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Mag13

Road to ASCA This Means War: Intervista agli Headhunters

Amici di Wrestling Revolution, siamo arrivati al terzo appuntamento con le interviste ai protagonisti di This Means War, il prossimo show ASCA, che si svolgerà il 25 giugno ad Almenno S.Bartolomeo. Oggi i nostri ospiti su queste pagine sono Kronos e The Entertrainer, gli Headhunters! Benvenuti!


1) Allora ragazzi, i fan vi conoscono principalmente come tag team, ma anche individualmente avete avuto modo di togliervi delle soddisfazioni non indifferenti, giusto?

ET: Direi di si, non voglio stare qui ad elencare per l’ennesima volta i risultati ottenuti in singolo, Campione del mondo FCW, premiato da Zona Wrestling come miglior esordiente dell’anno, ecc.ecc. Posso solo dire con assoluta certezza che nessuno mai prima d’ora ha ottenuto ciò che ho ottenuto io in soli 6 mesi!

K: Certamente. Io ho conquistato la prima edizione del torneo “Pero in Fest” e ho mantenuto una striscia vincente di tutto rispetto battendo avversari di buon livello.


2) Insieme invece vi siete da subito imposti come il tag team numero uno della FCW, di cui avete dominato per mesi la categoria, ed avete anche avuto la meglio su tre coppie agguerritissime nel corso della vostra precedente apparizione in ASCA. Raccontateci.

Hai detto bene. Sin dalla nostra prima uscita in coppia in quel di Valdengo i nostri avversari hanno subito capito che assieme eravamo un’amalgama perfetta, un mix di forza, agilità e scaltrezza, praticamente imbattibile. Abbiamo subito conquistato la categoria di coppia della nostra federazione di appartenenza e ci siamo laureati come primi campioni di quella che viene definita FCW 2.0! Da lì a poco ci siamo allargati a macchia d'olio, diventando dapprima il miglior tag team del 2015 e successivamente uno dei migliori tag team italiani di tutti i tempi. Per quanto riguarda ASCA, partecipare ad uno show come la Super 8 è una grandissima opportunità per qualsiasi wrestler, stiamo parlando dello show con più stranieri mai organizzato in Italia. Stranieri di altissimo livello tra l’altro, alcuni dei quali dopo quello show hanno firmato contratti o sono stati selezionati da federazioni di livello mondiale. In quella circostanza noi eravamo i campioni, le cinture erano in palio e tutti volevano portarcele via. Eravamo al centro del mirino, abbiamo corso un grosso rischio contro 3 team ben assortiti e di grande esperienza, ma alla fine ne siamo usciti vincitori e ancora campioni. Per fortuna ad oggi nessuno ha la sintonia e l’intesa che abbiamo noi dentro e fuori dal ring e questo ci dà una marcia in più. Neanche il tempo di festeggiare però che è arrivato l’attacco da parte dell’Arcadia ai nostri danni: purtroppo per loro hanno scelto il bersaglio sbagliato e alla prima occasione faremo in modo di farli pentire di aver scelto noi come vittima sacrificale. Attacco a parte è stata una bellissima esperienza e non vediamo loro di rimetterci in mostra al prossimo show.


3) Dopo aver perso le cinture avete dato di nuovo la precedenza alle vostre carriere da singoli. Siete contenti dei risultati conseguiti da allora?

Dopo aver dominato in coppia volevamo imporci anche in singolo, purtroppo però i nostri avversari hanno fatto di tutto per farci tornare insieme ed hanno commesso un grossissimo errore.


4) Dopo FCW ed ASCA, sabato scorso avete lottato anche nel primo show della Rising Sun, dove prima avete affrontato i Bstrdz, e poi Entertrainer ha avuto la possibilità di diventare il primo campione assoluto della promotion. Come giudicate la vostra esperienza lì? E del panorama italiano cosa mi dite? Si procede bene?

Abbiamo avuto una grande opportunità per metterci in mostra per l’ennesima volta, sia in tag, che in singolo, e ci siamo riusciti. E’ sempre bello farsi conoscere ed imporsi in nuovi ambienti e nuove realtà, affrontare nuovi avversari ed avere a che fare con un pubblico nuovo. La Rising Sun si è dimostrata all’altezza delle aspettative, ha messo in piedi un ottimo show con un ottimo seguito, siamo stati contenti di far parte di questo progetto e saremo altrettanto felici di farne parte in futuro. Per quanto riguarda la scena italiana c’è ancora tanto da lavorare, ma stiamo migliorando e facendo ottime cose. Stanno nascendo diverse promotion/federazioni e se si riesce a lavorare e collaborare in maniera positiva questo è un bene perché permette agli atleti di lavorare in maniera diversa, di confrontarsi con nuovi avversari ed in nuovi contesti e di avere una maggiore visibilità. Inoltre il fatto che diverse persone decidono di investire nel wrestling in Italia è molto positivo, significa che credono nel prodotto e hanno la voglia di creare qualcosa di importante. Speriamo alla lunga di riuscire ad ottenere grandi risultati; le potenzialità ci sono, a volte è la testa che manca.


5) Per la maggior parte della vostra carriera vi siete presentati come heel al 100%, ma ultimamente avete esibito un’attitudine molto più particolare, a metà strada tra heel e face, ed il pubblico ha subito iniziato a seguirvi. Come mai questo cambiamento?

Noi siamo al di sopra di questa ridicola classificazione face/heel. All’inizio dovevamo imporci, farci un nome e far capire a tutti che non ci saremmo fatti scrupoli per ottenere ciò che volevamo. Adesso non abbiamo più nulla da dimostrare, vogliamo semplicemente divertirci in ciò che facciamo. Se ci andrà di essere cattivi con tutti al 100% lo faremo, se avremo voglia dell’approvazione del pubblico ce la prenderemo, se vorremo essere irriverenti lo faremo, faremo quello che ci pare in base al momento, alla situazione ed al contesto in cui siamo e, credimi, il pubblico ci apprezzerà sempre e comunque. L’unica cosa che non cambierà mai è che con i nostri avversari saremo sempre spietati e senza scrupoli ed utilizzeremo qualsiasi espediente per raggiungere i nostri obiettivi.


6) Un’ultima cosa prima di parlare del vostro match di This Means War: tutti i successi di cui abbiamo parlato li avete raccolti nell’arco di appena un anno. Siete soddisfatti del vostro percorso? E quali sono i vostri prossimi obiettivi?

In realtà li abbiamo ottenuti in soli 6 mesi. Siamo assolutamente soddisfatti anche se avremmo potuto fare di più. Nella vita bisogna porsi un obiettivo alla volta altrimenti si rischia di fallire su tutti i fronti. Per il momento vogliamo imporci come il tag team italiano più forte di sempre, una volta raggiunto questo obiettivo, a dire il vero molto vicino, ci imporremo anche in singolo facendo incetta di titoli.


7) Ora: alla Super 8 Cup, dopo aver vinto il vostro match siete stati tra le prime vittime di Arcadia. E’ stato questo a spingervi più tardi in soccorso di Iceman, col quale certo non correva buon sangue?

A noi non interessa nulla di Iceman o di chiunque altro, tutto quello che facciamo lo facciamo per noi. Arcadia ha fatto il grosso errore di attaccarci e prenderci di mira, per loro sfortuna gli Headhunters non dimenticano e ci prenderemo la nostra rivincita facendogli pagare l’attacco subito.


8) Come conseguenza dei fatti di quella sera, è stato sancito l’incontro che vi vedrà impegnati a This Means War: insieme ad Iceman, Brutus e David Graves affronterete Arcadia. Sappiamo che avete avuto screzi in passato con tutti e tre i vostri compagni; riuscirete a coesistere?

Noi saremo lì per rifarci dei torti subiti, se gli altri non ci pesteranno i piedi non avremo nessun problema a collaborare per raggiungere l’obbiettivo, in caso contrario vedrete cadere anche qualche testa “amica”.


9) I vostri avversari si presenteranno con un vantaggio, ossia il segreto che avvolge l’identità del loro quinto uomo. Credete che vi giocheranno qualche brutto tiro? Siete fiduciosi nelle vostre chance?

Non ci importa chi sarà il loro asso nella manica, chiunque esso sia dovrà prepararsi ad affrontare i cacciatori di teste e stare molto attento a non perdere la sua.


10) Per finire, la solita domanda: spiegate ai nostri lettori perché non possono perdersi This Means War.

ET: Tutti i partecipanti aspettano di risolvere le proprie rivalità da sei mesi, questo non fa altro che aumentare il desiderio di rivalsa e di vendetta. La tensione sarà alle stelle e la cosa non potrà far altro che rendere lo spettacolo qualcosa di unico ed indescrivibile. Inoltre ci saranno grandi nomi internazionali, e se questo non vi basta ci penseremo noi a mettere la ciliegina sulla torta. Nel caso doveste decidere di non venire allo show, questo vorrà dire solo una cosa: che oltre ad essere dei folli, avrete già perso la testa per conto vostro, e per questa volta gli Headhunters saranno arrivati troppo tardi.

K: Beh, This Means War sarà innanzitutto un evento pieno di atleti di grande livello. Ma soprattutto ci saranno gli Headhunters che vi lasceranno a bocca aperta.



Ringrazio dunque gli Headhunters per la disponibilità e voi per la lettura. L’appuntamento è per la prossima settimana, quando avremo il piacere di sentire cosa ci racconterà David Graves! Ciao a tutti!

 
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