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WWE INSIDER #100 - Come salvare WrestleMania e la WWE

COME SALVARE WRESTLEMANIA 29 E LA WWE

Signore e signori, il momento è solenne. Dopo oltre 4 anni e molteplici passaggi di consegne, si celebra oggi il numero 100 dell’editoriale “original” di Wrestling Revolution, il WWE Insider, ora saldamente nelle mani del nostro sempre puntuale Paolo “Adler” Monea. Ma questa è un’occasione speciale, e degno del miglior The Rock che dopo essere sparito dalla circolazione torna e soffia il ruolo principale a WrestleMania a chi si fa il mazzo tutto l’anno, per questo numero 100 in via del tutto eccezionale è il vostro direttore che vi parla. Ebbene sì, FINALLY… Andy Badwool has come back ..to Wrestling Revolution! In realtà non me ne sono mai andato, ma vuoi per la mancanza di tempo o per la scarsa ispirazione, era ormai un bel po’ che avevo “appeso la tastiera al chiodo”.

Ed è quasi ironico pensare che questa “ispirazione” sia tornata proprio nel momento in cui probabilmente la WWE è ai minimi storici da questo punto di vista. Siamo teoricamente nel momento più “caldo” dell’anno per il mondo del wrestling, ma se dovessi scegliere una parola per descrivere l’attesa attorno WrestleMania 29, la prima che mi viene in mente è… indifferenza. Strano ma vero, e la colpa è da imputare soltanto alla federazione. Qual è il problema? Nella WWE di oggi, manca una qualsivoglia continuità. A tal punto che pare quasi superfluo seguire gli show in maniera costante ogni settimana, figuriamoci come si potrebbe essere esaltati per un PPV: tutto è sempre più confuso e sconclusionato - quello che è successo ieri non ha alcun valore oggi, ciò che succede oggi non avrà alcun valore domani.

Prendiamo Jack Swagger, l’esempio più eclatante: grande talento, a WrestleMania competerà per il titolo mondiale. Ma vediamo come c’è arrivato: dopo aver passato mesi a perdere contro chiunque, sparisce dalla scene per un po’, torna, e viene catapultato nel main event, dal nulla. Con quale credibilità? Come dovremmo prenderlo seriamente, se fino a ieri jobbava a Santino Marella? E dire che non è così difficile: WWE, vi siete accorti dell’errore che avete fatto con lui? Benissimo, fatelo tornare e ricostruite la sua reputazione in maniera graduale… Invece no, dall’oggi al domani dovremmo semplicemente dimenticarcene, come se non fosse mai accaduto.

Oppure prendiamo Dolph Ziggler, il lottatore al momento più promettente e futuribile del roster… sì detentore della valigetta del Money In The Bank, ma relegato a ruolo di comprimario ed ad una gestione incomprensibile, alternando rarissime vittorie di prestigio a continue sconfitte. Ma la storia si ripeterà, una volta incassata la valigetta dovremo fingere di non ricordarci del suo pessimo ruolino di marcia attuale ed accettarlo come campione del mondo, come se non fosse mai accaduto.

O molto più semplicemente pensiamo a Ryback, inizialmente inserito nel match contro lo Shield e poi dirottato contro Mark Henry.
Oppure Sheamus, che per settimane si è dovuto dividere anch’esso tra il feud con lo Shield e quello con Wade Barrett, fino a che non si è deciso cosa fare di lui a WrestleMania – relegando l’inglese al pre-show nonostante sia l’Intercontinental Champion.
Stesso discorso valido per lo sfidante di Barrett, The Miz (tra l’altro ora nel pre-show quando due anni fa era nel Main Event assoluto di Wrestlemania), che nel giro di 15 giorni è passato dal competere per il titolo degli Stati Uniti a quello intercontinentale, cambiando roster e nemici come fossero calzini, non aiutando affatto il pubblico a schierarsi dalla sua parte dopo un turn face già alquanto forzato e prematuro.
Esattamente come quello di Alberto Del Rio, passato dalla parte dei buoni in maniera innaturale ed ingiustificata, tanto che se non fosse per gli annunci di Ricardo Rodriguez, le arene sarebbero completamente mute nei suoi confronti.
Per non parlare di Antonio Cesaro, attuale US Champion nonché uno dei pochi veri talenti cristallini di cui può fregiarsi la WWE, lasciato totalmente fuori dalla card di WrestleMania, in favore di lottatori acerbi quali Big E Langston e Fandango, che addirittura competeranno nel loro primo match “ufficiale” proprio allo Showcase of Immortals (e a Fandango sarà probabilmente concesso persino il lusso di sconfiggere Chris Jericho).
E come dimenticare la categoria Divas, lasciata letteralmente allo sbando nonostante si avesse in mano un potenziale feud perfetto tra le ex-amiche Kaitlyn ed AJ Lee, in vista proprio di WrestleMania che si svolgerà nel paese d’origine di quest’ultima. Potrei andare avanti all’infinito…

In poche parole, viene “premiato” il fan casuale, ed ignorato, se non addirittura insultato, lo spettatore abituale, mettendo in scena match a caso e storie che cambiano completamente rotta da una settimana all’altra. Non fa altro che peggiorare ulteriormente le cose la sovrabbondanza di show, con l’insostenibile Raw da 3 ore, “WWE Main Event”, etc.  Diretta conseguenza? Gli ascolti calano in maniera inesorabile, lenta ma costante, e non basta certo far affidamento sui ritorni di Triple H, Undertaker, The Rock, Brock Lesnar e compagnia per mettere insieme una card che possa generare un minimo di hype, né tantomeno per risolvere il problema – è solo un mero ed inutile tentativo di mascherarlo.

Non basta perché anche la costruzione dei match – o meglio, rematch – che li vede protagonisti non è stata certo brillante considerando che i nostri cari “part-timers” si sono fatti vedere  col contagocce, non basta perché salvo sorprese la qualità che ci si può attendere dal lottato non è nulla di eccezionale, non basta perché il resto della card è composto per buona parte da incontri che non hanno ragione di esistere, e non basta perché tutto è… così dannatamente prevedibile. Ne ha parlato in lungo e in largo il nostro Paolo nello scorso numero, è chiaro: Undertaker ovviamente allungherà la sua streak vincente a 21-0, Triple H e John Cena si prenderanno le loro rivincite in maniera pulita ai danni di Brock Lesnar e The Rock (quest’ultima magari con tanto di abbraccio e stretta di mano), e gli altri match non possono regalare nulla di importante – mantenendo così la WWE sui binari della monotonia a cui ci siamo abituati.

Insomma, WrestleMania 29, oltre a non beneficiare di un’attesa spasmodica per i motivi elencati, rischia seriamente anche di risultare una delle edizioni più scontate e meno entusiasmanti di tutti i tempi.

Ma se il problema di fondo ha radici ben più profonde e complesse da sradicare, così non è per la riuscita del Pay Per View. La WWE ha la possibilità non solo di salvare WrestleMania dall’essere un flop colossale, ma addirittura di renderlo un evento memorabile. Come? Facendo avverare uno, o più, dei seguenti avvenimenti.

1) DOLPH ZIGGLER DEVE INCASSARE IL MONEY IN THE BANK

Molto semplice. Il feud per il World Title tra Alberto Del Rio e Jack Swagger è stato un semi-fallimento e non poteva essere altrimenti vista la scarsa profondità data agli attuali personaggi e ruoli dei due protagonisti, come descritto qualche riga fa. L’incasso della valigetta del Money In The Bank da parte di Dolph Ziggler, con tanto di vittoria del titolo del mondo, rinfrescherebbe la situazione e sarebbe il primo ad essere effettuato a WrestleMania, contribuendo a rendere storica la serata.

2) BROCK LESNAR DEVE SCONFIGGERE TRIPLE H

Diciamo la verità, c’è davvero qualcuno che ha hype verso questo match? C’è davvero qualcuno che non vede l’ora che Triple H si prenda la sua rivincita? Ne dubito. Abbiamo già visto questo incontro l’anno scorso a Summerslam (e non ha offerto uno spettacolo degno di nota), dove già in quell’occasione The Game cercava vendetta. Fallendo. Da allora sono passati ben 8 mesi, un po’ troppo per “riprendere il treno” di una rivalità ormai sopita. Lo so, lo so, in WWE siamo abituati al cliché che alla fine il buono ha sempre l’ultima parola – ma in questo caso, chissenefrega. Brock Lesnar è stato pagato fior di quattrini per farlo tornare: è davvero il caso di affossare il proprio maggiore investimento, facendo calare vertiginosamente il suo valore in vista di possibili altri scontri di ben altra caratura, anziché sfruttare al meglio il suo contratto fino alla scadenza? Specialmente se il suo avversario è un wrestler già ritirato che “mette in palio la propria carriera”, quando già un anno fa si diceva restio a salire sul ring (contro Undertaker) perché impegnato nel suo ruolo dirigenziale. Brock Lesnar deve vincere.

3) LA STREAK VINCENTE DI UNDERTAKER DEVE FINIRE

Lo so, mi prenderete per pazzo. Specialmente per il modo in cui è stata costruita la rivalità, sulla base che Undertaker deve vendicare la mancanza di rispetto di CM Punk nei confronti della morte di Paul Bearer… una gestione che sì, ha dato un motivo di esistere al match (a questo punto viene da chiedersi se avessero una minima idea di cosa fare prima che avvenisse la tragedia), ma lo ha anche reso ancora più dannatamente scontato di quanto non lo sia ogni anno quando c’è il Dead Man di mezzo. Perché non osare, una volta buona? Undertaker si è sempre detto pronto a porre fine alla sua Streak – ammesso che un giorno finirà – un giorno non troppo lontano visto che il Phenom con ogni probabilità darà l’addio l’anno prossimo a WrestleMania 30 – chi dovrebbe essere a fregiarsi di tale impresa? John Cena? Ne avrebbe davvero bisogno, quando è il numero uno della WWE da quasi 8 anni ormai? Chi meglio di CM Punk, dunque? Non penso di avere bisogno di spiegarvi il perché. Chissà, magari grazie a un’interferenza clamorosa di Brock Lesnar (che in Paul Heyman ha il manager in comune con Punk) in preparazione di un possibile, questo sì, attesissimo scontro con Undertaker, succede l’impensabile. La Streak finisce. 20-1. Ve lo immaginate? Sarebbe clamoroso. Undertaker deve perdere.

4) JOHN CENA DEVE TURNARE HEEL

E’ il momento. O adesso, o mai più. L’occasione è troppo ghiotta per non essere sfruttata. Già l’anno scorso i presupposti si erano presentati tutti in più di un’occasione, prima con Kane e il suo tentativo di fargli “abbracciare l’odio”, poi dopo la sua sconfitta con The Rock, poi nel corso della rivalità con Brock Lesnar. Ora, i presupposti sono ai massimi storici, con Cena che nell’ultimo scontro verbale con il People’s Champion ha fatto emergere un lato di lui rimasto sopito per troppo tempo, il lato orgoglioso – la cui mancanza gli ha sempre impedito di mostrare un qualsivoglia risentimento per le costanti critiche e l’ingratitudine dei fan nei suoi confronti, la cui mancanza gli ha impedito persino di apparire turbato in seguito a cocenti sconfitte e delusioni – su tutte proprio quella dell’anno scorso contro The Rock. Questo, fino a poco più di una settimana fa, quando Cena è finalmente “esploso” smettendo i panni del Ned Flanders della situazione ed urlando in faccia  a The Rock che a WrestleMania 28 non lo ha mai battuto sul serio, ma è stato lui a sconfiggere se stesso in un momento di presunzione; e che questa volta, le cose andranno diversamente, perché è consapevole di essere migliore di The Rock, e vincere questo match per lui è fondamentale.

Non può permettersi di fallire una seconda volta. John Cena DEVE battere The Rock. Anche se questo dovesse significare rubare, per riuscirci. Anche a costo di tradire i propri stessi principi ed ideali. Anche a costo di voltare le spalle al pubblico che non lo ha mai apprezzato, sfogandogli contro quasi 8 anni di frustrazione repressa.

Lo so cosa state pensando: non accadrà mai. Cena è il volto e l’uomo immagine della WWE. Cena fa parte della Make-A-Wish foundation e non potrebbe interpretare un personaggio cattivo. Cena vende più di tutti, il suo merchandise è oro. I bambini non lo tiferanno più. La mia risposta? Schietta? Sticazzi. Il suo tanto agognato turn sarebbe un avvenimento monumentale, che senza alcun dubbio riaccenderebbe l’interesse di migliaia di fan che hanno ormai perso le speranze con un prodotto troppo banale, buonista, e attento più alla propria immagine che ai propri fan. E’ proseguendo su questa strada che gli incassi calerebbero, perché è palese come gli ascolti siano in continuo declino. Il merchandise lo si vende anche da heel, specialmente con il potenziale che potrebbe avere il bostoniano in questo ruolo. URGE una svolta – il turn heel di John Cena renderebbe WrestleMania 29 memorabile, e contribuirebbe in maniera decisa a riaccendere una WWE spenta ormai da troppo tempo.

Caro Vince, vuoi salvare WrestleMania? Vuoi salvare la WWE? Vuoi smettere di essere un semplice milionario e diventare un miliardario? (semi-cit. CM Punk)

Turna John Cena heel. Ora.


 

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