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Mar22

WWE INSIDER #135 - He can, will he?

HE CAN, WILL HE?

 

Il Main Event di questa edizione di Wrestlemania ci è noto da circa due mesi ormai: il WWE World Heavyweight Champion Brock Lesnar affronterà Roman Reigns. Un campione che si fa vedere una volta ogni tre mesi se va bene contro un atleta che la gente non vuole, che non è pronto né sul piano fisico né su quello tecnico per giocarsela alla pari con uno come Lesnar, per non dire sconfiggerlo. Il punto è proprio questo: come andrà a finire il match di ‘Mania? E, in entrambi i casi, quali sono i pro ed i contro dell’uno piuttosto che dell’altro contendente?

Partiamo però da un breve discorso sul sostegno di cui godono i due. Nelle città più grandi e più rumorose degli Stati Uniti Roman Reigns non è tifato. L’esempio è quello di Philadelphia, in cui si è svolto Royal Rumble e dove il pubblico non ha per niente gradito l’esito dell’omonimo match a trenta uomini, tant’è che c’è voluto The Rock per tirar fuori qualche applauso. Nelle arene di posti più tranquilli, tipo Fayetteville o Corpus Christi, per citare due città con un nome figo, Reigns riscuote un po’ più successo. Ad ogni modo, le reazioni che hanno i fan per Reigns non sono per nulla paragonabili ai pop che riceve, uno a caso… Daniel Bryan.

Purtroppo per Reigns, gli spettatori di Wrestlemania somiglieranno abbastanza a quelli di Philadelphia. Anzi, considerando che il Levi’s Stadium sarà popolato non solo da americani ma anche da un numero considerevole di europei, potrebbero essere anche più “cattivi” con l’ex powerhouse dello Shield. Insomma, è lecito attendersi un’accoglienza da heel per Reigns, sebbene ci venga presentato come un uomo buono, leale e bla bla bla…

Lesnar è il contrario. Il suo personaggio è un essere umano orribile. È quasi intifabile. Fino a poco fa non vedevo come ci si potesse schierare dalla parte di Lesnar in un match. Apprezzarne la bravura come lottatore sicuramente sì, ma augurarsi che quel tizio lì vinca proprio no. E poi arriva Roman Reigns, quello che in molti vedono come il nuovo John Cena. Personalmente, ritengo una bestemmia un paragone tra Reigns e Cena, perché per quanto la gestione di Mr. PEOUMM possa ricordare quella di Johnnyboy c’è un abisso tra i due. Comunque, in molti sperano che sia Brock Lesnar a trionfare a Wrestlemania semplicemente per evitare un regno di Reigns (scusate il gioco di parole).

Persino il sottoscritto, non certo un fan di Lesnar, istintivamente preferirebbe che fosse l’ex UFC Heavyweight Champion a spuntarla in California. Poi però mi fermo a riflettere, e mi ricordo che Lesnar non è esattamente il campione ideale. Non c’è quasi mai, perciò è facile perdere interesse nelle cinture che si porta dietro, e la WWE non fa del suo meglio per evitarlo: per settimane intere nel suo regno titolato non si è sentito mai parlare di WWE World Heavyweight Championship, come se non fosse mai esistito questo riconoscimento. Sono mesi che si va avanti così e onestamente non so per quanto tempo ho voglia che la situazione continui.

Altro problema di un’ipotetica vittoria di Lesnar: chi lo batte? Avendo già affrontato e battuto John Cena ed avendo posto Roman Reigns un gradino sopra al resto dei Main Eventers del roster, facendo tagliare un promo ridicolo a Daniel Bryan qualche settimana fa, chi è che ha la credibilità per porre fine al regno di The Beast? L’unica via possibile sarebbe quella di fargli perdere il titolo in seguito all’incasso del Money In The Bank da parte di Seth Rollins. Anche tralasciando gli evidenti problemi logici di tutto ciò (Lesnar una volta era il campione dell’Authority, ora non si sa perché ma non lo è più), Rollins non ha neanche metà dello status necessario per impensierire Lesnar. E dopo l’incasso dovrebbe esserci un rematch. E con quale coraggio vai a proporre un match tra Brock Lesnar, the Conqueror, ed uno che non vince pulito da eoni e che va in giro con Jamie Noble?

Non fraintendetemi, il personaggio di Seth Rollins non mi dispiace. Il problema è che non è adatto ad affrontare Brock Lesnar. Negli ultimi mesi, infatti, ci è stato presentato un po’ troppo come un codardo; senza contare che a Royal Rumble è stato schienato (sebbene in un triple threat) proprio da Lesnar. Qualora Rollins incassi su di lui, l’unico scenario possibile sarebbe quello di un Brock che abbandona, senza pretendere rematch. Non credo sia il massimo, poiché lascerebbe incompiuta una storia che va avanti da diverso tempo oramai.

Il problema è che, per far finire questa storia, deve vincere Roman Reigns. Per quanto possa dispiacermi come lottatore, è innegabile il fatto che sia molto più gestibile di Brock Lesnar come campione. Il personaggio di Reigns, sebbene abbia uno status molto elevato, non ha quell’aura di invincibilità che invece ha Brock. Uno scontro tra lui e Seth Rollins, per dire, non sarebbe affatto risibile come un ipotetico Lesnar vs Rollins. Senza contare che la storyline procederebbe in modo molto più lineare, considerando che Reigns è nemico giurato dell’Authority e la stable non digerirà una sua vittoria a ‘Mania, sguinzagliandogli contro Rollins. Vincesse Lesnar, che alla fine è stato messo lì proprio da Triple H e compagni, si giocherebbe di più su un Rollins che agisce di testa sua, allontanandosi magari anche dall’Authority. Potrebbe anche essere interessante, ma temo che sviluppare un’idea del genere possa rappresentare la rovina di Rollins: o un incasso fortunato con cintura persa in tempo breve oppure, anche peggio, un incasso fallito.

Tornando su Reigns, un altro punto a favore del samoano è la sua presenza garantita ogni sera (salvo infortuni, ma quelli li hanno tutti). Certo, si potrebbe dire che è meglio avere un campione decente una volta al mese -se va bene- che un Roman Reigns ogni sera. Potrebbe presentarsi con Reigns il problema opposto a quello di Lesnar: il non voler vedere un campione che invece, purtroppo, c’è ogni sera. Fortunatamente, però, gli show di Wrestling non li fa una sola persona. Reigns difficilmente tirerà fuori un buon regno da WWE World Heavyweight Champion, ma potrebbe comunque far del bene ad altri atleti. Giusto per fare un esempio, il già citato Seth Rollins avrebbe da guadagnare da una vittoria di Reigns al Grandaddy of ‘em all.

Con Roman Reigns, insomma, la WWE secondo chi scrive è un po’ più libera che con Brock Lesnar come campione. Tutto tornerebbe, per così dire, alla normalità; senza un campione atipico come Lesnar e con uno show incentrato sui lottatori attuali. Il fatto che nei due match principali di questa edizione di Wrestlemania (parlo del Main Event e di Triple H vs Sting) solo un lottatore su quattro sia un membro attivo del roster è una cosa che non mi va giù. E non mi va giù specialmente in un periodo in cui la WWE ha un roster fantastico, pieno di gente talentuosa la quale però è relegata in basso per far posto a part-timers o gente come Reigns. Daniel Bryan, Dolph Ziggler, persino John Cena… Tutti costretti in match per titoli secondari in cui avrei visto meglio, chessò, Roman Reigns.

In definitiva, non sono certo diventato di colpo un fan di Roman Reigns. Continuo a credere che sia fondamentalmente un gemello Uso un po’ più bello ma meno mobile. Ah, per chi non mi conoscesse, paragonare un wrestler agli Usos per me significa odiarlo. Ma tanto. D’altro canto, non sono neanche un sostenitore di Brock Lesnar. Tra i pro ed i contro dei due lottatori, l’unica cosa che spero è che la/le cinture (continuo a credere sia meglio dividere i due titoli) passino in mano a qualcun’altro in tempi relativamente brevi. Rollins, Cena, Bryan, quel gran figone di Wade Barrett; l’importante è che il titolo lo tenga in vita qualcuno che realmente può dargli valore.

 
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