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Nov16

WWE INSIDER #129 - Surviving

SURVIVING


Ne è passato di tempo dall’ultimo Insider, eh? Allora la qualità del prodotto non era eccelsa, c’erano ospiti di dubbio calibro a Raw ed il campione era dato fondamentalmente per disperso. È con estremo (dis)piacere che mi rendo conto di come la situazione sia pressoché la stessa ad oggi. Per quanto si stia cercando di dare un senso al prossimo Pay Per View -che per gli americani sarà completamente gratuito- Survivor Series le tre ore di Raw, così come le due di continuo recap di Smackdown, spesso risultano pesantucce.

Parliamo proprio del Main Event della prossima domenica: il traditional five-on-five elimination tag team match che dà il nome a Survivor Series. Se all’inizio sembrava si volesse porre l’accento sulla prima parola della stipulazione, traditional, ora c’è un motivo dietro questa battaglia. Difatti, la sfida tra Team Cena e Team Authority è nata abbastanza per caso, con Triple H e Stephanie McMahon che si sono limitati a dire “Hey, ci sono le Survivor Series, quindi sarà Team Cena contro Team Authority” o qualcosa di non troppo dissimile. Capite bene che il Main Event del secondo PPV più longevo della storia della WWE non può essere un match a caso. Ci si poteva passare sopra quando c’era un campione ed il five-on-five assumeva un ruolo di secondo piano; stavolta no, stavolta -quasi aggiungerei per fortuna- è il match a squadre il Main Event e l’attenzione dev’essere rivolta su di esso.

I riflettori dunque vanno puntati sul Main Event, ma questo rimane un match effimero, senza nulla in palio. È per questo che Vince McMahon, forse perché ispirato da una luce divina, forse per fare un dispetto a suo genero, decide di mettere in gioco il comando delle operazioni WWE. Se il Team capitanato da John Cena trionfa alle Series, l’Authority non avrà più il controllo. Il modo in cui si sta arrivando a questo match è un po’ confusionario: ad esempio la sfida doveva essere lanciata da John Cena, non dall’Authority che non ha nulla da guadagnare; è un po’ come se un campione andasse in giro a chiedere sfidanti per il suo titolo. Mi direte che ci sono state tante Open Challenges in passato, ma io vi risponderò che c’è anche stato un regno titolato di The Great Khali (al quale auguro il meglio per i suoi impegni futuri, basta stia lontano dai ring) e che quindi anche se qualcosa è successa in passato, mi sento in diritto di criticarne l’utilità o il senso logico.

Ad ogni buon conto, mi piace quello che è stato costruito. Se ci limitiamo al presente, abbiamo un team di disertori che vuole porre fine al comando di Hunter e co. mentre costoro cercano in tutti i modi di mantenere la loro posizione. Insomma, la classica storia di lotta per il potere, anche se resta da vedere chi è che assumerebbe il controllo in caso di vittoria di Johnnyboy e i suoi associati. Per quanto chi segue più o meno assiduamente la WWE ricorderà intrighi di potere similari in passato, le possibilità per mettere su qualcosa di divertente ed originale non mancano. E, ad essere sincero, finora i due team si stanno formando in maniera sensata… circa.

Ad oggi i membri del team Authority sono: Seth Rollins, Kane, Rusev e Mark Henry. Tralasciando i primi due nomi, ormai componenti di lunga data della stable di Triple H, non vedo particolari motivi ostativi che impediscano, sulla carta, a Rusev ed Henry di inserirsi in questo contesto. Il bulgarusso™ nella sua giovane carriera non ha mai avuto a che fare con l’Authority, limitandosi ad abbattere i suoi avversari uno dopo l’altro; il problema potrebbe essere proprio la convivenza con Henry, che poche settimane fa voleva respingere Rusev per difendere gli Stati Uniti. Mi riterrei soddisfatto se venisse accennato qualche screzio nel corso del match della prossima domenica, anche se mi aspetto che la WWE abbia già messo una pietra sul loro feud.

Quanto all’altro team, le scelte sono state di fatto condizionate da quelle dell’Authority. Escludendo Dolph Ziggler, che on-screen e non ha diversi motivi per combattere contro il potere, ci si è preoccupati sostanzialmente di incorporare nel Survivor Series Match le rivalità in corso, vale a dire quella tra Big Show e Mark Henry, così come quella tra Sheamus e Rusev. Insomma nulla di tragico né di esaltante. Il grosso punto interrogativo però è il quinto membro di ciascun team. Se dal lato del team Authority pare proprio che sarà Luke Harper ad occuparlo, un discorso a parte merita il team Cena.

Dunque, al team Cena manca un membro. E serve qualcuno di serio, non un Jimmy Uso qualsiasi. Le possibilità sono diverse. Il primo nome che viene in mente è quello di Ryback. Il Big Guy, tornato per qualche strano motivo in cima alle classifiche di gradimento del pubblico americano e non, nell’ultima puntata di Raw sembrava essersi schierato dalla parte di HHH, avendo tra l’altro colpito John Cena con una Spinebuster, salvo poi attaccare anche i membri del team Authority nel Main Event la sera stessa. Quindi l’Authority ce l’ha con lui, Kane ce l’ha con lui, Triple H ce l’ha con lui. È per questo che a Smackdown Ryback ha affrontato proprio il Big Red Monster, vincendo per squalifica e chiudendo la puntata con un faccia a faccia con Hunter. Questo naturalmente non basta per esser certi della sua partecipazione all’incontro, ma di certo è uno dei papabili. Personalmente, non apprezzerei una scelta come quella di inserire Ryback nel Main Event poiché 1) è lo stesso lottatore mediocre di sempre e 2) ha attaccato Cena a Raw. Se aveva intenzione di mettersi contro l’Authority, perché fare ciò che ha fatto ad inizio puntata?

Un altro nome che circola per il quinto membro del team Cena è quello di Randy Orton. Sebbene l’Apex Predator, prima dell’infortunio (kayfabe), fosse uno dei personaggi più interessanti del panorama WWE, non credo che allearsi con John Cena sia la cosa migliore che possa fare. È vero, Orton ce l’ha a morte con l’Authority, che di fatto gli ha preferito Seth Rollins, ma ce l’ha anche con Cena, contro il quale ha lottato ad Hell in a Cell. Un suo ingresso al fianco del Marine significherebbe ridurlo ad un face WWE classico, piatto e molto meno interessante del personaggio attuale di The Viper. La cosa migliore sarebbe far intromettere Randy Orton nel Survivor Series Match, facendolo rientrare in grande stile e senza farlo schierare apertamente con John Cena. Ciò nonostante, il mio presentimento è che sarà lui a far parte del team. Spero che la mia incapacità di prevedere avvenimenti futuri si confermi anche stavolta.

Un lottatore che mi piacerebbe facesse parte del team Cena è invece Cesaro. Il suo è un nome che non molti accostano al Main Event di Survivor Series, specie dopo la vergognosa gestione recente. Ciò che mi ha portato a pensare proprio a lui è stato il penultimo episodio di Smackdown, nel quale lo Swiss Superman è stato snobbato dall’Authority che lo ha dato in pasto a Ryback. Se a ciò aggiungiamo che anche lui, come Ziggler, è uno dei preferiti della IWC e che si mormora ci siano sul serio screzi tra lui e la dirigenza, la scelta mi pare abbastanza logica. Quanto al feud contro Ziggler avuto di recente, non penso sia un problema. Dopotutto, se possono coesistere Rusev e Mark Henry nello stesso team…

Ultimo nome che mi permetto di fare per il team Cena è quello di Roman Reigns. Egli ha senz’altro il movente per schierarsi con Cena: era infatti nel bel mezzo di una rivalità con Seth Rollins quando un infortunio lo ha messo fuori dai giochi. Survivor Series sarebbe inoltre un ottimo scenario per un suo ritorno. Parliamo infatti di una vetrina importante ma allo stesso tempo una in cui un suo eventuale ritorno non rischia di essere oscurato, ad esempio, da quello di Daniel Bryan o di Brock Lesnar. Inoltre, nei match a più uomini come erano la maggior parte di quelli dello Shield, Roman Reigns riesce sempre a fare un figurone, mentre pecca negli uno contro uno.

Insomma, ad una settimana da Survivor Series c’è ancora qualcosa da chiarire ed un undercard da costruire (solo altri due match annunciati oltre al 5-on-5). Il prodotto attuale, pur con i suoi alti e bassi (ho scritto sopra che non è eccelso) a mio avviso può portare a qualcosa di buono nel prossimo futuro, sperando che almeno a TLC il WWE Championship venga difeso. 

 
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