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Apr08

WWE INSIDER #73

YES! YES! YES!

 
Brock Lesnar ritorna, schianta John Cena (per me molto ridimensionato dopo la batosta rimediata a Wrestlemania) con la F5 e manda in delirio il pubblico. Così si chiude l'ultima puntata di Monday Night Raw. The Next Big Thing è sulla bocca di tutti, si parla molto di come verrà impiegato, si parla di un suggestivo match contro The Rock a Summerslam per il titolo WWE, ma forse non ci sono i tempi tecnici per arrivare ad un simile scenario in poco tempo. Tuttavia non è ciò di cui voglio parlare. Vi chiederete perché; quale pazzo non parlerebbe dell'argomento più caldo del momento? Il sottoscritto. Il motivo della mia scelta è da ricercarsi nel fatto che, come fu per Jericho a gennaio, non so ancora nulla di questo Comeback, preferisco dunque affrontare il capitolo Lesnar in tempi futuri, quando si avranno più "dati". E allora di cosa parlare? Ma naturalmente della YES! Mania che è scoppiata in seguito allo scempio visto a Wrestlemania.
 
Diciotto insignificanti secondi; eppure hanno cambiato tante cose. Daniel Bryan e Sheamus lo sanno bene, ma le cose non sono andate allo stesso modo per entrambi.
L'irlandese aveva la possibilità di riscattarsi dopo i suoi precedenti regni, di certo non tra i migliori che io abbia visto, e invece... Invece ha conquistato il titolo grazie ad un non-match schifosamente corto ed è passato dall'essere acclamato in quanto top face all'essere fischiato, pur mantenendo la sua attitudine. Il pubblico è addirittura arrivato a preferirgli Alberto Del Rio, heel (e fischiato) da parecchio tempo. Si "sfoga", sempre attinendosi alle storyline, colpendo con il Brogue Kick chiunque gli capiti a tiro: prima D-Bryan, poi Albertone e infine Chad Patton (per chi non lo conoscesse, è un arbitro WWE).
La carriera del Celtic Warrior è ad un bivio cruciale: si può uscire da questa difficile situazione, anche se non saprei trovare strade tanto convenienti per farlo, oppure si continua con il suo regno, consapevoli del fatto che non si andrà lontano, non si può regnare da face senza il consenso del pubblico, è paradossale. 
 
Assai differente è stato invece quello che l'American Dragon ha ottenuto dalla vicenda. In seguito alla seconda brutta scelta della dirigenza in due anni (Wrestlemania XXVII, Sheamus vs D.Bryan for the US Title, declassato a Dark Match poco prima dell'evento) i suoi fans si sono moltiplicati scatenando quella che io (e probabilmente moltissime altre persone) definisco "YES! Mania". Da personaggio tanto odiato dall'audience che comunque a me piaceva, a idolo di una Miami che durante tutta la puntata, e anche prima, e anche dopo, ha intonato a squarciagola la sua tanto contagiosa "catchword", rendendo ancor più chiaro ai piani alti di Stanford che quello andato in scena a 'Mania è, passatemi il termine, bullshit.
 
Da un evento che avrebbe potuto distruggere il suo personaggio, ovvero una sconfitta cocente e avvenuta in pochi secondi, perlopiù costatagli il titolo, lo ha invece reso over con il pubblico e la WWE non può fare finta di niente. La questione mi ricorda un po' quella di Zack Ryder. Entrambi ragazzi talentuosi (certo, c'è chi è un fenomeno e chi un bravo wrestler) che la dirigenza non ha trattato nel migliore dei modi, ma che si sono fatti strada (o se la faranno) grazie agli spettatori. La situazione è ovviamente differente, a cominciare dall'abilità dei due wrestler (con tutto il rispetto per Ryder, che comunque apprezzo), passando per l'effettiva situazione. Ryder non era, a livello mark, nessuno, ma ha messo su un web show tanto divertente che ha impressionato il pubblico per oltre un anno. Ciò ha ampiamente contribuito nella sua vittoria del titolo degli Stati Uniti da parte proprio del Long Island Iced Z. Il buon AmDrag, invece, era già meritatamente arrivato a possedere un titolo, un titolo massimo, ma ha dovuto abbandonare la sua posizione in favore di uno Sheamus piuttosto acerbo. La "crociata" del pubblico in favore di D-Bry è, diversamente da quella di Ryder, una battaglia per farlo rimanere al vertice, non per farlo avanzare di grado, o perlomeno per farlo uscire di scena con un certo stile.
 
Ma quale futuro per Daniel Bryan? Come si evolverà questa vicenda che fa tanto godere per come la pessima scelta della WWE si sia ritorta contro alla federazione stessa? La mia personale opinione, o più correttamente la mia preoccupazione, è che il tutto si risolverà in una bolla di sapone. Come del resto è stato per Zack Ryder. "Give him an opportunity, give him a title shot!" diceva la gente nelle arene, ora che gli hanno levato il titolo in un match che non s'aveva da fare (a livello mark) e, a quanto ne so io, non gli hanno più dato un'opportunità, il pubblico non dice nulla. Il fatto è che la folla non è affidabile, la folla è volubile, la folla non sa portare avanti una causa come si deve, a quanto ho avuto modo di vedere. Ma poniamo il caso che ciò non avvenga, che il pubblico continui a sostenere l'American Dragon ogni settimana a Raw (beh, a SmackDown! anche se lo fanno i cori vengono tagliati). Cosa succederebbe in quel caso a Danielson? La mia idea è che, in queste circostanze, la dirigenza non potrebbe assolutamente continuare come se nulla fosse, e si vedrebbe costretta a rilanciare l'atleta. Ma è davvero un push forzato quello di cui D-Bry ha bisogno? Le vicende di questi giorni non dovrebbero certo far fare a Bryan bella impressione su Vince e compagni, e doverlo per forza rilanciare potrebbe regalargli solamente un regno vissuto nella mediocrità e accantonato dopo poco. Che svanirà nel nulla...
 
Ma non svanirà nel nulla la YES! Mania, comunque andrà a finire questa impensabile storia, mi resterà questo bel ricordo. Mi ricorderò della presa di coscienza da parte del pubblico, mi ricorderò dei cori prima, durante e dopo la puntata che mi hanno reso tanto soddisfatto in quanto amante del wrestling.
Ma non si vive di ricordi, specialmente nella dinamica realtà che è la WWE, e allora eccoci qui a parlare di un grande atleta che ha avuto un suo spazio come campione, ma che probabilmente ne avrebbe meritato di più, che avrebbe meritato un inserimento migliore nella "corsa all'oro", che per me non avrebbe dovuto essere buttato in mezzo ai due giganti che si davano battaglia per il titolo. Eccoci qui a parlare di un grande atleta, magari felici per la YES! Mania che tante volte ho nominato in questo editoriale, magari speranzosi che questa non si riveli un fuoco di paglia.
 
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