Dopo diverse settimane in cui mi sono occupato di altro, torno a parlare di stretta attualità in casa TNA. Ci siamo lasciati alle spalle Lockdown con qualche delusione e diversi punti interrogativi. La federazione era stata bravissima nel generare
hype per l’evento tramite una costruzione impeccabile della
card ma nel corso del PPV non è stata in grado di rispettare le elevate attese dei fans complice un
booking con “il braccino corto”, come si usa dire nel gergo tennistico, che non ha voluto spingere sull’acceleratore le
storyline principali. Prendiamo ad esempio il capitolo finale, o apparentemente finale, di Angle vs. Jarrett. La tradizione della disciplina ci insegna che il 2/3 falls match è la stipulazione ideale per porre fine ad una lunga ed intensa faida. Così come il PPV più importante dell’anno dopo
BFG appariva lo scenario perfetto per concludere in bellezza un
feud che al di là dei difetti macroscopici di cui è stato costituito rappresenta comunque un momento importante per la storia della compagnia. Invece la faida non si è affatto conclusa e tutto è rimasto sostanzialmente come prima. Caso più unico che raro in cui entrambi i wrestlers ne escono danneggiati: Angle perché perde una sfida decisiva che avrebbe potuto tranquillamente chiudere prima e Jarrett perché massacrato e dominato dall’inizio alla fine e vittorioso solo grazie al provvidenziale intervento di Karen. Risultato finale: Angle decisamente incazzato, come sottolineato da Tenay a fine match, e Jarrett e consorte in fuga. Cioè il copione della storyline degli ultimi due mesi. Della serie…cambiare tutto per non cambiare niente.
Anche il match valevole per la cintura mondiale non è stato meno avaro di delusioni. Il
triple threat su cui pendevano quesiti come “Anderson riuscirà a battere Sting?” e “RVD si unirà agli Immortals?” ha dato risposte già note e chiare. RVD rimane
face senza alleanze, Sting rimane campione e Hogan dichiara guerra allo scorpione, cosa già vista e sentita in quel di Impact tre giorni prima. Nulla di nuovo sotto il sole. Il lethal lockdown quantomeno ha proposto il ritorno di AJ ad aiutare i compagni e il momentaneo allontanamento di Flair per mano, o per spalla, di Robert Roode, gesto apparentemente banale ma che fa ulteriormente salire la credibilità del canadese. Per fortuna gli aspetti negativi si limitano a questo e si può sorridere pensando ad un periodo come quello attuale ricco di spunti interessanti e potenziali grandi storie.
Nelle ultime settimane è tornata prepotentemente in auge la figura di Hulk Hogan. Dopo l’operazione alla schiena e la luna di miele con la nuova moglie, Hogan è tornato a dedicarsi full time alla sua creatura. Ora che come
manager e creativo sia deleterio e pericoloso è un fatto conclamato ma non si può negare che il suo carisma da solo basti per migliorare lo show. Il suo personaggio al momento mi piace molto. E’ realistico, non è esagerato, è cazzuto e interagisce benissimo con gli altri. Sono lontani i tempi del “rise the bar” e del “no more shenanigans” di un anno fa. In questo senso la sua interazione con Sting campione è perfetta. La loro storia pregressa viene continuamente citata e menzionata più o meno esplicitamente e i due characters trovano la loro identità nello scontro. Sting infatti ritrova la sua funzione di eroe salvifico che lo aveva reso la star della
WCW negli anni novanta e Hogan il suo lato
heel che gli aveva donato una seconda giovinezza ai tempi del NWO. L’unico problema è dato dalla
stable di Hogan, gli Immortals.
Quando la storyline è iniziata a BFG avevo detto che c’erano i presupposti per una grande storia, che avrebbe potuto risollevare la federazione dopo un annata decisamente negativa sotto diversi punti di vista. Il paragone con la vicenda dei MEM era stato naturale e avevo auspicato uno sviluppo della storyline migliore rispetto al caso precedente. Devo ammettere che la TNA non ha ripetuto gli errori del passato e infatti al momento non vi è paragone tra gli Immortals e i MEM. La stable di Hogan/Bishoff è coinvolta in una storyline più interessante, più incerta, più coinvolgente e più divertente di quella unidirezionale e ripetitiva che vide protagonisti i Main Event Mafia. Ha inciso notevolmente il fatto che vi sia stato più equilibrio tra le forze in campo(Anderson e Sting che vincono il titolo mondiale), che vi sia una fazione contraria credibile e con un identità definita(I Fortune hanno credibilità, appeal e una ragion d‘essere, la Front Line continuava a cambiare i suoi membri, spesso neanche main eventers, e a racimolare solo sconfitte),una maggiore solidità della stable(nessun contrasto prematuro tra i fondatori del gruppo come avvenne invece tra Sting ed Angle) e una figura di potere in contrasto all’azione della stable dominante(l’interessante e misterioso personaggio del network).
L’unica caratteristica favorevole ai MEM sono i membri appartenenti al gruppo che erano tutte stelle di prima grandezza, problema che invece affligge gli Immortals e ne rappresenta il tallone d’Achille più grave. La situazione paradossale degli Immortals è che giustamente si presentano come stable dominante di Impact, come i padroni della compagnia ma con un gruppo composto da mid-low carders di dubbia credibilità e qualità. Gunner e Murphy sono dei simpatici
jobber dal passato oscuro, Rob Terry sta al Pro-Wrestling come DJ Francesco alla musica, Matt Hardy non ha neanche un briciolo dell’appeal del fratello e ha da sempre navigato nelle acque rassicuranti del low-card, Bully Ray sta interpretando alla grande il suo personaggio ma lotta in singolo da solo due mesi e Abyss che avrebbe tutti i crismi per essere considerato l’uomo di punta da anni soffre un booking pessimo che lo ha decisamente ridimensionato. L’unico appartenente alla stable di grande livello è Jarrett, che da quattro mesi si fa gli affari suoi prima da presunto MMA fighter e poi duellando con Angle. Quand’è l’ultima volta che Jarrett ha parlato a nome degli Immortals? Io neanche lo ricordo e penso che diversi spettatori fatichino a ricordarsi che Double J sia un alleato di Hogan e Bishoff. Dunque risulta evidente ai fini di un miglioramento della storyline l’inserimento o l’acquisizione di una grande stella in grado di valorizzare tutto il gruppo, di essere il punto di riferimento in ring per gli Immortals così come Hogan e Bishoff lo sono fuori.
Chi potrebbe aspirare a questo ruolo nel
roster TNA? RVD ha appena rifiutato la proposta e lo stesso ha fatto Andeson, personaggio su cui il booking team sta lavorando in maniera egregia e che è il lupo solitario per eccellenza. I nomi che restano non sono molti tenendo conto che Angle per ovvie ragioni non potrebbe prendere parte al gruppo(vedi rapporti con Jarrett). Mi verrebbe da pensare a Samoa Joe. E’ vero che sarebbe un remake forse a pochi gradito di quanto successo con i MEM ma non vedo soluzioni migliori per provare a rilanciare il samoano. Joe a causa dello scellerato booking degli ultimi due anni ha perso molta della sua credibilità e del suo interesse. Non ha più un personaggio o un identità e si ha la sensazione che la TNA non sappia più cosa fare di lui. Ha vinto un triste feud con Pope ma nell’Impact successivo a Lockdown non è neanche apparso. Quindi un suo passaggio tra le fila degli Immortals potrebbe ridargli le luci della ribalta perse da troppo tempo ormai e potrebbe restituirgli parte della credibilità di una volta. Supportato da Hogan e Bishoff sarebbe perfetto nel ruolo di macchina da guerra per gli Immortals da lanciare contro i nemici di turno. E le ragioni per farlo non mancherebbero. In fondo Joe non è stato trattato benissimo dalla TNA della Carter e anche on screen sono stati numerosi gli scontri con il managment. Un suo passaggio agli Immortals dopo i soprusi del passato non sarebbe un incoerenza dunque.
Un alternativa valida potrebbe essere Matt Morgan. Certo il DNA Of TNA è molto
over e da face pare funzionare meglio che da heel ma un alleanza con Hogan e soci potrebbe davvero lanciarlo ai massimi livelli. L’imminente faida con Steiner dovrebbe consacrarlo a
main eventer affermato e un suo ingresso negli Immortals potrebbe solo migliorarlo e al tempo stesso dare anche maggiore credibilità al gruppo di Hogan. Pope potrebbe essere un altro personaggio papabile che potrebbe trarre solo grandi vantaggi dall’entrare nella stable ma se gli Immortals sono in cerca di punto di riferimento dubito possa esserlo un wrestler che da un anno è in striscia negativa di risultati e credibilità.
Allora la soluzione potrebbe essere anche esterna al roster. Potrebbe arrivare da chi non è attualmente sotto contratto con la TNA. So che l’idea che sto per proporre potrebbe far storcere il naso a molti ma aspettate di leggere le ragioni per cui la promuovo prima di bocciarla. Secondo me il wrestler ideale da inserire negli Immortals sarebbe Batista.L’ex campione WWE ha lasciato più di un anno fa la compagnia di Vince McMahon per inseguire il sogno di divenire un fighter MMA. A distanza di un anno di Batista fighter si sono perse le tracce e il triste declino di un altro ex pro-wrestler come Lashley dovrebbe chiarire che la strada da percorrere in questa direzione è tutt’altro che semplice. Soprattutto per uno come Batista che non ha esperienze come amateur wrestler al college come l’avevano Lesnar e Lashley e tenendo conto che alla sua età è difficile poter intraprendere una carriera del genere. Certo i lunghi viaggi, le trasferte e la
schedule sempre affollata del pro-wrestling possono portare una persona alla saturazione ma guarda caso vi è una federazione in grado di offrire la metà delle date, che registra le puntate sempre nello stesso luogo e che ha maggiore flessibilità. La stessa compagnia che ha permesso ad Angle di continuare a lottare nonostante gli infortuni grazie ad un calendario più umano.
Il Pro-wrestling rappresenta l’habitat naturale di Batista e in TNA si troverebbe a lavorare con gente del calibro di Hogan,Bishoff,Flair,Sting,Angle e tanti altri che hanno scritto la storia della disciplina. La compagnia dal canto suo avrebbe solo da guadagnare in termini di popolarità dall’assumere una delle colonne portanti della cosìdetta “
Ruthless aggression era” in WWE. E il wrestler Batista rappresenterebbe il personaggio ideale per la stable degli Immortals. Pensateci bene. E’ il prototipo di wrestler amato da Hogan e Bishoff. Il wrestler WWE per definizione, il tipo di lottatore più apprezzato dall’Hulkster. Alto, grosso, muscoloso, di grande potenza, e dotato di grande carisma. Non solo. Anche elegante e di stile fuori dal ring come dimostra il suo periodo nell’Evolution, dunque perfetto per l‘immagine patinata degli Immortals. Inoltre il suo rapporto di allievo del Nature Boy sarebbe una giustificazione chiara e convincente per il suo ingresso nella stable. Anche perché il motivo dell’addio dalla WWE a livello di storyline risiedeva nel pessimo trattamento che riteneva di aver ricevuto dalla federazione a discapito di Cena. Sarebbe quindi una prosecuzione ideale di quella storia il passaggio alla fazione di Hogan che rappresenta il potere politico del
backstage.
Poi non bisogna dimenticare il suo “vero” feud tramite il web con AJ Styles. Batista nel 2006 aveva definito il fenomeno come un “acrobata da circo” e non un wrestler e AJ aveva risposto per le rime deridendolo per la facilità con cui s’infortunava all’epoca. Immaginate cosa potrebbe accadere con un simile materiale
worked shoot nelle mani di Russo se il leader dei Fortune AJ sfidasse la punta di diamente degli Immortals, Dave Batista? Ci sarebbe da prendere
pop-corn e Coca-Cola e sedersi in poltrona a gustarsi lo spettacolo. Per non parlare delle possibili grandi sfide con Samoa Joe, Matt Morgan, che potrebbe raccoglierne “l’eredità“, Sting o gli altri grandi del roster che non hanno avuto l’opportunità di sfidarlo nel suo
stint in WWE.
E’ vero, siamo nel mondo dei sogni, nell’area delle speranze e non della realtà ma non vedo ostacoli insormontabili alla realizzazione del progetto ambizioso. Nessun rumour o nessuna notizia ne ha anche solo accennato ma fossi nella TNA un tentativo con Batista lo proverei a fare, in virtù di tutto quello che ho scritto in precedenza. Probabilmente non se ne farà nulla ma è innegabile che sarebbe decisamente intrigante osservare come si comporterebbe l’Animale ad Orlando. Del resto scrissi qualcosa del genere per Mr.Anderson nell’estate del 2009 e sei mesi più tardi l’ex Mr.Kennedy effettivamente approdò in TNA….Voi cosa ne pensate? Vi piacerebbe lo scenario?
Infine un ultimo commento riguardante la figura misteriosa del network. Ritengo che sia un ottimo personaggio per controbilanciare il potere degli Immortals. E’ il classico “Deus ex machina” in grado di risolvere l’intreccio narrativo e rendere credibile la storia. Infatti che motivo avrebbero Hogan e Bishoff di proporre in PPV o ad Impact grandi incontri per il loro campione mondiale? Logica vorrebbe che dovrebbero favorirlo evitando di metterlo contro gli avversari migliori. Così come sarebbe naturale aspettarsi match altamente difficili per un campione non appartenente alla stable ma allora sarebbe difficile per la TNA offrire ottimi incontri e solide storyline. La figura del network invece ristabilizza l’ordine senza nulla togliere al potere della stable principale ma anzi diventando un nemico invisibile e per questo ancora più insidioso. Negli ultimi tempi Bishoff continua a dichiarare che vi è un conoscitore del mondo del wrestling dietro tutte le decisioni anti-Immortals e questo fa pensare che prima o poi sarà rivelato un personaggio a noi ben noto come rappresentante del network. La domanda che pochi ad oggi si sono posti è: Chi potrebbe essere?
A mio modo di vedere il candidato principale è Mick Foley. Da troppo tempo l’
hardcore legend è lontano dagli schermi e vista l’importanza del suo status è difficile pensare che la compagnia voglia fare a meno di lui per un periodo così lungo. Come rappresentante del network sarebbe perfetto visti i suoi cattivi rapporti con il magico duo e visto che già in passato aveva interpretato il personaggio di “sceriffo” pronto a mitigare le decisioni faziose di Easy E ai tempi di Raw. Sarebbe la conseguenza logica dopo la storia del suo licenziamento un anno fa, che la federazione troppo frettolosamente aveva lasciato cadere nel vuoto e aprirebbe scenari molto interessanti. Ad esempio non mi dispiacerebbe vedere finalmente quel Jarrett vs. Foley che due anni fa fu costruito benissimo ma che non si fece a causa dei problemi con la federazione di Double J. A due anni di distanza la storia potrebbe ripetersi su sponde opposte, con Foley nei panni di difensore dei valori della vecchia TNA e Jarrett a supportare i nuovi signori della compagnia.
A tra due settimane ciao a tutti!!