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WWE INSIDER #98

LESS THAN A MONTH.

 

Ci siamo quasi. Siamo davvero molto molto vicini a Wrestlemania. Quattro settimane, ventotto giorni, meno di un mese –come da titolo– al Grandaddy of ‘em all. Alcuni match sono già stati annunciati; per altri manca solo l’ufficialità; altri ancora sono tutti da costruire. Ebbene, in questo numero si andrà a trattare la situazione attuale chiaramente in chiave ‘Mania basandosi su quelli che saranno i match dell’evento; sia quelli annunciati che quelli probabili/possibili.

Partiamo da una certezza: il match per il World Heavyweight Championship. Il campione Alberto Del Rio, come quasi tutti ormai saprete, difenderà la sua cintura dall’assalto del patriota americano Jack Swagger. Il feud a sfondo etnico tra i due è iniziato bene e prosegue allo stesso modo, nonostante l’arresto dell’assistito di Zeb Colter. Anche nell’ultima puntata di Smackdown abbiamo assistito ad un segmento interessante nel quale Ricardo Rodriguez e Alberto Del Rio hanno imitato il duo USA. Divertente, non c’è che dire, ma questo sketch evidenzia, seppur scherzando, il grande difetto di Jack Swagger: la sua abilità al microfono. Al di là dei problemi legati all’arresto, di cui si è già discusso e forse si discuterà ancora, la pecca della rivalità è rappresentata proprio dalle scarse prestazioni di Swagger nei promo. Zeb Colter, dopotutto, gli è stato affiancato proprio per questa ragione. Il veterano è in grado di sopperire più che bene alle mancanze di Jack, tanto che si potrebbe arrivare a dire che lo mette quasi in ombra. La rivalità con Del Rio sta andando bene, ma a mio avviso un campione deve essere in grado di tenere un discorso come si deve e di portare avanti i suoi feud in maniera autonoma. Non sto dicendo che Swagger non ne sia in grado, ma di certo ad oggi non lo dimostra. Potrà essere lui a combattere contro Del Rio a Wrestlemania, ma di fatto il messicano sta rivaleggiando con Zeb Colter, non con lui. Negli scontri verbali Jack Swagger assume un ruolo marginale, si limita ad esclamare “We, the people!”, cosa che tra l’altro lo fa passare abbastanza per idiota dal mio punto di vista. Immaginatelo poi in altri feud, dove non si potrà tirar fuori la questione dell’immigrazione e far leva sul patriottismo. Vorreste vedere Jack Swagger, magari con una delle cinture più prestigiose del mondo del Pro-Wrestling alla vita, relegato nel ruolo che ha adesso? Vorreste sentirgli ripetere sempre la stessa frase all’infinito? Io, personalmente, no.
Il suo manager lo mette in ombra, è questo il punto. Non tutti i lottatori, specialmente in WWE, possono prendersi il “lusso” di non essere eccelsi promomen, non tutti sono come, ad esempio, Brock Lesnar. Per quanto quest’ultimo veda le sue rivalità andare avanti principalmente grazie a Paul Heyman non sarà mai messo in ombra. Ha un impatto con il pubblico che non lo consente. Ma come già detto, non tutti sono nella sua situazione.

Passiamo ora ad un altro dei tre match già annunciati per Wrestlemania: The Undertaker vs CM Punk. Undertaker “deve” portare avanti la streak, CM Punk deve (senza virgolette stavolta) presenziare allo show più importante dell’anno; nasce così questo match che, per quanto possa rivelarsi un gioiello come quello dell’anno scorso tra il becchino e Triple H, è uno dei più scontati degli ultimi anni. Dopo che né Shawn Michaels né Triple H sono riusciti nell’impresa, è davvero difficile nutrire dubbi sul risultato del match che porterà Taker sul 21-0 a ‘Mania. Ribadisco, potrà rivelarsi un ottimo incontro, ma pur sempre scontato. Ci siamo abituati con Undertaker ormai, no? Quello a cui non dovremmo esserlo, ad ogni modo, è una costruzione del genere. La shot alla Streak messa in palio in un Fatal 4-Way match abbastanza random come fosse un titolo di poco conto, Undertaker stesso che non dice una parola a riguardo. Certo, si è visto poco sinora, appunto solo il match vinto da CM Punk e un’apparizione da parte del Deadman a fine Raw che sta per “Ok, ci sto.”. Nulla di più. È una cosa buona, dopotutto, c’è ancora tempo per rendere interessante la rivalità, anche se non ce n’è poi tantissimo. Quattro settimane, pensandoci, sono assai meno di quanto ci si è presi per metter su i recenti scontri che vedevano coinvolto il Phenom. Staremo a vedere, ma a giudicare da come è iniziata sono abbastanza scettico sulla buona riuscita della rivalità Punk-Taker; sebbene si possano trovare spunti interessanti vista la storia tra i due.

Altro capitolo della storia: Twice in a Lifetime. Quello che sarà al 99% il Main Event di Wrestlemania, in tutta sincerità, non mi convince. Sapete come la penso su The Rock e, anche se questa volta molto probabilmente non porterà a casa la vittoria, mi da un po’ fastidio vedergli occupare quello spot. Soprattutto dopo le performance in-ring e al microfono non esaltanti. Da quando è tornato non ha detto praticamente nulla di interessante, il Rock Concert si è rivelato pietoso come l’anno passato e nei suoi match… Lasciamo perdere. Ad oggi, la sua unica “utilità” (oltre ai tantissimi soldi che porta all’azienda) è stata l’aver cambiato la cintura WWE. Serviva un personaggio di rilievo per presentare il nuovo titolo e lui lo è sicuramente. Quanto al resto, però, mi è parso davvero poca roba. John Cena, dal canto suo, viene da un periodo nero. Ha fallito gli assalti al WWE Championship allora detenuto da CM Punk, compreso l’incasso del Money In The Bank; ha inoltre fallito contro Dolph Ziggler a TLC e, dopo essersi finalmente ripreso con la vittoria della Royal Rumble, ha perso di nuovo ad Elimination Chamber contro lo Shield insieme a Sheamus e Ryback. Insomma, credo sia arrivato il momento di tornare ad essere John Cena. Son d’accordo con chi dice che non debba essere gestito in stile Superman, ma neanche tutte queste sconfitte sono l’ideale per il volto della compagnia. A ‘Mania, dunque, si concretizzerà il riscatto di JohnBoy in un match che, se l’anno scorso appariva incerto, quest’anno è assolutamente scontato. Con un Rock in queste condizioni, poi, arriva ad essere forse al di sotto degli standard di un Main Event di Wrestlemania.

Dopo il terzo match già annunciato, è arrivato il momento di parlare di quelli che ancora non compaiono sulla card dell’evento. Il primo fra tutti è sicuramente quello tra Triple H e Brock Lesnar. Anche in questo caso si tratta di un rematch in quanto i due si sono già fronteggiati a Summerslam. Allora vinse l’Ass Kicker, ma a ‘Mania difficilmente si ripeterà. Ad ogni modo, la rivalità tra lui e il King of Kings sta procedendo bene, con i due che da duri quali sono vengono subito alle mani senza alcun indugio. Il pretesto per il feud è buono: Lesnar ha attaccato nientepopodimeno che Vince McMahon e il suo genero è arrivato a fargliela pagare. Nulla di troppo particolare, ma con Brock Lesnar non si punta certo sulla profondità della storyline, quanto invece sulla devastazione che è in grado di portare sul ring come nessun altro sa fare.
Lo Shield, invece, che fa a Wrestlemania? I tre ex-NXT non possono restare fuori dalla rassegna più importante dell’anno ed infatti si è provveduto già a trovargli tre avversari ad hoc. Trattasi nella fattispecie di Sheamus, Randy Orton e Big Show. Il primo combatte già da tempo con i tre membri della stable, ha infatti lottato contro di loro ad Elimination Chamber. Il secondo è stato uno dei primi ad essere attaccati da Ambrose, Rollins e Reigns e finalmente quegli attacchi assumono un senso. Il terzo, Big Show, è un po’ l’incognita del team: attualmente il suo allineamento è da heel, non si sa se a ‘Mania ci arriverà così o dopo aver effettuato un turn. Personalmente preferirei la prima ipotesi, mi piace l’idea di tre persone che non vanno molto d’accordo ma che si coalizzano per contrastare un nemico altrimenti troppo forte. Il match ha in ogni caso un grande potenziale e sembra essere molto incerto. Potrebbe rivelarsi essere la definitiva consacrazione dello Shield, ma a quel punto bisognerà trovare un vero obiettivo ai tre, oppure la Stable potrebbe essere fermata, facendole perdere un po’ di credibilità (ma non troppa).

Cinque match sono ufficiali o quasi. Ma per Wrestlemania c’è ancora tanto lavoro da fare. Tutte le cinture secondarie, ad esempio, attendono di conoscere il loro destino. L’unica rivalità che pare già “pronta” è quella tra Antonio Cesaro e The Miz per il titolo degli Stati Uniti. Una buona rivalità, se non fosse per il fatto che i due hanno combattuto davvero tanto –troppo– l’uno contro l’altro di recente. Non so quanto mi piacerebbe vederli ancora una volta faccia a faccia a ‘Mania, sebbene abbia gradito la loro rivalità finora.
L’Intercontinental Championship, invece, è abbandonato a se stesso come il suo detentore. Wade Barrett, ora come ora, non ha uno straccio di feud. Quello nascente col vergognoso Bo Dallas è stato interrotto bruscamente, forse perché ci si è resi conto che Dallas non è ancora pronto per il Main Roster. Anche lo screzio con Sheamus è stato riposto in cantina, forse perché non si trovava nessun altro da mandare contro lo Shield. A questo punto? Francamente non so cosa possano inventarsi per risolvere la situazione.
Quanto ai titoli di coppia, infine, il buio assoluto. Il Team Hell No si è esibito recentemente solo in scontri-pagliacciate contro i PrimeTimePlayers, ma questi ultimi non sono avversari credibili. I Rhodes Scholars, poi, ancora non si capisce se siano tornati inspiegabilmente a far coppia o meno; il team messicano è orfano di Rey Mysterio e infine anche Tyson Kidd (compagno di Justin Gabriel) è indisponibile. Anche qui, cosa si inventeranno? La soluzione potrebbe essere secondo me un match a più uomini, ma essendo Money In The Bank ancora un evento a sé non vedo cosa si potrebbe tirar fuori. Un incontro a squadre, tra l’altro, lo si è visto anche l’anno scorso con il Team Teddy ed il Team Johnny.
Poco tempo rimasto ma ancora molti punti interrogativi. Alcuni si risolveranno nelle prossime quattro settimane, altri forse no. Le premesse per una buona Wrestlemania, comunque, ci sono eccome.


 

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