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Giu08

Intervista esclusiva all'ICW Italian Champion, Red Devil

Ho avuto la fortuna di parlare con te nel post show di EPW One Night Only feat. TNA (link all'intervista), dove abbiamo tutti partecipato calorosamente per aiutare la piccola Victoria. Stavolta vorrei parlare di come sei arrivato in vetta nel wrestling italiano, ripercorrendo quindi le fasi salienti della tua ascesa professionale e farci conoscere meglio Fabio Ferrari, l’uomo dietro il personaggio Red Devil.

Cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera di wrestler professionista in un periodo dove era ancora più difficile trovare una palestra nella quale allenarti e fare esperienza?

Innanzitutto voglio salutare tutti i lettori e ringraziare voi di Wrestling Revolution per il calore dimostrato durante lo show EPW!
Ho avuto un colpo di fulmine con questa disciplina quando avevo 6 anni e da allora ho continuato a coltivare questa passione in ogni modo possibile. A 10 anni avevo acquistato il satellite per poter vedere canali come DSF o TNT per seguire un wrestling che in Italia era impossibile da trovare. Sky non esisteva, e la TV nazionale se ne era dimenticata. Quindi iniziare a praticarlo è stata la naturale evoluzione delle cose. Nel 2000, quando decisi di iniziare la mia avventura sul ring, imparare questa disciplina in Italia era impossibile. Andai così a Londra, dove mi allenai alla Dropkixx Academy gestita da due leggende del wrestling britannico (Frank Rimer e Tony Scarlo) e alla FWA Academy di Portsmouth, la federazione più importante in Europa in quel periodo.

Ti abbiamo già chiesto qual era il tuo wrestler preferito e ci hai detto che per te Ric Flair era un vero mito. Ti ho già fatto notare come siete due wrestlers completamente diversi, quindi ti chiedo: quali altri lottatori hanno influenzato il tuo stile di lotta sul ring?

Il mio stile di lotta è semplicemente dovuto al mio tipo di fisico: quando iniziai ero 68kg ed era normale facessi l'High Flyer. Oggi sono 94kg e continuo a farlo, anche se mi concentro di più su altri aspetti del Wrestling. Il mio personaggio trova ispirazione da Sting, Ultimate Warrior, Great Muta e Hayabusa. Chi oggi influenza il mio stile nei dettagli sono Barry Windham, i Rock'n Roll Express, Ricky Steamboat, worker che sapevano mandare in visibilio migliaia di persone per le emozioni che sapevano regalare e non solo perchè bravi ad eseguire qualche mossa.

In Italia sappiamo tutti che il pro wrestling è ancora visto come una sorta di circo da parte del grande pubblico, ma ormai questo non ci tocca più minimamente. La mia domanda è: hai avuto difficoltà a farti prendere sul serio dalle persone che incontravi quando venivano a conoscenza della tua professione? Inoltre, il pro wrestling ti ha permesso fin da subito di avere una giusta entrata economica oppure sei stato costretto (o sei ancora costretto) a fare un doppio lavoro per proseguire la tua carriera?

A me interessa eccome invece. Il mio obiettivo è quello di far capire a chiunque venga a vedere uno show che il Wrestling è una disciplina dura che richiede una incredibile preparazione fisica, atletica e mentale. Non ho interesse nel ricevere apprezzamenti sull'esecuzione di un Moonsault o di una qualche altra mossa. I backyarder le eseguono perfettamente. Ho interesse invece a far cambiare idea al papà che accompagna a forza il figlio, e raggiungo il mio obiettivo quando a fine show mi si avvicina lo scettico di turno dicendomi di essere rimasto colpito dalle botte che ci siamo dati e di come faccia a stare ancora in piedi. Il Wrestler, proprio come un mago, deve saper eseguire qualcosa che agli occhi del pubblico risulti incomprensibile, ma al contempo sappia intrattenerlo e suscitare forti emozioni. Non ho problemi a farmi prendere sul serio, se qualcuno fa il bulletto lo invito ad uno show e tutti sono sempre rimasti colpiti. Sul lato economico, come ogni altro wrestler italiano e la stragrande maggioranza degli Europei, ho un altro lavoro. A differenza di alcuni però, io non lotto gratis, perchè non voglio uccidere questo business ma, anzi, farlo crescere.

Ovviamente il tuo regno da ICW Champion è un grosso traguardo raggiunto, soprattutto considerando da quanto tempo rappresenti una delle maggiori realtà italiane in questo momento, infatti pochi giorni fa hai difeso per la tredicesima volta vittoriosamente il tuo titolo. Quello che ti chiedo è: ti sei sentito pronto quando hai avuto la possibilità di lottare per quel titolo? Hai mai pensato che forse qualcun altro sarebbe stato più idoneo in quella posizione?

Può darsi ci sia qualcuno che meriti quella cintura più di me, ma il mio ruolo è quello di dare prestigio alla più importante cintura in Italia, quella di Campione Italiano ICW. E' la 5° volta che vinco questa cintura e negli anni l'ho difeso contro alcuni dei più rispettati wrestler del mondo e continuerò a farlo.

Come ci hai già detto, purtroppo, non è ancora arrivata la chiamata oltreoceano, ma hai avuto grosse possibilità di lottare in Europa. Puoi raccontarci qualche tua esperienza fuori dall’Italia dove hai avuto sicuramente occasione di incontrarti con atleti di ottimo calibro? Cosa puoi dirci delle tue vittorie contro atleti del calibro di El Generico e Dick Togo?

Lotto spesso fuori dai confini Italiani e ogni volta è una grande emozione. Di recente sono stato in Norvegia dove ho lottato contro Erik Isaksen, 20 anni di esperienza e pioniere della disciplina nel paese, ed è stata una incredibile esperienza. A brevissimo l'intero match sarà online nella mia pagina Facebook all'indirizzo facebook.com/devilprowrestling. A gennaio sono stato ai Caraibi, Martinica e Guadalupe, dove ho lottato in un devastante tour che mi ha impegnato in 11 match in 3 giorni su ring da boxe con alcuni dei migliori talenti Europei come Heimo Hukonselka e Jimmy Gavroche. Lottare con Sami Zayn, Dick Togo, Juventud Guerrera, Neville, Cesaro, Jamie Noble, e tutti gli altri grandi nomi è stata una esperienza fantastica, ma da ogni match si impara qualcosa. Tanti anni fa un professionista contro cui lottai in ICW mi diede uno dei migliori consigli di sempre: per migliorare e crescere come worker in questo business l'unico modo è fare TANTA esperienza. Oggi capisco bene quella frase e mi rendo conto di quanto lottare spesso ed in posti diversi sia davvero l'unico modo per migliorare in questa disciplina.  Ah, ovviamente serve un bel pubblico e magari qualche avversario con delle basi, il garage di casa non conta :P

Sono ormai tredici anni che calchi i ring di wrestling d’Italia e d’Europa e, in una carriera così lunga, hai qualche rimpianto? Qualche treno che è passato e non sei riuscito a cogliere, magari...

Ho avuto l'occasione di andare ad allenarmi nella scuola di Ultimo Dragon a Città del Messico, che è un Dojo a numero chiuso. Quindi sì, sono un coglione! :) Purtroppo proprio in quel periodo trovai un lavoro a tempo indeterminato, la mia famiglia era totalmente contro questo viaggio, e io non me la sentii per mille ragioni che oggi non comprendo più, ma i treni passano una sola volta.

Forse non tutti lo sanno, ma sei stato allenato da gente importante, tra cui il ben conosciuto Chris Hero. Cosa puoi dirci su di lui e su quel periodo passato insieme?

Chris Hero è una delle persone più disponibili che abbia mai conosciuto nel business. Ci allenavamo tutto il giorno, ma finito l'orario ufficiale lui stava ancora ore sul ring a mostrare a chi era interessato tutto ciò che sapeva. Ho imparato moltissimo e ancora oggi insegno ai miei allievi di Torino esattamente quello che imparai con Hero: ci sono mille modi diversi di fare ogni cosa, ma lui sapeva motivare in modo logico e sensato ogni scelta. Fantastico.

Vorrei parlare un pò di “Fabio Ferrari” piuttosto che di “Red Devil”. Cosa puoi/vuoi raccontarci sul tuo conto? Come ami passare il tuo tempo libero? “Perdi” tempo come a noi a cercare per ore e ore notizie di wrestling, guardandoci match che vengono svolti pure dentro al garage di qualcuno negli Stati Uniti?

Pratico sport ogni giorno, in particolare sala pesi e crossfit anche se quest'ultima disciplina la ritengo troppo balistica per portare benefici concreti al fisico e, anzi, spesso chi lo pratica per il puro risultato, come molti coach spingono a fare, è pieno di infortuni. Per il resto, studio per diventare Personal Trainer. Ovviamente poi il Wrestling è parte importante del mio tempo libero, guardo moltissimi match per studiare sempre più a fondo i dettagli e la psicologia, principalmente anni '80 e '90, ma anche qualcosa di recente come New Japan.

Parliamo del tuo futuro. Hai 30 anni e quindi hai ancora diversi anni di carriera davanti a te, sebbene lotti ormai da quasi metà della tua vita, il che è davvero impressionante. Una volta che avrai appeso gli stivali al chiodo, pensi che rimarrai nell’ambiente magari come allenatore o promoter, oppure hai qualche piano di “backup” dove ti getterai anima e corpo?

Mi è capitato un paio di volte di dover stare fermo per infortunio e guardare lo show da spettatore: è stata una delle sensazioni più brutte della mia vita. La passione però è troppa e quando arriverà il momento del ritiro non lascerò di certo questo mondo di pazzi scatenati.

Noi di WrestlingRevolution.it saremo in prima fila allo show ASCA del 20 giugno, dove anche tu sarai impegnato sul ring probabilmente nel main event dello show. Cosa puoi dirci a riguardo? Ci sono tutti i migliori atleti d’Italia, ma c’è qualcuno sul quale dovremo fare particolare attenzione secondo te?

Sarà uno show dove tutti vorranno dare il meglio di se per dimostrare di meritare quel posto nella card. Ci saranno molti bravi wrestler, anche se credo che la giusta definizione sia quella di uno show con i principali esponenti di ogni federazione. Detto questo, sarà sicuramente uno show interessante che spero possa portare tanta gente al Palazzetto di Via Brivio, dove l'ultima volta affrontai Kaio in un Iron Man Match (quindi svariati anni fa). I ragazzi della ASCA sono dei veri appassionati e persone fantastiche, il loro progetto sta crescendo e oggi possiamo dire che questa federazione è sicuramente una delle più interessanti in Italia.

Ovviamente, per concludere, non poteva mancare questa domanda. Cosa puoi dire ai fan italiani che vogliono avvicinarsi a questo mondo? Cosa consigli? Su WrestlingRevolution.it c’è un ragazzo di Cecina che ha appena avuto il via libera dai capi ICW ed è ufficialmente bookabile per i prossimi eventi, quindi siamo veramente interessati a questo argomento.

Non aspettatevi di imparare le mosse: quelle sono l'ultima cosa e la meno importante. Scegliete a fondo la scuola da frequentare, purtroppo in Italia ci sono troppi "wrestler" improvvisati che aprono scuole e pretendono di insegnare qualcosa che non conoscono. Ricordo una frase di Bobby Heenan nel suo libro in cui diceva che ai suoi tempi per uscire dal livello Green, ovvero principiante, devi avere almeno 200 match alle spalle. In Italia non sono molti ad aver superato questa traguardo, molti di essi non si sono mai nemmeno allenati con professionisti veri, e purtroppo nelle loro "scuole" l'allievo rischia solo l'osso del collo o infortuni gravi, perchè non si scherza con il Wrestling, è davvero una disciplina complessa e dura fisicamente. Quindi informatevi che il Curriculum del vostro trainer sia vero, che ci siano prove concrete di quello che dice di aver fatto. Inoltre affidatevi a strutture serie, che vi diano poi l'opportunità di avere una carriera. In ICW abbiamo 14 scuole, controllate sul sito www.wrestlingitaliano.it tutte le sedi.

Grazie per il tuo tempo Fabio, ci vediamo quindi a Milano e ricordati di avvisarmi di nuovo se decidi di fare ancora l’Asai Moonsault fuori ring proprio dove son seduto io... :)

Grazie a te per l'intervista e occhio che questa volta potrei finirti addosso con l'Asai Moonsault :)

 
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