Novità, è nata la nuova frontiera dello Sport Entertainment!
X Factor, alla ricerca del talento perduto.
T.V, la visibilità televisiva influisce sullo sviluppo di un charachter?
O meglio, Novità, X Factor e TV: NXT. Sicuramente un tema che merita attenzione questa settimana. Si parla di futuro, ma non del prossimo RAW, o di Road to Wrestlemania, si parla di anni e decadi. E la sorpresa maggiore è proprio che a “innovare” una federazione come la WWE che, per quanto in passato aveva già rivoluzionato il mondo del wrestling con la Attitude Era, negli ultimi anni stava sempre più dimostrando di essere stantia e retrograda. In un certo senso la WWE non ha compiuto alcuna svolta, non è andata certo ad intaccare RAW o Smackdown, ma ha comunque fatto il passo, il primo passo per oltrepassare un confine. Cross the Line. Proprio mentre la TNA ormai abbandona il motto, per affidarsi a Hogan e Bishoff, forse gli unici due personaggi più retrogradi di Vince McMahon. Ma stavolta il buon Vincenzone sembra averla indovinata: mentre in tv spopolano i reality e i talent show, mentre gli ascolti, più che per la WWE stessa, per il wrestling in generale, non sono certo ottimi, mentre c’è crisi e i budget sono ridotti, con un colpo solo, spendendo poco e sfruttando l’onda del format si può cercare di rilanciare questa disciplina. E allora questo NXT merita un’analisi completa, che ovviamente vorrei articolare in 3 punti principali, i 3 iniziali, N, X e T.
N, la Novità, quella che farà storcere il naso a molti puristi, quelli che se non è indy, se non è nel parcheggio, se non c’è combattimento tecnico o se la gente non si ammazza, non è wrestling. Secondo questi sicuramente NXT è ancora meno wrestling che la WWE stessa, anche se, altro colpo di genio di McMahon, 3 match lottati in 40 minuti di show non sono certo usuali a Stamford. Ma la Novità non sta nel format stile Talent, bensì in cosa un format di questo tipo offre al wrestling, e qui siamo al secondo punto.
X, X Factor, o meglio, il talent show in generale, che porta paletti ben definiti pochi personaggi, rapporti di forza chiari e classici (tipo padre-figlio, mentore-allievo, ma anche la competitività tra i rookies), obbiettivo importante, percorso formativo. Questi fattori, non solo permettono una presa immediata sul pubblico, che sicuramente dopo la prima puntata sa già chi è Daniel Bryan o David Otunga (mentre per esempio io fatico ancora a sapere chi è Dolph Ziggler), ma, nello stesso tempo, danno modo di creare una popolarità ad atleti che, magari anche ottimi, magari vincenti nelle indies, non erano nessuno prima di questa apparizione televisiva, come ha anche accennato Michael Cole parlando di Bryan durante lo show. E quindi abbiamo risposto sì al terzo punto, ma in che modo questo accade?
T, TV, è chiaro che se i puristi preferiscono il parcheggio, certo NXT non è il modo per schiodarli dalla loro posizione, ma è anche chiaro che se Daniel Bryan fosse rimasto nel parcheggio, sarebbe rimasto il pupazzone di 200 persone, quando ora può diventare una superstar, grazie alla WWE che lo manda in diretta televisiva. Anche fossi il più grande filosofo di tutti i tempi e pontificassi davanti al piatto della cena, di fronte ai miei genitori, sarei totalmente libero, ma il mio “verbo” sarebbe usufruibile da sole 2 persone (3, contando il gatto); quando arriva il grande editore a farmi scrivere, mi darà delle limitazioni magari, ma offre il mio pensiero a tutto il mondo. NXT, pur essendo totalmente il contrario del wrestling “puro”, pur essendo il massimo della contaminazione dell’Entertainment sul Wrestling, è paradossalmente lo strumento più a portata di mano per lanciare nuovi talenti. Allora, grazie alla WWE, che, pur facendoci sorbire Batista tutte le settimane, ci regali Daniel Bryan al Martedì!
Insomma, mi sembra superfluo sottolineare che lo show mi ha fatto un’ottima impressione, ha lanciato subito una grande storyline tra Miz e Daniel Bryan, con il rookie che ha dimostrato immediatamente qualcosa (e mica a caso a lui fanno fare 20 minuti di promo, mentre agli altri solo il video) e messo addirittura in seria difficoltà il campione dei pesi massimi. E vi ricordate l’ultimo rookie che all’esordio abbia messo così alle corde un big? No? Io sì, era il 2002, c’era l’Angle Invitational e ad entrare fu un tale John Cena.
Doveroso il commento su NXT, il futuro tra gli altri futuri, ma, come in tutti gli editoriali, è ovviamente obbligato anche il commento della cronaca di una settimana che ci ha lanciato lo sprint della Road to Wrestlemania. Siamo ai 1000 m, abbiamo svoltato l’ultima curva e i testa a testa sembrano ormai definiti. Come avevo pronosticato da tempo, il titolo WWE è finito dritto dritto nel feud tra Vince McMahon e Bret Hart, cortesia di Cena, mio personale favorito per la chamber, e di Batista, vendutosi, com’era ovvio, per una shot titolata; c’è però da sottolineare (e l’ho già fatto nel Coverage del PPV), come la mia avversione ai mini-regni, mi porti a contestare la scelta di un Batista campione, quando si poteva fa utilizzare la open shot in vista di ‘Mania e imbastire tutto ciò con un pestaggio, invece che a RAW com’è accaduto lunedì, direttamente al PPV, soprattutto se il sorprendente cambio di titolo non è neanche stato la chiusura del PPV stesso. Per gli sviluppi della storyline, mi devo augurare che Hart e McMahon non vengano aggiunti al match, già c’è un handicappato (Batista) nel ME di WM, non ne servono altri due (e mi dispiace per Bret, ma gli anni passano per tutti) e che Hart possa sollevare la cintura WWE in chiusura dello Showcase of the Immortals, senza vincerlo, ma aiutando Cena a farlo, salvandolo da Vince. Il sogno sarebbe un Hart ufficialmente fuori da ‘Mania, che interviene come Austin a Backlash 2000, ma so già che non si avvererà. Più che altro, guardando ancora oltre, mi sento di augurarmi per la consacrazione del mio Marine (per chi non lo sapesse e non l’avesse ancora letto tra le righe, simpatizzo Cena) un lungo feud con Vince, successivo a WM.
Ma ormai qui si sta viaggiando troppo con la fantasia, torniamo al presente, rimanendo a RAW... che ne sarà dell’ex-campione Sheamus e di Triple H? L’Aquilotto sembra poter finalmente star fuori dal match titolato per un annetto (dopo aver partecipato al Main Event titolato da WM 16 a oggi per 7 volte su 9, di cui la 23 persa per infortunio), ma alcuni ne pronosticano un inserimento nel match tra il fratellone di vita Shawn Michaels e l’Undertaker; nonostante ciò, resto convinto che affronterà lo stesso Sheamus, in un match in cui intende lanciare il suo nuovo “pupillo” (e che pupillo, dopo Batista… diciamo che se li sceglie bene).
Per quanto riguarda il World Heavyweight Title, Jericho si è trovato campione per caso (e la sua faccia in chiusura di PPV valeva il prezzo del biglietto!) ed è purtroppo destinato ad avere un ennesimo regno di transizione. Edge non ha vinto la Rumble per caso, vincerà a Wrestlemania e speriamo bene possa avere finalmente un regno importante, un regno da campione degno di essere ricordato. Purtroppo anche lui è destinato, assieme a Y2J a una posizione di card a ‘Mania indegna: probabilmente il loro sarà solo il terzo Main Event. Si parlava di sprechi a Elimination Chamber, in WWE si sono specializzati, Jericho è un grande atleta e un intrattenitore ancora superiore, Edge ha grande impatto e ha ormai uno status di Main Eventer assodato, sicuramente il pubblico non si annoierà e probabilmente, come troppo spesso accade, il match più bello della serata non sarà l’ultimo, peccato.
Prima di concludere non si può certo dimenticare il terzo match già annunciato per lo Showcase of the Immortals (3 punti per NXT, 3 match da commentare, mi viene l’idea di trovare un altro argomento con tre capitoli così abbia 9 paragrafi, metto un canto introduttivo e ho la divina commedia, WOW!), ho accennato prima a HBK vs Taker, bene, avremo il secondo e ultimo capitolo del loro feud, speravo ce ne scampassero, ma sarà così. E, per precisare, speravo di evitare questo match perché, senza titolo, non ha nulla più da offrire oltre a quello già visto l’anno scorso, se non un po’ di pathos perché in pochi pensano HBK possa essere vicino al ritiro. Il confronto a RAW lunedì è stato ottimo, ma quello che sarà interessante, sarà capire come si svilupperà la rivalità nelle prossime settimane. Per il completamento della card basterà aspettare qualche settimana: sappiamo ad ora che ci sarà il Money in the Bank e che Christian (che DEVE vincerlo!) è già qualificato assieme a Kane, Shelton Benjamin e Dolph Ziggler (CHI?), che probabilmente avremo un match attorno alla Legacy e uno attorno a Miz-Show-MVP-Henry e che a Smackdown si incroceranno Punk e Rey, con forse in serio pericolo i capelli del povero Straight Edge. Infine, tornando al promo tra il Becchino e Predicatore capelluto, vorrei far notare un particolare divertente, Undertaker ha affermato di non essere saziato dalla possibilità di portare via l’anima a Shawn, ma di volergli estirpare la carriera… ora, l’anima si è così svalutata da valere meno di un valore “immanente” come la carriera? Povero Platone!