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WRESTLEMANIA 3 - WWF Championship Match: Hulk Hogan vs. Andre The Giant

Incontro molto particolare, questo tra Hulk Hogan e Andrè The Giant. Fu un combattimento d'altri tempi, poco spettacolare dal punto di vista tecnico ma intensissimo dal punto di vista emozionale, tanto che fu probabilmente uno dei match più attesi dell'intera storia del wrestling. Immaginatevi, infatti, questo scenario: da una parte l'idolo delle folle, il campione, il più amato dal pubblico, vero e proprio trascinatore dei suoi fans, in una parola unico, e cioè Hulk Hogan. Dall'altra parte il cattivo, il gigante, l'omone fortissimo che può sconfiggere il campione e che, proprio per questo, è temuto dal pubblico. Il mix non può essere che esplosivo, e infatti quest'incontro richiamò ben 93000 (novantatremila!) spettatori nell'arena. In più, siamo a Wrestlemania, che è pur sempre l'evento di wrestling per eccellenza: insomma, un evento senza precedenti, che si verificò quando i due giganti si affrontarono il 29 marzo 1987. In palio, ovviamente, c'era il titolo mondiale WWF, che si trovava alla vita di Hogan ormai da 3 anni, in quello che era il suo primo regno da campione nella federazione. Hogan e Andrè erano amici, e nel 1986 combattevano spesso insieme in incontri di coppia: ma a un certo punto il rapporto tra i due si incrinò, principalmente per due ragioni. La prima riguardava la potenza stessa dei due atleti: Hogan era il campione del mondo, era nel periodo migliore della sua carriera, mentre Andrè non veniva considerato al suo livello, anche se fisicamente avrebbe sovrastato chiunque. Il secondo motivo aveva un nome: Bobby “The Brain” Hennan, ancora lui, il manager che si assicurò i servizi di Andrè, dicendo a quest'ultimo che se i due si fossero uniti anche il gigante avrebbe ottenuto la possibilità di combattere in un incontro prestigioso per il titolo mondiale. Andrè, naturalmente, accettò, e ultimò così il suo turn heel, prima di sfidare pubblicamente Hulk Hogan in un incontro per Wrestlemania III valido per il titolo del mondo della WWF. Come spesso succedeva negli anni '80, e a differenza di quello che succede spesso oggigiorno, le rivalità venivano portate avanti per parecchio tempo, al fine di aumentare l'hype per la resa dei conti tra i due atleti: una concezione “old school” di gestione delle storyline, che in quest'occasione diede sicuramente i suoi frutti. L'incontro, come abbiamo detto, non fu spettacolare dal punto di vista tecnico: la prestanza fisica dei due atleti, soprattutto quella di Andrè The Giant, non consentiva manovre particolarmente spettacolari, né un ritmo particolarmente veloce per il match, che dal punto di vista dell'azione in-ring non decollò mai definitivamente. Tuttavia, non mancarono le prove di forza durante l'incontro, come ad esempio il body slam eseguito in chiusura da Hogan sul suo avversario. Non dobbiamo stupirci se, ancora oggi, quel body slam eseguito dall'Hulkster viene riproposto diverse volte negli show che vanno attualmente in tv: è una delle immagini storiche di Wrestlemania, e più in generale della storia del wrestling, un'impresa incredibile, perché avere la forza fisica per sollevare un uomo come Andrè The Giant (alto 235 cm circa per 220 kg di peso) voleva dire avere un vigore e una preparazione atletica eccezionali. Dopo il famoso body slam, Hulk Hogan riuscì ad effettuare anche una delle sue celebri mosse, il Legdrop of Doom, che gli portò la vittoria e la conseguente difesa del titolo, nel tripudio della folla, che impazziva letteralmente ad ogni colpo portato a segno dal campione. Non fu, comunque, un incontro facile per Hogan, dal momento che Andrè The Giant provò diverse volte a schienare l'avversario e riuscì comunque a metterlo in seria difficoltà, grazie alle proprie doti fisiche, essendo il lottatore più imponente della WWF in quegli anni. L'incontro fu, comunque, abbastanza squilibrato, con Andrè The Giant che dominava per lunghi tratti, interrotto a volte dai colpi di Hogan, fino ad arrivare alla splendida sequenza finale. Qualche tempo dopo, i due si riaffrontarono, e a trionfare fu Andrè The Giant, che pose fine al lunghissimo regno (quasi 4 anni) di Hogan, il 5 febbraio del 1988. Dopo questa grande vittoria, tuttavia, Andrè decise di “affidare” la propria cintura a Ted DiBiase, “The Million Dollar Man”: questo gesto di Andrè non piacque ai padroni della federazione, che decisero così di rendere il titolo vacante (e che venne conquistato, il 27 marzo del 1988, da “Macho Man” Randy Savage, come potremo vedere nel prossimo main event). La domanda che possiamo porci, dopo aver visto questo match, è: c'è un altro incontro che si avvicina, più di questo, a rappresentare la lotta tra il bene (Hogan) e il male (Andrè)? La risposta, probabilmente, è no: troppo carismatici come personaggi, troppo unici nel loro genere, troppo amati e al tempo stesso odiati per non essere indicati come la personificazione del bene e del male nel wrestling e nella storia della WWF-WWE. Una grande dimostrazione di come il wrestling non sia solo sport o atleticità, ma come sia anche emozione e intrattenimento.


 

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