#RESPECT
Sapete tutti a chi mi riferisco con questo titolo, ma per prima cosa vorrei toccare un argomento comunque inerente al titolo: i social media. Se ne è già discusso in passato, la WWE li utilizza in maniera decisamente eccessiva e per far sfoggio di sé nelle patetiche schermate “Did you know?”; ma sono davvero solo un male? Nell’ultima puntata di Raw abbiamo avuto modo di partecipare (chi lo ha guardato in diretta) al primo sondaggio sensato dell’era #RawActive. Tre opzioni come al solito da scegliere utilizzando un apposito hashtag in un tweet: No-DQ match, Steel Cage Match o Tables Match. In poche parole, si poteva scegliere la stipulazione del match tra Punk e Lawler, il Main Event –“Combatteva” un ritirato, ma comunque era il Main Event–. Diversamente dai passati sondaggi qui la scelta ha realmente influito sullo svolgersi della puntata, secondo il mio modesto parere. Tanto per cominciare, le tre stipulazioni proposte erano abbastanza diversificate, non come quando si doveva scegliere tra Street Fight, Falls Count Anywhere e No-DQ (sull’ultima sono incerto, non ricordo bene) per il match tra Daniel Bryan e Sheamus. Per la cronaca, quella volta vinse lo Street Fight e venne fuori un signor match, ma sarebbe stata la stessa identica cosa in caso di scelta delle altre due stipulazioni. Ritornando a noi, uno Steel Cage –stipulazione che poi ha vinto, purtroppo per me che adoro i tavoli– deve essere necessariamente diverso da uno scontro con i tavoli o uno scontro senza squalifica –che ha inspiegabilmente preso più voti del Tables Match– . Quando ho visto quel sondaggio però ho pensato che il match sarebbe stato pressoché lo stesso, sarebbe cambiato solo il finale (Anaconda Vise in caso di Steel Cage e No-DQ; Elbow Drop o in qualche modo GTS nel match con i tavoli). La WWE però mi ha sorpreso, ci ha sorpreso. Dopo il match infatti CM Punk si è chiuso dentro la gabbia con Lawler –A leggere così sembra un po’ gay– ed ha iniziato a malmenarlo nel tentativo di fargli dire che lui fosse il migliore al mondo. Quello su cui vorrei porre l’accento in questo frangente è che il buon Phil non si sarebbe mica potuto chiudere sotto un tavolo! Sono stati naturalmente studiati finali diversi per adattarsi alle scelte del pubblico, ed è così che dovrebbe sempre essere se si vuole puntare su #RawActive. Già, c’è un se, ed è qui che volevo arrivare.
In molti sono stati critici sull’avvento dell’era socialmente attiva di Monday Night Raw, anche chi scrive queste parole non è poi troppo entusiasta di sorbirsi tutti i vari touts, tweets etc. degli spettatori dei quali non gli frega un emerito ciufolo e soprattutto quelli dei Social Media Ambassadors, gente come Khloe Kardashian o Charlie Sheen che di wrestling ne capiscono forse meno di me… Ah già, mi tocca citare anche Robbie E…ehm, Pauly D; che scempio la sua presenza a Raw, per fortuna non fisica. Riportandoci al nocciolo della questione, quello che vorrei dire è che i social media sono un modo per dire la propria con potenzialità enormi, ma la mia opinione è che l’utilizzo che ne fa la WWE non potrà mai essere gradito perché tali canali son così popolari per l’assenza di censure, ed è risaputo che a Stamford si tende a censurare parecchio (esempio recente il cartello “AW should be here” che un fan aveva a Summerslam, rimosso non appena sollevato da suddetto fan).
Parlando di rispetto e non più di hashtag, è il momento di discutere ancora una volta sulle pagine dell’Insider di colui che è ancora il campione WWE: CM Punk. Per prima cosa vorrei dire… Che bello il suo regno! Una galoppata che va avanti ormai da Novembre, dalle Survivor Series, e che ancora non ha stufato. Il principale motivo per il quale non siamo più abituati ai regni lunghi è che bisogna mantenere alto l’interesse sulla cintura per tutto il regno, e non è facile. CM Punk però, come avevo detto mesi orsono, è “The Man”. In quel famoso –Lo avranno letto sì e no dieci persone, ma lasciatemi comunque illudere– editoriale, uno dei primi che ho scritto, mi auguravo che il regno dello Straight Edge One continuasse a lungo. Le mie preghiere sono state ascoltate, e infatti ci ritroviamo oggi con un gran bel regno che continua ancora e che ha tutti i riflettori puntati su di sé.
Mentirei se dicessi che l’interesse per il titolo WWE è stato sempre altissimo, Punk è stato infatti spesso offuscato dai pesci grossi del business, ma si è sempre mantenuto un certo interesse per la cintura ed i feuds/match legati alla stessa non sono mai risultati scontati o noiosi come purtroppo è successo per il titolo del mondo detenuto dal Great White Sheamus. Adesso il WWE Championship è di nuovo al centro dell’attenzione come è giusto che sia, grazie anche e soprattutto al cambiamento di attitudine di CM Punk. L’ho già detto e non ho cambiato idea, per me è heel. Un heel atipico, spesso dalla parte della ragione e comunque tifato da una buona fetta di pubblico. Ma è un heel. Quale face si chiuderebbe in una gabbia per estorcere parole ad un wrestler ritirato e dunque non in grado di farsi valere come una volta? Heel atipico, ma heel; è questo il mio punto di vista. Accantonando le diatribe sul suo allineamento, penso si sia tutti d’accordo nel dire che questo Punk è più aggressivo e più interessante di prima. Lungi da me dire che il Chicago Kid non possa far bene da beniamino del pubblico, ma questa svolta è stata molto azzeccata e ha passato una nuova mano di vernice sul quadro del WWE Championship.
Il nuovo Punk ha utilizzato spesso una parola nei suoi discorsi: rispetto. È il campione WWE ed in quanto tale ha diritto ad avere tutta l’attenzione su di lui e a dire di essere il migliore al mondo. Chi non accetta di dirlo è in sostanza un suo nemico. Jerry Lawler non lo ha fatto, e si è beccato una buona dose di pugni, calci, gomitate e un’Anaconda Vise; John Cena non lo ha fatto rinunciando ad una shot titolata che altrimenti Punk gli avrebbe concesso (ma tanto gliel’ha concessa AJ più tardi) e a Night Of Champions… Eh, bella domanda!
A Night Of Champions il match è apertissimo. John Cena non vede il titolo da parecchio tempo e non ha perso le buone possibilità di vittoria che aveva a Summerslam, CM Punk è il campione e se lo è ancora dopo mesi e mesi di regno un motivo ci sarà. Per l’evento più importante dell’estate ho detto Cena; ma adesso non c’è più tempo per un regno di Cena come si deve ed una riconquista del titolo da parte di Punk a Dicembre. Se Cena vince, va contro Rocky alla Royal Rumble. Once in a lifetime? Quella ovviamente è stata una bugia bella e buona. Non so se sarà alla Rumble, ma prima o poi John Cena dovrà prendersi la sua rivincita su The Rock. Certo è però che dopo il modo in cui è stato pompato il loro scontro epico a Wrestlemania giocarsi subito la carta del rematch dopo una decina di mesi (che per la rivincita sono pochi, per un regno da campione son tanti) non è una grandissima mossa per quanto mi riguarda. Pertanto il mio voto per la battaglia tra Cena e Punk di Night Of Champions va al secondo. Il match sarà incerto, ma in qualche modo –sporco– il Voice of Voiceless ne uscirà vincitore. Sapete perché?
Well, because… he’s the Man.