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Giu16

NEW HORIZONS #12 - In wither and ripose...

IN WITHER AND REPOSE THIS FRAYED CHAPTER, NOW DOES CLOSE, AND FADE INTO NEON BLACK

E' difficile tornare a scrivere dopo tre settimane e aprire il NH con una notizia che mai avremmo voluto apprendere, tantomeno in queste circostanze.
Il leggendario Mitsuharu Misawa si è spento questo sabato, dopo aver subito un backdrop da Akitoshi Saito, cui è seguito un arresto cardiocircolatorio che ha reso vani i tentativi di rianimazione.
Trovo superfluo tessere un "coccodrillo" del leggendario atleta Verde, magari ricordando le sue numerose imprese e i suoi tanti match a cinque stelle.
Quello che ci ha lasciato come atleta non lo dimenticheremo mai, quello che ci ha lasciato come founder della NOAH vive tutt'oggi nella più importante federazione del Sol Levante.

La sua eredità va ben oltre i ricordi, le immagini più o meno sfocate...va dritto all'anima di chi ha avuto modo di vederlo combattere. E' stato un guerriero sul ring, è morto da guerriero: la sua vita si racchiude in un semplice concetto, più o meno come quella di ognuno di noi. Sembrano parole retoriche, probabilmente lo sono anche, ma non c'è altro modo per esprimersi in certi casi.
Che lo abbiate apprezzato o meno come lottatore, non è stato possibile non raggelare alla notizia della sua scomparsa, giunta come un fulmine a ciel sereno.
Poco da aggiungere per il resto: qualsiasi parola non riuscirebbe ad esprimere lo sconforto che da fan di wrestling provo in questo momento.

Provando a concentrarsi su argomenti più futili, l'ultima settimana è stata decisamente cruciale a livello di avvenimenti nel panorama indy.
Innanzitutto, la settimana scorsa si è svolta l'ottava edizione del Tournament of Death, edizione definita da parecchi tra le più violente di sempre, che ha visto l'affermazione di Thumbtack Jack dopo un finale estremamente controverso, a seguito di un altro grave incidente occorso nel ring, ma che, a differenza di quello di Misawa fortunatamente, ha avuto un lieto fine.
Nick Gage si è ferito gravemente con un neon, procurandosi un taglio profondo dall'ascella all'anca che gli ha fatto perdere parecchio sangue.
A seguito di ciò, l'-ex campione CZW è stato trasportato in ospedale, costringendo gli altri atleti ad improvvisare una battle royal dopo la fortuita interruzione.
Al di là di considerazioni sul torneo in sè, che probabilmente avrebbero meritato di essere sviscerate prima della realizzazione dello show, quello che il TOD VIII mi ha indotto a considerare è stato il ruolo dell'hardcore al giorno d'oggi.
Diciamoci la verità: ormai, nel mondo dei deathmatches, stupire è sempre più difficile.
Trattandosi di una concezione del wrestling estremizzata, la possibilità di operare delle varianti all'interno della gestione dei match è decisamente più limitata.
Questo comporta che solitamente un deathmatch si svolga seguendo sempre il solito canovaccio.
Naturalmente quello che si discute non è l'episodio in sè dell'incidente a Nick Gage, quanto piuttosto la necessità che si permea in federazioni come la CZW e le fed del circuito IWA di cercare di stupire lo spettatore attraverso lo spottone, più che attraverso l'intensità e la logicità, perchè quando hai esperito quasi tutte le possibilità, non ti resta granchè da provare se non il volo assurdo, l'uso smodato di filo spinato, fuoco, mannaie e chi più ne ha più ne metta.
Ovvio che alla fine si andrà sempre a gusti e ci sarà chi impazzirà per questo genere di match, ma la ripetitività è dietro l'angolo.
La nuova generazione di deathmatchers è valida, ma quello che mancano sono le idee, non certo gli interpreti.

Cambiando radicalmente argomento, impossibile non dedicare un'ampia pagina al fatto (sportivamente parlando) della settimana.
L'incubo è finalmente finito: per i pochi Indyvidui che non lo sapessero, nel recente show ROH del 13 giugno, Jerry Lynn ha perso il World Title.
Questa sarebbe di per sè una grande notizia per la ROH, che potrà facilmente cancellare questa parentesi di due mesi assolutamente fallimentare per il titolo mondiale, in assoluto il punto più basso di sempre per la cintura, se non fosse...

...se non fosse che le modalità di vittoria di Austin Aries, primo 2 times ROH champion della storia, lasciano molto perplessi.
Basti pensare al personaggio, sul quale più volte ci siamo soffermati in passato: un ibrido tra il fallimentare Austin Starr della TNA e quello che siamo stati abituati a vedere in ROH, con frequente prevalenza del lato comedy del personaggio sulle qualità effettive del worker, apparso negli ultimi mesi fin troppo limitato.
In secondo luogo, dopo un buon lavoro di build up per quella che sarebbe dovuta essere una sfida one on one tra lui e il campione, si è deciso di cambiare ancora una volta le carte in tavola, facendo sfruttare a Tyler Black il suo "Money in the bank" nella stessa serata di Manhattan Mayhem III, trasformando così il main event in un triple threat match.
Da notare come, stando ai report, il pubblico sia stato totalmente assente sia durante il promo iniziale di Aries, sia durante i primi dieci minuti del main event, cioè fino all'eliminazione di Jerry Lynn, che ha spianato così la strada alla certezza che avremmo avuto un nuovo campione, trasformando l'arena in un delirio collettivo.

Due appunti a riguardo di questi avvenimenti.
Pubblico avulso durante il promo di Austin = fallimento del personaggio.
Questo Aries non è neanche lontano parente di quello che ha divertito al King of Trios 2009, nè tantomeno di quello che nel 2008 ha esaltato con prestazioni magistrali per tutto l'anno solare.
Ciò significa che il suo secondo regno non parte certo con i migliori auspici, e non mi sento di escludere che la scelta sia stata dettata all'ultimo momento dalla necessità di togliere il titolo ROH dalle mani dell'imbarazzante Lynn, che ne stava distruggendo il prestigio.
Per Aries si profila probabilmente un regno da traghettatore, almeno fino a quando Nigel McGuinness tornerà stabilmente nel giro titolato, visto che il modo in cui ha concluso il suo meraviglioso regno urla vendetta.
Ipotesi suffragata dal fatto che la ROH non può permettersi di concedere un regno lungo ad un wrestler poco over, onde non proseguire sulla falsariga del penoso regno di Lynn.

Seconda considerazione: pubblico entusiasta per l'eliminazione di Lynn = bocciatura totale e definitiva al booking team che gli ha assegnato il titolo.
Una decisione che non si sarebbe mai dovuta prendere, ha trasformato uno dei più prestigiosi titoli del pro-wrestling mondiale in un gingillo nelle mani di un 46enne con nulla da dare nè da dimostrare, in pratica affossandone le ragioni dell'esistenza.

Verrebbe da chiedersi: perchè non Tyler?
Aveva tutto: il suo "MITB", credibilità, un feud già scritto con Lynn...eppure è stato bocciato anche lui.
Probabilmente perchè, in un momento abbastanza difficile per la promotion di Philly, Pearce e soci avranno deciso che non era il caso di rischiare ulteriormente, bruciando il "campione del futuro" in un periodo non estremamente brillante.
Puntare sull'usato sicuro è una caratteristica di chi non sa/non vuole rischiare, e questa ROH è decisamente in alto mare e alla ricerca di una vera identità, pressocchè dal novembre scorso.

In tutto questo, una considerazione positiva mi preme di farla: un plauso all'idea di "sospendere" i ppv e di far sì che Take no prisoners 2009 fosse l'ultimo mandato in onda.
Con l'avvento dei tv show, esperimento sul quale a Philly si è investito parecchio, la carne al fuoco della programmazione aveva cominciato a diventare fin troppa e se c'era qualcosa da sacrificare, nell'impossibilità di far venir meno gli shows cardine della compagnia (ossia quelli registrati per il mercato dei dvd), questi erano i ppv, che in due anni hanno assolto al loro compito e possono permettere alla ROH di lavorare meglio sul prodotto televisivo, che probabilmente sarà sempre una ROH "orfana" di tutto ciò che la rende superiore alle altre fed, ma a livello di business e impatto sul fanbase, costituiscono un aspetto sul quale è, se non comprensibile, quantomeno più logico investire.
 
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