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TNA POINT #64 - La storia della filosofia TNA - Prima parte

“Studia il passato se vuoi prevedere il futuro. “
Confucio

La peggior sfortuna che può colpire un artista è la ripetitività. E’ un morbo creativo dal quale è difficile sfuggire una volta incarnato un personaggio che non si riesce più a non interpretare. Staccarsi dai gesti e dalle espressioni ormai divenute canoniche e rituali diventa un missione impossibile ma tuttavia necessaria per offrire al proprio pubblico il brivido piacevole della novità e della sorpresa.
Tanti giri di parole per andare dritto al punto: Non posso continuare ad attaccare Hogan e Bischoff nei miei editoriali. E’ tre mesi che lo faccio e sono certo che anche voi sarete stufi di leggere queste filippiche contro il “magico duo” così come lo sono io nel scriverle. Quindi nonostante l’eretica e insensata abolizione del King of the mountain a Slammiversary, un evento per il fan TNA divenuto parte naturale del prodotto, sorvolerò sui mille problemi gestionali che attanagliano la TNA nella morsa delle feroci critiche degli aficionados on-line e dei bassi ratings in televisione e parlerò un po’ di storia. Tranquilli non intendo disquisire su Giulio Cesare e la sua guerra contro Pompeo (che fu bookata da Eri Bischoff e Hulk Hogan, cosa che non tutti sanno) ma appunto partire dalla storia della federazione di Nashville per cercare di capire l’evoluzione non solo dei suoi wrestlers ma soprattutto della sua politica aziendale nel corso degli anni. Come si è giunti alla triste situazione attuale e perché? Una domanda che di sfuggita vi ho posto nei precedenti numeri e che ora è tempo di approfondire una volta per tutte. Senza insultare Hogan e Bischoff, lo prometto. O almeno non troppo dai….

La TNA viene fondata nel 2002 da Jeff Jarrett, che deluso dopo la chiusura della WCW e deciso a non tornare in quella WWE che pochi anni lo aveva maltrattato(le leggenda narra che fu allontanato per via della sua amicizia con Debra, allora compagna di Austin) cercava un altro posto dove poter coltivare la propria passione per il wrestling. Pochissimi diedero fiducia al progetto e infatti in pochi mesi la neonata TNA era già sull’orlo del fallimento. Jarrett allora tirò fuori il coniglio dal cilindro e annunciò la partnership con la società energetica della Panda Energy e in particolare con la figura di Dixie Carter, studentessa di marketing e pubblicità e figlia del boss Carter. E’ l’inizio della TNA come l’abbiamo imparata a conoscere grazie ad una nuova e definitiva solidità economica.
All’epoca vanno di moda i PPV settimanali offerti a prezzi di saldo al pubblico e in grado di proporre contenuti adulti senza il problema della censura televisiva. E’ un concetto da non sottovalutare. Vince Russo, assunto dall’amico Jeff Jarrett come head booker, sostiene che l’idea fosse quella di fare della TNA una federazione per adulti, con contenuti espliciti e controversi che la WWE non avrebbe mai avuto il coraggio di offrire.

L’ambiente dell’arena TNA dell’epoca(l’asylum di Nashville)rispecchiava pienamente questa filosofia con uno stile underground costellato di radar luminosi, di mid-gets usati come parte della coreografia e persino di ballerine in abiti succinti dedite alla pole dance. Memorabile, anche se in senso negativo, l’episodio in cui uno dei midgets si dedicò a pratica onanistica dentro ad un tubo osservando una delle dancers in azione. Una scena estrema e provocatoria che ben delineava lo spirito di quella TNA.
Non è un caso se a quel tempo la storyline principale ruota attorno al tanto discusso Vince Russo e alla sua neonata stable dei SEX, ovvero Sport Entertaiment Extreme. L’idea di partenza non era affatto male. Portare on screen le divergenze creative tra l’innovatore e provocatore Russo e il purista e conservatore Jeff Jarrett. Infatti i SEX rappresentavano il wrestling così come lo intendeva e lo intende ancora adesso Vince. Uno spettacolo per adulti dove conta poco o niente l’abilità in-ring e dove quello che davvero importa è intrattenere il pubblico, anche a costo di sfidare il senso comune della morale. Una storyline molto shoot e diretta così come è nello stile “Russiano” e che fece parlare molto di sé sul web.
Purtroppo alcuni errori di booking, litigi tra JJ e Russo e la conversione di quest’ultimo al cristianesimo(con un promo shoot toccante pronunciato per ufficializzarlo durante uno show TNA che in pochi capirono veramente) portarono all’interruzione della storia. E di fatti si concluse così anche il primo periodo creativo della TNA caratterizzato dal ritorno di vecchie leggende(Raven,Piper,Mr.Perfect,Dusty Rhodes,Sting,Sanman,Sabu etc…),dal wrestling di qualità offerto dall’X-Division e dal booking folle e fuori dagli schemi di Russo.

La situazione della federazione non cambiò più di tanto fino al 2004, in particolare a giugno. In quel periodo avvenne un fatto straordinario. La TNA debuttò per la prima volta in televisione(FOX Sport) con uno suo show che prese il nome che ben conosciamo di Impact. La struttura della TNA fu dunque modificata e si passò dai PPV settimanali che non avevano reso molto agli show settimanali da 45 minuti a puntata su una tv a base nazionale. Un salto in avanti non da poco e per il quale la TNA si premunì acquistando un nome di peso: Jeff Hardy. Il fratello di Matt era stato rilasciato dalla WWE per i suoi continui problemi personali e la Carter pensava che acquisendo le prestazioni di un lottatore tanto amato dal pubblico sarebbe salita l’attenzione per il lancio del nuovo show della compagnia. Non a caso Jeff esordisce nell’ultimo PPV settimanale della compagnia proprio per pubblicizzare l’evento così importante.

E’ una federazione totalmente diversa da quella vista un anno prima. Paradossalmente meno major e più indy, concentrata soprattutto sulla valorizzazione dei talenti di casa (come AJ Styles,gli AMW, i Triple X, Petey Williams, Kazarian,Abyss,Monty Brown e Ron “The Truth” Killings)e sulla qualità degli incontri proposti in “settori“ sottovalutati dalla concorrenza(X-Division,tag team division e hardcore). La nuova TNA ha quindi una strategia chiara. Presentarsi al pubblico televisivo non come un avversaria diretta della WWE ma come un alternativa, come uno show in grado di offrire ciò che gli spettatori non potranno trovare presso la federazione dei McMahon con qualche personaggio noto(vedi Raven e Jeff Hardy) da aggiungere ad un gruppo di giovani leoni in rampa di lancio. Una “tattica” sulla carta ineccepibile.

Poco dopo un’altra grande notizia. A novembre la TNA realizza il suo primo PPV mensile di sempre: Victory Road. E la card sembra rispecchiare le indicazioni di quel periodo. Grande spazio all’X-Division che si prende l’opener con uno spettacolare gauntlet e che mostra con AJ e Williams ciò che è in grado di offrire, alla tag team division con il primo last man standing a coppie della storia(ne verrà fuori un brutto incontro ma è impossibile negarne l’hype)e al reparto hardcore con un monster ball iper-pushato e hyppato con Abyss,Raven e Monty Brown. Il main event è un incontro per il titolo tra Jeff Jarrett e Jeff Hardy in un ladder match che vedrà anche l’esordio di Kevin Nash e Scott Hall.

E’ una TNA sovversiva, ribelle, poetica nella sua voglia di mostrare qualcosa di diverso ed originale rispetto alla piattezza della concorrenza monopolistica. Una federazione con pochi soldi ma molte idee, ricca di entusiasmo e passione e portata avanti da volti nuovi che cercano d’imporsi. Impossibile non innamorarsi di quell’atmosfera da fight club segreto che aleggia nell’Impact Zone in quegli anni e che conferisce alla federazione un aurea “mistica” non troppo lontana da quella dell’ECW negli anni novanta, grazie anche ad un pubblico molto partecipe e composto da soli fedelissimi. Il manifesto di quell’era è sicuramente la camminata folle sull’orlo della gabbia da parte di Elix Skipper nel corso della sfida tra gli XXX e gli AMW. Che cos’è quello spot insano ed estremo se non l’allegoria della stessa TNA in bilico tra il diventare una vera concorrente per la WWE e conquistare la gloria e il cadere rovinosamente giù in fondo al baratro senza possibilità di rialzarsi? L’imprudenza, il coraggio e la lucida follia di Primetime ben incarnano lo spirito di una federazione che in quel tempo provava sempre con spot al limite delle leggi fisiche e del dolore sopportabile a conquistare l’affetto dei fans, a farli urlare entusiasti”Holy shit!” e a regalargli un momento da ricordare. Non si tratta di una coincidenza se da quel PPV molti sul web italiano e americano iniziarono ad indicare nella TNA la via da seguire per la WWE per realizzare PPV finalmente di qualità dopo un 2004 disastroso. Ricordo ancora che Meltzer, oggi noto critico della federazione di Nashville, scrisse all’epoca che Final Resolution(evento di gennaio) era stato il miglior PPV di una major che aveva visto negli ultimi 3 anni.

Dunque la TNA stava diventando nella mente degli appassionati sinonimo di qualità a livello di wrestling proposto e pura antitesi rispetto al prodotto di Stamford. Infatti quali erano le critiche più feroci rivolte alla compagnia? La mancanza di entertainment. Non si tratta di stereotipi ma di semplice constatazione dei fatti. Quella TNA anche negli Impact da 45 minuti preferiva puntare sui match veloci e divertenti dell’X-Division che costruire feud intricati e appassionanti. Basti dire che il main event di Lockdown tra AJ e Abyss fu costruito attorno al fatto che Abyss aveva spintonato Trinity e Traci e il fenomeno era intervenuto per difenderle. “Ti sfido a Lockdown. Hai le palle per accettare?””Sì che accetto, così ti faccio il culo!!”. Fine della storia.
Per dovere di cronaca quell’AJ vs. Abyss è stato un capolavoro ma la costruzione lasciò molto a desiderare. E non mancavano gli errori grossolani dovuti soprattutto al booking ignorante di Dusty Rhodes. Orrori del tipo Billy Gunn vs. Kevin Nash in un first blood match o Raven vs. Dustin Rhodes o il mini push dato ai Phi Delta Slam(due allegri panzoni che sapevano fare solo la Frog Splah)non sono facili da dimenticare ma rientrano nel tentativo frenetico di una federazione giovane di mettersi in mostra.

Un’altra svolta la TNA la prende nel maggio del 2005. Dopo l’ennesimo litigio con la dirigenza, Dusty Rhodes lascia il posto di head booker e il suo posto viene preso da Scott D’Amore, un road agent canadese che lavorava da anni sull‘X-Division.
E’ un cambiamento molto più importante di quello che all’epoca si poteva pensare. Se già nel biennio 2004-2005 la TNA si era dimostrata federazione molto attenta alla qualità in-ring e alla valorizzazione di wrestlers con determinate caratteristiche atletiche, questa peculiarità si esaspererà ancora di più nel periodo della gestione di D’Amore. Niente più segmenti trash, niente più stipulazioni speciali insensate, niente più personaggi storici impresentabili(vedi Scott Hall e DDP allontanati)e sempre più spazio ad X e Tag Team division. Non può essere una coincidenza se il periodo migliore dell’X-Division si presenterà sotto la guida del booker canadese. Il leggendario feud a tre tra AJ Styles,Christopher Daniels e Samoa Joe è il suo fiore all’occhiello così come il push prima e la gestione poi della Samoan Submission Machine con l’idea già vista ma sempre accattivante della winning streak duratura. Lo stesso si potrebbe dire per la divisione di coppia che viene rilanciata con il feud tra AMW e Naturals con l’inserimento di tanto in tanto del Team Canada.
Il picco della “filosofia” di D’Amore si raggiunge a Victory Road 05 quando la card del PPV presenterà ben 5 incontri dedicati all’X-Division.

Tuttavia non è l’unica notizia di una certa rilevanza che riguarda la TNA in quel periodo. Infatti ad inizio giugno scade il contratto annuale con la FOX Sport e a causa dei bassissimi ratings della compagnia(0.4/0.5 in media) decide di non rinnovare il rapporto di collaborazione mandando la TNA nel panico più totale. Senza i soldi della televisione e con i costosi PPV mensile da produrre, la TNA rischia di finire in bancarotta. Nel frattempo nel tentativo di hyppare a dovere gli eventi a pagamento trasmette Impact gratuitamente attraverso il suo sito ufficiale. E’ un periodo di grande tensione ma che tuttavia non manca di qualità per gli show che offre. A Slammiversary, probabilmente sulla spinta emotiva del successo del PPV Only ECW della WWE “One Night Stand” , a Slammiversary Raven conquista a sorpresa il titolo mondiale NWA/TNA vincendo il KOTM dopo aver preso il posto di JJ(squalificato per aver attaccato un fan). Sarà l’inizio di quello che tutt’ora considero il miglior regno da campione mondiale in TNA per qualità dei match disputati,per intensità,per partecipazione del pubblico,per qualità dei promo e delle faide,per evoluzione del personaggio e per interesse suscitato. Come se non bastasse la buona notizia dei successi dell’ex wrestler ECW, ecco arrivare una “bomba” che fa tirare sospiro di sollievo a molti fans TNA. La federazione Nashville ha raggiunto un accordo con Spike Tv e trasmetterà Impact il sabato sera in seconda serata a partire da ottobre, cioè da quando terminerà il suo contratto con la WWE. E’ una news che fa scalpore perché la TNA va a sostituire la federazione dei McMahon su uno dei network di punta americani e per questo qualcuno, anche se troppo prematuramente e ottimisticamente, parla già di possibile Monday Night War.

Dicevamo title reign di Raven di grande impatto e molto apprezzato ma che non terminerà nel migliore dei modi. Infatti a porre fine al periodo da campione di Raven è il caso della “Controversy in Canada “ che vede Jeff Jarrett riconquistare la cintura in house show tenuto nella federazione canadese di Scott D’Amore e con l’aiuto fondamentale degli AMW, turnati heel per l’occasione. La notizia sconvolge il wresting web. A tre settimane dal primo BFG della storia, a due settimane dall’esordio ufficiale su Spike Tv l’apprezzato e lodato NWA World Champion Raven perde il titolo in uno show neanche ripreso dalle telecamere in favore di quel Jeff Jarrett tanto osteggiato e odiato dai fans per tutto il 2005. Su internet si sprecano gli insulti e le critiche rivolte a Double J reo di aver rubato la scena per interessi personali al più meritevole Raven. Arriverà pronta la smentita anche se sotto la forma indiretta delle news di backstage. La TNA avrebbe consegnato il titolo a JJ perché Spike Tv avrebbe chiesto alla compagnia di presentarsi al via con campioni i tre punti di riferimento di ogni categoria: Jarrett per quella heavyweight, AJ per l’X-Division e AMW per la tag team division. Boutade giornalistica o realtà? Probabile una via di mezzo perché se è vero che è presumibile che Spike Tv abbia chiesto di inserire volti nuovi per promuovere il nuovo prodotto risulta più difficile credere che abbia consigliato pure i campioni e che sperasse di vedere titolo alla vita di wrestlers come AJ o gli AMW poco noti al grande pubblico.
Polemiche a parte, è l’inizio di una nuova era in TNA. Finito il periodo dei PPV settimanali in cui tutto era concesso e in cui l’eccesso era all’ordine del giorno e il periodo di “tranquillità” sulla semi-sconosciuta FOX Sport dove la federazione per un anno ha messo in mostra i suoi talenti e l’elevata qualità del suo wrestling diverso dalla concorrenza, inizia una nuova avventura su un canale nazionale di grande importanza. I segni lasciati dalla pesante scottatura del mancato rinnovo di contratto di FOX Sport sono ben presenti e lasceranno conseguenze molto importanti che per certi versi dureranno fino ai giorni nostri.
Come cambierà ancora una volta la TNA? Al prossimo TNA Point per scoprirlo….

Alla prossima,ciao a tutti!!

 

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