WrestlingRevolution.it è orgoglioso di presentarvi questa intervista a King Danza, uno dei wrestler più di rilievo del territorio italiano nonchè commentatore WWE su GXT.
Innanzitutto, la classica domanda, quando e come è nata la tua passione per il wrestling?
Salve, grazie a te ed allo staff di wrestlingrevolution.it per avermi intervistato.
La mia passione trasformatasi con il passare del tempo in una vera e propria devozione e stile di vita, nasce nel 1999 dopo la visione del film biografico Man On The Moon sulla vita di Andy Kaufman. Posso dire di essere stato effettivamente “rapito” dal senso di libertà che il contesto Wrestling potesse offrire in ogni ambito e di quanta energia quel mondo sprigionasse anche in pochi istanti. La figura del Wrestler professionista intrattenitore, combattente, carismatico, istrione e teatralmente egocentrico mi ha letteralmente fatto innamorare!
Cosa ti ha spinto a diventare un pro-wrestler?
Non credo ci possa essere una ragione plausibile oppure logica che mi abbia spinto ad imboccare la tortuosa strada del Wrestling professionistico. Ritengo profondamente che sia invece il Wrestling a scegliere te, è una vocazione che è in realtà già presente in te, solo che magari non lo sai e devi scoprirlo!
Il Wrestling professionistico è oltre che una professione, uno stile di vita ben determinato che trascina un codazzo di responsabilità, sacrifici, rinunce e in un certo modo tante sofferenze. La vera gioia dell’essere un Pro Wrestler è il veder svanire tutte queste negatività (anche se saranno per sempre al tuo fianco) e vivere ogni giorno facendo l’unica cosa che ami al mondo.
Pensi che il wrestling in Italia possa avvicinarsi a quello americano?
Ritengo che la credibilità complessiva del Wrestling americano sia nettamente superiore alla credibilità del “Wrestling” che viene praticato nella nostra nazione. Tale palese differenza è dovuta innanzitutto ad una mancanza di cultura di fondo e a determinati fattori che circondano il mondo del “Wrestling” italiano. E’ insindacabilmente quasi del tutto impossibile trovare atleti fisicamente credibili, atleti addestrati con criterio e atleti mentalmente predisposti a percorrere unicamente un percorso così tortuoso. Nonostante tutto sono felice nel costatare come finalmente qualcosa di interessante stia nascendo totalmente made in Italy.
Cosa ne pensi del cambiamento di direzione intrapreso dalla WWE negli ultimi anni?
La WWE rappresenta il mercato effettivo del Professional Wrestling. La WWE è una potenza indiscussa nei decenni che stabilisce ed impone mode, correnti di pensiero e regole, altrimenti inesistenti probabilmente.
La WWE attuale si rivolge come ben sappiamo ad una altra tipologia di pubblico, questa manovra è stata indispensabile e tutto sommato utile. E’ impossibile negare che il coinvolgimento che la WWE garantiva qualche tempo fa presumibilmente fosse più vivido ed affascinante ma come in ogni ambito, anche la WWE era destinata a mutare. Ritengo profondamente che questa mutazione, anche se da molti disapprovata, è stata proprio la salvezza della World Wrestling Entertainment.
Altra domanda classica, quali sono i tuoi wrestlers preferiti?
Non ho un Wrestler preferito perché potenzialmente ogni atleta è in grado di emozionarmi ed interessarmi in differenti modalità ed eventi. Posso affermare però di preferire tutti gli atleti che sono in grado di insegnarmi e trasmettermi qualcosa in più.
Tra i match da te disputati, qual è stato il tuo preferito?
Non mi sono mai posto questa domanda seriamente perché cerco di dare sempre il massimo in qualsiasi match e cerco sempre di trasmettere al pubblico un’emozione differente. Tutto sommato forse il match che ricordo maggiormente per emozioni e sensazioni personalmente vissute è stato il mio match di esordio nel Wrestling professionistico contro la ex WWE/WCW Superstar Big Vito. In sincerità ho bellissimi ricordi di quasi tutti gli incontri che ho disputato perché ogni match mi ha trasmesso qualcosa e mi ha arricchito mentalmente, in questo mondo l’esperienza è praticamente tutto. Credo sia degno di nota anche, per le belle emozioni e sensazioni che mi ha regalato, un match ultimamente disputato a Londra, Inghilterra nella IPW:UK ovvero Diamond Kings (King Danza & D3) contro i Project Ego (Martin Kirby & Kris Travis), match valido per il titolo di coppia della federazione.
Oltre ad essere un pro-wrestler sei anche uno dei commentatori della WWE su GXT con Terry Idol. Come ti trovi in questo ruolo?
Sono molto contento di questa esperienza che da qualche anno a questa parte sto vivendo in compagnia del collega e caro amico Terry idol. Ogni giorno cerchiamo di trasmettere emozioni, donare qualche risata e di offrire un qualcosa di speciale ed unico all’utenza che segue WWE BottomLine & WWE Afterburn utilizzando comunque un sistema di commento effettivamente particolare. Ogni puntata è realizzata prima con il cuore e poi con la voce. Vivendo il mondo del Wrestling professionistico a 360°, comprendo profondamente il sacrificio di tutti i colleghi in WWE e spero di trasmettere in ogni istante il rispetto solenne che provo per queste persone che hanno a loro volta totalmente donato la propria vita a questo mondo e soprattutto non dimenticando mai tutte quelle persone che invece la vita la hanno persa.
Qual è il percorso da seguire per diventare un pro-wrestler?
L’allenamento per un Pro-Wrestler o aspirante tale ritengo sia infinito. Più che allenamento si può parlare di una vera e propria condizioni mentale che deve radicalmente coinvolgere ogni ora della propria vita. E’ fondamentale apprendere da veri professionisti del mestiere questa difficile arte senza trascurare l’aspetto fisico che è determinante per la credibilità del ruolo che si voglia svolgere all’interno di questo circuito oltre che essere una assicurazione personale che dovrebbe più possibile scongiurare infortuni e incidenti. L’allenamento per diventare un lottatore professionista deve essere una preparazione completa che non trascura alcun aspetto nel del corpo ne della mente, anche se purtroppo, se non si possiede il così detto carisma, è molto difficile essere presi in considerazione e quindi emergere.
Che messaggio vorresti mandare a tutti coloro che vogliono intraprendere questa carriera?
Non è per fare la solita retorica, ma è effettivamente un percorso molto difficile ed arduo da affrontare. Se effettivamente ritenete opportuno dedicare la vostra unica esistenza su questo mondo al Professional Wrestling ed è realmente il vostro unico obbiettivo il consiglio che posso elargire è tanto semplice quanto contorto: Siate sempre obbiettivi con voi stessi, dedicate alla preparazione della vostra immagine personale più tempo possibile senza conoscere alcun tipo di ostacolo. Concentratevi nella costruzione del vostro corpo e ricercate in qualsiasi parte del mondo il miglior allenatore che possiate permettervi dimenticando le debolezze e le nostalgie che questo mondo sin dagli inizi della carriera trascinerà nella vostra esistenza. Non è possibile intraprendere la strada del Pro-Wrestling al 50%, in questa realtà vige la legge del Karma, vi è un Do Ut Des continuo, se sarete abbastanza fortunati più date e più vi sarà dato indietro. E’ un cammino tortuoso che potrebbe finire immediatamente oppure non finire mai, l’importante per sopravviverne consiste nel gioire ogni momento per i piccoli o grandi traguardi che si conquistano.
Ringrazio il sito wrestlingevolution.it per l’intervista.