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WWE INSIDER #37

Una piccola nota prima dell’Insider: salve cari lettori, è Johnny Ramone che vi parla. Se ci avete seguiti con una certa frequenza durante l’ultimo mese, avrete di certo constatato come praticamente mezzo staff del sito si sia prodigato a dare i propri giudizi in merito agli specifici ‘campi di appartenenza’ (Indies, TNA, wrestling femminile, ecc.). Noi autori dell’Insider avremmo voluto fare qualcosa del genere, ma essendo due membri del team (su tre) poco obiettivi nell’assegnazioni dei premi, abbiamo preferito concentrare le nostre forze in una edizione speciale della rubrica, dedicata alla sintesi e ai giudizi di quanto accorso durante il 2009 in WWE. Probabilmente le malelingue insinueranno che questa sia una soluzione di ripiego per ovviare alla mancanza di novità in quel di Stamford: davanti a tanto male, noi poveri autori rimaniamo sconcertati, ribadendo la bontà delle nostre intenzioni… Gabba gabba hey a tutti, e buona lettura.

RAW
Riferendoci allo show rosso, il presunto ‘show portabandiera' della WWE, si nota subito come la situazione non sia stata delle più rosee.
L'inizio dell’anno era partito sotto buoni auspici, con la trasformazione di Randy Orton, già heel di punta dello show, in un personaggio intrigante e temuto e con il coinvolgimento dell’intera famiglia McMahon in un feud che, nonostante vertesse attorno ad un match visto una miriade di volte (HHH-Orton), poteva comunque essere di ottima qualità. Ma anche questa volta, come molte volte è accaduto in passato, la WWE ha proposto uno spunto interessante per l'evoluzione delle sue storyline ma ha finito per distruggere tutto, invertendo la rotta solo per mantenere quell’assurda tradizione in cui per il 99% dei casi i face vincono al Grand Daddy of Them All ( o per l'egocentrismo di qualcuno). I mesi successivi sono stati una sorta di agonia per quei fan più affezionati che si aspettavano dei miglioramenti da parte di Vince e soci. Per mesi e mesi i feud tra i wrestlers che gravitavano attorno al titolo del mondo sono andati avanti per pura inerzia, sfruttando gli strascichi di quelle che sono state rivalità più o meno grandi del passato, con match che tre volte su quattro hanno deluso le aspettative. L'interesse dei fan però non cresceva e ancora una volta si è deciso di tenere il fan medio attaccato allo schermo senza il minimo sforzo creativo. Si è tornati quindi ad utilizzare dei cambi di titolo repentini e a far approdare al main event wrestlers che hanno appena debuttato, che ancora non sanno come condurre una rivalità o fare un promo e che pochi mesi prima faticavano a battere Goldust (ogni riferimento a cose è persone realmente esistenti è puramente VOLUTO!)
Arriva l'estate e la mente di qualche booker si illumina: nasce l'era dei Guest Hosts. Personaggi più o meno importanti dello show business americano, ex wrestlers e non, vengono messi a capo di RAW per una sola sera per tentare di attirare l’attenzione dei fan occasionali. Risultato? Ogni puntata di RAW si accosta sempre di più a uno show di intrattenimento, i wrestlers hanno sempre meno spazio, tutta la puntata si concentra intorno al guest host che, ovviamente pretende ( per volontà sua o del cervello di McMahon) di concludere la puntata da vincitore morale di una contesa contro l'heel di turno (vale a dire Jericho nel 99.9% dei casi).
Le settimane sono andate avanti con puntate ingloriose in cui i match di wrestling avevano una durata sempre minore, mentre sempre più spazio veniva concesso all’ospite di turno, alla pubblicità di una qualsiasi attività in cui fosse coinvolto e ad una forma di comedy che sinceramente ancora devo comprendere.
Ogni puntata di RAW è diventata la fotocopia di quella precedente, apertura con il guest host, interruzione dei campioni di coppia e non è mancata una sera in cui fosse protagonista Hornswoggle che, tragicamente, col tempo è diventato addirittura lo MVP dello show rosso e quasi l'epicentro delle puntate.
Poche puntate sono state degne di note e, guarda caso, a dirigere RAW c’erano vecchie personalità di questo business.… Ma nonostante fossero proposti durante questi eventi degli spunti interessanti per un cambiamento di rotta nella WWE, come è stato il caso di Ventura, la settimana dopo tutto veniva cancellato con un colpo di spugna e si ripartiva da capo, lasciando ogni fan di vecchia data con l'amaro in bocca e una profonda delusione per quello che la WWE sta diventando.
Risultato di tutto ciò sono stati una serie di PPV deludenti, non all'altezza di ogni minima aspettativa, rivalità senza capo né coda, nessun particolare promo o evento da ricordare e nessun nuovo wrestler su cui sia stato fatto un lavoro tale da poterlo mandare nel main event a sostituire i soliti quattro nomi, tra i quali sono stati già proposti tutti gli incroci possibili ed immaginabili.
Il 2009, almeno per RAW, si conclude con una profonda e amara delusione e con l'arrivo del 2010 è lecito auspicarsi un miglioramento della qualità dello show rosso e più in generale del prodotto WWE, certi che sarà quasi difficile fare peggio di quest’anno.
VOTO ALLO SHOW: Bocciato completamente.

SMACKDOWN
Ora la sintesi si sposta su SD!, programma che dopo i notevoli picchi di bassezza raggiunti negli anni passati, e tornato finalmente ad essere una sorta di ‘porto salvo’ per quei fan che, pur essendo affezionati alla WWE e al suo wrestling ( o forse poco avvezzi al prodotto della concorrenza) non vogliono sorbirisi settimana dopo settimana le peripezie del nano (non Mysterio), protagonista oramai indiscusso del flagship show della federazione, Monday night Honswoggle. Anzi, Smackdown non solo è riuscito a diventare il miglior show di Stamford, ma è persino ad assestarsi a livelli di eccellenza in quel periodo che vedeva Jeff Hardy e CM Punk contendersi il World title in quello che è indubbiamente il miglior feud dell’anno per quanto riguarda la WWE. Ebbene, è interessante notare come due GIOVANI (seppure di esperienza decennale) siano riusciti nell’IMPRESA di rendere GRADEVOLE (caps lock voluti) uno spettacolo orfano dei vari Undertaker ed HHH, seppure coadiuvati nelle retrovie da Mysterio, Jericho e Morrison. Ed è inquietante constatare come la qualità dello show sia calata proprio in concomitanza al ritorno di un vecchio leone (Undertaker appunto), vanificando quanto fatto dai ‘main eventers della nuova generazione’, come mi piace definirli. La situazione si è andata aggravando verso la fine dell’anno con l’arrivo di Batista e il suo conseguente turn che, e purtroppo è sotto gli occhi di tutti, fatica a catalizzare settimana dopo settimana l’attenzione dei fan, ma questo è un aspetto che mi riservo di trattare meglio in uno dei futuri Insider. Vediamo ora chi sono stati gli MVP per Smackdown: In primis CM Punk, che finalmente è riuscito a portare il personaggio che lo ha reso famoso nelle indies anche sui grandi palcoscenici, con promos sempre interessanti e di grande qualità; Jeff Hardy, che si è confermato come ottimo Main eventer e performer sul ring, ma anche come persona inaffidabile e con gravi problemi nella vita reale; e in fine Chris Jericho, forse la figura heel più caratteristica di tutta la federazione. Infatti, seppure il 2009 non sia stato propriamente esaltante per il canadese (niente titolo mondiale, midcarding, umiliazioni settimana dopo settimana a Raw), quest’ultimo è riuscito a togliere la ruggine ai titoli di coppia e a dare un senso all’esistenza di Big Show. Una impresa non da poco. Aldilà di questa defaillance di fine anno, non posso non promuovere Smackdown: l’augurio è che in questo 2010, che pure non parte sotto i migliori auspici, si possa confermare quanto di buono fatto nel 2009, con la speranza che le cariatidi (e qui mi attirerò l’odio di molti tifosi) si levino finalmente dalle scatole in modo che i giovani, “figli della stelle, della foresta e della generazione Woodstock” possano finalmente esprimere le loro capacità e occupare quei ruoli di guide della federazione che indubbiamente meritano di rivestire.
VOTO ALLO SHOW: Buono, è intelligente ma non si applica.

ECW
Entriamo ora nei confini della Terra dell’ Estremo. Con l'addio di Tommy Dreamer si chiude l'annata 2009 in ECW, un'annata tutto sommato positiva, se escludiamo gli ultimi 2-3 mesi, decisamente sottotono in termini di qualità. La ECW è stata, a differenza degli altri due roster WWE (ma come? N.d. J.R.) uno show godibile per quasi tutta la durata di questo 2009 appena concluso, e questo è dovuto sopratutto al ritorno in WWE di Christian, atleta che ha letteralmente trascinato di peso lo show con due ottimi regni da campione. E pensare che poca gente pensava che Christian tornasse passando dalla ECW, e c'era chi adduceva un suo ritono con annessa vittoria della Rumble, invece Captain Charisma è stato spedito nel terzo roster WWE e ha posto fine al buon regno di un ottimo prospetto, secondo me troppo prematuramente passato a RAW. Sto parlando di Jack Swagger, che dopo aver battuto Matt Hardy era diventato campione dando vita a un discreto regno. L'All-American American ha dovuto cedere il passo al rientrante Christian e, dopo un paio di mesi passati a cercare di riconquistare la cintura, è passato allo show rosso senza aver avuto occasione di maturare ulteriormente in ECW, roster in cui si era ritagliato il suo spazio da main eventer. Oltre a Jack Swagger, Christian ha dovuto difendere la cintura di campione dall'assalto di Tommy Dreamer. I tre hanno dato vita a un'ottima faida, in cui Captain Charisma si trovava in netta difficoltà contro un Dreamer disposto a tutto pur di riconquistare la cintura ECW. Ottimamente interpretata da tutti e due, la rivalità si è protratta per un paio di mesi, e ha visto il passaggio del titolo a favore di Dreamer, che ha custodito la cintura da Extreme Rules fino a Night of Champions. Il regno di Dreamer è stato abbastanza buono, ma alla fine l'Innovator of Violence ha dovuto cedere l’alloro di nuovo a Christian, che ha confermato ancora la sua supremazia in un ultimo Extreme Rules match contro Dreamer. Alla fine di luglio si svolge poi la Draft, e la ECW perde The Miz, Morrison e Finlay ma guadagna Shelton Benjamin, Goldust, Gregory Helms, Ezekiel Jackson, Kozlov e William Regal. Questi ultimi tre non tardano ad allearsi e cercano subito di mettere i bastoni fra le ruote a Christian, che umilia però l'inglese a Summerslam. La ECW con un roster ridotto all'osso cerca però di creare nuove star, ed ecco quindi arrivare Yoshi Tatsu, Sheamus e Tyler Reks. Il primo comincia subito in grande, distruggendo Benjamin e disputando dei buoni incontri, il secondo massacra ripetutamente Goldust e viene spedito un paio di mesi dopo a RAW, diventando poi il discusso WWE Champion attuale. Il terzo non ha fortuna e dopo un pò scompare dai teleschermi. A fare invece un'ottima impressione (sopratutto a noi di WR) è un volto conosciuto, ma completamente rinnovato: si tratta di Zack Ryder che, lasciato il suo compagno Kurt Hawkins a SD!, si presenta in ECW con un nuovo look e comincia a infilarsi nella zona main event, disputando due ottimi match contro il campione Christian, ma non riuscendo mai a conquistare la cintura. Gli ultimi mesi in ECW sono stati abbastanza piatti, con un turn face di Shelton Benjamin e conseguente Ladder Match contro Christian a TLC, mentre Regal, abbandonato Kozlov, cerca di accaparrarsi un'ultima Title Shot per lui o per Jackson. Un nuovo spunto di interesse è sicuramente il torneo ECW Homecoming, che decreterà lo sfidante di Christian alla Royal Rumble. Chissà se lo sfidante, chiunque egli sia, riuscirà a strappare la cintura dalle mani di Christian, che ormai in ECW sta più che stretto, e chissà chi sarà il nuovo top face del roster, una volta che Captain Charisma avrà abbandonato lo show. Una cosa è però certa: Tommy Dreamer se n'è andato, e con lui se n'è andato l'ultimo briciolo di quello che rimaneva della vera ECW.
VOTO ALLO SHOW: Buono, si applica ma è stupido come un comodino.


 

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