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Intervista a Michele Meardi, booker dell'ASCA

Il Wrestling è una disciplina che accoglie, nel suo bacino di utenza, pubblico proveniente da tutto il mondo. Ogni continente, ogni nazione, ogni paese ha al suo interno una fetta di appassionati di questa disciplina. Così come gli appassionati sono tantissimi anche le federazioni che promuovono la disciplina sono molte. Anno dopo anno nascono promotion non solo in America, paese dove il Wrestling ha più seguito, ma in tutto il mondo. Anche noi in Italia nel nostro piccolo possiamo contare delle federazioni che ci rappresentano degnamente.
Una federazione emergente è l’ASCA (Adriatic Special Combat Academy) che si sta facendo largo nel panorama italiano del Wrestling. In questi giorni ho avuto la fortuna di ottenere un intervista da uno dei fondatori, attualmente anche booker, dell’ASCA: Michele Meardi. Di seguito vi riporto le domande e le interessantissime risposte che ho ricevuto.

A: Come è nata l’ASCA?
M: L'ASCA è nata nel momento in cui io, Andrea e Silvio, ci siamo conosciuti. Avevamo in mente di fare un torneo con i migliori atleti italiani ed europei, e facendo un rapido conto dei costi e dei tempi, abbiamo visto che l'opzione più praticabile era quella di utilizzare i mezzi dell'ex AWL per organizzare questo torneo, “la super8cup”.

A: Dove hanno sede gli show?
M: Il nostro obiettivo finale è quello di svolgere show un po’ in tutta Italia, ma per ora ci siamo focalizzati sul centro-sud Italia. Abbiamo il nostro ring a Pescara, ma abbiamo grandi progetti per il futuro.

A: Come, dove e quanto si allenano i vostri atleti?
M: Gli atleti che lavorano solamente con l’ASCA al momento sono 3: Kyo Kazama, Requiem e Flavio Pantaleo. Requiem è un praticante di MMA; Flavio Pantaleo lavora in palestra e Kyo passa le sue serate a fare pesi, per cui quello dell'allenamento non è un problema nostro, ma è l'atleta che allenandosi si rende più credibile, e il banco di prova vero attraverso il quale si decide se dare o meno un push a un atleta è solamente il ring!

A: Su quali atleti puntate maggiormente?
M: Noi cerchiamo di portare ai fan italiani il meglio che c’è in Europa e se è possibile ci spingiamo anche oltre, come abbiamo fatto con Uhaa Nation, star delle indie americane e osannato anche in Giappone nella Dragon Gate.

A: Quale è il vostro raggio di azione? Cosa offrite al pubblico?
M: Noi decisamente puntiamo molto sul lottato, un po’ di intrattenimento ci sta, ma la cosa fondamentale rimane il lottato, la spettacolarità dello show. Cerchiamo di proporre un po’ tutto il wrestling nelle sue sfaccettature, per esempio: Ti piace il wrestling lottato a terra? Bene noi te lo offriamo. Ti piace l’Hardcore? C’è anche questo. Ogni stile di wrestling è rappresentato almeno in un match, cerchiamo di essere il più completi possibile. Per intenderci vorremmo essere la PWG d’Italia. In modo tale che un fan occasionale vedendoci una volta rimane a bocca aperta e al prossimo show sarà ancora presente, pronto per essere stupito nuovamente!

A: Come lavora un booker dell’ASCA?
M: Noi ad organizzare e finanziare lo show siamo in 8 (alla super8 eravamo solamente in 3) quindi ci muoviamo tramite sondaggio e con delle riunioni virtuali su Facebook. Credo che siamo l’unica federazione al mondo bookata su Facebook!

A: Come si struttura la card di uno show?
M: Prima contattiamo gli atleti che più ci interessano per vedere se sono disponibili, se la risposta ricevuta è affermativa li prenotiamo. Una volta scelti tutti i componenti del roster, sempre su Facebook decidiamo contro chi metterli e così via. La cosa bella è che siamo una democrazia di 8 persone, nessuno fa niente di testa sua.

A: Come si gestisce un match? Si mette giù prima il finale e si va a ritroso, o il contrario?
M: Qui ci sono diverse scuole di pensiero, c’è chi scrive per filo e per segno gli incontri, dal primo pugno alla mossa finale, e invece chi ne fa solo la bozza. Noi abbiamo deciso di adottare un metodo completamente diverso che si è rilevato vincente già alla super8, ovvero: decidiamo il minutaggio dell’incontro, il vincitore e al massimo suggeriamo qualche spot, ma lasciamo i wrestler totalmente liberi di fare ciò che vogliono e di strutturare da soli il match.

A: Quali sono i veri compiti dell'arbitro, oltre a fare i conteggi?
M: Nel nostro caso l’arbitro conta, e chiama il tempo ai lottatori. Per esempio se l’incontro deve finire in 15 minuti e siamo al quattordicesimo minuto chiamerà agli atleti la sequenza finale.

A: Quanto costa mettere su uno show?
M: Dipende molto da che tipo di show si fa. Se volessimo fare uno spettacolo solo con atleti italiani, costerebbe davvero poco, ma quello non è il nostro obiettivo. Noi vogliamo avere i migliori wrestler in Europa, e se è possibile anche del mondo! La cifra precisa non la posso rivelare, ma pensate quanti atleti abbiamo preso dall’Inghilterra, contate solamente il volo di andata e di ritorno e in più booking e albergo, e già da qui si può avere una piccola idea!

A: Quali saranno i prossimi show ASCA? E dove si terranno?
M: Il prossimo show ASCA si terrà a Pizzoli, in provincia di Pescara, sabato 17 maggio all'esterno del centro Commerciale Cermone; mentre domenica 18 maggio saremo presso la Discoteca “Small City”, proprio accanto al Centro Commerciale Cermone. Invece per gli show futuri al momento non so dirvi di più ma le informazioni saranno reperibili, appena disponibili, qui: https://www.facebook.com/ASCAwrestling.

A: Quanto costa un biglietto e dove lo si compra?
M: Tutte queste informazioni si possono trovare sulla pagina dell’evento: https://www.facebook.com/events/451505021647150/

A: Quali sono i vostri piani per il futuro? Dove sperate arrivi la promotion tra 5 anni?
M: I nostri piani sono molto ambiziosi. Inizio subito sparando quello più grosso, vivere solamente di wrestling. Lo so, sarà difficilissimo, ma noi ci proviamo. La speranza è quella di fare show molto più costantemente, avere una proprio pubblico fedelissimo, disposto a fare chilometri per seguirci, riuscire a vendere tanti Digital Download dello show come alcune Indy americane ed europee. Essere riconosciuti come una promotion che fa spettacoli non per bambini ma per uomini di tutte le età.


 

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