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STRAIGHT EDGE #5 - Always put over your enemy

L'acceso feud tra Kane e John Cena, l'atteso ritorno alle scene di Chris Jericho e la forza dell'odio sono gli argomenti dell'odierno Straight Edge, l'integerrima rubrica curata come sempre da Madcap.

Si può trarre forza dall'odio.

Così come si può trarre forza dall'amore. Certo, due forze differenti: fredda. risoluta e di eburnea durezza la prima; intensa, travolgente ma incostante la seconda. In un certo senso la forza dell'odio è anche superiore, in quanto si autoalimenta del ricordo e del senso di disagio esistenziale, mentre l'amore è dubbio costante, e quindi necessità di continue conferme. Solo dall'indifferenza non si può trarre forza: nessuna pila è eterna, e a contare solo su sè stessi ci si esaurisce presto.


E' bello quando il wrestling, che per definizione è la fiera delle banalità e della superficialità, instilla nei fan un pensiero che poi trova concretizzazione nella vita di tutti i giorni. Questo è accorso in me con il feud tra Kane e John Cena: i presupposti per una gran rivalità, e per dare una decisa svolta psicologica al personaggio di John c'erano tutti, e se in corso d'opera il tutto risulta un mezzo fallimento in termini qualitativi, è perchè il wrestling è un mezzo limitato, soggiogato com'è dalle leggi interne della disciplina, sin troppo vetuste e radicate nei fan, e che oramai lasciano il tempo che trovano. Ma anche il wrestling si è evoluto, seppure con una decina d'anni di ritardo sul resto dello showbiz, e se una volta per gli appassionati non v'era distinzione tra la persona e la gimmick da egli interpretata, adesso ci si trova a fare un netto discrimen tra le due cose.

Negli anni '80, nei primi '90, ricevere minacce di morte era normale amministrazione per un top heel. Sergeant Slaughter fu vittima di attentati alla sua persona, la sua famiglia doveva girare sotto scorta. Ma al giorno d'oggi i fan si sono arrogati il diritto di contestare non più il personaggio che vedono ogni settimana in tv o nelle arene, bensì la persona che lo interpreta: è il cosiddetto X-Pac heat. Il dramma di Cena è in questo: il suo personaggio è perfetto, un individuo buono, di successo, l'amico che tutti vorremmo. Ma poichè nessuna persona è sempre buona, il pubblico non ha alternative che contestare il lato più fragile del monolite, quello umano, quello personale, che taccia di REALE ipocrisia.

Ma c'è anche chi riesce a sfruttare a suo favore lo X-pac Heat: sto parlando ovviamente di Chris Jericho.
Molto poco ci è dato sapere sulla vita di Cena e di quanto il personaggio on screen sia vicino alla sua reale indole (parecchio, verrebbe da pensare), mentre invece l'esistenza di Jericho è urlata ai quattro vento dallo stesso Chris, che non fa mistero di condurre una bella vita. Non serve conoscerlo di persona per capire che Chris Irvine è un uomo gioviale, che ama l'heavy metal, le feste e le bevute con gli amici: basta leggere i suoi libri, seguire i suoi tweet (quelli off gimmick, ovviamente), ascoltare quello che i suoi colleghi hanno da dire di lui. Ma è anche un individuo pieno di sè, spaccone ed imprevedibile (per sua stessa ammissione). Insomma, in queste caratteristiche non si può non ravvisare il character di Y2J, lo showman, mr. Excitement (quello vero) piuttosto che lo stoico e distaccato Best in the World.

Jericho riesce in una cosa nella quale Cena fallisce, farsi giudicare come personaggio.
Gli appassionati di wrestling, quelli veri, non possono non amare il canadese: è troppo bravo, troppo dotato sul piano del lottato, troppo spigliato al microfono, troppo fantasioso, troppo tutto. Gli manca forse il magnetismo che ha reso delle icone atleti meno dotati di lui come Johnnyboy, ma questo non c'entra col discorso. Indubbiamente un wrestler con i suoi talenti non può che essere adorato, sia da face che interpretando un heel classico. L'unico modo che Chris ha di farsi detestare è quello di fingersi altri da sè, di far odiare il suo personaggio e non la sua persona, di sventolare la bandiera rossa davanti al pubblico e sorprenderlo con una veronica dopo l'altra.

La strategia messa in atto dal canadese è semplice ed efficace, ed è la diretta conseguenza -o forse un esperimento- di quanto lo stesso Chris affermava durante il suo ultimo stint. Ricordate l'immensa tiritera portata avanti riguardo al fatto che la gente ('luridi sicofanti') tifa chi gli viene imposto? Che il pubblico ('stupidi vermi parassiti') idolatrava Shawn Michaels nonostante la sua condotta deprecabile? Evidentemente Y2J se lo ricorda benissimo e, per farsi beffe del pubblico che lo avrebbe tifato solo in quanto rientrante, sforna una idea agghiacciante: rifiutarsi di dare ai fan, a chi paga cioè il suo stipendio, quello che vogliono. E come? Prendendoli in giro con un silenzio ostinato, convincerli di un ritorno da baby-face (com'era possibile, dopo quei video-promo così minacciosi?) e poi rivelarsi una delusione, un flop controllato.

Se non si può non apprezzare il Jericho atleta, e se il Jericho persona è un guascone sin troppo simpatico, il Jericho personaggio è un concentrato di odio puro. Lo era il Best in the World, col suo parlare sprezzante e monotono, lo è QUESTO Jericho -troll, come è stato definito in linguaggio da Internet-, che prende in giro i fan che smaniano per lui, che si rende ridicolo per umiliare chi lo appoggia, e per metterne ancora una volta in mostra le incoerenze. Vi dirò, mi sono bastati due segmenti di questo nuovo character, sintesi di Y2J e del Best in the World, per detestarlo. Mai in vita mia ho sentito così tanto il desiderio di tirare un cazzotto ad un wrestler.

In fondo quello che fanno Kane e Jericho, seppure con risultati all'opposto, è applicare una delle regole più vecchie del wrestling, regola che purtroppo -durante il periodo di esaltazione superomistica noto come Era Attitude- è andata tristemente in disuso: Always put over your enemy, metti sempre in rilievo il tuo avversario. Solo così, quando lo avrai sconfitto, sarà un vero successo averlo fatto; e se perderai, l'avrai fatto con onore. Il nemico di Kane è Cena, lo stesso Cena che la Big Red Machine loda in un promo per poi attaccare selvaggiamente. Semplicemente, il personaggio Kane sa di dover soccombere prima o poi alla forza del suo rivale, ma sa anche che per vincere questi dovrà abbracciare la parte di sè che ripudia, rendendolo quindi più forte. Il nemico di Jericho è il pubblico, è il Jericho persona sa che -se vuole essere fischiato da un pubblico che lo apprezza- la gente stessa deve fingere, diventare parte del gioco, interpretare una gimmick.
In entrambi i casi si tratta di trarre forza dall'odio.

E' bello, si diceva all'inizio, quando il wrestling può dar spunto alla vita reale. Purtroppo questo accade sepre più di rado, e non perchè le proposte siano deboli o altro, ma perchè il pubblico è spesso troppo ottuso per comprendere quello che gli passa davanti. La storyline Kane-Cena è sin troppo confusa e lo spettatore medio fatica a seguirla e a vedere una continuità d'azione con il promo di Roddy Piper ed altri eventi della carriera del Marine; allo stesso modo trova difficile capire il comeback di Jericho e la natura dei suoi 'non-promo': è lampante che, finchè sarà tifato nelle arene, il canadese non prenderà parola... ma con l'intelligenza dello spettatore medio, rischiamo di aspettare qualche mese prima che ciò avvenga. Che si torni quindi alle storyline 'Io sfidante-tu campione-io pesta te' a questo punto, a quei ben noti 'canoni' che rendono il wrestling uno show limitato.

Ah, e Zack Ryder fa cagare, è noioso e bidimensionale: sarà per questo che piace a tutti?

 
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