Di seguito la prima parte della traduzione del live report effettuato da Lordsofpain.net del Podcast di Stone Cold Steve Austin con ospite Triple H, COO della WWE, andato in dal Pepsi Center di Denver in esclusiva sul WWE Network subito dopo la conclusione di Monday Night Raw.
Austin porta subito a galla l’argomento controverso della settimana, la Royal Rumble. Austin afferma che ormai sembra che la kayfabe sia morta e chiede a Triple H quanto sia difficile lavorare sul booking in queste condizioni. HHH afferma che è veramente duro. Afferma che internet è una componente che ha modificato tanto il business, in quanto ora il fan si accorge con molta più velocità quando una federazione sceglie su quale cavallo puntare. Triple H dice che un certo pubblico anche fuori dai palazzetti ha fischiato Roman Reigns per il push che sta ricevendo, ma il pubblico di altre zone non lo ha fischiato, come per esempio durante i live events svolti in questo week end appena trascorso facendo capire quindi come sia un fattore variabile, questo. Austin dice che alcuni fans ritengono che Reigns non è ancora in grado di sopportare un push simile, ma Triple H risponde che c’è solo una persona che può prendere tali decisioni e questo è Vince McMahon. Il COO afferma che della Rumble hanno parlato e discusso tanto rivelando che ci sono state tante possibilità vagliate, così Vince le ha raccolte e messe insieme. HHH dice che nessuno è perfetto, Vince stesso e il writing team affermando che Vince non sempre ha fatto la scelta giusta, ma ha comunque un buon record su scelte positive intraprese nell’arco degli anni.
Successivamente si passa a lodare il match tra Seth Rollins e Daniel Bryan di Raw, per poi tornare sull’argomento Reigns con Triple H che afferma la difficoltà ambientale in certe locations. HHH ci ricorda come metà del pubblico fischia Cena e come metà lo acclama, eppure fa fare sempre il sold out nelle arene. Dice che è difficile trovare la star che ogni singola persona acclama. Afferma che durante l’Era Attitude era più semplice lavorare perché c’era un target preciso verso cui rivolgere il prodotto, mentre ora la WWE è aperta a diversi gruppi di fans anche demograficamente parlando. Porta anche ad esempio su quanto prima fosse difficile avere anticipazioni precise, mentre adesso anche i mass media spesso si occupano dell’argomento. Austin dice di non aver avuto tempo per sondare l’umore su twitter, ma pensa che il booking effettuato a Raw abbia un po’ migliorato il risentimento che parte del pubblico ha nei confronti di Roman. Afferma che stasera è stato brillante e che la fine di Raw secondo lui lo ha aiutato, dicendo che è questo quello di cui ha bisogno e Triple H è d’accordo con Austin. HHH dice che secondo molti lui non è pronto, ma ritiene che nessuno è mai pronto per qualcosa di simile, se non lavorando duramente per diventarlo, perché un lottatore può sempre pensare di essere pronto per il top, ma poi quando ti ritrovi lì devi dimostrare di avere le spalle larghe per sopportare tutta quella pressione che l’essere il top porta con se.
Triple H ricorda di come lui non fosse pronto nel 1996 e se avesse vinto il King Of The Ring, come era previsto, al posto di Steve Austin, avrebbe miseramente fallito. Sapeva di non essere pronto e che non avrebbe avuto successo quell’idea. Austin cambia argomento e decide di passare a come il Main Event di WrestleMania prenderà vita. HHH dice che la WWE ha dimostrato già di essere un libro senza fine e quindi non puoi mai aspettarti niente di certo oggi perché non sai quello che arriverà nell’immediato futuro.
A questo punto Austin fa una domanda scomoda a Triple H dicendo come avrebbe visto la sua via d’uscita nel caso in cui non avesse sposato Stephanie McMahon. HHH crede che avrebbe comunque ottenuto un lavoro simile, sempre dietro le quinte, ricordando che da subito lui si è innamorato del processo creativo e del “making of” del pro wrestling e ha cominciato a parlare con Vince di questi aspetti ben prima che cominciasse a frequentare sua figlia. E poi ricorda un po’ il lavoro che sta svolgendo con i talenti di NXT e “si toglie il cappello” nei riguardi di Vince per avergli lasciato tutta questa libertà creativa.
Steve passa quindi alla prima domanda di twitter, chiedendo se sia un beneficio per un talento andare in una scuola di wrestling e poi mettersi al pc o se è preferibile lavorare direttamente nel circuito indies. HHH dice che ovviamente dipende da persona a persona, per esempio Kurt Angle ha imparato come funziona il business più velocemente di chiunque altro lui abbia mai visto durante la sua intera carriera. Dice che spesso è difficile togliere le brutte abitudini che qualche talento sviluppa nel circuito indipendente, c’è chi è una spugna e assorbe tutte le nozioni che gli vengono date per adattarsi a quello che la WWE cerca e c’è chi invece nasce e continua su quella stessa strada.
Ci tiene a precisare che loro non vogliono stravolgere o cambiare quello che i wrestlers imparano nella loro carriera indy, ma vogliono solamente che cambino il loro modo di lavorare per adattarsi a quello che piace al fan WWE. Dice che se la WWE è la compagnia con maggiore successo c’è un motivo ben preciso e quindi Austin chiede al COO cosa ammira nel prodotto di NXT. Riguardo il format diverso di NXT, Triple H dice di dare ascolto alla fanbase e spesso e volentieri mette onscreen quello che lui stesso vorrebbe vedere. Conosce bene quale fanbase segue lo show e quindi quello che vogliono vedere. Spesso preferisce dare poche informazioni per i promo ai talenti e lasciare che siano loro stessi ad integrare i discorsi in modo da apprendere maggiormente come comportarsi di fronte a certi tipi di folle. Austin chiede quindi se NXT è ancora considerabile come un territorio di sviluppo. Il COO afferma quindi che è ancora visto in questo modo, ma che allo stesso tempo la qualità degli shows e del roster ha fatto sì che diventasse di fatto un nuovo brand della federazione. Vuole mettere lo show on the road e mandarli ad affrontare diversi tipi di pubblico. Prende per esempio poi Finn Balor che ha lottato per tutto il mondo sotto il nome di Fergal Devitt, eppure racconta come lui è rimasto impressionato da tutti gli accorgimenti che Triple H gli ha dato su telecamere, luci e inquadrature per la sua entrare e Finn è rimasto piacevolmente sorpreso di scoprire tutti questi dettagli che per esempio in Giappone non aveva neanche mai lontanamente sfiorato dove alla fine doveva solo arrivare sul ring e fare quello che lui sa fare meglio. Triple H dice anche che ha diversi camera feeds nel suo ufficio per lavorare su diversi aspetti delle entrate e dei personaggi dei talenti a NXT.
La prossima domanda tramite Twitter chiede se Triple H vede attualmente qualcuno che possa diventare il nuovo John Cena o Hulk Hogan. Triple H risponde che vede diversi ragazzi e ragazze avere quell’”IT” factor, ma il business è radicalmente cambiato nel corso degli anni. Ora non si può essere un top nel ring o nei promo o il migliore nel saltare qua e là, ma servono diversi pezzi che vadano a comporre un puzzle più grande e una immagine più chiara. Prende per esempio il personaggio di The Undertaker che poteva essere dato a 100 diversi lottatori che avrebbero fallito, ma “Mark” ha preso l’idea di Vince McMahon e l’ha resa sua e ritiene che il personaggio di Undertaker sia il migliore che lui abbia mai visto nel business.
Fonte: lordsofpain.net & WrestlingRevolution.it