Steve Austin dà il benvenuto al suo podcast e fa notare che lui debuttò nel pro wrestling proprio a Dallas (dove si trovano questa sera), quindi introduce Brock Lesnar e i due pubblicizzano un po’ il match di Hell in a Cell.
Dopo i saluti di rito, Steve Austin inizia la sua intervista a Brock Lesnar chiedendogli se lui si considera una persona arrogante. Lesnar afferma che non è una persona arrogante o piena di se di proposito, semplicemente lui è fatto così. Da ragazzino era quello che picchiava gli altri. Ha sempre avuto questa “scimmia” sulla spalla e ce l’ha ancora. Semplicemente è il suo comportamento. Austin chiede quindi quanto la vita di campagna abbia influenzato la sua crescita e Brock dice che crescere grazie solo a quello che le mucche o i campi producevano lo hanno fatto crescere bene, perché c’era sempre bisogno di lavorare al meglio per ottenere ottimi risultati, c’era sempre da fare i conti perché erano sempre sul lastrico della bancarotta in quanto i loro introiti dipendevano completamente dai raccolti. Questo modo di pensare e di vivere lo ha portato anche nel wrestling e quindi tutti i giorni andava ad allenarsi dando il 100%.
I due poi passano a parlare di una futura battuta di caccia insieme e cominciano poi a parlare di macchine con Brock che rivela di essere un tipo da Dodge, tanto che ne possiede una customizzata del 1978 che è più o meno il suo progetto da “un milione di dollari”. Austin chiede quindi quali siano i piatti preferiti di Lesnar che dice di essere assolutamente un tipo da bistecca. La carne ovviamente è quella che lui stesso produce e dice che non c’è niente di meglio che mangiarla guardando la sua sconfinata terra senza nessun vicino che una buona birra in mano (adora la Coors Light) o con un whiskey di segale freddo. Austin poi chiede i gusti musicali di Brock che si definisce come un tipo da musica country, con artisti come David Allen Coe, Willie Nelson, Waylon Jennings e Johnny Cash. Ascolta spesso anche Metallica, Motley Crue e AC/DC. Dice però di apprezzare anche giovani artisti emergenti della musica country tipo Colter Wall, un giovane ragazzo che ha fatto un video per Hell In A Cell pubblicato sul canale youtube di Heyman Hustle. Austin concorda sulle qualità di questo ragazzo in quanto ha visto il video in questione.
Austin passa alle domande un po’ più interessanti, chiedendo a Brock se sente di essere più un lottatore professionista o un intrattenitore. Lesnar chiede prima cosa se c’è una differenza, in quanto dice di essere nell’industria dell’intrattenimento in quanto vendono biglietti e fanno mettere culi sulle poltrone. Dice che spesso tanta gente va al college in cerca di una migliore prospettiva di vita, ma alla fine questo non sempre funziona. Lui ha preso un percorso completamente diverso e grazie a Dio è riuscito ad ottenere quello che desiderava, ovvero lavorare facendo quello per cui sente sia nato. L’ex UFC Champion dice inoltre che non ha mai guardato niente legato al wrestling crescendo, visto che lui guardava semplicemente la casa nella prateria, dicendo poi una parolaccia che viene bippata grazie al ritardo di sette secondi.
Lesnar rivela che ha giocato in tutte le posizioni nel football americano (tranne quarterback) e che non ha mai avuto offerte legate alla lotta quando ha finito la scuola. Si parla poi della piccola avventura di Brock nella NFL quando è stato scartato come ultimo atleta dei Minnesota Vikings, dicendo che lui già dal secondo giorno aveva capito di essere un pesce fuor d’acqua ma ha voluto dare comunque tutto durante le otto settimane di allenamento, perché lui è abituato a non mollare mai. Si torna a parlare di lotta dicendo che ha lasciato subito la scuola senza graduarsi dopo aver vinto il titolo NCAA. Ha passato due mesi nel seminterrato di una casa in affitto, senza riuscire a concludere nulla della sua vita. Non aveva niente a suo nome e non aveva soldi, ma continuava ad allenarsi tutti i giorni perché questo lo faceva star meglio. Alla fine il suo compagno di stanza lo ha preso, lo fatto uscire di casa in cerca di qualcosa da fare, che fosse un provino WWE, per le Olimpiadi o per la NFL, qualcosa doveva fare. Alla fine a 16/17 anni ha deciso di firmare per la National Guard.
Alla fine è entrato in OVW e Austin gli chiede come questo è accaduto. Lesnar dice che l'Università voleva tenerlo lontano dal wrestling. Austin mostra una foto di un giovane Lesnar, Randy Orton, John Cena e Batista nei loro giorni in OVW. Lesnar dice che conosceva Shelton Benjamin dal college e che è arrivato con lui. È rimasto impressionato in senso positivo dal centro di formazione perché era “barbaro”, selvaggio; gli ricordava la sua infanzia nel selvaggio South Dakota. Amava la struttura della OVW. Lesnar parla della sua prima firma con la WWE e di come era Jim Ross quello con cui trattava. Aveva preso alcuni impegni precedenti con dei campi di wrestling che doveva mantenere e dice che forse ha dimostrato di essere un uomo di parola. Parla quindi di come si mise in contatto con Brad Rheingans, che lo presentò a "Mr. Perfect" Curt Hennig e ad altri, che lo presero sotto la loro ala protettiva; era una sorta di "ragazzo del Minnesota". Austin dice che quando ha visto la prima volta Lesnar chiamato nel main roster pensò che avesse un look della madonna e che avrebbe avuto un futuro, quindi conferma che Hennig e "Big Bossman" Ray Traylor l’avevano preso immediatamente in simpatia. Lesnar racconta dei viaggi con loro e di quello che gli insegnavano in macchina. Austin concorda che l'automobile è il momento migliore per imparare e Brock racconta che ha viaggiato anche con Kane e The Undertaker qualche volta offrendosi di stare nei posti posteriori e di pagare loro la benzina.
Austin porta quindi in primo piano il fatto che Lesnar è stato sul ring con The Rock solo per poco tempo dopo il suo arrivo e Brock parla del suo primo main event contro The Rock e Triple H e di come lo hanno lasciato fuori apposta così avrebbe imparato perché è una situazione da o affondi o resti a galla là fuori. Lesnar dà credito a The Rock dicendo che gli ha insegnato a essere egoista e a pensare a sé stesso; Rock gli ha insegnato che se vuoi avere successo in questo business devi essere egoista. Lesnar aggiunge che è un questione di dare e prendere ma a volte si deve prendere, come quando ha vinto il titolo da Rock.
Lesnar continua dicendo che lui non è così diverso da quello che si vede in TV, non gli piacciono davvero le persone; Austin gli chiede di elaborare ciò e Brock risponde che non gli piace affatto avere molta gente intorno. Può uscire sul ring perché si sente come se fosse in una cupola e protetto, ma non riesce bene in pubblico. Non è una fobia, solo non si trova bene con gli altri; ecco perché vive in mezzo al nulla e ha un recinto di 8 piedi intorno alla sua proprietà.
Austin gli chiede poi della Shooting Star Press botchata contro Kurt Angle a WrestleMania e ci mostra una clip. Entrambi concordano che è stato fortunato e Lesnar lo definisce come un momento della sua carriera in cui non riusciva ad accettare consigli dai veterani. Non è stato egoista ed è stato convinto a fare quella mossa; non era a suo agio con ciò e non intende dire chi lo convinse a farlo (ha rivelato però sulla propria biografia che fu John Laurinaitis a convincerlo, ndr). L'aveva già fatta prima, ma non avrebbe dovuto farla, ma qualcuno gli stava dicendo che sarebbe stato un WrestleMania moment. Austin dire che allora era preoccupato ma arrabbiato con Lesnar perché non avrebbe avuto bisogno di fare quella mossa.
Austin parla poi del match a WrestleMania con Bill Goldberg e Lesnar ammette che nessuno di loro voleva essere lì, lui non voleva essere lì perché non gliene fregava un cazzo. Austin mostra una clip di Lesnar che mostra il dito medio ai fan e Brock precisa che era rivolto a Vince McMahon, non ai fan. Ne aveva avuto abbastanza del business in soli pochi anni, si sentiva in trappola e non gli piaceva cosa stava diventando; non gli piaceva viaggiare e tutto il resto, a volte si sentiva di voler saltare fuori dall’aereo, diceva a Vince che lui era costruito per stare sul ring, non per andare e tornare dal ring. Austin chiede se Lesnar ha citato in giudizio la WWE o se la WWE ha citato lui. Lesnar ride un po' e gli chiede se ciò sia veramente importante, lasciò la compagnia e ora è acqua passata. Austin dice ora è tornato e gli chiede se c’è stato del dissenso negli spogliatoi per il suo andare e tornare, se si sforza di stare con i ragazzi. Lesnar risponde di no, ma non conosce nessuno qui; lui entra ed esce, cosa c'è di sbagliato in questo? È un lavoro e Austin rispetta ciò.
Steve quindi porta in primo piano le MMA e Lesnar parla di come andò dalla New Japan Pro Wrestling alle MMA; in un primo momento Dana White non accettava le sue chiamate. Lesnar racconta come assistette a un match Gabriel Gonzaga vs Randy Couture, comprò i suoi biglietti per guardarlo da spettatore ma saltò la barriera e si presentò a Dana dopo la fine dei match. Dana inizialmente lo rifiutò, ma poi ebbero un altro incontro e Dana lo prese sul serio. Lesnar dice che non parlavano ancora di soldi, disse solo a Dana di prenderlo per un affare da un match e se non fosse riuscito a vendere il pay-per-view non sarebbe tornato. Parla quindi del suo primo match contro Frank Mir: dopo la sconfitta pensava che Dana non lo rivolesse, ma vide Dana nel backstage dopo il match e lui era entusiasta, diceva che era stato impressionante; quella sera Dana gli disse che la sua carriera in UFC non era finita, quindi firmò un contratto per tre match. Parla poi del successivo match contro Heath Herring e dice che non è stato più lo stesso; tutto andò bene fino a quando Herring fece alcuni commenti negativi nel backstage prima del match sul voler mostrare a Lesnar come le MMA fossero reale e ciò accese un fuoco in lui. Austin parla del match contro Randy Couture e Brock commenta che Dana e i fratelli Fertitta usarono quel match per far tornare Couture, che se n’era andato con la cintura; la divisione dei pesi massimi era un pò debole e quindi avevano bisogno di dare il titolo a qualcuno di nuovo. Parla quindi della battaglia contro la diverticolite e dice che non sa se sarebbe vivo ora se non si fosse ammalato in quel momento; il medico gli disse che avrebbe provato a salvare la sua carriera nella lotta, ma se avesse dovuto salvare la sua vita prima l'avrebbe fatto.
Austin chiede poi del suo ritorno in WWE dopo aver appeso al chiodo i guanti delle MMA e chiede come hanno riparato quel recinto che era così rotto con Vince. Lesnar ribatte dicendo che anche Austin se ne andò, non vuole offenderlo e tutto quello che sa è che Austin non voleva lavorare per Vince. Lesnar perciò continua dicendo che deve ringraziare sia Dana che Vince per aver messo un sacco di soldi nel suo conto in banca; è d'accordo si tratta di soldi sudati e dice che ha combattuto per guadagnarseli. Parla quindi di quanto sia stata buona la UFC con lui; Austin gli chiede se fosse solo business come che quando ha recentemente ri-firmato con la WWE e Lesnar risponde che non stava bluffando quando ha parlato di tornare in UFC, si è sentito derubato dalla diverticolite e gli ci sono voluti alcuni anni per uscirne. Aveva iniziato un campo di addestramento e aveva detto alla WWE che stava davvero prendendo in considerazione un ritorno in UFC.
Austin quindi gli fa notare che gli piacevano i promo di Lesnar in UFC e gli chiede del perché non parla molto in WWE. Lesnar risponde che deve "sfamare l’ebreo" e passano perciò a parlare di Paul Heyman; Brock ammette che non potrebbe essere quello che è oggi senza che Heyman parli per lui e dice che lui non ha bisogno di parlare perché le sue azioni parlano molto forte e fa notare che essere intervistato da Joe Rogan dopo una lotta è diverso da un promo di wrestling. Stone cold quindi chiede quanto sia competitivo attualmente l’ambiente WWE e dove si vede oggi. Lesnar risponde che lui non è coinvolto con tutti in questi giorni, ma è più partecipativo con Vince, vuole conoscere fin da subito il suo ruolo, il pensiero di Vince e dove lo vuole; non ha bisogno di mettersi a fare il politicante e a fare amicizia con la gente, vuole solo andare e venire. Se non gli piace qualcosa può contestarla o metterci del suo e altrimenti va bene perché lui lavora per Vince.
Austin gli chiede poi cosa abbia significato per lui porre fine alla Streak. Come uomo d'affari Lesnar sapeva che era grandioso, è stato grande quasi quanto la sua vittoria del WWE Title e lo sapeva. Si è attirato molte critiche per questo, ma chiedetevi chi altri nel business aveva abbastanza credibilità per porre fine alla Streak... Non crede ci sia qualcun altro e Austin è d'accordo; Steve quindi gli chiede quale pensa sia il più grande equivoco su Lesnar nella mente delle persone, ma Brock non se ne preoccupa, non è mai stato il tipo da preoccuparsi di cosa pensa la gente; in fondo cerca di essere gentile con gli altri, a meno che non superino una certa linea, gli piace solo fare le sue cose.
Austin gli chiede quanto gas gli sia rimasto nel serbatoio e Lesnar ribatte che sa bene dove andrà a parare con questo e ride; non vuole condividerlo con nessuno, ma lui si diverte e fa affari. Dice poi che lasciando la compagnia probabilmente ha fatto fare più soldi a sé stesso e alla WWE, perché è andato fuori e si è fatto un nome da solo, nome che porta sulle spalle l'etichetta della WWE; lui e la WWE si sono aiutati a vicenda e lui è qui per qualche anno. Direbbe a un giovane Lesnar di assicurarsi che questo è quello che vuole fare e di assicurarsi che capisce le circostanze, la gente pensa che di questa generazione si aspetta che gli sia tutto dovuto e non vuole lavorare per niente; se non lavori non avrai nulla. Austin è d'accordo.
Infine parlano di Hell in a Cell e Lesnar dice che ci sarà molta carneficina, verrà per fare male a The Undertaker e questa storia lo sta un pò infastidendo. Austin conclude dicendo che rispetta entrambi, ringrazia Lesnar e saluta.
Fonte: LordsOfPain.net & WrestlingRevolution.it