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TNA POINT #6 - Kill X-Division: Volume 2

Bentornati cari amiche ed amici ad una nuova edizione del TNA Point. Come promesso, oggi proseguiremo nel nostro viaggio alla scoperta dei mali che hanno messo in crisi la nostra amata X-Division con questo volume due. Nel primo avevo raccontato la storia dei primi 4 anni di vita della cintura, i suoi anni gloriosi e ora ci occuperemo della parte più “scabrosa”, del periodo più buio della divisione, ovvero quello che va da Lockdown 2006 e arriva ai giorni nostri. Ovviamente stavolta non ho diviso in capitoletti perché più che di un racconto si tratta di analisi e commenti.

Il primo vero campione dell’era post AJ Styles-Christopher Daniels-Samoa Joe è Low Ki,tornato in TNA con il nome di Senshi, visto che Joe per due mesi, nonostante fosse campione, si occupa di tutt’altro. Senshi da campione come primo sfidante si trova di fronte il rientrante Kazarian che batte in un match appena sufficiente a Victory Road. Poi è il turno di Williams e Lethal, anche loro sconfitti. Arriva così la volta di Chris Sabin, che prima fallisce a No Surrendere l’assalto al titolo, e poi lo vince a Bound For Glory risultando il primo a schienare Senshi dal suo rientro in federazione. La gioia di Sabin però dura poco perché tre giorni dopo, ad Impact, AJ Styles lo batte ritornando campione. Sabin ritenta di riconquistare la cintura due settimane dopo in un triple threat con anche Daniels ed AJ ma a vincere è il fallen angel, con cui Sabin(ormai turnato heel) inizia a feudare. I primi due incontri li perde e intanto i suoi problemi ed incomprensioni con Jerry Lynn aumentano. A Final Resolution batte Lynn e Daniels ridiventando campione e iniziando un feud con Lynn, che batte per ben due volte. A Lockdown sopravvive ad un Xscape match, poi batte pure Lethal e Dutt ma alla fine deve cedere la corona dopo un gran bel match a Black Machismo. Anche Machismo ha poco da festeggiare, perché anche lui nell’Impact seguente perde la cintura in favore di Joe. La cintura viene coinvolta prima nel match of champions e poi nel winner takes all, per ritornare a Lethal quando questi sconfigge via roll up Kurt Angle a No Surrender, per iniziare un feud con Daniels, culminato a Bound For Glory con la vittoria del campione in carica.

Questa è la storia recente della cintura X-Division. E ora cercheremo di capire perché sia entrata in crisi.
Io non credo che tutto si possa additare al dominio dei magnifici tre come sostiene qualcuno. E’ vero AJ,Daniels e Joe dominarono in lungo e in largo l’X-Division dei tempi ma era giusto poiché erano i più forti e i più bravi. I tre si affrontavano tra di loro ma mai hanno distrutto gli altri X-Divisioners. Non si è presentata una situazione simile a quella della DX lo scorso anno, che a Raw sconfisse tutti gli altri tag team. No il problema non è qui. Ciò che si sbagliò è non essere stati in grado di creare grandi personaggi dopo la partenza dei tre. L’addio dei tre fenomeni è stato troppo frettoloso. Ok era finito il loro feud ma prima di passare ad altre categorie era necessario che i tre si fermassero per lanciare altri wrestlers. Capisco che Joe avesse una gimmick all’epoca che non lo permetteva ma AJ Styles e Daniels andavano tenuti in X-Division ancora per un bel po’. Infatti perché il regno di un campione del calibro di Low Ki/Senshi non ha funzionato? Sulla carta Senshi è uno che può giocarsela tranquillamente alla pari con quei tre eppure il suo title reign è stato tra i peggiori della storia TNA. Come mai? La risposta è semplice: Non aveva avversari. Nel primo PPV di difesa addirittura affrontò il rientrare Kazarian tanto l’X-Division non aveva saputo crearsi sfidanti seri. Se invece AJ e Daniels fossero rimasti una faida a tre, o anche a due, che avesse visto uscire vincitore Senshi avrebbe dato al guerriero tutt’altro spessore e importanza anche per il futuro. Invece Senshi si ritrovò a combattere nei primi tempi o con wrestler appena rientrati in federazione o con low carder che le avevano abbondantemente prese dai tre di cui sopra come Williams e Lethal, gli unici due che subirono la furia di AJ e Joe all’infuori della loro battaglia a tre. Pertanto agli occhi della gente Low Ki era un “campione di carta”, un campione di un regno che non si vedeva. A questo punto qualcuno potrebbe farmi notare: Se hai detto che i tre non penalizzarono gli altri wrestlers X-Division, dove sono finiti questi? Non può affrontare loro il campione?

La domanda ci permette di introdurre il discorso relativo alla nota storyline di Kevin Nash contro l’X-Division. La storia fu creata appositamente per ri-rendere over l’intera divisione e per pushare un giovane wrestler. Inizialmente si era pensato ad AJ Styles ma il fenomeno non ne avrebbe avuto bisogno essendo già affermatissimo e allora si puntò su un giovane rampante che attendeva da tempo una grande occasione, Chris Sabin. Sabin si adattò benissimo al ruolo e si fece amare molto dal pubblico nella difesa dell’X-Division. Dall’altra parte della barricata c’era Alex Shelley, altro grande talento, che si stava rendendo sempre più over grazie ai lavori con Sting prima e Nash poi. I due stavano venendo fuori come le vere stelle della faida. Ma proprio sul più bello, quando nel PPV Hard Justice, Sabin, inizialmente battuto da big sexy, avrebbe dovuto finalmente sconfiggerlo, Nash, guarda caso, s’infortuna e non può prendere parte all’incontro. Al suo posto va Alex Shelley. Lo spettacolo chiaramente ci guadagna ma Sabin nel battere un altro giovane promettente non trae il beneficio che avrebbe ottenuto battendo un icona del calibro di Kevin Nash. Nel frattempo un altro grande della divisione, che sembrava pronto al definitivo salto di qualità, cioè Austin Aries, era out per problemi di comportamento nel backstage e in attesa di rientrare con una nuova gimmick ispirata a quella di Macho Man Randy Savage. Questo spiega come mai Senshi fu costretto ad una prima parte di regno abbastanza deludente. Tra AJ,Joe e Daniels che dopo aver dominato la divisione per 7 mesi l’abbandonano tutti insieme in un colpo solo e gli altri promettenti impegnati in altre questioni, è chiaro che le faide relative alla cintura ne uscissero ridimensionate. La TNA lo sapeva ma sperava che questo sacrificio fosse necessario per creare una nuova stella della categoria che avrebbe dovuto sostituire più che degnamente i magnifici tre, cioè Chris Sabin, che sarebbe dovuto essere il nuovo grande top player dell’X-Division. Il problema è che la faida finita male con Nash non aveva permesso al ragazzo di andare definitivamente over, senza contare che Sabin, per quanto talentuoso sul quadrato, non riusciva a colpire per carisma. Nonostante questo, la TNA decise di puntarci lo stesso visto tutto il tempo impiegato per renderlo over e infatti fu proprio Sabin a togliere cintura e imbattibilità a Senshi. Un errore abbastanza grave fu di non aggiungere alla contesa Alex Shelley dopo tutta la storyline con Nash. La cosa avrebbe avuto senso e avrebbe permesso di lanciare piano piano Shelley come top wrestler della categoria. Ma in quel momento l’attenzione era tutta per Sabin. Peccato che poi, vuoi per l’arrivo di un nuovo booking team, vuoi perché ci si era accorti che Sabin come top face non funzionava affatto, il suo regno durò solo tre giorni.

Ed è questo,a distanza di un anno,un errore gravissimo. Anche se Sabin non convinceva fino in fondo come face campione, bisognava rischiare e continuare a puntare su di lui in questo senso. Invece non solo la TNA gli tolse la cintura, ma lo turnò pure heel, ruolo sicuramente a lui più agevole, ma che però buttava all’aria tutto il lavoro svolto sul suo personaggio nei mesi precedenti. Sempre a Bound For Glory fa il suo esordio Austin Starr, nuova gimmick di Austin Aries. Starr vince la battle royal e sembra iniziare una faida con Shelley per determinare chi sia il nuovo pupillo di Kevin Nash. La sua nuova avventura sembra incominciare sotto i migliori auspici con una vittoria, un manager come Nash e un avversario come Shelley. La TNA conscia del periodo di crisi della categoria decide di affidarsi alle sue colonne portanti, dando il titolo prima ad AJ e poi definitivamente a Daniels per fargli iniziare una faida con un Sabin heel. L’idea è buona, richiamare i migliori per rendere over i giovani, se non fosse che Daniels in due PPV batte per due volte Sabin e pure nettamente. Ora già Chris dopo aver perso dopo 3 giorni il titolo non era al massimo a livello di status, figuriamoci poi dopo averle prese per due volte di fila da Daniels. Già ma un mese dopo si laurea campione X-Division. Prima lo distruggono e poi gli danno la cintura nel suo momento peggiore e come ciliegina sulla torta gli mettono contro un redivivo Jerry Lynn, che non sembra più quello dei bei tempi e che fatica con Sabin ad offrire incontri di un certo livello.

E Starr/Aries e Shelley? I due iniziano una faida che regala perle di entertaiment molto divertenti ma vengono poi coinvolti nelle Paparazzi championship series. Una serie di prove ed incontri organizzati da Nash a cui partecipano tutti i wrestlers della X-Division, che si rendono protagonisti di molti angles comici ad Impact. In finale ci vanno proprio loro due e a vincere è proprio Shelley. Trionfo che lo porta ad una title shoot? Macchè!! Shelley viene coinvolto, non si sa bene il perché, nel feud tra LAX e Team 3D mentre Starr se la deve vedere con Senshi, prendendole sistematicamente tutte le volte. Risultato e riassunto di questa analisi: Sabin esce con le ossa distrutte da un regno abbastanza brutto che non lo ha reso più over, non gli ha dato più credibilità e che di certo non lo ha reso migliore agli occhi dei fans, Shelley, che era sul punto di diventare una brillantissima stella, finisce nel dimenticatoio e perde pure la gimmick del paparazzo che tanto successo gli aveva dato, e Aries, stufo per i numerosi job subiti, decide di andarsene e lasciare la compagnia. 3 potenziali nomi fondamentali per la divisione e nessuno diventato tale, facile capire il perché della crisi della categoria. Ho citato i wrestlers che più degli altri sono andati vicino ad un serio push ma ce ne sono tanti altri che meriterebbero spazio e non lo hanno o non lo hanno avuto. Penso a Kazarian, che ora si sta provando a lanciare fuori dalla categoria dopo il feud con Raven, che invece in quei tempi di magra avrebbe fatto molto comodo, allo stesso Senshi, usato in match quasi comedy contro Starr e in angles con Backlund, senza sfruttare la sua natura stiff e cattiva così diversa dagli altri, a Petey Williams, che così bene aveva fatto da campione ma che con il passare del tempo la TNA ha sempre più abbandonato a sè stesso.

Ma allora la TNA non ha pushato nessuno in X-Division negli ultimi mesi?
Sì che lo ha pushato qualcuno e quel qualcuno è Jay Lethal. Lethal che grazie al cambio di gimmick che lo ha trasformato in Black Machismo, imitazione di Randy Savage, è diventato over come non mai e ha costruito un personaggio interessante. Il problema è che la trasformazione, almeno agli inizi, lo ha limitato e non poco sul ring e se limiti pure gli atleti dell’X-Division allora vuol dire che c’è qualcosa che non va. Possibile che per rendere over e credibile qualcuno in questa categoria sia necessario farlo diventare un entertainer prima che un lottatore? Questa considerazione ci fa capire come, sebbene la storyline di Nash e le conseguentei Paparazzi championship series, siano state molto divertenti e simpatiche, forse,a distanza di tempo, si può dire che abbiano recato danno all’immagine dell’X-Division. Non nel senso che l’abbiano resa ridicola, questo no, ma che il continuo mettere tutto in burletta non abbia fatto prendere seriamente la categoria ai nuovi e vecchi fans, che vedendo anche come erano trattati il titolo mondiale e quello di coppia, hanno preso sotto gamba la cintura X-Division. In fondo come avevo detto l’altra volta, ciò che aveva reso grandissima l’X-Division era la rabbia, la voglia di emergere, la competizione, “l’agonismo estremo” dei suoi partecipanti, caratteristiche opposte alle piega che stava prendendo la divisione con i vari Black Machimo, Starr e Nash vari, che spesso tramutavano l’incontri in veri e propri comedy match, inadatti a mio modo di vedere per una categoria così atletica come l’X-Division. D’altronde non è un caso se per la prima volta nella storia TNA la lotta per il titolo mondiale era più interessante di quella per il titolo X

Dunque ricapitolando possiamo suddividere nei seguenti punti i problemi della X-Division:

1)La mancata creazione di personaggi convincenti e interessanti, sia sul ring che fuori.
Questo non è dovuto ad una mancanza di talenti nel roster o all’incapacità dei wrestlers, ma ad una cattiva gestione della divisione e degli stessi lottatori nell’ultimo anno e mezzo. I lottatori c’erano ma non sono stati sfruttati a dovere. Cosa avrei fatto io? Avrei puntato su 5 talenti straordinari: Alex Shelley, uno dei lottatori più tecnici in circolazione, uno con un parco mosse praticamente infinito, dotato di un eccellente carisma e ottime abilità al microfono, sempre molto over, e con un personaggio, quello del paparazzo, molto accattivante. Uno così sarebbe stato in grado di far sentire molto meno l’assenza dei tre “mostri”. Senshi/Low Ki, che sicuramente ci ha messo del suo non lottando sempre come sapeva durante il suo regno, ma che rimane un nome storico della categoria, un grandissimo worker con uno stile originale e unico. Il carisma lo sa esprimere modo suo, è un personaggio e se lasciato libero avrebbe creato grandi incontri con chiunque. Di certo sarebbe potuto essere lì a lottare e a giocarsela con quei tre grandi senza che nessuno avesse qualcosa da ridire. Homicide, che è vero che è impegnato nei LAX, ma che dopo la perdita delle cinture, avrei usato nella divisione X. Il suo talento non lo scopro certo io, essendo uno dei wrestlers più completi al mondo sul ring, così come il suo carisma e il suo personaggio non sono in discussione. Al microfono ha uno stile tutto suo ed è uno che sa coinvolgere e colpire il pubblico, dubito che con lui avremmo avuto faide o incontri anonimi,anzi… Kazarian, un autentico fenomeno, uno che non a caso è già stato campione e che avrebbe contribuito a mostrare match fantastici. E’ pure migliorato al microfono e in carisma, uno come lui avrebbe dato alla divisione una ventata d’aria fresca con le sue manovre particolari e la sua velocità d’esecuzione, per me è uno che sarebbe potuto essere all’altezza di sostituire i magici tre. Ausin Aries, un altro fenomeno, uno dei migliori al mondo, che avevo indicato come “erede di AJ”, anche se non sono molti gli anni di differenza con Styles. Eccezionale sul ring come ha mostrato anche in TNA, gran personaggio come ha fatto vedere più volte in ROH, anche con grandi promo al microfono, e dotato di grande carisma. Uno così avrebbe reso molto interessante la lotta per il titolo ma la TNA l’ha sfruttato malissimo in entrambi gli stint, purtroppo per noi. Chris Sabin, che avrei lasciato libero di esprimersi da face anche per non buttare tutto il lavoro dei mesi precedenti. Quello visto del 04-05 era uno dei migliori cruiser al mondo, io avrei lavorato per ritrovare quel Sabin. Ma anche Williams, di cui ho già abbondantemente parlato in questi due numeri e che avrebbe permesso di creare più competizione e alternanza di uomini. Già con questi 6-7 usati come si deve dubito staremmo qui a parlare di crisi.

2)Storyline inesistenti da quasi un anno e questo non va bene. Ci vuole più spazio ad Impact, bisogna dare più importanza e rispetto alla categoria e in quest’ottica, per i motivi spiegati prima, la storyline di Nash ha forse penalizzato la divisione. Certo che è non si sono aiutati anche loro non creando nessuna faida interessante o cattiva, nessuna competizione tra i vari atleti. Infatti il problema più che di qualità di incontri, che restano comunque sempre alti, raramente in PPV l’X-Division va sotto il 7, è di come viene gestita e soprattutto presentata la categoria. In questo senso non aiuta molto neanche il fatto che recentemente si posizionino sempre troppo presto i match validi per la cintura X. Andrebbero proposti tra gli ultimi, come un titolo mondiale che si rispetti. Certo queste sono facezie, ma i particolari spesso contribuiscono a creare l’immagine di un determinato prodotto agli occhi del pubblico.

3)Abolizione di gimmick estreme. Dico estreme perché neanche pretendo e voglio che non ci siano più gimmick, perché si passerebbe da un estremo all’altro. Posso accettare anche quelle più strambe ma l’importante è che non limitino sul quadrato. Anche perché una divisione così atletica e spettacolare per me deve basarsi su altri tipi di personaggi, più sulla competizione sportiva e meno sulla gimmick. Certi personaggi troppo comici rischiano di non rendere seria agli occhi di molti l’intera divisione. Va bene per un Lethal che altrimenti probabilmente non sarebbe mai emerso(anche se sul piano lottato è ingiustamente molto sottovalutato), ma Dutt, che potrebbe essere usato “solo” come wrestler altamente spettacolare, a cui basterebbero le magie mostrate sul ring per andare over, ha proprio bisogno di diventare guru, gimmick tra l’altro gestita abbastanza male e anche stupida? Se proprio vuoi lanciarlo, lascialo ancora più libero sul ring, dai più minuti ai suoi incontri ma non trasformarlo in una macchietta. Insomma preferirei più personaggi da attitude che da era gimmick, se mi passate l’esasperazione del concetto.

Questa è dunque la mia analisi di un problema di cui si è fatto un gran parlare ultimamente. Spero di avervi dato spunti di riflessione interessanti e spero che possiate approfondire il tutto sul forum del nostro sito. Vi do appuntamento a settimana prossima dove parlerò di Bound For Glory e di quanto successo nell’Impact post PPV, anche in preparazione di Genesis. Buona settimana e buon week-end.
Ciao a tutti!!

 

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