Ciò che, senza dubbio, sta attualmente catalizzando l’attenzione di tutti o quasi i sostenitori della TNA è la faccenda che riguarda gli Aces & Eights. Un gruppo di uomini misteriosi, che dalla puntata post Slammiversary, quindi praticamente da un mese, stanno pian piano impossessandosi della federazione anche se, come già anticipato, la loro identità è ancora avvolta nel mistero. Tutto, se ricorderete, iniziò con l’aggressione a Sting, da subito primo target, ma abbiamo visto, nelle puntate successive, come le vittime dei loro brutali pestaggi si siano man mano estese. Da Hulk Hogan, fino ad arrivare a Kurt Angle, al campione TNA Austin Aries ed al suo sfidante Bobby Roode ed addirittura al povero rookie Sam Shaw, protagonista del TNA Gut Check.
Una vicenda intrigante, proprio perché avvolta da quest’aura di misteriosa incomprensibilità. L’unico messaggio che questi personaggi hanno lanciato, nel corso delle settimane, è stato molto semplice: zero chiacchiere, solo mazzi di carte trovati qua e là, fatti recapitare ai probabili futuri obiettivi o nei luoghi dove avvenivano i pestaggi. Il nome affibiato alla stable non poteva non essere, dunque “Aces & Eights”, assi ed otto, perché le carte raffigurano sempre queste figure. Gli appassionati di poker come me, ma anche gli amanti del cinema western, sapranno sicuramente che un asso abbinato ad un otto corrisponde alla cosiddetta “Dead man’s head”, la mano del morto. Ciò (per chi non lo sapesse consiglio di leggersi nei dettagli questa interessante leggenda) perché si narra che nel lontano ottocento americano un pover’uomo di nome Bill Hicock venne freddato mentre in un saloon si dilettava nel poker. Nemmeno a dirvelo, in mano, oltre ad una quinta carta misteriosa, aveva una doppia coppia, fatta proprio di assi ed otto. Tema, come detto, ripreso poi in molti film del genere western.
Nome, dunque, secondo me molto azzeccato che mi pare stia riscuotendo un buon successo anche tra i fan, leggendo qua e là qualche opinione. Quello che non si sa è l’identità di questi assalitori che tra l’altro, in molti l’avranno potuto notare se attenti a seguire le puntate di Impact Wrestling, non agiscono mai con lo stesso numero di uomini e soprattutto, pare che di volta in volta, stando almeno ad un’elementare fisionomia che chiunque può scorgere, se ne aggiunga qualcuno di diverso rispetto all’attacco precedente. Nello scorso numero avevo ipotizzato che tra le fila di questa stable potesse nascondersi qualche volto da rilanciare: su tutti avevo proposto Crimson ed Hernandez. Resto dell’idea che loro ci siano, abbinati a qualche nuovo arrivo. Ho letto, ad esempio, news che parlavano di Mike Knox (che tra l’altro gradivo in WWE) e Luke Gallows. Volti che assolutamente non mi spiacerebbe vedere in federazione.
I maligni hanno rievocato, con un po’ troppa superficialità, data l’anarchia e lo scriterio con cui gli Aces & Eights stanno agendo, proprio perché se la stanno prendendo davvero con tutti, buoni e cattivi, qualche analogia con il Nexus, che qualche hanno fa la WWE propose nelle puntate di Raw e Smackdown!. In questo caso, però, credo che questa fazione, oltre a non essere composta da rookies, ma da atleti bene o male già affermati, abbia dei mandanti veri e propri, e non agisca proprio così a casaccio, alla fin delle finite. Chi potrebbero essere i burattinai dietro a questa stable? Due nomi che mi balzano subito alla mente: Jeff Jarrett ed Eric Bischoff. Staremo a vedere nelle prossime puntate, anche perché, dopo qualche settimana di mite considerazione da parte degli atleti del roster che non erano stati attaccati, ora che la situazione si è davvero estesa a quasi tutti i wrestlers, beh, direi che una loro reazione, fin da questo giovedì, è più che auspicabile. Tuttavia, non credo che la TNA, come invece fece proprio la WWE abbia, almeno per ora, l’intenzione di congelare tutte le altre rivalità per crearne una “TNA vs. Aces & Eights”. Innanzitutto, infatti, questi devono rivelarsi per quelli che sono e credo che per vedere le loro facce ci vorrà ancora un po’ di pazienza.
Ecco perché il prodotto delle ultime settimane di Orlando resta buono anche sugli altri fronti: gli Aces & Eights hanno sicuramente fatto la voce grossa, ma le rivalità più importanti, tra cui le fondamentali BFG Series, procedono quasi come se nulla fosse. Apriamo dunque il consueto capitolo sulle infinite sfide che ci accompagneranno da qua a, circa, autunno. Stando ai risultati dell’ultimo Impact Wrestling (aggiornati probabilmente, dati gli house shows che si saranno tenuti durante questa settimana), è Samoa Joe colui che sta primeggiando, grazie soprattutto a vittorie quasi tutte ottenute via submission, quindi con 10 punti conquistati. Alle sue spalle non molla James Storm, l’unico partecipante delle Series (tolto Angle che è stato aggredito), che ha citato apertamente gli Aces & Eights sfidandoli. Chissà che ciò non possa costargli caro la prossima puntata. In netta risalita Mr.Anderson, Kurt Angle stesso (anche se resto dell’idea che per la vittoria finale non abbia particolari possibilità), in discesa inesorabile AJ Styles, sempre più invischiato nella faccenda Claire Lynch sulla quale, onestamente, non vorrei ripetermi: sapete come la penso, a differenza della ragazza che ha risolto i suoi problemi di dipendenza non vedo la celeberrima luce in fondo al tunnel. Un disperato appello, però, ci terrei a lanciarlo: quello che è un problema serio, all’interno della federazione, è la categoria di coppia. Sorvoliamo sulle cinture di tandem riservate alle Knockouts, i quali campioni sono addirittura un uomo ed una donna (Eric Young ed ODB, per chi, giustamente, se lo stesse chiedendo) e che latitano dagli schermi di Impact Wrestling da un buon mese, non c’è, al momento, alcuna alternativa alla coppia Daniels-Kazarian. Eppure è di oggi la notizia che Samoa Joe e Magnus abbiano vinto i titoli di coppia in Giappone… facciamo qualcosa in fretta!
Mi ha fatto un po’ allarmare anche il fatto che, nella scorsa puntata, non si sia visto nemmeno Zema Ion, il suo parruccone, ed il titolo X-Division. Vero è che la serata è stata nuovamente dedicata alla Open Fight Night/BFG Series (iniziativa che peraltro mi piace molto), ma quantomeno un segmentino al buon Zema lo si poteva fare. Idem con patate (scusate il gioco di parole), per le Knockouts, anche se, onestamente, sono più preoccupato per il titolo X-Division. Non vorrei mai tornasse ai periodi di una volta.
In generale, però, non ci si può lamentare: in un periodo in cui la rivale WWE taglia il mostruoso traguardo delle 1000 puntate con Monday Night Raw, la TNA, a mio modo di vedere, continua a sfornare shows davvero molto godibili e soprattutto di molto migliori a livello lottato (non che ci voglia molto, onestamente…). Insomma, pollice in su per quella che pare essere l’ultima filosofia in casa Orlando: meno sorprese, ma badare più al sodo ed all’efficienza. Modo di pensare che condivido alla grande anche perché ho una considerevole dose di hype per la prossima puntata nonostante nella scorsa, abbia, in soldoni, visto quattro-cinque matches ben lottati per le BFG Series, un paio di buoni segmenti e tre aggressioni. Niente di ché , forse, per i fan barocchi, ottimo per quelli più pragmatici come me. Ed a questo proposito, parlando di concretezza, alle porte c’è Hardcore Justice: ho la presunzione di aspettarmi davvero un bell’evento a pagamento.
Alla prossima!