I THINK I’M FULL NOW
Questo titolo, come spesso accade nei miei editoriali, non è esattamente inventato da me (anche perché ho la creatività di un… Beh, non mi viene in mente nulla a sostegno della mia tesi). In particolare questo è preso da una vignetta che raffigurava……. Ryback. Giusto per chiarire fino in fondo, la frase era attribuita a lui alla vista di Goldberg. Ma di quest’ultimo non me ne può fregare di meno visto che fortunatamente non mi è toccato vivere nella “sua” era. Comunque, avrete capito che oggi tratteremo proprio dell’ex Skip Sheffield. Questi infatti è passato da banale squasher di gente sconosciuta o comunque di poco conto in WWE a possibile contendente per il titolo massimo della federazione detenuto attualmente da CM Punk che lo conserva da Novembre dell’anno passato. La domanda che mi viene in mente è abbastanza intuibile: se lo merita? Così su due piedi la risposta sarebbe un secco no, ma vediamo di ragionarci sopra.
Il personaggio di Ryback appare per la prima volta a Smackdown il 6 Aprile dell’anno corrente. Da allora, cosa ha fatto? Per mesi, mesi e mesi i jobbers sono stati il suo unico “pasto”. Al grido di Feed Me More entra in una sorta di feud con Jinder Mahal che definire patetico è anche troppo gentile; dal quale ne esce vincitore assoluto –Oddio, che sorpresa! – ritornando al punto di partenza. Ad un tratto però arriva la svolta: prima la vittoria contro The Miz che faceva presumere ad un feud per il titolo intercontinentale, poi addirittura gli screzi con l’uomo markamente più in forma del momento, il campione WWE da oltre 300 giorni, il vecchio/nuovo protetto di Paul Heyman: CM Punk. Per come è stato costruito Ryback, un monster face con un ruolino di trentaquattro vittorie e zero sconfitte, l’idea non è completamente folle. Molte di queste vittorie sono arrivate contro dei jobber, ma ha anche sconfitto il campione intercontinentale (che viene comunque trattato alla stregua di uno di essi alle volte) e jobber un po’ meno improponibili come Tensai che essendo grosso può rendere un personaggio più over –certo però che se non riesci a sollevarlo e il tuo character è praticamente quello di un tizio che è pura forza e nulla più, si ottiene l’effetto contrario–. Quello che voglio dire comunque è che l’ex Sheffield non è arrivato dal nulla assoluto.
Non è arrivato dal nulla, penso che siamo d’accordo qui, ma comunque si parla di CM Punk, del campione WWE. Punk ha recentemente sconfitto, sebbene in maniera sporca, Sheamus alla premiere di Main Event. Se Ryback è inarrestabile, Sheamus lo può sembrare ancora di più, poiché ha il titolo del mondo saldamente alla vita da Wrestlemania e ha sconfitto ogni possibile rivale (tranne Big Show, ma state tranquilli che presto anche il suo nome sarà aggiunto alla lista del Great White). Dove voglio arrivare? A dire che CM Punk è in questo momento al vertice del business, tanto da giocarsela alla pari con John Cena. Ecco, proprio lui, Cena, è colui che dovrebbe essere da un certo punto di vista ringraziato da Ryback. Già, se infatti il buon Marine non si fosse infortunato, RVD-Berg non si sarebbe di certo ritrovato in questa situazione. È chiaro ciò che la WWE ha in mente: non possono rischiare di vedere il proprio main event di Hell In A Cell saltare per un prolungamento dei tempi di recupero di John Cena (e come insegna la faccenda Wade Barrett il gomito può riservare sorprese, roba che per lui otto settimane sono diventati sei mesi). Ryback è ai miei occhi un sostituto, solo non presentato come tale. Nel suo ultimo match per il titolo del mondo, ad esempio, Ziggler era un sostituto (di Del Rio) che era stato presentato come tale; Ryback invece no, il suo nascente feud con Punk non è legato in alcun modo al problema di Cena in chiave storyline. La motivazione risiede sì nel fatto che per scegliere un sostituto “ufficiale” si sarebbe dovuto tenere un match/torneo/selezione o qualcosa di simile; ma anche e soprattutto nel fatto che a Stamford (e anche a casa mia) si spera che John Cena ritorni in tempo e si riprenda il suo posto. Tanto per cominciare, Cena vs Punk venderebbe molto più di Ryback vs Punk; e poi avete pensato cosa comporterebbe un incontro tra CM Punk e Ryback?
Poniamo caso che ad Hell In A Cell abbia effettivamente luogo l’ultimo match da me scritto, Ryback contro Punk. Come si dovrebbe fare per farlo finire in maniera decente senza danneggiare né il Second City Saint né il roccioso sfidante?
Ricapitolando ho ipotizzato un match tra Ryback e CM Punk ad Hell In A Cell, prospettiva non troppo utopistica. Uno scontro del genere andrebbe senz’altro a scomodare la stipulazione che da il nome all’evento; sapete cosa comporta? Non servo certo io per dirvelo, niente squalifiche e niente count-outs. Una vittoria sporca di Punk non è una strada percorribile dunque; e devo dire che anche in caso di un normale one on one non sarebbe stato nulla di entusiasmante. Si potrebbe “giustificare” una sconfitta del colosso con interferenze di Paul Heyman o roba simile, ma un personaggio come quello di Ryback basato di fatto solo sulla sua striscia di vittorie, sulla sua forza inarrestabile, rischierebbe di venire declassato in maniera drastica. Mi viene in mente Crimson, che in TNA aveva la sua streak e nient’altro; una volta che James Storm gliel’ha portata via è sparito dalle scene tornando nel settore di sviluppo. Questo è più o meno quanto potrebbe accadere all’ex membro del Nexus, che non ritornerebbe in FCW ma che verrebbe smontato prima ancora di essere costruito.
Dall’altra parte abbiamo un CM Punk messo un po’ troppo in secondo piano dal sottoscritto in questo editoriale. Il numero sarà anche dedicato a Ryback –Sono caduto in basso, lo so– ma descrivendo il futuro scontro tra questi ed il campione WWE non si può affatto glissare sul detentore della cintura. Se bisogna tenere conto delle possibili ripercussioni su Goldberg 2.0, bisogna allo stesso modo preoccuparsi di CM Punk. Il Voice of Voiceless è uno dei lottatori migliori per quanto riguarda non solo la WWE, ma l’intero panorama americano (non mi addentro in discorsi sulla terra d’Oriente in quanto totalmente ignorante in materia); inoltre rappresenta una macchina da soldi non da poco per la promotion dei McMahons. Tra lui e Ryback c’è un abisso come abilità in-ring che come mic skill. Allora perché fare uscire “sconfitto” Punk dallo scontro tra i due? Ammettiamolo, anche se può essere utile per mantenere su livelli decenti lo status di Ryback, una vittoria sporca non è abbastanza se si considera l’avversario. Quest’ultimo sarà pure un carro armato che avanza inesorabilmente verso di lui, ma se non riesce a vincere fair and square con l’atleta di Sin City –perché Las Vegas era troppo mainstream–, come può anche solo pensare di giocarsela alla pari con John Cena… O anche peggio, The Rock? Eh già, non dimentichiamoci di questo “piccolissimo” particolare: la Royal Rumble è vicina e CM Punk sarà con tutta probabilità lo sfidante del Great One in quel di Phoenix a Gennaio.
A questo punto, come mi piace sempre fare, guardiamo avanti. Al di là di come si dipanerà la faccenda con il Chicago Kid, quali potrebbero essere le future occupazioni di Ryback? Personalmente lo vorrei vedere in contesti meno importanti della lotta contro il campione WWE. Il roster è pieno di gente meritevole ed in tutta franchezza il burbero omaccione non è tra i cosiddetti primi della classe. Tuttavia ha presa sul pubblico; e poiché sono i ratings che “governano” il prodotto non si può fare finta di nulla e farlo regredire. Non mi dispiaceva affatto il lavoro che si stava creando con The Miz: la sconfitta di quest’ultimo per mano di Ryback poteva dar vita ad un feud per il titolo intercontinentale che magari ci avrebbe anche permesso di valutare L’Incubo dei lowcarders in un promo come si deve e non in un breve segmento pre-registrato. Questa strada però a questo punto sarebbe una forzatura, visto che le vie di Mizanin e Reeves si stanno allontanando. Le soluzioni che mi vengono in mente (ce ne saranno probabilmente di migliori) sono le seguenti: o un feud con Antonio Cesaro oppure uno con la fazione formata da Heath Slater, Drew McIntyre e Jinder Mahal. Contro il primo è logico pensare che l’oggetto del contendere possa essere il titolo degli Stati Uniti detenuto da Castagnoli; mentre nell’altro caso si potrebbe pensare ad una sorta di vendetta da parte di Mahal e compagni che, stufi di Ryback che sconfigge gente come loro ogni settimana, lo fronteggiano in gruppo. Personalmente gradirei di più la seconda ipotesi, sia per allontanare dai titoli il colosso sia per far apparire ragazzi come Drew McIntyre che non sono da buttare.
Il nostro “tour” su Ryback si conclude dunque qui, ciò che ne emerge è il ritratto di un lottatore tutt’altro che eccellente, ma che può migliorare e che evidentemente sa come intrattenere, visto che il pubblico lo adora. Sono sinceramente abbastanza scettico su di lui, spero di ricredermi… Ma ancor di più al momento spero che John Cena si riprenda in tempo per Hell In A Cell.