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Giu25

TNA POINT #82: No more telenovelas, please!

Puntuale come una bolletta, torna il TNA Point, edizione numero 82. Si parla sempre di TNA, quest'oggi partendo dall'ultima puntata di Impact Wrestling!

Amici miei, se anche la vostra espressione facciale, dopo l’ultimo segmento della scorsa puntata, ha preso le sembianze dell’ “Urlo di Munch” (famosissimo quadro, per i pochi che non lo sapessero, ndr), non siete i soli. Terminata la visione di Impact Wrestling, sono rimasto per un buon minutaggio inerme sul divano, pervaso da un senso di vuoto e frustrazione gigantesco, oltre che con la suddetta faccia.  Perché, TNA, perché? Perché rovinare una puntata fin lì tutt’altro che da buttare, con una porcata degna delle fiction Mediaset? Perché distruggere una storyline fortunatamente non centrale (perché riguarda comunque i titoli di coppia, pur coinvolgendo atleti di primo calibro e la stessa presidentessa, Dixie Carter), con un’idiozia tale? Ma soprattutto, perché doverlo fare proprio nell’ultimo angle della serata? Per chi se lo fosse perso, breve riassunto: AJ e Dixie Carter devono dire al pubblico la verità, hanno o no una relazione segreta, come sostengono Daniels e Kazarian? La presidentessa non riesce a parlare per la tensione  ed ecco che giunge al ring una donna, peraltro recitando in maniera pessima, che svela come stanno le cose: i due non stanno affatto assieme, ma la stanno aiutando a superare i suoi problemi di dipendenza da droghe e farmaci, Daniels e Kaz hanno approfittato dei loro incontri per mettere assieme finti video e registrazioni e ricattare così i due, in particolar modo Styles... so che non dovrei scriverlo, essendo editorialista e supporter TNA ma… “Really?!”

Scherzi e battute a parte, lungi da me sottovalutare o scherzare in merito a problemi come le dipendenze da droga, che in ogni dove fanno molte vittime, ma era davvero il caso? Da dove, i booker TNA hanno  tirato fuori questa idea, mi verrebbe da dire, proprio perché essa non ha davvero alcun senso logico.  La rivalità, sì, continuerà, perché le coppie si sfideranno la prossima settimana per i titoli di coppia, ma non ci siamo dimenticati di nessuno? In questo feud, Kurt Angle, colui che divide le cinture di coppia TNA con AJ, che ruolo sta avendo? Nemmeno quando il suo compare è stato attaccato da Daniels e Kaz c’è stato bisogno di farlo intervenire, perché il Phenomenal One ha tenuto senza problema alcuno a bada i due avversari che, ricordiamolo, sarebbero i contendenti numero uno alle cinture. Spero in un clamoroso miracolo nella puntata di giovedì, miracolo che, però, non credo proprio avverrà. Forse solo il match, date le abilità dei quattro contendenti, potrebbe riportare la rivalità sui binari della decenza.

Avrò, forse, usato toni un po’ pesanti, ma è all’incirca lo stato d’animo che ho provato al termine di una puntata non eclatante, ma sui livelli della scorsa, dunque piuttosto buoni. Come pronosticato, Austin Aries ha accettato la proposta di Hulk Hogan, ed è qui che invece abbiamo assistito, secondo me, alla chicca della serata: chiunque sarà campione X-Division, otterrà, d’ora in poi, una shot al titolo del mondo in questo periodo, quello di Destination X, un PPV, ricordo, a cui la categoria ed il titolo X, una volta, era dedicato.  Davvero una gran bella idea, per dare sempre più importanza ad una cintura che Aries, in un anno di permanenza, ha davvero rivitalizzato. Il problema, abbastanza grave, è però uno: ora che “The greatest man that ever lived” dovrà lasciare la sua cintura, c’è nel roster TNA attuale un degno futuro campione, che possa proseguire sulla scia da lui tracciata? Evidentemente, nei piani del management, sì.  E’ vero che, indipendentemente da quello, Aries è prontissimo per il main eventing, ma gettare nuovamente nel fango una categoria storica per la TNA, sarebbe, in tutta franchezza, una pazzia. Una soluzione che non mi spiacerebbe affatto, in questo senso, potrebbe vedere RVD coinvolto: fuori per il momento dal giro che conta, pur partecipando alle BFG Series, un bel regno da X-Division champ (ed a livello di match, può combattere in ogni situazione con grande successo), non gli farebbe affatto male.

Situazione Bound For Glory Series: un uomo solo al comando, si tratta di James Storm. Il Cowboy è già a quota 34 punti. Ha vinto due matches ad Impact Wrestling, nelle ultime settimane, ed un successo in un House Show gli ha dato ulteriori 7 punti. Sembra, apparte tutto, davvero lanciatissimo: il candidato a vincere le Series parrebbe proprio essere lui, e probabilmente, volendo fare una previsione, lo sarà: vedo infatti molti personaggi già tagliati fuori. Robbie E e Magnus in primis, ma anche Daniels, Kazarian, RVD, Angle stesso,  non possono, per me, ambire alla vittoria finale, per vari motivi.  Tra i papabili vincitori, anche se manca ancora un’infinità di tempo, indicherei ora oltre al già citato Storm, Bully Ray e Mr. Anderson.  Negli outsider, ciòè quelli che, a luci spente, potrebbero rivelarsi seri candidati, inserirei Samoa Joe, Jeff Hardy e The Pope. Solo il tempo mi dirà se le mi previsioni avranno un seguito…

Continua a risultarmi indifferente la situazione tra Bully Ray ed Abyss-Park. Mi auguro che da tutto ciò non sia Ray a risentirne, nella corsa alle BFG Series, in cui Abyss, tra l’altro,  non è nemmeno inserito. Ho gradito la qualità generale dei match, tutti di un livello mediamente apprezzabile. Molto gradita da parte mia è stata anche la Open Fight Night abbinata alle Series: tutti i matches sono, dunque, stati dedicati a quello ed alle rivalità tra i contendenti in gara. Funziona, per il momento, in maniera dignitosa, anche l’esperimento di Brooke Hogan come responsabile del settore Knockouts: senza infamia e senza lodi, la figlia dell’Hulkster ha scelto la prima sfidante al titolo (nella puntata), ovvero Mickie James, che ha però perso, contro una Miss Tessmacher che mi convince come atleta (come donna che ve lo dico a fare, non ha bisogno di conferme, ndr) e sempre più come campionessa. Per la Hogan i primi guai in vista potrebbero essere rappresentati dal duo Gail Kim-Madison Rayne: le due hanno già più di un problema con la loro responsabile.

In una serata in cui il campione, Bobby Roode, è stato pressoché alla finestra (non ha lottato, ma ha avuto la prima scaramuccia con il prossimo sfidante Austin Aries, culminata in una delle più classiche rissone di inizio puntata), mi hanno stupito in negativo i pochissimi, se non nulli, accenni che, da parte di tutti, non sono stati fatti sulla vicenda riguardante Sting. Solo Hogan, ad inizio show, ha promesso che i colpevoli verranno presto scoperti e puniti. Mi aspettavo qualcosina di più, per una vicenda che la scorsa puntata ha catalizzato da parte di molti, me compreso, una grande dose di attenzione.

Sperando che da giovedì se ne parli un po’ di più, e nello stesso tempo sperando di non assistere ancora a  segmenti come quello finale della scorsa puntata, io vi saluto, rimandandovi a giovedì, con la puntata (ed a venerdì col report , ndr), ed a lunedì col punto generale! Alla prossima! 

 
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