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WWE INSIDER #87

HUG IT OUT!

 

Diciamo la verità, la storyline che sta monopolizzando l’attenzione in WWE al momento è quella che coinvolge Daniel Bryan e Kane. Certo, ci sono altre situazioni interessanti come quella intorno al titolo WWE o, in un caso quasi unico, anche ai titoli secondari. Intorno al titolo intercontinentale abbiamo Ryback –non esattamente un erede di Owen Hart, ma almeno c’è un abbozzo di feud–; dall’altra parte Cesaro è in crisi con Aksana –“Abbiamo finito!” è abbastanza priceless– e questo potrebbe dare incertezza ai futuri scontri per il titolo Statunitense. Oggi tuttavia non siamo qui per parlare di titoli singoli, bensì dei titoli e della categoria di coppia. Due uomini, Kane e Daniel Bryan, la hanno tirata fuori dal baratro e la dominano ora meritatamente. Che si tratti di un fuoco di paglia, o si vuole tornare a puntare sulla categoria tag team?

Innanzitutto, devo chiarire che Bryan e Kane ci mettono del loro, ma non avrebbero mai avuto questo successo senza… Il Dr Shelby. Questo personaggio è semplicemente fantastico dal mio punto di vista. Non so bene come definirlo, non è esattamente un manager, fatto sta che riesce a far andare d’accordo, seppur temporaneamente, Kane e Bryan. La cosa più importante, però, è che diverte. Questo è per me il punto di forza del Team Friendship –“Team Hell No” è quanto di più insulso si poteva scegliere, io li continuerò a chiamare con il nome che il Dr Shelby gli aveva proposto–  in chiave smart, fanno divertire. Sia Danielson che il Big Red Monster stanno interpretando benissimo il loro ruolo, ma accanto a loro è necessaria la figura di Shelby che, pur essendo un personaggio secondario, è come appena detto di estrema importanza. Senza il suo intervento in chiave mark per prima cosa questo team non esisterebbe; inoltre anche supponendo una sua esistenza, non sarebbe la stessa cosa. Scenette come l’abbraccio nel bel mezzo del match di Night Of Champions non ci sarebbero state, sarebbero stati due partner che litigano e vincono, non una cosa così innovativa. Quello che ci si è inventati con AmDrag e Kane invece è parecchio innovativo e, cosa molto importante, ha dato degli obiettivi ai due. Già dopo il feud con Punk, il Submission Specialist non sapeva praticamente come passare il tempo, alla stregua del Devil’s favorite Demon; il feud tra i due era una cosa che non avrebbe portato da nessuna parte. Se infatti per il titolo WWE ci possono andare solo pochi eletti (in questo momento non vedo altri sfidanti plausibili oltre a Cena e, a Gennaio, Rocky), per quello di campione del mondo la concorrenza non manca: Dolph Ziggler in primis, ma anche Randy Orton e volendo anche Del Rio sono pronti a sfidare (o ri-sfidare) Sheamus con l’alloro in palio. Se ci aggiungiamo che Kane la sua carriera la ha praticamente finita e che D-Bry ha già feudato con l’irlandese, non ci sono sbocchi per entrambi, giacché un altro feud non titolato non avrebbe avuto senso a quel punto e i titoli minori sarebbero stati un po’ poco per due come loro.

Ma tornando allo scenario che effettivamente si è avuto, stavo dicendo che questo tag team mi piace perché mi fa divertire. È iniziato nel migliore dei modi con le scenette comiche nello studio di Shelby, poi si è evoluto ma sempre mantenendo questo personaggio che, ripeto, è essenziale. Con il suo fare sempre calmo e rilassato (eccetto rari casi) e le sue idee che poco si confanno ad un ambiente come quello del Wrestling, il Dr Shelby mi ha “conquistato”. La scelta di affidarlo ad un attore professionista, nella fattispecie Michael Aspinwall, si è rivelata assolutamente vincente. Spostando l’obiettivo verso il ring, devo ammettere che i match di Kane e Bryan sono tra i pochi incontri che, quando registro le puntate, non skippo. Vuoi per mancanza di tempo, vuoi perché roba tipo Brodus Clay vs Tensai istiga al suicidio, non vedo diversi match dei TV Shows. Anche quando ho poco tempo, però, mi godo i match del Team Friendship. In essi infatti non si può solo ammirare un ottimo lottato (con Bryan in particolar modo, si va sul sicuro; ma anche Kane per la sua stazza non è male), ma anche gustarsi scenette simpatiche come quella sopracitata dell’abbraccio. Il fatto che i due siano costantemente in conflitto, poi, rende i loro incontri ancor più interessanti. Nel rematch con le cinture in palio per esempio credevo proprio che le avrebbero perse dopo l’attacco di Bryan a Kane –se la WWE non mi avesse abituato a stupidaggini del genere, però, non avrei neanche immaginato ad una riconquista da parte di Kofi e Truth–. Per fortuna le cinture le hanno ancora loro, e nell’ultimo episodio di Smackdown le cose hanno preso un risvolto a mio avviso molto interessante. Il team Friendship ha fatto squadra sul serio sgominando l’intera divisione tag team attualmente presente in WWE (o quasi). Diciamo che hanno un po’ smentito JBL (che a NoC aveva detto che erano due grandi singoli ma un team male assortito) dimostrando che sanno giocare di squadra. Dei momenti del genere sono a me molto graditi, perché rendono le cose ancora più, per così dire, strane e fanno divertire. Vedere l’American Dragon che passa la sedia al Big Red Monster come fosse un regalo di compleanno è stato molto buffo e mi ha tirato fuori una risata. In uno show dove il Wrestling è subordinato all’intrattenimento, la comicità (in alcuni punti, non in tutto il programma) non va a mio parere sottovalutata.  
Pare abbastanza scontato o, come garba a qualcuno, lapalissiano, dire che non può essere una configurazione a lungo termine quella di “amiconi” per D-Bry e Kane. Fa ridere, e quindi se tirata fuori in alcuni momenti va bene, ma uccide la competizione. Questi due sono lottatori da Main Event, gli unici che possono portargli via il titolo sono loro stessi. Se rimanessero amici, per prima cosa non si avrebbero sketch spiritosi come quelli che vediamo settimanalmente, e poi nessuno sarebbe alla loro altezza. Se non vi fidate, faccio una piccola disamina team per team. Gli Usos sono jobber a vita; Kidd e Gabriel valgono tanto ma ahinoi sono jobber anche loro in questo momento; i PTP sono lì da poco, sono pessimi sul ring e hanno già stufato (e lo avrebbero fatto anche con il tanto martirizzato AW che quando aveva un lavoro non si filava nessuno); Rhodes e Sandow non hanno il loro status, anche se sono più forti di tutti gli altri team a livello mark (e forse pure smart). Nel “chair-fest” di Venerdì non erano presenti i due mascherati, Sin Cara e Rey Mysterio, ma il botcher ranger come campione è improponibile (anche perché non parla) e Rey non può gestire il regno da solo. Non è come in TNA, dove Chris Daniels parla molto più di Kazarian perché è un dio al microfono, qui uno dei due detentori delle cinture di coppia non parlerebbe proprio. Non so voi, ma io sarei molto scettico riguardo a qualcosa del genere. In ultimo, l’altro tag team mancante venerdì era quello degli ex-campioni, che però in quanto tali hanno già avuto la loro occasione.

Giungo ora alla parte dell’editoriale che preferisco: E adesso? – Uno sguardo al presente e al possibile futuro dei soggetti dell’Insider odierno.
Al momento Kane e Bryan si trovano invischiati in una rivalità con Cody Rhodes e Damien Sandow. Non potrebbe andare meglio. Il team Friendship sarà divertente ma ha bisogno di avversari, e sotto questo aspetto nessuno è meglio del duo intellettuale Sandow-Rhodes. Dal canto loro questi ultimi hanno bisogno di fare qualcosa per rimanere “caldi”. Rhodes si era avvicinato al titolo Intercontinentale, ma poi si è deciso di mandarci Ryback per quella cintura, e allora si riproponeva per lui il problema di come tenerlo impegnato prima del tanto agognato salto nel main eventing che merita. Non mi stancherò mai di ripeterlo: Cody Rhodes è il più roseo prospetto della federazione in quanto è giovane, bravissimo ed è un prodotto assolutamente made in WWE. Parlando di Sandow, anche lui si merita di assumere una posizione di discreto rilievo. Avendo debuttato più o meno insieme a Ryback e Cesaro e considerando che questi due sono campione US (meritatamente) e primo sfidante al titolo IC –non ufficialmente, ma come si fa a non dare una shot a uno che batte pulito il campione? – (immeritatamente), non vedo cosa abbia l’intellectual savior in meno di loro. In ogni caso, il feud nascente tra questi due team si prospetta bello ed incerto. Gli attuali campioni sono più forti, ma il litigio è sempre dietro l’angolo e, al contrario di R-Truth e Kofi Kingston, il figlio dell’American Dream e l’ex Idol Stevens saranno pronti ad approfittarne come avvoltoi. Come può andare questo feud? Ho già detto che è incerto, ma secondo il sottoscritto il regno del Team Friendship durerà almeno tre mesi buoni. È difficile pensare che saranno Rhodes e Sandow i prossimi campioni a questo punto, visto che servirebbe una faida piuttosto lunga, la quale rischierebbe di diventarla fin troppo. E allora chi potrebbe vincere i titoli? Purtroppo credo che Mysterio e Sin Cara prima o poi arriveranno agli allori, ed al momento non vedo altri seri candidati. Si potrebbe puntare su Gabriel e Kidd, o magari anche sui Prime Time Players, ma non ne sono così convinto. Una cosa è certa, se la WWE vuole puntare davvero sulla categoria di coppia (e speriamo sia così), a Stamford si inventeranno di certo qualcosa di buono.


 

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