto. In Abyss potrebbe trovare l’avversario ideale e l’augurio di tutti è di tornare a vedere nel 2008 grande hardcore pure in TNA. Ma se si giocherà bene le sua carte, non è affatto da escludere che possa già concludere il prossimo anno da main eventer….
E io vi do appuntamento a settimana prossima. Buon week-end a tutti, ciao!!!