You are here: Home Extra Editoriali & Rubriche TNA Point TNA POINT #86: It's showtime!
WrestlingRevolution.it

TNA POINT #86: It's showtime!

Torna, dopo qualche settimana d'assenza il TNA Point . Alla viglia di Bound For Glory, l'evento clou per la TNA facciamo il consueto punto della situazione!

 

Ci siamo. Siamo alla vigilia dell’evento più importante in casa TNA, ovvero Bound For Glory, che quest’anno andrà in onda dall’Arizona, in quel di Phoenix. Sarà un evento con i contromazzi, come si suol dire, oppure sarà una delusione totale? Riuscirà la federazione di Orlando a proseguire in un periodo tutto sommato positivo, e risorgere definitivamente (toh guarda, proprio come una fenice), dopo gli errori piuttosto preoccupanti di No Surrender? Speriamo proprio di sì.

La card e le settimane precedenti all’evento hanno fatto sì che se un qualsiasi umano, estraneo alla federazione, vedesse il line up di Bound For Glory, gli incontri, e soprattutto il calibro degli uomini presenti, potrebbe pensare di comprarsi l’evento basandosi solo sul fattore ‘sulla carta’. Ed effettivamente i presupposti per tirare su un grande PPV ci sono.  Come al solito, in casa Orlando, si è andati nella consueta direzione, o abitudine, chiamatela come volete: costruire in maniera accurata le due, tre storyline più importanti, per poi riempire il resto della card con incontri, anche titolati, ‘buildati’ in una settimana, o addirittura in una puntata sola, com’è puntualmente successo anche in questa occasione.  Ecco perché a rivalità ultra pompate, come quella francamente stupenda degli Aces & Eights contro Hulk Hogan e Sting, si giunga ad incontri dell’ultim’ora, vedasi RVD vs. Zema Ion, con il titolo X-Division in palio. Match che probabilmente si rivelerà piacevole, trattandosi di X-Division e soprattutto parlando di Van Dam (che nell’ultimo periodo però mi pare si sia incicciottito parecchio), ma l’improvvisazione e la total casualità regnano sovrane. Attenzione poi a come si è arrivati, in questo caso, al match: Zema Ion non ha effettivamente più rivali, dicendo di averli battuti tutti (tre o quattro al massimo, è davvero così poco popoloso il settore X-Division?); arriva allora RVD che ribatte al campione il fatto che Hogan gli abbia dato la possibilità di scegliersi un avversario per BFG.  Una qualsiasi persona normale, che non si è mai curata del titolo X, si leccherebbe le dita e busserebbe al camerino di Austin Aries dicendogli: ‘Guess what, you’ve got a Triple Treath title defense now!’, e invece no, Rob si innamora del titolo X-Division (cosa buona e giusta, tutto piuttosto che il discutibile Zema) e vuole sfidare il capelluto campione per BFG. Quando l’improvvisazione e il nosense viaggiano su linee molto sottili…

Comunque, analizzata la strana situazione al torno al titolo X, sul quale si dovrebbe fare un ampio discorso, sul fatto di come sia palesemente di nuovo crollato in una condizione infima, ecco perché spero in Van Dam, occupiamoci di vedere anche le altre rivalità e quello che il sottoscritto molto modestamente pensa di ognuna di loro.

Partiamo allora da quello che con tutte le probabilità dovrebbe essere l’opener di Bound For Glory, ovvero il sentito Al Snow vs. Joey Ryan. Per la verità nessuno si aspetta molto da questo match, soprattutto per l’incognita Snow, che per usare un eufemismo, forse non è più quello di un tempo, ma la rivalità è stata davvero godibile, soprattutto grazie all’estroso Joey Ryan che, per chi non ricordasse, era stato scartato dal Gut Check proprio a causa di un voto di Al, e da lì aveva iniziato una crociata, disturbando ed aggredendo più di una volta l’ex ECW nel corso di Impact Wrestling, che ha portato a questo incontro: la dirigenza TNA, in soldoni, ha dovuto concedere a Joey un contratto provvisorio, dopo che Snow aveva risposto alle sue provocazioni mettendogli le mani addosso, per far sì che i due potessero combattere. Vince Ryan? Contratto in pianta stabile. Vince Snow? Joey, è stato bello, ma sei di nuovo un rookie senza contratto. Onestamente tutto mi fa pensare che ciò non accadrà, anche perché, parere personale ma che ho visto è già anche di molti, Ryan ha già mostrato di essere un giovane davvero interessante, che alla TNA potrebbe sicuramente portare un’aria di sana strafottenza.

Molte cinture, tutte, tranne quelle Knockouts di coppia, se qualcuno ancora le considera titoli, saranno in palio a Phoenix. Il titolo Knockouts è una rivincita di No Surrender, tra le ex amiche Miss Tessmacher e Tara, in una delle classiche rivalità che hanno preso il via definitivo dopo il tradimento di una delle due, in questo caso dell’ex Victoria. Un’atleta, non me ne voglia, che mi pare la dirigenza riesumi ogni tanto, quando non si sa chi mandare contro ad una campionessa. Ciò è dimostrato, oltre ai suoi continui turn, anche alle gimmick che non di rado le vengono modificate: di base è sempre lei, ma siamo passati dalla ‘vedova nera’ face ed heel, alla motociclista, per arrivare all’attuale personaggio, che sembrerebbe una ragazza snob della Hollywood bene. Ruoli che, peraltro, lei dimostra di saper svolgere sempre con dedizione e con buon successo; credo comunque che una vittoria del titolo sia per lei difficile. Anche il Television Title, se vogliamo, è una questione tra ex amici, addirittura compagni di team. Sto parlando di un finalmente titolato Samoa Joe (dai vostri schermi mi stanno arrivando pernacchie in stile film di Lino Banfi, ma il TV Title, lo ammetterete anche voi che come me vorreste il samoano ai vertici, è perlomeno già qualcosa) e del nobile inglese Magnus, personaggio che molto schiettamente mi è sempre rimasto insapore. Rivalità poco costruita, è vero, la notizia del match è giunta infatti la scorsa settimana, ma qua c’era poco da costruire, essendo i due una volta amici. Un attento ascoltatore della TNA (non io, sono sicuro che molti di voi lo avranno notato), storce sicuramente il naso di fronte alla scelta dell’ex British Invasion: non era infatti lui, due settimane fa, il primo uomo che Hulk Hogan aveva escluso dalla corsa a 4 per coronare il nuovo TV Champion, preferendogli addirittura Garett Bischoff? E sono bastati davvero 15 giorni a fare salire lo status di Magnus a number one contender? La vittoria di Joe, che taglia il traguardo di TNA Grand Slam Champion (qualcosa vorrà dire, vero Hulk ed Eric?), dopo aver vinto anche questo titolo, a cui potrebbe davvero dare spessore, direi che è scontata.  Anche i titoli di coppia TNA saranno in palio, in quello che, sbirciando la card, in assenza dei classici opener X-Division ad ottocentodue uomini (magari Ultimate X Match), dovrebbe essere uno degli incontri più tecnici e spettacolari. A sfidarsi saranno i campioni di coppia (Chris Daniels e Kazarian), il duo tutto messicano Chavo Guerrero-Hernandez e la super coppia (o in alternativa il duo ‘E mò a questi che famo fare? Boh, Tag Team Champions magari!’ ) AJ Styles-Kurt Angle. Non mi lancio in un pronostico sul finale, mi limito semplicemente a giudicare le tre coppie. Senza dubbio ben oliata quella tra Chavito ed Hernandez, che onestamente potrebbe giocare da outsider e stupirmi vincendo le cinture, qualche crepa si è ultimamente intravista tra AJ ed Angle: ecco perché non escludo che durante l’incontro possa accadere qualcosa di inaspettato tra i due, magari un voltafaccia, che faccia partire l’ennesimo feud. D’altronde, per i due, all’orizzonte vedo davvero poco. Per i world tag team champions of the world, invece, credo che le cinture di coppia siano l’ancora per tenerli a galla in una gestione pressoché oscena: prima il coinvolgimento di Claire Lynch, quindi il voler impostare i due nel più brutto stereotipo di heel cagasotto, in un team che, se gestito degnamente, sarebbe un vero gioiellino della federazione, considerando lo spessore di entrambi, sia a livello tecnico e atletico, che al microfono.

Già detto del titolo X-Division, concentriamoci ora sulle tre rivalità e sui tre incontri su cui la TNA, a Bound For Glory, si gioca tutto. James Storm vs. Bobby Roode in uno Street Fight segnerà la giusta e degna conclusione di un feud davvero spettacolare, che si chiuderà, probabilmente, ad un anno esatto di vita. Inutile dire che i due ormai sono una garanzia su tutti i fronti, giusto, secondo me, non coinvolgere il titolo del mondo TNA in questo incontro, che attira attenzione su di sé a prescindere dalla cintura e, che per questo motivo, se il titolo fosse stato on the line, sarebbe stato addirittura un’inutile aggiunta (e quindi il ‘sacrificio’ di un match in meno) alle motivazioni di entrambi. Mi aspetto davvero un super incontro, data anche la stipulazione. Probabilmente questo sarà l’incontro dal più alto minutaggio (se non il secondo dopo il Main Event) e ciò è un bene. Attenzione alla figura di King Mo, marcantonio di due metri ed ex star delle MMA (ora sotto contratto con la TNA), che nell’incontro farà da special enforcer e che, chissà, potrebbe magari metterci lo zampino, pur avendo dimostrato una solida equità nelle ultime due settimane, nonostante lo screzio con Roode.

Ed ora, l’incontro che, lo ammetto, personalmente aspetto più degli altri. Aces & Eights contro Sting e Bully Ray, se vincono gli A&E libero accesso alla TNA, se perdono addio per sempre. Devo dire che l’hype di questa rivalità mi ha davvero consumato, più che altro per scoprire finalmente chi saranno i misteriosi uomini che da ormai due mesi, se non di più, dominano la federazione di Orlando. Assistiamo alla, per la verità più volte riproposta da Orlando, invasore vs. TNA, ma questa volta c’è qualcosa di diverso: ovvero che non c’è niente, ma proprio niente di certo. Il mistero attorno agli A&E, a chi tra loro combatterà, ma soprattutto chi c’è tra di loro, sicuramente qualche atleta del roster di Impact Wrestling, per non parlare poi della scelta di Bully Ray da parte di Sting: ci sarà da fidarsi o l’atleta di Hell’s Kitchen tradirà la federazione, ritenendo così fondati i sospetti che da No Surrender in poi tutti gli avevano affibiato? Io davvero non so da che parte sbilanciarmi né che cosa aggiungere; solo una preghiera. Ti prego, TNA, stavolta non deludermi, non distruggere una delle più belle rivalità di sempre come qualche volta, ahimè, hai dimostrato di saper fare. Incrociamo le dita.

Dopo il sopracitato match, da cui tracceremo il futuro immediato della federazione, assisteremo dunque a quello che lo stesso line up del sito TNA descrive come il Main Event: Austin Aries, campionissimo ed imbattuto, contro Jeff Hardy. Proprio quest’ultimo è stato il fulcro di un dibattito sfrenato e terribile dopo No Surrender, che lo ha visto trionfare come finalista delle BFG Series. Chi se l’aspettava? Davvero pochi, se non nessuno, soprattutto quando a tutti pareva fosse l’ora di Bully Ray, di Samoa Joe, soprattutto quando dopo la semifinale, l’Hardy Boy era stato infortunato dagli Aces & Eights, e la finale contro Bully Ray sembrava persa in partenza. Il fatto che il Charismatic Enigma l’abbia invece vinta, ha sì fatto esplodere il pubblico di Orlando, che va da sempre pazzo per Hardy (l’atleta, onestamente, più over della compagnia), ed ha nello stesso tempo fatto esplodere di rabbia molti sostenitori TNA, che hanno visto nella vittoria di Jeff un’abilissima e nello stesso tempo mercenaria equazione di marketing da parte della dirigenza di Orlando. Non ci vuole infatti un genio a capire che se il beniamino del pubblico (soprattutto pubblico giovane), è nel match più importante, è il più pubblicizzato, il suo merchandising va ovviamente a ruba, portando grandi introiti nelle casse della federazione. Il prezzo che si paga? Lo sconforto e la delusione di altri fans, magari più genuini, più esperti, che vedono nella vittoria di Hardy una clamorosa ingiustizia nei confronti di altri atleti rimasti ai margini nei confronti di uno che, diciamolo chiaramente, poco più di un anno prima si fosse presentato in condizioni imbarazzanti al main event di un PPV come Victory Road da top star, mettendo in imbarazzo la federazione davanti a tutto il mondo. Ebbene si può parlare di meritocrazia? Effettivamente no, ma da sostenitore di Jeff fin da tempi antichissimi, non posso del tutto condannare una scelta di business. Il wrestling moderno piaccia o no è questo: se un atleta vende, quell’atleta viene pushato, anche a discapito di chi se lo meriterebbe di più. Volenti o nolenti, quindi, il match più importante dell’anno sarà quindi Hardy vs. Aries. Un incontro che all’inizio si presentava come uno scialbissimo face vs. face (è anche per questo che molti criticarono la vittoria di Hardy), si è ultimamente evoluto con il turn direi evidente di A Double, che stanco dei trattamenti prioritari di cui Jeff a sua detta gode, lo ha, giovedì scorso, attaccato e steso con la sua finisher.  Un segmento, quello dell’ultima puntata di Impact Wrestling, che ha preso i contorni, da parte di Aries, quasi di uno shoot promo, come se Austin si fosse messo nei panni di tutti quei fans e atleti delusi da No Surrender, dal fatto di essersi visti passare davanti uno che solo un anno prima era alle soglie del licenziamento. Ecco perché penso che molti, da casa, sentiranno in maniera particolare questo incontro, che si preannuncia spettacolare, aldilà delle parole, perché entrambi ci sanno fare. Un match che sarà quasi generazionale: sono certo, che mentre i fans di vecchia data faranno il tifo per Aries, la maggior parte dei ragazzi e dei neofiti (oltre ai fans di Jeff Hardy come me), tiferà per il Charismatic Enigma. I presupposti per un match e per un evento da urlo, ci sono tutti.

Sperando che tutto vada per il meglio, e che non ci sia nessuna spiacevole sorpresa… buon Bound For Glory a tutti, e alla prossima!


 

LE TELECRONACHE DI WR

Wrestling Italiano

Il team di WrestlingRevolution al commento dei più elettrizzanti show di wrestling italiano: segui con noi la Rising Sun Wrestling Promotion!

Elenco completo delle nostre telecronache >>


Top