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All'Arrowhead Pond a Anaheim, nello stato della California, The Undertaker viene chiamato ad affrontare Big Daddy Cool, Diesel, nell’edizione numero XII di WrestleMania. Diesel arriva a questo incontro dopo un’ottima prestazione a WrestleMania XI, dove l’anno prima sconfisse Shawn Michaels mantenendo il WWF World Title. Durante tutta la Road To WrestleMania The Undertaker fece vittima il suo avversario dei suoi classici mind games, arrivando anche a far trovare il “corpo” di Diesel in una bara in una delle scene di maggiore impatto di questa Road To WrestleMania.
La costruzione del match, come già anticipato, non fu nulla di innovativo, mentre quello di cui vi voglio parlare è l’andamento del match che fu sostanzialmente diverso rispetto agli altro quattro match fin ora disputati nello Showcase da Undertaker. Il match, visto con gli occhi smaliziati del pubblico di metà anni novanta, vide per gran parte del match un Undertaker in forte difficoltà.
Dopo le prime fasi di scontro sostanzialmente pari, dove i due si scambiano colpi e pugni reciprocamente, Big Daddy Cool sfruttando la sua prestanza fisica riesce a prendere il controllo dell’azione, soprattutto dopo che riesce a mandare l’avversario contro il ringpost. Lentamente, quindi, si nota che la confidenza di Diesel aumenta di colpo in colpo, di secondo in secondo, tanto da cominciare a dimostrare addirittura segni di arroganza in un match di così alto livello e contro un avversario così tanto pericolo, rispettato e temuto. Ogni reazione di Undertaker per lunghi tratti viene subito estinta sul nascere, fino a che i due si scambiano un Big Boot reciproco che lascia entrambi gli atleti al tappeto per riprendersi dal colpo subito. Diesel ormai è sicuro di avere in pieno controllo il match, tanto da connettere la Jackknife Powerbomb e decidere, deliberatamente, di non provare il pin ma bensì di continuare a colpire l’avversario fino a connettere una nuova Jackknife Powerbomb. Anche qui niente pin, ma solo la voglia di dimostrazione la superiorità su colui che sembrava quasi sempre imbattibile fin dagli inizi della sua carriera, confermando la sua origine sovrannaturale.
Tuttavia Undertaker è ancora lontano dall’aver esaurito le sue forze e risorge, per ben due volte, rialzandosi dal tappeto per afferrare Diesel alla gola. Undertaker fa capire di essere presente, di essere lui probabilmente il più forte visto che le due migliori mosse del suo avversario non lo hanno ancora lasciato senza forze. Big Daddy Cool realizza che è ora di chiudere il match, ma Undertaker sembra pieno di energie e riesce a sventare ogni offensiva e di andare lui stesso all’attacco. Undertaker riesce quindi a connettere la sua Chokeslam, che prepara quella che sarà la Tombstone Piledriver vincente che gli consegnerà la quinta vittoria consecutiva in quel di WrestleMania.
Dopo quattro anni Undertaker fa la sua prima vittima con la Tombstone Piledriver, assicurandosi una vittoria che lo vede uscire dall’evento come una forza della natura impossibile da fermare e nobilita anche la sua finisher come mossa devastante in grado di spengere un avversario che, fino ai momenti finali, aveva controllato pressoché sempre l’andamento dello scontro. Diesel, dal canto suo, ha dimostrato di poter tenere testa e sopraffare un avversario di livello assoluto confermandosi al vertice delle gerarchie della WWF. Ma, Undertaker, come la storia poi ci insegnerà, dimostra che WrestleMania è casa sua.
