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TNA Point #85: The road to Bound For Glory begins... now!

Hardcore Justice ed il periodo pre Bound For Glory sono gli argomenti in discussione quest'oggi: il punto sulla federazione di Orlando!

 

Dopo qualche settimana di pausa, dovuta, ahimè, ad una fittissima serie di impegni, ritorna sulel pagine di Wrestlingrevolution il TNA Point. Il consueto resoconto sulle vicende della federazione di Orlando, questa volta evidentemente più ampio, comprendendo più settimane.

Dove eravamo rimasti? In uno degli ultimi numeri mi auguravo che il PPV che la TNA si apprestava a regalarci, ovvero Hardcore Justice, si rivelasse un evento piacevole, sulla scia di ciò che era avvenuto settimanalmente ad Impact Wrestling, alla luce di quelli che erano aspetti davvero molto buoni. Ebbene, devo dire che l’evento a pagamento è stato all’altezza delle mie aspettative. Ottimi incontri, ed in questo, se vogliamo fare un paragone con la WWE, la TNA è sopra di più che una buona spanna, PPV che globalmente si è aggirato sul 7.5 come voto generale.  D’altronde già la card prometteva molto bene: tre incontri a tipologia prettamente hardcore, un Tables, un Ladder ed un Falls Count Anywhere match, che avrebbero consentito al vincitore di ottenere 20 punti all’interno delle BFG Series (i partecipanti a questi match erano ovviamente i contendenti alla shot di Bound For Glory), un Main Event già pronosticato come “con i controcazzi”, ancora prima che fosse suonata la campanella, tutto ciò unito ad un paio di match di rincalzo e due altre contese titolate, quelle per il titolo Knockouts ed X-Division.

Si sa, però, che di solito tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. La card può promettere qualsiasi cosa, ma se poi i match deludono, c’è qualcosa che non va. In generale, invece, gli incontri mi hanno soddisfatto: giusta la decisione di mettere come opener il match a coppie tra Chavo-Hernandez vs. Kash-Gunner, piacevole seppure il feud fosse poco costruito, bene tutto il resto. Ho storto il naso sul Falls Count Anywhere, da cui mi aspettavo qualcosa in più. La locandina del PPV recitava “One brutal night, 3 hardcore matches, 12 tortured souls”, mentre in occasione del sopracitato FCA si è visto molto poco in termini Hardcore. La vittoria di RVD ci sta, e lo proietta tra i primi posti nelle BFG Series, anche se credo sarà una delle ultime affermazioni per Van Dam in questa competizione.  Non  penso, infatti, sarà uno dei primi quattro classificati al termine di questo mese.  Zema Ion è rimasto campione X-Division, e ciò era pronosticabile oltre che sacrosanto, anche se Kenny King mi ha davvero molto ben impressionato… chissà che i due non possano continuare presto il loro feud, anche se in queste settimane il titolo X è preoccupantemente latitato dagli shows.

I picchi dell’evento, manco a dirlo, si sono però registrati nel Triple Treath Ladder Match, vinto da AJ Styles e nel Main Event, in cui Austin Aries ha sconfitto Bobby Roode mantenendo il titolo. Partendo dal primo,  il fatto che si sarebbe rivelato una bomba di incontro era facile da pronosticare, incontrandosi nello stesso ring atleti del calibro di Chris Daniels, il già citato AJ, Samoa Joe e Kurt Angle. Garanzie che hanno infiammato la folla e continueranno a farlo. Davvero un peccato lo spot botchato da Angle, che doveva eseguire un German Suplex su Joe, che nello stesso tempo aveva preso Styles in posizione Muscle Buster. Piccolezze, però, in confronto ad un match da leccarsi i baffi. Per ciò che riguarda il Main Event, partiamo da una cosa che mi è piaciuta molto: la durata dell’incontro è stata da match importante, da Main Event vero.  Venticinque, a spanne, minuti di gran bel wrestling. Alla fine l’ha spuntata Aries, e su questo c’erano pochi dubbi sin dall’inizio, anche se l’aggiunta della stipulazione “Last Chance”  per entrambi, aveva fatto dubitare anche me, per un momento, che Roode potesse vincere subito il titolo. Invece alla fine ha trionfato Double A ed il che non può che farmi piacere, se non fosse che si apre un problema non da poco: ed ora  Roode, che facciamo fare? Io, a questo punto, credo che possa essere lui l’uomo che sta dietro agli Aces & Eights, in quanto altre soluzioni non mi vengono in mente.

Parlando del diavolo, spuntano le corna: inutile dire che gli Aces & Eights stanno sempre più catalizzando l’attenzione attorno a loro, tanto che dopo essere intervenuti anche al PPV, costando la vittoria a Jeff Hardy e regalandola a Bully Ray, siamo giunti, ad Impact Wrestling, alla situazione che pronosticavo qualche numero fa: storyline congelate, tolte ovviamente le BFG Series, dove tra l’altro gli Aces & Eights ogni tanto mettono il becco, e caccia aperta a questa stable che conta davvero tanti uomini e che stanno mettendo in crisi anche me per ciò che riguarda la loro identità. Pensavo ad Hernandez e Gunner, che invece combattono normalmente, quindi non possono celarsi dietro alcune maschere. Le uniche certezze, stando a voci, sembrano essere Luke Gallows e Wes Brisco, facilmente riconoscibile (credo), per i capelloni biondo ricci evidentissimi anche se il ragazzo indossa una maschera che gli copre tutta la faccia. E’ evidente, come ci racconta la storyline, che c’è un uomo del roster dietro a loro. Non è James Storm, come tutti pensavano, a questo punto direi che i possibili “traditori”, potrebbero essere il già citato Bobby Roode e Bully Ray, che nelle ultime settimane, sebbene minacciato, è stato più favorito che altro…

Sulla strada che ci porterà a No Surrender, tuttavia, ogni cosa va per la sua giusta strada. Persino la storia tra AJ Styles e Claire Lynch, dopo le migliaia di preghiere del sottoscritto e di tutti voi mi auguro, è ormai giunta alla fine e si è rivelata, guarda un po’, solo una grossa perdita di tempo per tutti. Styles ora ha riacquisito fiducia e soprattutto vittorie, che nelle ultime settimane lo hanno proiettato verso le prime posizioni di una classifica, quella delle BFG Series, che ha un padrone stabile dall’inizio, James Storm, sempre incalzato da Samoa Joe. E’ risalito molto anche RVD, che però, come ho già detto, secondo me si fermerà qua. In attesa che tutti i feuds riprendano, ma dobbiamo aspettare ancora un po’, per me, perché a No Surrender vedremo, secondo me, un primo assaggio di TNA vs. Aces & Eights (con la questione che credo si chiuderà a Bound For Glory, quale palcoscenico migliore), ipotizziamo quali saranno i quattro atleti che alla fine di settembre saranno i quattro finalisti delle serie.  Io dico James Storm e Samoa Joe praticamente certi, un gradino sotto Bully Ray ed a giocarsi il quarto posto (in ordine), AJ Styles, Kurt Angle e Jeff Hardy. Vedremo cosa ci riserverà l’immediato futuro di una TNA che globalmente, sta offrendo un prodotto davvero molto godibile. Speriamo che continui così, dunque, ché si entra in un periodo in cui da sbagliare c’è davvero poco!

Prima di “salutarvi”, la perla del mese: la buonissima Christy Hemme è riuscita, nell’arco di un’ora e mezza, ad Hardcore Justice , ad introdurre in maniera errata i due campioni di coppia (Daniels e Kaz, che hanno combattuto in due incontri diversi).  L’annunciatrice, presentando Kaz, diceva: “One half of the TNA World Tag Team Champions… of the world” (Uno dei due campioni del mondo TNA di coppia del mondo, per intenderci), scatenando le reazioni dei telecronisti. Un Tenay un po’ critico sin da subito, un Taz che, la prima volta si è limitato ad un bonario e giusto “Eh va beh, tutti possono sbagliare, Mike”, poi, quando circa un’ora dopo la Hemme ha ripetuto la stessa gaffe con Daniels si è lasciato scappare una cosa tipo “Aridaje!”. Priceless…  alla prossima!


 

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