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Ott16

THE WORMHOLE #5 - Alla deriva, Capitano.

Nell’ultimo numero di questo editoriale ci eravamo lasciati parlando della faida tra Triple H, John Cena e CM Punk e i toni, in quel periodo, erano molto entusiastici. Col passare delle settimane però in WWE si è tornati a una mediocrità abbastanza imbarazzante sulla gestione di tutti e due gli show principali, forse per colpa degli eventi ravvicinati e di un desiderio d’attesa troppo forte per le Survivor Series. Sembra, quindi, che ogni settimana si vada avanti col freno a mano tirato e si dia solo qualche piccolo indizio su quelle che sono le vere intenzioni della federazione per le storie di punta.

Nell’ultima puntata di Raw abbiamo assistito a un cambiamento di vertice ben eseguito, con Vince McMahon che ricambia il “favore” a Triple H e fa da portavoce a una decisione presa dal quadro dirigenziale della WWE. John Laurinaitis si ritrova quindi a gestire lo show ad interim fino a data da destinarsi e direi che decisamente ora è tutto più chiaro, a partire dall’assalto di Kevin Nash di SummerSlam, fino ad arrivare a tutti i problemi che The Miz e gli altri hanno complottato all’interno dello show di bandiera. Ora il problema da analizzare è un altro: sarà in grado Laurinaitis a ricoprire in modo decente questo ruolo? Passiamo comunque da Triple H, uno con una storia decennale sulle spalle, rispettato da tutti e con carisma da vendere, a un dirigente che ha messo la sua faccia on-screen pochi mesi fa, che non ha mai regalato grossi promo e che il pubblico fischia più per la sua incapacità recitativa piuttosto che per il ruolo che ricopre.

Secondo me è una scelta rischiosa quella compiuta dalla federazione e spero veramente che sia solo uno stratagemma per arrivare a uno scontro fra team per il potere di Monday Night Raw. Non sarà un’idea innovativa, tutt’altro, però dopo anni anche il solo intravedere un pò di costruzione per le Survivor Series mi rende felice. Ormai le fazioni sembrano anche decisamente costruite, con da una parte The Miz, R-Truth, Christian, Del Rio, Jack Swagger e Dolph Ziggler (con probabilmente Del Rio escluso per difendere il titolo o per avere il suo rematch, in base al risultato di Vengeance) e dall’altra CM Punk, Triple H, John Cena, Sheamus, più i sempre verdi jolly come John Morrison, Evan Bourne e Kofi Kingston, con l’incognita The Rock che sembra pronto a partecipare in modo attivo a uno dei Big Four.

Sebbene gli schieramenti possano tirar fuori grandi cose sia dentro che fuori dal ring, la mia preoccupazione va comunque al “dopo”. Con l’esplosione di CM Punk avevo realmente sperato di veder un cambiamento reale all’interno dell’asset della federazione, con magari più meritocrazia per i push e un cambiamento sugli argomenti trattati per la faide interne, dando un pò più di profondità a storie e personaggi, cosa che serve sempre di più per aiutare anche l’ascesa dei volti nuovi. Eppure, tutto questo, è sparito negli ultimi mesi dove siamo tornati a cambi di titolo repentini, promo standard, un John Cena nuovamente piatto e un campione in carica che sembra uscito direttamente dagli anni 80 per i contenuti dei suoi promo. E gli ascolti vanno a picco, così come i buyrates dei pay per view sempre più numerosi, riavvicinati e privi di qualsivoglia attesa o novità.

Eppure il potenziale era immenso e la WWE lo ha accantonato senza neanche provare a dargli una parvenza di realtà. Non voglio davvero credere che tutto si sia risolto con uno scontro tra CM Punk e Triple H sfociato in un assurdo finale con un overbooking senza il minimo senso logico. E nel frattempo nel midcarding dello show molti atleti sono senza far nulla, senza caratterizzazione, senza uno straccio di novità che ti porti a odiarli o tifarli per un determinato motivo. Insomma, tutto tremendamente asettico.

E a SmackDown le cose non vanno meglio. Ci ritroviamo con Mark Henry campione in carica, con un personaggio che sì funziona, ma che non ha utilità ai fini dello show. Terminata la faida con Randy Orton - che non ha regalato niente di speciale come prevedibile – ecco che si fa avanti Big Show ed ottiene, per non si sa quale motivo, il suo match titolato. Lo stesso Big Show che mesi fa ristagnava nel midcarding senza idee per il suo personaggio e che oggi, solo per ottenere vendetta, si ritrova catapultato in un match tra pachidermi con in palio il titolo. Ma nessuno in WWE ha pensato al futuro di quel maledetto titolo? Se Mark Henry mantiene il titolo contro di lui chi ci mandi? Ancora Randy Orton che, sebbene abbia perso due volte in modo pulito, si ritroverebbe lì senza diritto? O ci mandi Sheamus e lì a quel punto devi farlo vincere per non gettare alle ortiche tutto il lavoro fatto su di lui? E lo stesso discorso vale per Big Show che in caso di vittoria si ritroverebbe come heel di punta da affrontare Cody Rhodes, che pesa quanto una sua coscia probabilmente.

A meno che la WWE non stia preparando terreno fertile per il ritorno di Undertaker, ma francamente nel 2011 e dopo anni di “same old shit” sarai decisamente deluso di un suo ennesimo ritorno con title match -> vittoria -> sconfitta sporca per colpa dell’avversario di WrestleMania -> vittoria a WrestleMania...

 
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