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WWE INSIDER #93

THE MOST WONDERFUL TIME OF THE YEAR


Dicembre, tempo di puntate idiote di Smackdown e di Mick Foley vestito da Babbo Natale. Ma, ben più importante in tema di Wrestling, tempo di TLC: Tables, Ladders and Chairs. Considerando che la stipulazione omonima è una delle mie preferite, questo PPV mi è sempre andato a genio, ma è comunque un Pay Per View a tema che impone scelte di booking non sempre felicissime. Gli eventi tematici occupano praticamente l’intero pacchetto PPV della federazione di Stamford, ad eccezione di Wrestlemania, Summerslam e poco più. Qui sorge un problema: c’è quasi un PPV per ogni stipulazione. Ciò cosa comporta? Vedere un Ladder Match al di fuori di TLC o MITB è cosa davvero rarissima; giusto per fare un esempio. Lo stesso discorso vale per le altre stipulazioni: Hell In A Cell, Extreme Rules etc.  Vedere questi eventi confinati ad una sola serata per anno è in molti casi giusto, tuttavia gli eventi tematici predeterminano il periodo dell’anno in cui essi si svolgeranno senza curarsi di quelle che saranno le storyline nel periodo e di eventuali infortuni. E così ad Hell In A Cell l’anno scorso abbiamo avuto un Randy Orton vs Mark Henry, quando uno scontro tra The Viper e Christian sarebbe stato molto più indicato. Quest’anno, nello stesso evento, il primo capitolo del feud Ryback vs CM Punk, a causa delle noie fisiche di John Cena. E arriviamo ora a TLC.

Per l’evento che si terrà il 16 Dicembre a Brooklyn il Main Event vedeva impegnati gli appena citati Ryback e CM Punk, in un TLC match per l’appunto. Però non tutto va sempre secondo i piani: il Chicago Kid si è infortunato al ginocchio e dovrà saltare l’ultimo PPV dell’anno; mandando all’aria l’unico TLC Match previsto. E allora cosa si fa? Con una card già definita, ecco che arriva un match che mi crea sì hype, ma con una stipulazione che fa lo stesso effetto di una cipolla. Lo Shield di cui il sottoscritto è ancora un sostenitore se la vedrà con Ryback ed il Team Hell No in un TLC Match nel quale si vince per pinfall o submission. Cioè, quanto è stupido un match del genere? La particolarità di un Ladder Match (o di un TLC) è il fatto che bisogna usarla la scala per vincere lo stesso, bisogna salirci sopra! Il TLC è impreziosito dai tavoli, che offrono ottimi spot; e delle sedie, un oggetto che ad essere sincero non mi ha mai attirato più di tanto. Ad ogni buon conto, un TLC vinto per schienamento non ha senso secondo me; come lo “Sledgehammer Ladder Match” –sebbene chiamarlo match sia un insulto ai veri match– dell’anno scorso tra Triple H e Typical Big Man, come scrisse Jericho, Kevin Nash. Tralasciando come la penso su Nash, abbiamo potuto vedere che il martello poteva anche non essere tirato giù, bastava schienare l’avversario. Altro esempio sono i chairs match che ci portiamo avanti da diversi anni ormai, i quali si riducono sostanzialmente a One-on-One con qualche sediata qua e là. In questa edizione di TLC è addirittura il Main Event ad essere pointlessnella stipulazione, quindi ancora peggio.
È un match di ripiego, questo lo so, ma la WWE esiste da tanto tanto tempo e dovrebbe aver imparato che gli imprevisti accadono. Occorre sempre avere un piano B; tuttavia Pay Per View come TLC non permettono l’attuazione di questo “piano”. E allora perché continuare a proporli? Ogni evento deve avere una propria peculiarità, su questo penso non ci sia da discutere, ma penso anche che sia giunto il momento di inventarsi PPV originali, non semplicemente prendere una stipulazione a caso e farci su un evento.
Continuando a parlare di TLC, devo dire che si sta avendo un discreto miglioramento rispetto ai precedenti PPV, anche se non stiamo parlando di chissà quale grande evento. In questa settimana le storyline sono chiaramente andate avanti; in questa sede vorrei proprio parlare di quanto successo negli ultimi sette giorni, a cominciare proprio da questo Main Event, per così dire, improvvisato.
Il loro promo di Smackdown ha motivato, più o meno logicamente, gli attacchi dello Shield. Il gruppo composto da Roman Reigns, Dean Ambrose e Seth Rollins anche nell’ultimo Raw si era fatto notare, assalendo Kane & Daniel Bryan in un primo momento, occupandosi in seguito di Randy Orton e infine di The Miz; prima di venir scacciati dai redivivi Kane e D-Bry assieme a Ryback. Quest’ultimo è stato attaccato perché il successo gli è stato servito su un piatto d’argento, è stato messo su un piedistallo. Fin qui mi trovo totalmente d’accordo; un po’ smart come motivazione, ma che mi sta benissimo. Si passa poi a The Miz, che a detta dello Shield ha mancato di rispetto a Punk con il Lie Detector Test; anche questa motivazione ci può stare. Passiamo poi a Randy Orton, e qui iniziano i problemi. The Viper si sarebbe approfittato di un “giovane, indifeso” Brad Maddox. Abbastanza forzata, ma comunque una motivazione. Non come quella per il team Hell No: “Nobody says no to the Shield”. Ma cosa sono, il panda della pubblicità del formaggio? Più che un patetico gioco di parole con il nome del team, non vedo cosa significhi quella frase. Spero in ulteriori chiarimenti la settimana prossima, ma la vedo dura.

Spostandoci su altri fronti, procedono in maniera abbastanza lineare i feud per i titoli secondari, con uno scontro non ufficiale a Smackdown tra Cesaro e R-Truth e, sempre nello show blu, la sconfitta di Wade Barrett contro Randy Orton, arrivata a causa di Mr. Tag Team Random. I quattro qui citati hanno trovato spazio anche lunedì sera, in un pregevolissimo Fatal-4-Way che ha evidenziato ancora una volta le grandi abilità di Antonio Cesaro, capace persino di interrompere un pin con la sua dura capoccia. Un buon contorno dunque per i match di cartello, vale a dire… John Cena vs Dolph Ziggler. Era praticamente inevitabile questo ladder match che vede il biondo vincitore al 99,9%. Ma sapete cosa non lo era? La scenetta nel backstage dove Dolph tenta di baciare Vickie e lei si scansa perché “non vuole sembrare ipocrita”. La stessa donna che si sarà accompagnata almeno a 4-5 uomini diversi in carriera non vuole sembrare ipocrita. Ancora una volta, mi ritrovo ad affermare che la WWE tratta i suoi fan come completi idioti. E, parlando di idioti, il personaggio di Brad Maddox continua ad esserlo. Una sua affiliazione con CM Punk a questo punto la vedo improbabile, e allora mi chiedo dove vogliano andare a parare con lui. Dopo la sconfitta con Ryback, era chiaro che prima o poi lo avremmo rivisto. Tuttavia le modalità del suo ritorno sono state, usando un eufemismo, strane. Questo squash con Orton è servito a poco, solo a mettere in scena l’assalto dello Shield che tra l’altro non pare, ad oggi, avere grandi ripercussioni.

Passerei adesso ad una delle note positive di questa settimana o comunque degli ultimi tempi: The Miz. Al contrario di molti, il suo turn face non ha comportato anche un cambio nel suo modo di essere. Mi spiego meglio. Se prendiamo in esame Ted DiBiase, da heel aveva una gimmick, ma col turn face di quella gimmick gli è rimasta solo la theme song; è diventato un face generico, senza peculiarità. Mizanin, invece, è rimasto il tipo irriverente che a me (e a molti altri) piace tanto. Ricollegandomi anche al numero del Parallel Lives di Antonio che vi invito a leggere, devo dire che mi trovo d’accordo sul fatto che ci sia effettivamente una scarsa presenza di heel di rilievo nel roster: levato CM Punk c’è praticamente il nulla. Big Show, con un personaggio che comunque per me è abbastanza noioso, nonostante le sue ottime capacità oratorie; e nulla più. Dolph Ziggler è un’eterna incognita; Antonio Cesaro ha bisogno di maturare ancora un po’ nel mid-carding; di Wade Barrett è stato bruciato il ritorno… Su chi si punta, su Tensai?
Ciò nonostante, un affermazione di Miz anche come face si risolverebbe nella sua definitiva consacrazione; dal mio punto di vista. Il personaggio heel che interpretava finiva spesso per parlare tanto ma concludere poco sul quadrato, collezionando sconfitte contro gente come Kofi Kingston e soprattutto Brodus Clay. Da face potrebbe ritagliarsi uno spazio importante, non essendo più soggetto al vergognoso trattamento (almeno on-screen) che la WWE riserva ai propri “cattivi”. Per ora siamo già in periodo di set-up per Wrestlemania, è difficile per lui puntare ad uno dei titoli massimi prima di allora. La mia speranza è che, dopo il Grandaddy of ‘em all, si proceda con un lancio nel Main Eventing di alcuni atleti. Vale a dire The Miz, per il quale sarebbe un ritorno; il future World Champion, come lo chiama praticamente sempre JBL, Wade Barrett; Antonio Cesaro… Un turn in questo periodo appare al sottoscritto come una sorta di test; qualora dovesse convincere anche da face, per The Miz sarebbe anche ora di tornare al vertice, visto quanto è bravo al microfono.
E poi tra poco esce The Marine 3, che vede protagonista proprio The Miz. Voglio pensare che il turn non sia stato dettato solo da scelte esclusivamente economiche, ma alla fine… It’s all about the money.


 

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